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Autore: Cathy Earnshaw    09/06/2014    1 recensioni
Appendice della storia "La Cascata del Potere", costituita di mini capitoletti extra, spin-off, e missing moments vari. Tutte cose incredibilmente inutili nella dinamica della trama principale, ma che io mi diverto da matti a scrivere, insomma!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Di guerre e cascate - La Terra dei Tuoni'
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Dalla finestra del soggiorno, Amina riusciva a tenere discretamente controllato l’uscio dell’abitazione di Liam dell’Acqua e di suo fratello.
Si trovava a Pothien da quasi due mesi, ormai, ma ancora non si era abituata a tutta quella monotonia. Quel paese era minuscolo, tutti sapevano tutto di tutti, e si chiedevano chi fosse quella donna misteriosa che si era presentata all’improvviso a casa della vecchia Hamil, dichiarandosi sua nipote. Ma nipote in che grado? Figlia di chi? Un figlio, un fratello…? Non ricordavano che Hamil avesse avuto un fratello o una sorella. Forse non li aveva avuti affatto. Amina si augurava solo che non lo scoprissero. La vecchia donna era troppo persa per poter negare o confermare alcunché, poteva ritenersi al sicuro. No, sapeva che era di ben altro che avrebbe dovuto preoccuparsi.
Liam non la conosceva, non si erano mai incontrati prima che lei si stabilisse a Pothien. Tuttavia, se avesse rilevato la sua aura magica, avrebbe sicuramente ricondotto la sua comparsa ad una delle potenze messesi in gioco al Consiglio di Effort. E allora non sarebbe stato affatto contento di conoscerla. Né Ruben sarebbe stato soddisfatto.
«Perché non esci a fare due passi, piccola?»
Amina rivolse un sorriso caloroso alla vecchia Hamil.
«No, grazie, non mi sono ancora ambientata molto bene…»
«Se non esci, non ti ambienterai mai.»
Amina continuò a sorriderle, anche se il suo cuore stava vagando altrove.
Voleva davvero ambientarsi? Tutto le sembrava così ostile…la piazza, l’arco di legno all’ingresso del paese, persino la propria immagine riflessa. Quelle trecce non le stavano per niente bene, Ruben aveva torto marcio, e anche Stan ne aveva quando diceva che poteva occultare la propria aura, trasfondendola nella natura circostante. Non poteva riuscirci, era troppo difficile e lei era troppo a pezzi.
«Tesoro?» insistette Hamil.
«Preferisco di no, magari domani» sospirò. «E poi, aspetto Mirabel. Dice di avere una brutta tosse che non le dà tregua.»
La vecchia signora sorrise.
«Allora vorrà dire che aspetterò che qualche bel giovane si ammali!»
Amina arrossì.
«È meglio che i giovani continuino a stare bene» disse.
Tornò a guardare fuori dalla finestra.
Liam dell’Acqua stava chiudendo la porta di casa. Salutava Irthen, che si sbracciava dalla finestra al primo piano, si fermava in mezzo alla strada per voltarsi indietro e sospirare. Quello era il motivo della presenza di Amina nel Nord-Est. Quello era il mago che aveva sconvolto gli equilibri di Effort. Poco più di un ragazzino.
Represse una risatina isterica: poteva rimandare quanto voleva, ma sapeva che presto o tardi avrebbe dovuto affrontarlo.
“Meglio poi che prima”, si disse, tirando la tenda.


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Questo è per Socorro, che è ufficialmente in vacanza! YEEEEAAAAHHHH!
   
 
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