Film > The Avengers
Segui la storia  |       
Autore: Sherlokette    26/06/2014    2 recensioni
Continuano le avventure di Mystery e Loki; trasferiti a New York i nostri due amici incontreranno i Vendicatori e muoveranno i primi passi nel mondo dello S.H.I.E.L.D.. Ma ben presto l'apparente tranquillità di questa nuova vita viene turbata dalla scomparsa di una persona importante e da eventi climatici imbizzarriti sulla superficie del mondo, preludio a qualcosa di molto peggio e molto antico...
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La casetta messa a disposizione dallo S.H.I.E.L.D. era situata in una bella zona, un tranquillo quartiere pieno di famiglie. Quando Tony si offrì di accompagnarci non immaginavo certo che ci avrebbe offerto un passaggio su una bella auto sportiva, senza cappotta e dall'aria super costosa.

-Quanto hai speso per questo bolide? - domandai, ammirando la carrozzeria rossa cromata.

-Non chiederglielo, ti verrebbe il capogiro! - scherzò Steve, dietro di noi. - Io vi scorterò a bordo della motocicletta. -

-Non è necessario, Cap, li posso gestire anche sa solo. -

-Tony, per favore, è solo una misura di sicurezza. -

-A me non dispiace avere due bodyguard - intervenni, accomodandomi sui sedili posteriori dell'auto con Loki, poi mi rivolsi a quest'ultimo: - E a te? -

Lui sogghignò: - Così tante attenzioni rallegrano il mio ego, in un certo senso. -

Mi misi a ridere: - E va bene, non fare la diva! Signor Stark? Quando vuole. -

-Tony. Signor Stark mi fa sentire vecchio. -

-Ricevuto. Orsù, facciamo ruggire il motore! -

-Mi aspettavo un altro incitamento, ma va bene. -

-Prego? - Guardai perplessa il miliardario, che agitando una mano in aria come per scacciare una mosca rispose: - No, no, lascia perdere. Ah, ecco Steve. -

Il capitano si affiancò alla nostra vettura a cavallo di una motocicletta dall'aria antiquata ma molto ben tenuta, dal rombo potente anche se un po' scoppiettante.

-Io mi porto avanti. Tony? Sei pronto? -

In risposta quest'ultimo girò la chiave nel cruscotto e fece partire l'auto, che ruggì prepotentemente: - Dopo di te, amico. -

Alla partenza, la spinta mi portò indietro, e poco dopo il vento iniziò a scompigliarmi i capelli.

Il percorso non era propriamente sgombro, ma si viaggiava bene. Ad un certo punto domandai a Tony: - Cosa intendevi con “un altro incitamento”? -

-Cosa? -

Ripetei la domanda, cercando di sovrastare gli altri rumori attorno a noi, compreso il sibilo del vento. Dovetti sporgermi oltre il sedile.

-Ah, quello. Lascia stare, era una sciocchezza. -

-Dilla comunque, non lasciarmi in sospeso! -

-E va bene. Tu sei inglese, giusto? -

-Giusto. -

-E io ho molto tempo libero, ultimamente. Sicuramente avrai visto quella serie televisiva con quel tizio che viaggia nel tempo a bordo di una cabina blu. -*

-Certamente, e mi piace anche molto, ma che c'entra? -

Arrivati di fronte ad un semaforo, ci fermammo dietro a Steve.

-C'è un grido d'incitamento, come faceva? -

-Quale, Tony? Ce ne sono due famosi in quella serie. -

-E' francese... Dammi una mano! -

Aspettai che scattasse il verde prima di sorridere ed esclamare: - Intendi... Allons-y!! -

Il miliardario premette sull'acceleratore e ripartimmo a tutta birra lungo la strada, ora sgombra, sorpassando Steve. Ridendo, mi lasciai cadere di nuovo indietro, tornando al mio posto, e guardai Loki, che mi stava osservando a sua volta perplesso e severo, come se avesse di fronte una bambina.

Feci spallucce: - Che c'è? E' divertente! -

-Cosa ci trovi di divertente nel gridare parole assurde? -

-E' francese. Imparalo. E poi stavo solo cercando di fare amicizia con qualcuno tramite una medesima passione, che male c'è? -

Lui scosse il capo: - Fai troppo presto a fare amicizia, tu... -

Sogghignai: - Geloso? -

-Finiscila. -

Gli posai una mano sul braccio: - Hey... Solo perchè mi diverto anche con altri non significa che mi sono dimenticata di te. -

Il suo sguardo si addolcì, per quanto possibile: - A volte rimango sorpreso della tua energia e del tuo entusiasmo. Hai un carattere così sfaccettato che ti porta a fare amicizia praticamente subito e con chiunque. Mentre il mio... beh, lo sai. -

Lasciai che la mia mano scendesse giù fino ad incontrare la sua, che strinsi in gesto comprensivo.

-Sicuri di non stare insieme, voi due? -si intromise inopportunamente Tony.

Sospirai: - Sicuri. -

-Chiedevo soltanto. A proposito, sono lieto di comunicarvi che siamo arrivati. -

Procedendo più lentamente, con Steve nuovamente di fianco a noi, giungemmo nel quartiere residenziale dove saremmo andati a vivere. C'erano giardini fioriti un po' ovunque, e bambini che giocavano allegramente. Ogni casa aveva il suo piccolo steccato bianco di legno attorno alla proprietà e si respirava un'atmosfera tranquilla e piacevole, in contrasto con la nostra presenza un po' chiassosa.

-Sembrano gli anni Cinquanta! - esclamai, cercando di non farmi sfuggire niente di quel nuovo ambiente.

-Il posto non mi sembra male, no? - si aggiunse Stark, - E quella è la vostra casetta dei sogni! -

Ci fermammo in un punto dove la strada curvava in direzione di una piccola rotonda, e accostando l'auto vicino al marciapiede Tony annunciò ch dovevamo “scendere alla nostra fermata”.

-Ma che ti è preso al semaforo, me lo spieghi? - Steve, parcheggiando a sua volta e scendendo dalla moto, sembrava arrabbiato col miliardario.

-Che c'è? Che ho fatto adesso? - cercò di difendersi quest'ultimo.

-Potevi provocare un incidente; perchè hai accelerato in quel modo? -

-Colpa mia! - intervenni prontamente, alzando una mano, - L'ho distratto alla guida. Chiedo scusa. -

Capitan America sembrò calmarsi: - Mai disturbare il conducente. Ma ciò non toglie che debba stare attento. - Guardò storto Tony per poi tornare a rivolgersi a noi: - L'agente Coulson ha provveduto anche ai vostri bagagli. Ha detto che li ha fatti lasciare all'ingresso. -

-Grazie dell'informazione, capitano! - risposi, allegra, - Bene, direi che allora possiamo... -

Con un cenno della testa, indicai la porta, e Tony frugò in una tasca della giacca per trrne fuori un mazzo composto da tre chiavi: - Questa è per la porta d'ingresso, questa per la porta sul retro, e l'ultima... mh. Credo dobbiate scoprirlo voi. Ma azzardo l'ipotesi che sia per la caldaia. -

-La caldaia? - ripetei, prendendo le chiavi.

-Sul retro. Nelle foto non si vedeva molto bene. -

Notai che Loki stava osservando la facciata della casa, così domandai: - C'è qualcosa che non va? -

-E' disadorna. Troppo neutra. Avrebbe bisogno di colore. -

Sorrisi: - Compreremo delle piante rampicanti, allora. -

-Ma ci metteranno troppo a crescere, non pensi? -

Muovendo appena le mani, il dio fece nascere dal terreno due arbusti, dai quai poi crebbero rami che andarono a snodarsi sulla parete esterna. Subito nacquero le foglie su di essi, di un bel verde brillante, e in breve il tappeto vegetale vene costellato di fiori rossi dai petali grandi.

-Che mi venga un colpo... - sentii mormorare il miliardario, dietro di me.

Rimasi anch'io sbalordita: - Ma... E' un'illusione o sono reali? -

-Prova a toccare le foglie e dimmelo tu. -

Obbedii, carezzando la superficie naturale col palmo della mano e la punta delle dita. Sembrava proprio vera.

-Evita di usare i tuoi poteri qui fuori, per favore! - sibilò Steve, - Qui sono tutti civili, e si scatenerebbe il panico se... -

-Quanto la fai lunga! - esclamò Tony, - Non ci ha visti nessuno! Ha appena creato una meraviglia dal nulla e tutto ciò che sai fare è dargli addosso. Vuoi rilassarti? -

-Io sono rilassato. Ma penso prima alle conseguenze di un'azione. E la sua magia potrebbe portare le persone... -

-Scusa, io sono ancora qui - borbottò Loki, ostile, - e vorrei dire una cosa: devi ricordarti che sono un dio. Non del tutto, forse, ma lo sono. E ho dei poteri. Quindi, mortale, ti conviene non tentare di dirmi quando e come posso utilizzarli. -

I loro sguardi preannunciavano una litigata piuttosto burrascosa. Decisi di intervenire: - Va bene, basta. In riga tutti e due. -

Mettendomi in mezzo a loro, e notando lo sguardo perplesso di Steve, aggiunsi: - Sentite, avete entrambi ragione. Ma datevi una calmata, ok? Perchè sembra che Loki non sia il solo ad aver bevuto latte avariato... - e incrociai lo sguardo con quello del capitano, che replicò:

-Io gli ho solo dato un suggerimento. -

-Dal tono sembrava più un ordine, capitano. - Diedi una pacca sulla spalla ad entrambi ed esclamai: - Che ne dite di entrare, adesso? Non vedo l'ora di esplorare la casa! -

 

 

 

L'interno era molto confortevole. Arredato con cura e provvisto addirittura di una stanza per gli hobby (che secondo Tony era davvero un tocco di personalità), una volta data una prima occhiata non potei non mormorare: - E' davvero... Fantastica! -

-Sì, davvero... Una bella gabbia dorata, senza dubbio... - mi rispose Loki.

Sbuffai: - Se fosse una gabbia dorata, come dici tu, o una prigione, non saremmo qui insieme, ti pare? -

-Pensaci, potremmo essere compagni di cella! - replicò lui ironico.

Sogghignai: - Sei divertente come pestare un riccio di mare, oggi, sai? -

Per tutta risposta, il dio si sedette sul divano del grazioso salotto vicino all'ingresso e aggiunse: - Io mi fermo qui. Tu continua pure il giro. -

Roteando gli occhi, chiesi a Steve il favore di tenere compagnia all'altro. Così, mentre Tony continuava ad illustrarmi le varie zone della casa, feci mentalmente una mappa: dopo il salottino, che rimaneva sulla destra, lungo il corridoio si trovavano sulla sinistra gli ingressi per la cucina (con la quale pensai subito di sbizzarrirmi al più presto) e la saletta da pranzo, in comunicazione fra loro tramite un ingresso interno costituito da una porta che si apriva a spinta, senza maniglia ma dotata tuttavia di una serratura. In fondo al corridoio c'era un armadio a muro molto spazioso, con i pannelli esterni scorrevoli, e vicino sulla destra lo sgabuzzino per le scope e la già citata stanza degli hobby. Salendo al piano di sopra, ti trovavi di fronte due camere da letto e sulla destra una stanza in più per eventuali ospiti, mentre a sinistra si trovavano il bagno e un altro stanzino, più piccolo del precedente e che vidi contenere uno scaffale vuoto e un panello di controllo per luce, gas e acqua.

Tornati di sotto, trovammo il capitano seduto su una poltrona di fronte a Loki. I due si stavano guardando male a vicenda.

-Mi aspettavo di trovarli nel pieno di una lotta all'ultimo sangue... - commentò Stark, - Bene, Mystery. Ora vi lasciamo ad ambientarvi. Vi chiamerò più tardi per ulteriori aggiornamenti. Cap? Possiamo andare. -

Salutandoci con cortesia (che nei confronti del dio mi sembrò forzata), Steve seguì Tony all'esterno. Quest'ultimo inforcò gli occhiali da sole e sfidò l'altro ad una gara su chi arrivava prima alla Stark Tower.

Mi voltai verso Loki: - Ma bravo. Cosa hai detto a Steve? -

-Niente. - La sua faccetta innocente ma finta mi spinse ad insistere.

-Avanti. Sputa il rospo. So che gli hai detto qualcosa. -

-Ha cominciato lui. -

-Lokiii... -

Per dargli fastidio, mi buttai giù e posai la testa sulle sue gambe, trovandomi a guardarlo dal basso: - Dimmelo. O non ti darò tregua. -

Lui allora sospirò: - Mi ha chiesto come fa una ragazza come te a stare con uno come me. Gli ho solo risposto gentilmente di farsi i fatti suoi. Punto. -

-Non essere così antipatico... - Per tutta risposta, lui si spostò più in là sul divano, facendo ricadere la mia testa sui cuscini: - Non potevamo restarcene a Londra? Perchè mi sono lasciato convincere? -

Mi spinsi più in su per riconquistare la mia posizione: - Tu sei un gatto. -

-Un gatto? -

-Sei abitudinario. Territoriale. Diffidente. Per non dire altezzoso e indipendente. -

Loki sogghignò, guardandomi divertito: - Dalle mie parti i gatti sono anche creature considerate simbolo di lascivia, mia cara. Pensa a Freyja. Lei ha un carro trainato da due di questi animali. -

-Dove vuoi andare a parare? - domandai, guardandolo storto.

-Come se non sapessi... - Mi posò una mano sugli occhi, per farmi dispetto: - Che la sera ti chiudi in camera a chiave! Attenta a non distrarti con questo gatto in casa! -

-E piantala!! - risposi, ridendo e recuperando la visuale. Poi ripresi: - Un momento: non stavi mica flirtando con me, vero? -

-Non mi permetterai mai! - Si posò una mano sul cuore e alzò l'altra, sottolineando il suo finto scandalo. DI nuovo mi misi a ridere, per poi fissare il soffitto e iniziare a ragionare:

-Cosa pensi ci faranno fare? -

-Mh? -

-Voglio dire... L'agente Romanoff ha ragione. Siamo civili. O meglio, io sono la civile e t il sorvegliato speciale. Come ci renderemo utili? -

-Vedremo. Lasciamo che le cose si sviluppino da sole. - Prese a giocherellare con una ciocca dei miei capelli: - Sai, ero serio quando ho detto che averti qui renderà tutto più sopportabile. -

-Perchè sono la tua migliore amica? -

Mi arruffò i capelli: - E' meglio disfare i bagagli. -

 

 

 

Scelta ognuno la nostra camera, mi misi a rifare il letto. Le lenzuola, fresche di bucato, erano impilate in perfetto ordine nell'armadio all'interno della stanza. Mi resi conto però che erano tutte ugualmente bianche.

Mi annotai mentalmente di rifornire il mobile con qualcosa di più personale e colorato.

Terminai in poco tempo, così andai a controllare come se la stesse cavando il mio coinquilino.

Feci capolino sulla sua porta: - Tutto bene? -

Lo trovai ancora alle prese con la federa del cuscino, che proprio non ne voleva sapere di calzare.

Lui sbuffò: - Che ne pensi? -

-Vuoi una mano? -

-No, posso riuscirci. -

-Sicuro? -

-Sì, non mi serve la badante, grazie. -

-E la magia no? -

-Perchè sprecare la magia così? Sii seria! -

Ridacchiai: il suo orgoglio era divertente.

Sentii squillare il cellulare in lontananza. Alla vista di un numero sconosciuto fui titubante a rispondere (dato quello che era successo l'ultima volta che mi ero fidata), ma poi decisi di accettare la chiamata: - Pronto? -

-Ho i tuoi aggiornamenti, Mysty. -

Sbattei le palpebre, realizzando: - Tony? -

-Il solo e unico! -

-Come fai ad avere il mio numero? -

-Dettagli, dettagli... Ho una proposta interessante per te e per il tuo amichetto del cuore. -

-Cioè? -

-Una piccola festa. Stasera. Una cosetta fra amici, niente di che, per darvi degnamente il benvenuto in città. -

-In realtà credo che Loki sia stanco del viaggio, e pure io non sono un fiore al momento - risposi, sincera.

-Sicura? Guarda che potrebbe essere la tua sola occasione di assaporare un po' di vita notturna in stile New York, se poi dovrai restare col Piccolo Principe e fargli da baby sitter. -

Trovai la sua argomentazione piuttosto valida.

Dopo un attimo replicai: - Sento cosa ne pensa sua signoria. Dammi un secondo. -

-Anche tre. -

Chiamai Loki e gli riferii dell'invito di Stark. Lui fece spallucce: - Basta poter dormire abbastanza per il nostro appuntamento di domani e ci sto. -

Ripresi il telefono: - Sentito? -

-Forte e chiaro. Dì pure a Cenerentola che tornerà puntuale, anche se non garantisco a mezzanotte. -

-Eri in viva voce. Ha sentito. -

-Meglio. Passerà un'auto a prendervi alle venti. -

Prima che potessi aggiungere altro, lui buttò giù.

Sbuffai: - E' un po' maleducato. Ma forse è solo una brutta abitudine. -

-Mezzanotte? Cenerentola? Cosa voleva dire? -

-Non ti leggevano le favole da piccolo? -

-Sì, ma... Non conosco Cenerentola. -

-Ricordami di raccontartela prima o poi. Finiamo di insediarci e prepariamoci per stasera, dai. -

 

 

La “festicciola fra amici” si rivelò non solo tenuta in un locale dall'aria esclusiva e che gridava ricchezza da ogni angolo, ma era composta da almeno duecento persone.

Accanto a Loki, guardavo esterrefatta l'ambiente attorno a noi, e cercando di sovrastare la musica alta e la confusione mi rivolsi al dio: - Riesci a vedere Tony o qualcun altro? -

-Vedo l'agente Barton! Andiamo! -

Tenendomi per mano, lui mi condusse in mezzo alla folla che ballava in pista, e con qualche spintone riuscimmo finalmente a raggiungere il bar. Ci accomodammo, già stufi, accanto a Clint.

-Salve, ragazzi! Ce ne avete messo di tempo! - ci accolse l'agente.

-Non scherzare... - borbottai io, - Che razza di festa fra amici è questa? -

-E' Tony. Gli piace fare le feste in grande stile. E non solo quelle. -

-Come? -

-E' un egomaniaco al quale piace apparire. Ma è un genio, indubbiamente. - Sorseggiò dal bicchiere che prese di fronte a sé quella che sembrava limonata.

-Thor è qui? - domandò Loki, un po' acido.

-Sta arrivando. Per ora siamo io, voi, Natasha, Tony e Pepper. -

-Pepper? -

-La signorina Potts. -

-Ah, l'assistente di Tony! - esclamai.

-E ragazza. -

-Ragazza? -

-Sì, beh, stanno insieme. Eccola là. - Con un cenno del capo Clint ci indicò una donna dai capelli di un rosso molto più acceso di quelli di Natasha, raccolti in una crocchia, che al fianco di Stark stava cercando di togliergli di mano un drink, mentre lui con l'altra ne arraffava un secondo dal bancone del bar. Era una scenetta buffissima.

-E lo sopporta? - si pronunciò ancora Loki.

L'agente Barton ridacchiò: - Lo sopporta da un bel pezzo, ormai c'è abituata! A proposito, se volete da bere servitevi pure, offre tutto il nostro miliardario. - Allungò lo sguardo verso l'ingresso: - Ecco anche Steve. Strano, di solito è il più puntuale di noi. -

-E Bruce? - domandai.

-A fare il topo da laboratorio alla torre. Non abbiamo insistito perchè lo conosciamo, e certi ambienti lo agitano un po'. -

Aggrottai le sopracciglia: - Soffre di attacchi di panico? -

-Una specie. Hey, Steve! Vieni, c'è un posto qui!! -

 

 

 

La festa andò avanti per tutta la notte. Ad un certo punto mi separai da Loki per nadare a chiacchierare con Natasha e Pepper Potts (anche se, come scoprii poco dopo, si chiamava Patricia). Parlando del più e del meno scoprii così che la prima non era così imperturbabile come poteva apparire a prima vista, e che la seconda era molto simpatica e allegra.

Mi accorsi di uno strano trambusto, e andando a vedere assieme alle altre due scoprimmo che Tony aveva sfidato gli altri nostri amici presenti ad una gara di bevute. Chiese a Pepper di fare da arbitro, nonostante le proteste di quest'ultima, mentre io rimasi meravigliata di veder partecipare anche Loki; lo presi da parte e gli domandai cosa stesse combinando.

-Non volevi che provassi a socializzare? - mi rispose lui.

-Ma se partecipi e a te l'alcol non fa niente... -

Il dio sogghignò: - Già, ma chi di loro lo sa a parte Thor? -

Non potei far altro che assistere assieme all'agente Romanoff alla “competizione”.

Il primo a crollare fu con mia sorpresa Clint, che venne portato lontano dal bancone da alcuni camerieri. Poi fu la volta di Steve, che si addormentò sul piano. Il più coriaceo si rivelò Tony, che andò avanti ad oltranza arrabbiandosi ad ogni bicchiere in più che i due dei riuscivano a mandare giù. Quando cominciò a parlare a vanvera, Pepper lo costrinse a smettere, e solo Loki e Thor rimasero in gara. Sapevo già che sarebbe andata avanti all'infinito e oltre, e fingendo di essere stanca dissi al dio degli inganni che volevo tornare a casa.

Ma non era proprio una finta: erano le tre del mattino.

Però lui, orgoglioso, replicò che anche gli dei avevano un limite, e non si sarebbe arreso finché non avesse fatto raggiungere all'altro quel limite.

A quel punto mi vidi costretta ad afferrarlo per un braccio e trascinarlo fuori, dove Pepper aveva portato Tony, rischiando di fargli rovesciare addosso il drink che aveva appena preso.

Si lamentò, ma non capii niente a causa della confusione, e francamente non mi importava. Una volta all'esterno, trovammo i due sopra citati che cercavano di arrivare alla loro auto, ma l'assistente, che sosteneva un barcollante miliardario in preda ad un attacco di euforia incontrollabile, mi sembrava in difficoltà. Così mi avvicinai a loro, senza mollare Loki, e domandai a Pepper se voleva una mano.

-Te ne sarei grata! - esclamò, impedendo al suo capo di cadere dopo essere sceso dal marciapiede con passo malfermo.

Passandomi un braccio di Tony sulle spalle, cercammo di condurlo alla vettura, ma i suoi attacchi di risa completi di gesti esuberanti rendevano l'impresa abbastanza ardua. Fortunatamente riuscimmo a buttarlo sul sedile posteriore e a chiuderlo nell'auto, ed espirando esauste ci guardammo un attimo per poi ridere. Loki si avvicinò a noi a cose fatte: - Mi sembrava molto allegro. -

-Questo è niente... - rispose Pepper, - Ma non temete: si riprende molto in fretta. -

-Mi astengo dal commentare. Ti aspetto in macchina, Mystery. -

Nel frattempo vidi uscire anche Thor, che portava caricato su una spalla Steve, ancora incosciente, e Natasha, che aveva fatto riprendere Clint e lo stava portando a casa. Mi avvicinai a loro e domandai se fosse tutto a posto.

-Sono stato meglio... - borbottò Occhio di Falco, massaggiandosi una tempia. Vedova Nera pensò di dovermi una spiegazione: - Non credere che lui sia una femminuccia. E' solo che non beve quasi mai. -

-Mi hai dato della femminuccia, Nat? - Il tono contrariato dell'arciere mi fece ridere.

Un clacson suonò alle mie spalle: il nostro autista mi chiamava, evidentemente su ordine di Loki.

-Ci vediamo domani... no, mi correggo, fra qualche ora a casa mia, va bene? - domandai, rivolta ai due agenti.

-Va bene - fu la semplice risposta di Natasha. Sorrisi, salutai loro e Thor e corsi verso l'auto. Una volta all'interno, Loki mi accolse con tono divertito: - Hai salutato i grandi eroi? -

-Non mi piace come l'hai detto. -

-Sto solo pensando che con questi prodi a difendere Midgard mi sorprende che questa non sia già caduta in qualche guerra. -

Fui tentata di dargli un pugno sul braccio, ma strinsi i denti e replicai: - Sono esseri umani. Più tuo fratello. Divertirsi nel tempo libero è normale. -

-Il mio concetto di divertimento è molto diverso dal tuo o dal loro. -

Sospirai: - Però hai accettato di fare a gara, con loro. Vedo che stai imparando a fare il bravo con gli altri bambini. -

La mia ultima frecciatina sembrò non essere arrivata, ma mi sbagliavo: - Ho accettato solo perchè ero rimasto da solo mentre tu spettegolavi con l'agente Romanoff e la signorina Potts. -

Mi trovai di nuovo a sogghignare: - Quando ti deciderai ad ammettere che sei geloso? -

Loki mise il broncio, chiudendo il discorso.

 

 

 

 

*Credo che qui vi sia un punto da chiarire: nel fumetto edito dalla Marvel appositamente per celebrare l'uscita del secondo film di Thor vengono ripercorse e re-interpretate le due pellicole precedenti, dove Tony Stark domanda a Thor se ha visto le serie di “Game of Thrones” e “Madman”. Volevo solo porre una citazione personale di serie che possibilmente sono passate anche sugli schermi del miliardario preferito ;)

E ne approfitto per scusarmi dell'attesa, ma gli esami universitari uccidono la fantasia ^^”

 

Sherlokette

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: Sherlokette