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Autore: Thirrin    13/06/2014    1 recensioni
SPOILER SEASON FINALE 1x22
Dopo aver visto la finale non riesco ancora ad accettare che sia successo qualcosa a Fitz. La mia mente lo rifiuta. Perciò questa "roba" è semplicemente un finale alternativo di quella bellissima scena FitzSimmons in fondo a mare!
PS: La storia è stata scritta in base alla visione in inglese, precedente alla versione italiana, quindi mi scuso se alcune frasi sono diverse o i termini non sono uguali alla puntata!
Genere: Avventura, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jemma Simmons, Leo Fitz, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
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Da qualche parte supersegreta nel mondo, in una stanza allegramente arredata con una finestra finta che dava un’immagine di New York di notte, Fitz era seduto sul letto, la schiena appoggiata al muro, le ginocchia al petto e lo sguardo fisso davanti a sé. Pensava a quanto era successo nelle ultime ore.

Avevano rischiato di morire abbandonati nell’oceano, si era dichiarato a Simmons e quasi sacrificato per lei solo poche ore prima, eppure sembravano passati giorni…

Fury era sceso per dar manforte a Coulson e loro erano stati portati in una base segreta del tutto identica alla precedente, la planimetria, l’arredamento, persino  Koenig, fratello gemello dell’agente ucciso da Ward si comportava allo stesso modo.

Poiché la base era identica, lui e Simmons andarono nelle stanze che avevano utilizzato nei giorni precedenti a riposarsi un po’.

Fitz si domandò quante altre basi segrete avesse Nick Fury, e se in ognuna c’era un agente Koenig.

Qualcuno bussò alla porta e il ragazzo si riscosse dai suoi pensieri.

Simmons entrò con un vassoio e si sedette sul letto.

-Se non sbaglio avevi detto di avere fame lì sotto – lei gli sorrise con dolcezza porgendogli il vassoio.

Lui rimase a bocca aperta – Non sarà mica..?

-…il tuo panino preferito, prosciutto e mozzarella di bufala. Con un velo di…

-…di salsa aioli – completò lui con gli occhi a cuoricino.

Per un momento dimenticò tutto, la quasi morte, la dichiarazione, il salvataggio, Coulson, l’Hydra e il resto, e agguantò il panino famelico.

Si era dimenticato di quanta fame avesse.

-Grahffie –  soffiò con la bocca piena, lo sguardo riconoscente.

Simmons non smise di sorridere e si mise affianco a lui, poggiando a sua volta la schiena al muro, divertita dal modo in cui lui stava divorando il panino. Nel giro di due minuti lo finì.

-Notizie dalla squadra? –Chiese lui scrollandosi le molliche di dosso

-Ancora no. In ogni caso Koenig era molto riluttante a dirmi qualsiasi cosa – alzò gli occhi al cielo – Continuava a ripetere che non avevo il cordino – sbuffò.

-Non ti sembra un po’ strano? – Fitz aggrottò le sopracciglia –Insomma non ci ha neanche fatto domande sul fratello…

- Beh che sia un tipo strano è indubbio – rise lei – però dobbiamo pensare che è solo da anni…

-Io non potrei. – la interruppe lui –insomma totalmente isolato, lontano da.. – “te” pensò –…da tutti.- concluse dopo un istante.

Simmons lo conosceva troppo bene per non notare l’esitazione nella sua voce, ma non disse nulla.

Non sapeva bene come comportarsi, non sapeva cosa provava, non aveva neanche avuto il tempo di pensarci bene. Per un momento pensò che aveva rischiato di perderlo per sempre e rabbrividì.

-Hai freddo?  

-No – rispose semplicemente senza spiegare, poi poggiò la testa sulla sua spalla.

Fitz sorrise appena, sapendo che lei non poteva vederlo.

Avrebbe voluto stringerla ma si trattenne.

Da un lato non voleva apparire troppo appiccicoso, dall’altro temeva che lei potesse sentire il suo cuore che batteva più forte del solito.

-A cosa pensi? – chiese lei senza preavviso.

-A…- deglutì inventando – Alla squadra. Spero che se la cavino contro Garrett e Ward. Sai, senza di noi a guardargli le spalle non dev’essere facile – cercò di risultare convincente, ma la vide sorridere. Sapeva di non esserci riuscito.

-Beh io invece pensavo al fatto che avresti potuto morire lì sotto.- ora aveva alzato la testa e lo guardava intensamente negli occhi, pericolosamente vicina, la voce bassa.

- e non so come avrei..- ma si interruppe bruscamente.

Koenig aveva bussato alla porta e senza aspettare risposta urlò – Sono arrivati! Coulson e la vostra squadra!- La voce allegra che spariva in lontananza mentre si affrettava a correre lungo il corridoio.
  
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