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Autore: Momoko21    22/06/2014    1 recensioni
Dal primo capitolo
"Noi due siamo caratterialmente incompatibili, diverse come il ghiaccio (io) ed il fuoco (lei), accomunate da due sole cose: i nostri genitori e la data del nostro compleanno. Da piccole riuscivamo anche ad andare d’accordo e a giocare insieme, ma, crescendo, i nostri caratteri assolutamente diversi hanno innalzato una barriera tra di noi, divenuta ormai infrangibile"
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Summer
-Ryan, non te lo voglio più ripetere: fatti una doccia e indossa degli abiti puliti!-
Sbuffando, mio cugino si diresse verso la doccia

“Chissà come fa a vivere in pace con sé stesso annusando l’essenza di criceto che emana!”

Decisi di prendere in mano la situazione, così raggiunsi il suo armadio in legno ancora chiuso e ne estrassi una bella camicia e dei jeans scuri. Ryan nel frattempo tornò dal bagno con l’asciugamano giallo avvolto in vita ed i pettorali scoperti
-Finalmente, odore di sapone!- e finsi di inspirare una boccata d’aria, ormai nuovamente profumata, ricevendo in cambio una cuscinata
-Ah, così diventi pure violento?- Dissi retoricamente
Lui ignorò il mio commento e si avvicinò al letto dove avevo riposto, in maniera ordinata, gli abiti che avevo scelto per lui
-I-io dovrei indossare...Questi?- Disse con il labbro tremulo
-Perché, cos’hanno che non va? Si abbinano magnificamente!- Replicai
-M-ma....questi... li ho indossati due settimane fa- Disse sull’orlo di una crisi di pianto
-E quindi?- Insistetti
-Ero uscito con la mia Isabelle- E giù a piagnucolare
Così provai una nuova alternativa: polo verde con jeans chiari, ma evidentemente non era soddisfatto nemmeno di quest’abbinamento, visto l'incremento della quantità di singhiozzi

“Uno dei motivi principali per cui non ho mai legato con Emily è che da piccola era una bambina super piagnucolona, quindi non la sopportavo. Ora, perché comincia a frignare pure lui che è grande  e grosso?” Sollevai gli occhi al cielo. In fondo tutto ciò che aveva nell’armadio era stato indossato almeno una volta con lei!

“Mi chiedo come possa indossare le mutande tranquillamente: le avrà di certo messe per uscire con Izzy!”

Esasperata, andai in camera dei miei genitori e tirai fuori dal cassetto di mio padre una maglietta assolutamente anonima e dei bermuda che sembravano più o meno della taglia di mio cugino

“Per indossare questi, papà doveva pesare ALMENO una tonnellata in meno!”

Tornai di là e, prima che potesse replicare, lo fermai
-O metti questi o ti stacco, uno per uno, tutti quei bei capelli riccioluti che ti ritrovi-
La minaccia lo atterrì
"I capelli sono sempre stati il suo tallone d’Achille, li adora!” 
Effettivamente, Ryan non era tipo da comprare un semplice shampoo, aveva bisogno di balsamo, maschera ricostituente, schiuma e cristalli liquidi, asciugandoli rigorosamente con il diffusore e a testa in giù. In più di un’occasione mi sono domandata se quest’atteggiamento non fosse un po’ troppo femminile, ottenendo da me stessa solo risposte positive
"Ogni volta che glielo faccio notare mi risponde con un 'esagegerata!', quindi ho anche smesso di parlarne"
-Ricapitolando, dov’è che andiamo?- La persona con cui ero costretta a dividere la camera aveva, finalmente, lavato anche i denti, motivo per cui non dovevo più temere per la mia incolumità (e per quella dei suoi interlocutori)
-Al Bowling!- Risposi entusiasta
-Ma ci sono andato tre mesi fa con Is...- Lo fermai immediatamente con un aneddoto
-Ti ricordi di quella volta, quand’eravamo più piccoli? Mamma e papà ci avevano portato lì per passare una sera diversa dalle altre e Win, che non riuscì a staccare le dita dai fori della palla dopo averle dato lo slancio, cadde e visto il pavimento scivoloso raggiunse quasi la fine della corsia di sedere a terra?-
Lo feci ridere, finalmente
-Ed Emily- Proseguì lui –Che era ancora molto piccola, cominciò a piangere senza sosta perché credeva che si fosse rotta le ossa delle chiappe!-
Ero decisamente riuscita a rallegrarlo
-Allora, siete pronti oppure vi lasciamo qui??- Domandò l’insistente voce di Winter dietro la porta chiusa della stanza
-Il tempo di mettere le scarpe!- Risposi
Fortunatamente avevo ricordato di indossare delle scarpe chiuse, portando anche  dei calzini. Sarebbe stato terribile dover mettere quelle schifosissime calze "pubbliche" ai miei meravigliosi piedi!

Emily
Quella sera rientrai a casa un po’ prima, ero incredibilmente stanca e Cass ed il suo ragazzo Dave erano incredibilmente smielati, visto che questo era il loro “secondo mesiversario” e, considerando che Karen sosteneva di stare poco bene, ho deciso di evitare di reggere il moccolo ai piccioncini. Menomale che Dave mi sta simpatico, altrimenti sarebbe la fine per lui.

“Come si possono festeggiare due mesi di prigionia di coppia?”

Ero realmente poco convinta. Insomma, non mi ero ancora avvicinata al “pianeta-maschio” e già ne avevo fin sopra le orecchie di loro
C’era un solo modo per alleviare la fatica di una giornata pesante quanto quella appena trascorsa: un bel bagno caldo
Presi dalla mia stanza il fedele accappatoio fucsia con il fiorellino sul sedere e ricordai di portarlo con me,  non volevo certo ripetere la dolorosa esperienza di qualche mese fa!
Apri la porta del bagno e mi immersi nella vasca d’acqua calda e schiumosa già preparata: profumava di lavanda

“Karen mi ha detto che la lavanda è uno degli oli essenziali che, insieme al sandalo e pochi altri, permettono al corpo di 
rilassarsi completamente. E' una fanatica di queste cose!”

Presi l’appunto mentale di ringraziare la mia amica per avermene  regalato un’intera boccetta per il mio compleanno trascorso ormai da un mese

“Chissà perché oggi Robbie non si è fatto vedere per tutto il giorno” Non potè fare a meno di pensare.

Mentre ero ancora immersa, notai che il display del mio cellulare si era illuminato, così tolsi un po’ d’acqua  dalla mano con il vicino asciugamani e mi alzai un po’ per raggiungere quel catorcio dell’anteguerra

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Robbie: Tutto bene, Emily?
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Emily: Considerando che si stanno avvicinando le 
vacanze di primavera non potrebbe andare meglio. Tu cosa farai in quelle due settimane?
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Robbie: Andrò a stare da mio padre per le vacanze. Tu, invece?
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Avevo dimenticato che George, il papà di Robbie, si era trasferito a Malibù dopo il divorzio, ma fino ad ora il mio amico non l’aveva mai raggiunto per le vacanze, era sempre venuto qui il suo scellerato genitore
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Emily: Io mi annoierò incredibilmente stando a casa
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Robbie: Dovremmo organizzarci meglio, la prossima volta, per fare qualcosa tutti insieme: io, Hilary, Cassie, Dave, Karen ed ovviamente tu
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Evitai di rispondergli con un “nemmeno tra un milione di anni”, così risposi semplicemente che ci si poteva pensare e nel frattempo inviai un messaggio alla mia amica malata

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Emily: Stai meglio, amichetta?
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Karen: Sai cos'ho scoperto?
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Emily: Sei sicura che io lo voglia sapere?
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Karen: In realtà non credo, ma te lo dico ugualmente....... *rullo di tamburi* se metti  un'abbondante quantità di bianchetto su un qualsiasi piano e ci componi qualche forma poi, dando fuoco al bianchetto questo continua a tenere, anche in fiamme, il disegno originale?
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"Questa ragazza mi spaventa sempre più!"
Cominciai a digitare nuovamente il numero di Karen per risponderle, quando il cellulare impazzì improvvisamente, cominciando ad emanare dal display una luce pallida fino ad allora sconosciuta, così spinsi diversi tasti sulla tastiera, cercando di risolvere la situazione e terminai di scrivere il mio sms

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Emily: Sai di essere la persona più idiota di tutta la California?
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Poggiai il cellulare ad una mensola e districai i capelli con la spazzola e per un momento pensai anche di asciugarli, ma optai per una via che ritenevo più semplice: dormire lasciando la testa penzoloni dal letto, così da permettere loro di asciugarsi con calma, restando lisci e senza alcuna fatica.
Mi misi sotto le coperte facendo attenzione a rispettare la mia idea, anche se era una posizione incredibilmente scomoda. 
Decisi di cominciare a contare le pecore

Winter
Leasl guidò la sua macchina fino al luogo prestabilito. Scendemmo dall’auto e ci dirigemmo verso l’ingresso della struttura, almeno finchè non ci rendemmo conto di una (per ora) spiacevole sorpresa
Non appena volsi lo sguardo verso la quarta pista, notai immediatamente dei lunghi  capelli corvini, fin troppo familiari, così diedi una gomitata a mia sorella rendendola immediatamente nervosa
-Che c’è?- Mi domandò seccata. Evidentemente avevo appena interrotto la sua amichevole conversazione con Heath.

“chissà perché quel tonto non si fa avanti” 

Senza rispondere le indicai la ragazza alla nostra sinistra ed immediatamente capì: Isabelle stava giocando a bowling con il suo spasimante, il ragazzo di cui Ryan era geloso
-Stavo dimenticando una cosa!- Disse Summer a voce alta, ma non abbastanza da poter essere ascoltata da Izzy
-Cosa?- Domandò Leasl
-Ho ricevuto un biglietto omaggio per.....il bar! Del minigolf! E...Scade oggi. Dobbiamo andare lì, non possiamo assolutamente restare qui!- 
Feci un cenno a Leasley che, voltandosi, capì immediatamente, a differenza di Heath che invece replicò
-Ma dai, Leasley ha guidato fin qui e...- In quel momento, Summer gli tappò la bocca con una mano, dicendo -Heath è d’accordo!- 
-Niente in contrario, Ry?- Domandai
-Una cosa vale l’altra- Mi rispose depresso. Per fortuna non aveva ancora notato la presenza della “dolce coppietta” al banco
Così salimmo nuovamente in auto e ripartimmo alla volta del minigolf


Heath
“Chissà perché Summer ha avuto quella reazione” Mi domandai più volte durante il secondo tragitto.

Non riuscivo proprio a spiegarmi il perché di quella situazione ed in più l’atmosfera stava diventando pesante, non c’era alcun dialogo tra tutti noi e Win, provando la mia stessa sensazione, decise di mettere un po’ di musica grazie alla radio dell’auto
-Allora, cosa volete ascoltare?- Domandò 
-Revolver!- Rispondemmo all’unisono io e Sum, menzionando il celebre album dei Beaetles, il cui cd venne immediatamente selezionato. 
Mi volsi a guardarla, era davvero bellissima. Indossava una camicetta scollata che metteva in mostra le sue (seppur affatto abbondanti forme) ed i capelli vermigli erano stati arricciati in una coda di cavallo che, benché semplice, rendeva il suo viso magnifico
“Povero me, mi sono preso una bella cotta!” Pensai voltando lo sguardo verso Winter che, con le labbra, sillabava un’unica parola, ripetuta più volte: ‘diglielo’, mentre io scuotevo la testa
La prima canzone a partire fu la più adatta per sciogliere la tensione: Yellow Submarine.
Alla fine del tragitto, durato ancora 10 minuti, cantavamo tutti insieme, come una scolaresca in gita


“We all live in a yellow submarine 
Yellow submarine, yellow submarine”


Facendo ripartire la canzone nel momento stesso in cui questa terminava.
Scendemmo dall’auto e, non appena le ragazze ebbero preso le loro borse, ci incamminammo verso il baracchino dove avremmo noleggiato le mazze da minigolf
-In quanti siete?- Domandò quello che, probabilmente, era il titolare del posto
Leasley si guardò intorno prima di rispondere 
-5- Disse alla fine 
-5 adulti, quindi 30 $ in totale- Ognuno di noi mise la propria quota vicino al registratore di casa ed un impiegato, al suo fianco, diede  a ciascuno di noi una mazza ed una pallina colorata, dandoci ovviamente l’ammonimento di non perderne nemmeno una.
La prima buca, la più semplice, era quella vicina al baracchino. Giocammo a morra cinese per decidere chi dovesse cominciare, onore che spettò a Summer.
Un tiro assolutamente perfetto le permise di far buca al primo colpo, guadagnando dunque un punteggio bassissimo sul cartello segnapunti che stava compilando Ryan man mano che tutti noi giocatori avevamo fatto il nostro tiro

Leasley
Winter era veramente negata per giocare a minigolf, tutti noi eravamo riusciti a segnare buca in massimo due colpi, mentre lei fu costretta a ripetere il proprio tiro: ogni volta la pallina rossa raggiungeva il traguardo, non cadendo mai in buca ma spostandosi (per sette volte) o a destra, o a sinistra dell’obbiettivo
Lei fece una linguaccia diretta a noi altri e, in tutta risposta, la tirai vicino a me scoccandole un dolce bacio all’angolo delle sue labbra, facendola diventare all’istante scarlatta
Alle buche successive, la situazione non mutò quasi: Ryan riusciva a raggiungere la meta con un solo tiro, noi altri comuni mortali con almeno due di essi mentre Winter, evidentemente negata per questo gioco, aveva totalizzato nella peggiore delle situazioni 23 lanci per fare buca (e nella migliore 5)
Win si vergognava della sua goffaggine le imporporava il viso e che, invece, la rendeva ancora più carina ai miei occhi
Terminata la partita decidemmo di fermarci nel giardino attiguo. La strategia delle ragazze si era rivelata vincente: Ryan, vincendo, aveva aumentato a dismisura la propria autostima, dimenticando almeno per un po’ i suoi problemi di coppia

Summer
“Ryan ed il suo ego stanno decisamente meglio, sembra che Isabelle sia diventata solo un ricordo. Di certo questa sua felicità 
non sarà duratura, considerando che almeno secondo me è ancora innamorato di Izzy, ma è un buon inizio. Mi chiedo cosa stia combinando lei con quel tipo” un po’ di rabbia mi pervase, pensando a quella situazione
Mio cugino interruppe i miei pensieri e, rivolgendosi verso me, disse
-Sum, ma quel biglietto omaggio per il bar?- 
“Evidentemente la tristezza non ha danneggiato nemmeno un po’ la sua memoria!”
-Ehm, si, sto proprio andando lì! Grrrrr...azie per avermelo ricordato!- Risposi
-Già che vai lì che te ne pare di prendere una bella birra al tuo cuginetto vincitore?- Domandò divertito 
-Certo... e voi altri volete qualcosa?-
-Non bevo, quando guido!- Rispose Leasley
-Ma che bravo ragazzo!- Commentò mia sorella divertita, declinando la mia offerta proprio come Heath
"Per fortuna me la sono cavata con una semplice birra!” 
Mi avvicinai verso il chiosco adibito a bar e prestai attenzione al ragazzo che lavorava dietro al bancone. Era un ragazzo carino, non di certo un’autentica bellezza considerando la generosità del suo naso, ma trasmetteva un certo fascino
-Ciao!- Mi rivolse la parola con entusiasmo
-Ehm..Ciao..!- Risposi io, un po’ meno esaltata di lui
-Come mai da queste parti?!- 
-Per... giocare a golf, no?-
-Oh, si, certo, che sciocco! Cosa ti porto?- Domandò
-Una birra ed un Mojito, grazie- 
-Certo!- E si mise subito al lavoro per la preparazione del mio drink –Ci vuoi del limone?- 
-Si, grazie- E mi porse la bottiglia sigillata ed il bicchiere –Quanto ti devo?- Domandai
-Per una bella ragazza come te offre la casa!-
Arrossì leggermene e presi con la mano sinistra la bottiglia di birra, mettendo in tasca il foglietto che il ragazzo aveva lasciato sul bancone, considerandolo uno scontrino. Ringraziai, strinsi con l’altra mano il bicchiere di vetro e mi allontanai, tornando dai miei amici 
Rimanemmo lì ancora per una mezzora, prima di rimetterci in macchina ed affrontare il ritorno, benché il minigolf fosse effettivamente poco distante dal centro della città dove abitavamo

Winter
Rimanemmo lì ancora per una mezzora, prima di rimetterci in macchina ed affrontare il ritorno, benché il minigolf fosse effettivamente poco distante dal centro 
Approfittando del fatto che non era ancora trascorsa la mezzanotte, una volta raggiunta la nostra destinazione facemmo scendere Ryan che, stanchissimo decise di mettersi subito a letto, Sum ed Heath che (come al solito) volevano parlare dell’ultima serie tv scoperta, The Vampire Diaries 
-Dici che prima o poi si dichiarerà?- Mi domandò Leasl
-Stando a quanto mi ha detto, teme un rifiuto con conseguente allontanamento anche dalla loro amicizia, quindi se accadrà non sarà una cosa rapida!- Risposi esasperata
-Finchè sta bene a loro...-
Leasl parcheggiò l’auto nel garage, sul retro di casa sua e noi rimanemmo ancora un po’ al suo interno, scambiandoci baci dolci, alternati ad altri molto passionali. Una sua mano si introdusse sotto la mia maglietta, facendomi irrigidire leggermente
-Tutto bene?- mi domandò, non smettendo di baciarmi. Trasmisi il mio cenno d’assenso mordicchiandogli leggermente il lobo dell’orecchio 
-Che te ne pare di andare in casa?- Domandai, abbassando un po’ il tono di voce
Così, ancora tenendoci per mano ci avvicinammo alla porta, notando però una figura femminile accovacciata sul gradino che, non appena ci avvicinammo, sollevò la testa
-Kayla?- domandò stupito Leasl
-Ciao, Simon! Come mi sei mancato!- Disse lei, avvicinandosi come un razzo e dandogli un bacio sulle labbra


 
  
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