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Autore: MelimeJH    19/06/2014    3 recensioni
Michael ha diciotto anni ed è un liceale come tutti,ha degli amici,va bene a scuola, ha una vita tranquilla. Tuttavia,non è sicuro sulla sua sessualità ma non ne parla con nessuno. Cosa succederebbe se il ragazzo più popolare della scuola gli chiedesse un aiuto?Cosa succederebbe se i due si innamorassero?
Questo è come mi sono immaginata l'avvio al debutto di Mika e la storia con il suo compagno. Ci sono dei riferimenti a fatti realmente accaduti,ma molti di questi li ho cambiati secondo la mia immaginazione e li ho adattati alla storia.
Spero che vi piaccia!
Melime
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Il suono della campanella della seconda ora risuonò nelle orecchie di tutti gli alunni di un liceo di Londra. Quasi tutti gli studenti si avviarono verso le rispettive classi, tra questi c’era anche Michael Penniman, ricoperto da un manto di capelli ricci disordinati. Aveva in programma un’altra lezione con il diavolo fatto professoressa, Mrs. Anderson; una grassa signora con spessi occhiali e capelli corti.
Mrs. Anderson insegnava letteratura inglese, materia che Michael non ha potuto fare a meno di seguire, purtroppo. Le sue lezioni erano noiose, capitava spesso che Marika e Sarah, due ragazze punk sedute in genere all’ultimo banco, si addormentassero a tal punto da russare. Tuttavia, Mrs Anderson sapeva come farsi rispettare e trovava sempre un modo diverso per farle svegliare.
Una volta si posizionò davanti alle ragazze e cacciò fuori una trombetta che usano i tifosi quando ci sono le partite di football e lasciò che il suono assordante fece saltare le due ragazze dalle sedie spaventate.
“Buongiorno, ragazzi”  disse la professoressa entrando. Aveva in mano un pacco di fogli, probabilmente erano i compiti che avevano consegnato la settimana scorsa, pensò Michael.
Proprio come aveva pensato, la professoressa iniziò a distribuire quelli che erano i compiti svolti la settimana scorsa. Michael non aveva sbagliato nulla, dopotutto a lui piaceva la letteratura tuttavia su quel compito c’era stampata una grande B-.
Michael era soddisfatto del suo voto,dopotutto con quel diavolo come professoressa poteva anche ritenersi fortunato.
Dal fondo della classe si sentiva un sospiro alquanto rumoroso,si trattava di Mark Jones. Uno dei ragazzi più popolari della scuola che Michael continuava a sognare negli ultimi mesi. Chissà per quali motivi, si chiedeva. Dopotutto, non gli era mai andato giù quel tipo, era sempre a darsi delle arie, anche se, doveva ammetterlo, era davvero attraente.
Attraente?No,no. Ma cosa andava a pensare! E poi, era davvero un rincitrullito, quello! Lui e la sua ragazza, Jessie, la capo cheerleader, non li poteva davvero sopportare.
Michael si girò verso la sua direzione e lo vide sbuffare con il compito in mano: aveva una grossa F stampata sopra.
Per un attimo Michael si chiese se mai poteva essergli d’aiuto, ma poi cancellò tutto.
“Va bene ragazzi,ora che avete visto i compiti,riconsegnatemeli.” La professoressa riprese Michael dai suoi pensieri.
Questi compiti sono andati quasi tutti male. Solamente cinque persone hanno avuto almeno la sufficienza,quindi datevi una mossa!”
Il solito discorso che faceva ogni volta che un compito andava male,ormai Michael era abituato sapeva che la professoressa avrebbe continuato a parlare fino alla fine dell’ora ,così ne approfittò per farsi un sonnellino,che durò poco e fu  scomodo,dato che si ritrovò un’altra volta gli occhi azzurri di Mark a fissarlo.
Quando la campanella suonò Michael fu tra i primi a uscire,voleva raggiungere Karen, la sua migliore amica.
Si conoscevano da quando Michael si era trasferito a Londra,ed erano sempre andati d’accordo. Michael si poteva fidare di lei, insieme ne avevano passate tante.
“Eccoti,finalmente” Una  ragazza dai capelli lunghi e neri legati in una coda gli si presentò d’avanti.
“Finalmente?Dai, oggi non ho fatto tanto tardi…” cercò di difendersi Michael.
“Noo, Mika, solo dieci minuti”
Karen adorava chiamarlo così,ormai era diventato il suo secondo nome.
Michael e Karen si avviarono insieme nell’aula di biologia,dove avrebbero trascorso insieme la loro terza ora. Intanto, mentre si incamminavano verso l’aula, Karen stava raccontando a Michael cosa era successo tra lei e il ragazzo che le piaceva,ma Michael in quel momento  non la stava ascoltando, ma  Karen,non sembrò accorgersene.
Michael,grazie al Cielo, riassunse la sua lucidità mentale e smise di pensare a quello sbruffone di Mark poco prima di andare in mensa,come sempre Karen era già lì,puntualissima. Gli andò incontro e lo salutò contenta.
“Mika,oggi ci sono le crocchette di patate!”
“Oggi è una bella giornata,allora.”
Karen e Michael ridacchiarono insieme e poi si misero in fila per prendere il vassoio,mentre facevano la fila Karen chiede a Michael della sua giornata e gli lanciò un sorriso complice  quando gli chiese delle ore con Mrs. Anderson. Michael semplicemente, fece spallucce.
“Oggi ce la siamo cavati  abbastanza bene perché ha semplicemente fatto il solito discorso sul nostro futuro”
“Oh,immagino che i compiti in classe non siano andati bene” Karen fece una pausa,lasciando intendere quello che le interessava davvero.
Tu come sei andato?
“Oh,tranquilla che questo supereroe se l’è cavata con una B-“
“Grande!”
Si diedero il cinque,poi si buttarono sulle crocchette. Michael non disse nulla riguardo i suoi pensieri su Mark a Karen, anche se lo stavano assalendo da mesi. Lui non aveva mai baciato nessuno, e per di più non gli era mai piaciuta una ragazza. Nemmeno quando guardava con suo padre le partite di football (non che lo facesse impazzire),  non sbavava come facevano gli altri ragazzi,sulle cheerleader,anzi, faceva delle smorfie quando mettevano in mostra il loro sedere.
Tuttavia però,non aveva mai avuto una cotta per un ragazzo,quindi non era sicuro di ciò che gli piaceva,per questo non ne aveva mai parlato con nessuno. Nemmeno con Karen.
Mentre  si sedevano al loro solito tavolo,con i vassoi pieni di crocchette e le espressioni trionfanti, Michael mise il suo zaino con decisamente poca grazia sul tavolo,tanto da farci cadere una lettera che qualcuno ci aveva messo dentro.
Karen la guardò incuriosita,e per un attimo si scambiò uno sguardo interrogativo con Michael.
La lettera aveva una busta bianca con un ‘Per Michael’ scritto molto velocemente con una penna nera.
“Uh,immagino che sia una lettera d’amore” disse ridendo Karen.
“Andiamo,sarà magari di mia madre..” Michael la buttò lì anche se la scrittura non apparteneva affatto alla madre e questo Karen lo sapeva bene. Per questo, continuava a guardarlo in attesa che lui l’aprisse.
Michael aprì busta qualche minuto dopo e velocemente ne lesse il contenuto, inconsciamente sorrise felice.
“Chi è?Cosa?Perché sorridi?Che ti ha scritto?” Ecco l’uragano in arrivo. 
La verità è che Michael aveva ricevuto un biglietto da Mark e per la prima volta,non aveva la minima intenzione di dire niente persino a Karen.
“Non è nulla,sono un biglietto di Yasmine.”  Michael ripose il biglietto velocemente nella borsa. Karen aveva perfettamente capito che non era affatto un bigliettino di Yasmine, tuttavia preferì non indagare più di tanto e di sorridergli complice comunque.
“Oggi pomeriggio che farai?” disse Karen tranquillamente mentre mangiava l’ultima crocchetta.
Michael la guardò come se gli avesse chiesto come è venuto al mondo,poi farfugliò qualcosa come “ Non lo so” e “ Credo che vedrò un film”.Karen rise.
“Sputa il rospo,andiamo,chi ti ha invitato ad uscire?”
“Nessuno! I-io ora devo andare, altrimenti farò tardi..”
“A cosa?Non avevi detto di essere libero oggi?”
“Mi sono dimenticato che beh, ecco…devo fare delle cose.”
Michael scappò via senza dare il tempo a Karen di replicare,fu così veloce che lasciò l’ultima crocchetta nel vassoio.
“Devo ricordarmi di ringraziare la persona che l’ha tenuto così impegnato da lasciarmi questa” disse tra sé e sé  Karen mentre addentava l’ultima crocchetta di Michael.
Aveva capito benissimo che c’era qualcosa sotto,ora doveva solo aspettare che lui gliela dicesse.
Il primo posto in cui Michael pensò di andare era il bagno dei ragazzi più vicino,voleva sciacquarsi la faccia e darsi una calmata prima di rileggere quel biglietto.
Cosa diavolo mi è saltato in mente?Perché ho reagito così?! Continuava a ripetersi mentre si asciugava il viso con fazzoletto di stoffa che si portava sempre dietro. Prese il biglietto dalla tasca del suo zaino e con calma, lo rilesse.
Hey, Penniman,
So che non ci parliamo molto ma ho bisogno del tuo aiuto. Devo assolutamente recuperare gli ultimi due compiti di letteratura, visto che tu sei bravo, potresti darmi delle ripetizioni?
Tranquillo,non faccio niente per niente,se mi darai una mano,ti inviterò alla festa del mio compleanno,sarà una bomba!Se accetti,ci vediamo alle due in biblioteca.

Mark.
No,aveva letto bene. Mark Jones aveva espressamente chiesto il suo aiuto, in cambio di cosa? Un invito alla sua festa? Ma al suo compleanno mancavano ancora due mesi e mezzo! Quel ragazzo era davvero uno sbruffone. Tuttavia, non sapeva per quale ragione, si sentiva felice lo stesso, e una strana vocina dentro di lui lo incitava ad aiutarlo, tuttavia cosa aveva da perdere? Magari passare un po’ di tempo con lui potrebbe aiutarlo a conoscerlo per bene e quindi far passare quegli stupidi sogni che ultimamente stava facendo.
Guardò l’orologio, erano le due meno dieci,doveva muoversi.
In effetti  non è stato scortese,e un paio di lezioni non faranno male neanche a me Michael cercava di darsi una spiegazione razionale quando uscì dal bagno e si diresse in biblioteca.
Dopotutto,cosa c’è di male?
 
  
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