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Autore: Defiance    22/06/2014    0 recensioni
[Dopo 'The Avengers']
“Dove sei? LOOOKIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!” gridò irato quest’ultimo, correndo al luogo in cui il Tesseract era custodito per poi scoprire che l’oggetto si era dissolto nel nulla, assieme al suo fratello prigioniero."
Dal Prologo
Una nuova guerra ha inizio, ma i supereroi non saranno più sufficienti per contrastarla; occorrerà l'aiuto di altre quattro persone che entreranno a far parte del team Avengers e insieme, avranno una nuova possibilità contro la nuova, incombente minaccia. Quale sarà il piano di Loki? Riusciranno i Vendicatori a fermarlo o dovranno affrontare una nuova guerra? Leggete per scoprirlo!
AVVERTIMENTI: è una specie di spin-off della mia serie di FF 'Halfblood', ma perfettamente comprensibile anche senza averle lette, in quanto ci saranno solo tre personaggi trasferiti in questa storia. Quello che c'è da sapere su di loro, relativo alle altre ff, verrà riportato a nota.
PS. RISCHIO SPOILER CAPTAIN AMERICA - THE WINTER SOLDIER.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Loki, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Steve Rogers/Captain America, Un po' tutti
Note: Cross-over, Movieverse, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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“Sono diversi i punti della terra dove si stanno verificando simili cataclismi all’apparenza naturali. Uragani, tempeste, terremoti…” spiegò Fury, facendo scorrere le sequenze.
“A quanto pare Loki è entrato nella fase due del suo piano” commentò Hermione, sbiancando.
“Come fai a dirlo?” domandò il Capitano, corrugando la fronte.
“Io… io spero di sbagliarmi” biascicò di rimando lei, iniziando a camminare alla svelta per la stanza.
“Le dispiacerebbe tornare a sedersi? Mi, mi innervosisce se fa così” intervenne Banner, gesticolando con le mani.
“Oh, mi scusi dottore… è solo che… ho letto qualcosa a riguardo in uno dei libri della sezione proibita della biblioteca di Hogwarts e…”
“Hermione non sanno nemmeno di che stai parlando, vai al punto!” sbottò Annabeth, sbuffando nervosa.
“Ho sempre creduto che fosse una leggenda, veramente è quello che credono tutti…. Ma  questo punto…” – e qui scoccò un’occhiatina rapida a Thor -, “Lo chiamano il Dio della Devastazione. Si dice che si nutra della linfa vitale di ogni pianeta… se l’obiettivo di Loki è di attirarlo qui, vuol dire che il suo scopo non è assumere il potere…”
“Ma annientarci tutti. Vuole l’estinzione della specie umana!” terminò Bruce, deglutendo più e più volte per evitare che l’’altro tizio’ venisse fuori a dire la sua.
“Beh, per fortuna che tu sei immortale allora” asserì sarcastico Peter, ma si azzittì a seguito di un’occhiataccia rivoltagli dallo stesso dottore.
“Agente Granger… lei crede che questi eventi siano generati dall’azione di quell’essere?” chiese Fury, che a quel punto non poteva più dirsi sorpreso di alcunché.
“O del Tesseract. Insomma, non è che sappiamo molto su quello che è in grado di fare” ipotizzò Tony, entrando in modalità genio-sapientone.
“è probabile che Loki stia attingendo all’energia del cubo per attirare l’attenzione del Devastatore”
“Dici che il Tesseract può essere usato per creare cataclismi naturali? E perché questo dovrebbe costituire un faro per quella creatura?” intervenne Natasha, piuttosto scettica riguardo quella teoria.
“Effettivamente, se Loki volesse far fare all’umanità la fine dei dinosauri, potrebbe tranquillamente servirsi del Tesseract, se davvero quel coso può causare calamità naturali” disse Leo, accendendo e spegnendo fiamme tra le dita.
Per un momento, lo fissarono tutti: possibile che riuscisse a giocherellare con i suoi poteri anche in quelle circostanze?
“Che c’è?” borbottò con aria innocente, mentre gli altri Avengers distoglievano lo sguardo da lui scuotendo la testa.
“Non noi” mormorò Thor, alzandosi e dirigendosi verso la finestra.
“Non farebbe fuori noi o comunque ci risulterebbe più facile fermarlo”
Facile? Come potremmo mai bloccare delle eruzioni vulcaniche o dei terremoti o…” lo contraddisse Peter, accavallando i piedi sul tavolo con nonchalance.
“Io devo prendere una boccata d’aria” asserì Banner, lasciando immediatamente l’edificio.
“ORA BASTA!” urlò Nick Fury, nel tentativo di riportare l’ordine nella stanza.
“Basta. Dobbiamo trovare Loki e fermarlo, prima che sia troppo tardi”
“Solo a me questa situazione sembra un deja-vu?” chiese Stark, che di rinunciare alla sua ironia non ne aveva proprio la minima intenzione.
“Io… io ci ho provato, in questi giorni. Con un incantesimo di localizzazione” ammise Hermione, arrossendo, “ma l’energia del Tesseract è più potente della magia. Sembra che riesca a isolarlo”
“E non potresti provare, non so, a fare la cosa inversa?” propose la Romanoff, in un lampo di genio.
“Cioè? Cercando di trovare l’unico punto non localizzabile con la magia?” chiese la Granger, che aveva più o meno capito cosa stesse pensando la russa.
“Sì. Tipo localizzare l’unico punto isolato sulla Terra”
“Potrebbero volerci anni!” osservò Thor, con lo sguardo sempre più afflitto.
Gli faceva male sapere che suo fratello lo odiasse a tal punto, che la persona cui aveva tenuto tanto, voleva la sua morte e quella del pianeta che amava.
“Non esattamente. Potrei provarci. Il punto è che ci sono streghe in tutto il mondo e sono certa che molte eseguono incantesimi di isolamento… per infrangerli tutti e ottenere le condizioni più favorevoli per realizzare la proposta dell’agente Romanoff… potrebbe volerci tempo, ecco” spiegò Hermione.
“Di quanto tempo hai bisogno?” domandò Fury, così disperato da accettare un piano che in realtà equivaleva ad ‘andare un po’ alla cieca’.
“Tre giorni”
Tre giorni?” ripeté incredulo Barton, sgranando gli occhi.
“Al massimo” precisò abbattuta lei, abbassando lo sguardo sul pavimento.
“Potremmo essere già tutti morti!” proseguì imperterrito Clint, sbattendo i pugni sul tavolo.
“Se hai un’idea migliore, parla pure” reagì Annabeth in difesa dell’amica.
“Io…” boccheggiò l’arciere, rassegnandosi all’unica possibilità che avevano.
“Allora comincia a pregare e sta’ zitto” rispose acidamente la stessa Figlia di Atena.
“Perché ogni riunione degli Avengers finisce sempre per degenerare in una lite?” notò il Capitano, sospirando esasperato.
“Perché siete una massa di egocentrici idioti , semplice” asserì una voce alle loro spalle.
Si voltarono tutti, ma solo tre persone nella sala conoscevano il nuovo arrivato.
“Sam!” esclamarono all’unisono Natasha e Steve, andando poi a salutare il giovane.
“Immaginavo avreste avuto bisogno di aiuto. Fury mi ha contattato ieri”
“Benvenuto a bordo, Falcon” lo accolse il Capo, - è così che lo chiamavano a sua insaputa, anche se sospettavano tutti che lo sapesse già: Nick sapeva sempre tutto.
“C’è qualcun altro in arrivo?” chiese Peter, che stava segretamente sperando in una risposta positiva.
“In realtà, sì. C’è qualcosa di cui vi vorrei parlare” ammise Fury “accomodatevi. Alcuni di voi ne avranno bisogno più di altri”.
Alquanto perplessi da quella frase, i Vendicatori ritornarono al loro posto, curiosi di sapere chi altro si sarebbe unito al loro team.
“Dopo la dipartita dello S.H.I.E.L.D., mi sono occupato di neutralizzare tutto ciò che lo riguardava. Tuttavia, qualcosa di cui fino a poco tempo prima non ero a conoscenza, si trovava ancora da qualche parte” cominciò a spiegare, ma fu immediatamente interrotto dal neo arrivato.
“Oh, no. Non mi avevi detto che era una missione suicida!”
“Non è più quella persona, Falcon” assicurò il Capo, mentre la porta dell’ufficio si apriva silenziosamente alle loro spalle.
“Non capisco, di che diavolo state parlando?” domandò Stark, tirandosi su sulla sedia.
“Di me” annunciò una voce profonda e nella sala, inaspettatamente, calò il silenzio, mentre tutti si voltavano a guardare.
“Bucky” mormorò sorpreso il Capitano, il quale lanciò subito una rapida occhiata a Natasha che nel frattempo aveva assunto un’espressione indecifrabile e un colorito che avrebbe reso felice un cadavere, tant’era bianca in volto.
 
“Ti abbiamo cercato ovunque!” esclamò Steve, sbattendo gli occhi ripetutamente.
Ancora non riusciva a credere a ciò che stava accadendo in quella stanza.
“Dopo averti ripescato dall’acqua, Barnes è andato allo Smithsonian, Capitano, rendendosi quindi conto di conoscerti davvero. È venuto a cercarmi mesi fa, quando questo edificio era ancora in costruzione. Mi chiese di aiutarlo a ricordare e così abbiamo fatto. Può chiedere all’agente Carter, era lei la responsabile dell’operazione” spiegò Fury, non immaginando, tuttavia, la reazione a dir poco tranquilla del giovane.
“E non potevo esserne informato, vero? Natasha, Falcon ed io non meritavamo di sapere, vero?!” urlò il Capitano, puntando il dito contro il suo Capo.
“Voi eravate troppo coinvolti, Rogers. Tu e la Romanoff in particolar modo”  tentò di spiegare Fury, mantenendo la calma.
“Sono stanco delle tue bugie, Nick!” tuonò Steve, battendo i pugni sul tavolo, così forte che si ruppe.
Sussultò, nel percepire il delicato tocco di Natasha sulla sua spalla.
“Calmati, Steve. Non è così grave” gli mormorò nell’orecchio.
Non è così grave? Natasha, non sei stufa di essere tenuta all’oscuro di…”
La russa non gli permise di continuare e, stringendogli forte la mano, ripetè, decisa: “Steve.”
I loro sguardi erano l’uno incatenato a quello dell’altra; il silenzio regnò nella sala per quelle che parvero ore e quel momento di intimità, - perché lo era a tal punto da costringere tutti i presenti a distogliere lo sguardo dai due -, consentì al Capitano di riacquistare il controllo di sé.
“Ho chiesto io di non coinvolgerti” ammise Bucky, avvicinandosi a lui e prendendo il posto di Natasha.
“Perché?” domandò confuso lui, accasciandosi sulla sedia, completamente spiazzato da quella dichiarazione.
“Perché avevo dato l’ordine di uccidermi se il trattamento non avesse funzionato” confessò il Soldato d’Inverno, continuando a sostenere lo sguardo del suo vecchio amico senza batter ciglio.
Nessuno osò parlare per diversi minuti, finchè Fury non si decise a sciogliere la riunione.
“Credo che per oggi sia tutto. Agente Granger, mi pare che lei abbia da fare. Tutti voi, avete qualcosa da fare. A lavoro, forza”.
 
“Mi dispiace, per averti quasi ucciso” disse Bucky, una volta fuori dalla stanza.
“Non eri in te. È tutto okay” gli assicurò Steve, dandogli una pacca sul braccio sano.
In quel momento, la porta dell’ufficio di Fury si aprì e ad uscirne fu proprio Natasha; aveva aspettato qualche minuto in più di proposito, per evitare di incontrarlo, ma a quanto pare avrebbe dovuto fare l’esatto contrario.
“Con permesso” si scusò, sorpassando i due senza rivolger loro il minimo sguardo.
“Natalia” la chiamò Barnes, facendo irrigidire il Capitano.
La russa si bloccò all’istante: ricordava.
L’aveva chiamata con il suo vero nome, il Soldato d’Inverno ricordava tutto.
“Non rispondo più a quel nome” lo informò col tono più glaciale che Steve le avesse mai udito uscire dalla bocca, senza voltarsi, poi riprese a camminare svelta.
“Devo parlarle” mormorò Bucky, “devo scusarmi”
“Dalle tempo, la conosco abbastanza bene da poter dire che quando sarà pronta ti ascolterà” gli consigliò il suo vecchio amico, abbozzando un sorriso di incoraggiamento.
“Già” concordò lui, facendo per andarsene.
“Bucky, ci tengo davvero molto a Natasha” aggiunse il Capitano, non sapeva bene nemmeno lui il perché.
“Anch’io. Era la mia ragazza” confessò il Soldato d’Inverno, allontanandosi e lasciando Steve da solo con il suo stupore e i suoi pensieri.
 
“Agente Romanoff!” gridò Hermione, correndo verso di lei con in mano un bicchiere pieno di qualcosa che non aveva affatto un bell’aspetto.
“Granger. Cosa vuoi? Non è giornata” rispose gelida la Vedova Nera.
Non aveva una bella cera e nonostante tutto era incredibilmente seducente.
“Io… non lo so perché mi odi tanto, davvero. Ma non ho nulla contro di te, ecco perché ho deciso di aiutarti” spiegò la strega, porgendole il bicchiere.
“Se stai cercando di avvelenarmi è un tentativo decisamente pietoso”
“È solo un infuso che guarirà la tua mano in paio di ore. Ho pensato che fossi stanca di girare con quel gesso” chiarì Hermione, sorridendo malgrado l’astio della collega che, inaspettatamente, la ringraziò.
“Grazie… Io… Mi dispiace per come mi sono comportata con te. Non è un buon periodo per me”
“So cosa si prova. È il passato che torna a bussare alla porta, non è mai piacevole quando lo fa” commentò sospirando l’altra.
“Già” concordò la Vedova Nera, che per poco non si strozzò con la medicina.
“Ma fa schifo!”
“Non ho mai detto che sapesse di fragola. Né che non farà male. ma almeno domani avrai di nuovo la tua mano” asserì la Granger, salutando la donna e ritornando nella sua stanza per cominciare le ricerche di Loki.
La attendevano un paio di giorni di duro lavoro.








Angolo Dell'Autrice
Salve!
So che la storia non sta 
piacendo molto, ma io continuerò
comunque a scriverla, pazienza,
magari col tempo mi rifarò.
Allora, Bucky is baaaaack!
Cosa ne pensate? Siete contenti?
Ora vi saluto, spero che il capitolo
vi sia piaciuto, fatemelo sapere se vi
va ;)

Alla prossima,
Bell.

 
  
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