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Autore: Sherlokette    27/05/2014    2 recensioni
Continuano le avventure di Mystery e Loki; trasferiti a New York i nostri due amici incontreranno i Vendicatori e muoveranno i primi passi nel mondo dello S.H.I.E.L.D.. Ma ben presto l'apparente tranquillità di questa nuova vita viene turbata dalla scomparsa di una persona importante e da eventi climatici imbizzarriti sulla superficie del mondo, preludio a qualcosa di molto peggio e molto antico...
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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- New York! Ma ti rendi conto? Siamo in una delle città più' grandi e belle del mondo! -

Questo era solo un assaggio del mio entusiasmo, mentre il mio compagno di viaggio si guardava attorno con aria di sufficienza.

- Non esagerare, Mystery, e' solo una metropoli. -

- Oh, che umore da funerale che hai! - Osservando i dintorni, mi resi conto di quanti grattacieli ci fossero, della gente che correva per la strada e del traffico che produceva un rumore assordante.

Nemmeno a Londra avevo mai visto un'umanità' cosi' variegata.

- Hey!!! Da questa parte!!! - Una voce attiro' la nostra attenzione, e un largo sorriso mi si disegno' in volto nel riconoscere l'uomo che ci stava venendo incontro.

- Thor!!! - Gli andai incontro e lo abbracciai, e mi sentii sollevare goffamente da terra come un fuscello.

- Avete fatto un buon viaggio? - mi domando' il dio del tuono, di ottimo umore.

- Se per buono intendi che ci siamo sorbiti per tutto il tempo film senza senso e hostess incompetenti, si'... - borbotto' Loki.

- Finiscila! - gli intimai, - Sei stato di malumore per ore! Dovresti essere felice! -

- Felice di una libertà' apparente? -

- Loki, ringrazia piuttosto che nostro padre ti abbia concesso una seconda occasione - intervenne l'altro.

- Ah, certo, la bontà' di Odino e' infinita! -

- Ragazzi, per favore, non cominciate. Voglio andare subito alla Stark Tower se permettete - li fermai.

Questo sembro' placare i loro animi, e Thor ci condusse verso una macchina nera di fronte alla quale stava in piedi un uomo che sembrava un Man in Black, con tanto di occhiali da sole, coi capelli castani un po' radi e l'aria professionale.

- Signorina Lysle? - Mi tese una mano: - Agente Phil Coulson, dello S.H.I.E.L.D.. Siamo stati informati del suo arrivo e abbiamo provveduto a fornire un alloggio a lei e al suo... coinquilino. -

Gli strinsi la mano, ignorando il tono da lui utilizzato per sottolineare l'ultima parola: - Molto piacere. -

- Salite, prego, vi condurrò' a destinazione. -

La città' scorreva fuori dal finestrino dal quale la stavo osservando con rapidità', in un turbinio di luci e forme tutte nuove. Ma all'interno della vettura regnava un imbarazzante silenzio, cosi' mi rivolsi al dio del tuono: - Dimmi un po': come sono i tuoi amici? -

- In che senso? -

- Sono... simpatici? -

- Abbastanza. E sono tutti molto forti e valorosi. -

- Ancora non riesco a credere di aver accettato di unirmi a te e ai tuoi fenomeni da baraccone... - mormoro' Loki, ostile, rivolto all'altro ma con lo sguardo verso l'esterno.

- Non potevi rifiutarti, gioia, era la tua unica chance di sfuggire al servizio di sorveglianza di tuo padre - sottolineai.

- Gioia a me? -

- E comunque e' sempre meglio che finire di nuovo in prigione. -

Il dio degli inganni si volto' verso di me: - Mi consolo del fatto che tu abbia deciso di venire con me, altrimenti sarebbe stata una situazione intollerabile. -

Sogghignai: - Oh, che carino, e cosi' non puoi più' fare a meno di me! -

Thor si lascio' scappare una risata soffocata, e il fratello sembro' volerlo uccidere con lo sguardo.

Passammo il resto del tragitto in silenzio, e quando giungemmo alla Stark Tower rimasi a bocca aperta: era una torre altissima, in stile moderno, con una grande insegna che si riusciva a vedere anche dal piano terra e che riportava il cognome del miliardario dei quali saremmo presto stati ospiti.

- Seguitemi, prego - disse l'agente Coulson, che ci porto' all'ingresso con passo militare.

Attraversate le porte scorrevoli di fronte a noi, ci ritrovammo nell'ampio ingresso degli uffici delle Stark Industries. Luminoso, accoglieva varie zone d'attesa, con due segretarie che rispondevano alle telefonate alle proprie postazioni e vari impiegati che si muovevano da un ascensore all'altro (ne contai tre in tutto).

Noi prendemmo l'ascensore a sinistra, e rimasi mano a mano sorpresa, mentre ci portava ai piani superiori, di come la città' sembrasse sempre più' piccola.

Contai circa 90 piani.

- Caspita, al signor Stark piace fare le cose in grande! - esclamai.

- In realtà' l'intero edificio e' stato progettato dalla signorina Potts, assistente del signor Stark - mi spiego' Coulson.

- Oh. Beh, e' fantastico! -

Una volta giunti all'ultimo piano, mi resi conto che non si trattava di un ufficio qualunque, ma di un vero e proprio loft sopra New York. La stanza era circolare, arredata in modo confortevole. Di fronte a noi c'era una vetrata che dava su una terrazza esterna e illuminava ogni angolo. Alla nostra destra notai un bancone con dietro scaffali pieni di bevande alcoliche, mentre alla parete opposta era stato concesso posto ad una scrivania che mi resi conto aveva la superficie touch screen. Incuriosita, provai a sfiorarla, e subito una voce maschile mi suggeri': - La pregherei di non toccare niente, signorina Lysle. Al signor Stark non piace che qualcuno maneggi le sue proprietà' senza permesso. -

Sobbalzai, guardandomi attorno: - E tu chi sei? -

- Mi chiami pure Jarvis. -

- Jarvis? -

Notai delle telecamere dallo schermo blu negli angoli. Sorrisi e azzardai un'ipotesi: - Sei un'intelligenza artificiale? -

- Esattamente. Ho il compito di badare al signor Stark e alle sue esigenze. -

- Un maggiordomo, dunque. -

- Se cosi' si può' dire... -

- E' strano parlare all'aria - commento' Loki.

- Ma molto interessante! - esclamai, - E' un piacere, Jarvis. -

- Altrettanto, signorina Lysle. -

Li' mi resi conto di un particolare: - Aspetta, come sai il mio nome? -

- Il vostro nome e quello del signor Loki sono già' stati inseriti nel mio database dal signor Stak. -

- Ah, certo... Ovvio... -

- A proposito... Dov'è' il signor Stark, Jarvis? - domando' cortesemente Coulson.

- Attualmente sta radunando gli altri Vendicatori, signore. Ci sono stati dei problemi nel rintracciare il dottor Banner. -

- Lo immaginavo. Bene, direi che per il momento e' tutto. - L'agente tese poi la mano al dio del tuono: - Buona fortuna, Thor, e se per caso ci fossero problemi non esitare a chiamare. -

L'altro ricambio' energicamente il saluto: - Grazie mille, agente Coulson. -

Quest'ultimo poi si rivolse a Loki: - Mi raccomando, cerca di non farci intervenire. Abbiamo un fascicolo molto ricco su di te. -

Per tutta risposta il dio si inchino' lievemente con fare cortese, ma lessi il fastidio nei suoi occhi.

- Signorina Lysle, posso solo dirle benvenuta a New York, e che il suo soggiorno sia dei migliori. -

Sorrisi: - Grazie, agente Coulson, spero di rivederla presto! -

- E speriamo in circostanze piacevoli come questa. - Congedatosi il nostro accompagnatore, Jarvis si fece di nuovo sentire: - Suggerisco di mettervi comodi durante l'attesa, signori: secondo i miei calcoli i Vendicatori saranno tutti qui riuniti entro un'ora, dieci minuti e quarantatré' secondi, con un margine d'errore dello 0,00001 per cento. -

Mi sedetti su uno dei divanetti in pelle nera: - Questa si' che si chiama efficienza! - Mi rivolsi allora a Loki, invitandolo a sedersi accanto a me: - Che ne pensi? -

- Che sto cominciando ad accusare il jet lag... - borbotto', scontroso.

Sbuffai: - Cosa ti prende? Sei particolarmente antipatico, oggi! -

- Vedrai, fratellino, presto ti abituerai a questa nuova vita! - esclamo' Thor, sedendosi a sua volta sul divanetto di fronte a noi.

Ignorandolo, il dio degli inganni borbotto' qualcosa che non capii.

Decisi di porre a Thor altre domande: - Prima Jarvis ha accennato ad un certo dottor Banner. Fa parte dei Vendicatori? -

- Si'. Bruce Banner, la massima autorità' in fatto di... come si chiamano... ah si': radiazioni gamma. Uno scienziato davvero in gamba, ma non e' famoso solo per quello. -

- Ah no? -

- Lo vedrai. -

- E gli altri? -

Lui rise: - Non essere impaziente! Vuoi rovinarti la sorpresa adesso? -

Feci una faccetta imbronciata, ma mi misi a ridere anch'io.

 

 

Passata un'ora, trascorsa in futili tentativi di far sfuggire qualche dettaglio a Thor, fu un rumore metallico all'esterno della vetrata a interrompere l'attesa. Andai a vedere di corsa: qualcuno, con indosso un'armatura rossa e oro, era atterrato sulla terrazza. Venne prontamente circondato da bracci metallici che gli tolsero l'involucro esterno, e dal vetro scorrevole entro' un uomo, un po' basso, dagli arruffati capelli neri e una barba ben disegnata. Indosso aveva dei jeans e una maglietta degli AC/DC, e squadro' ognuno di noi con due brillanti occhi marroni, insolitamente grandi per un uomo.

- Thor! Sei arrivato, finalmente! - saluto' cosi' il dio del tuono, dandogli una pacca sulla spalla.

- Potrei dire lo stesso, amico mio! Mystery, Loki, vi presento Tony Stark, conosciuto anche come Iron Man. -

- Piacere... - borbotto' Loki, annoiato.

- Salve! - salutai invece io, allegra.

Prima che Stark potesse rispondere, dalla porta entro' una donna, dai capelli rossi e mossi, gli occhi verdi, formosa e dall'aria sensuale e pericolosa, che indossava una canotta rossa sotto una giacca color crema, dei jeans chiari e stivaletti neri col tacco largo.

- Cara Natasha! - la accolse Tony, - Temevo che non avessi ricevuto il mio messaggio! -

Lei sogghigno': - Mi hai lasciato lo stesso messaggio cinque volte, difficile ignorarlo. - Si rivolse poi a noi: - Agente Natasha Romanoff, dello S.H.I.E.L.D., ma potete chiamarmi Vedova Nera. -

- Piacere - mormorai, mentre Loki rimase in silenzio.

Dietro di lei giunse un altro uomo, dai corti capelli biondi e gli occhi nascosti dietro un paio di occhiali scuri, di quelli con le lenti a specchio, vestito di nero e che brontolo': - Insomma, Nat! Potevi aspettarmi prima di salire! Lo sai quanto e' difficile trovare parcheggio in questa zona. -

- Sei stato tu a volerti infilare nel parcheggio sotterraneo della Stark Tower, Clint. - Lei torno' a rivolgersi a me e al dio degli inganni: - Clint Barton, anche lui e' un agente. Conosciuto come Occhio di Falco. Cecchino infallibile, arciere eccezionale, e mio partner a tempo perso. -

- Tempo pieno, vorrai dire! - obietto' l'interessato, - Molto piacere. -

- Mystery - mi presentai rivolta ad entrambi, sorridendo, - e lui e' Loki. -

- Il fratellino di Thor... Ci ha parlato di te. Un vero combina guai, da quel che ho capito - borbotto' Clint.

- Non credo ti piacerebbe scoprire quali guai potrei portare... - La freddezza del dio mi costrinse a dargli una gomitata in un fianco: - Comportati bene, per favore! Siamo ospiti, qui. -

Un altro uomo entro' dietro Occhio di Falco. Era un giovanotto alto, muscoloso, coi capelli di un bel biondo scuro e vivaci occhi azzurri, dal passo un po' militare, vestito con camicia, jeans e una giacca di pelle marrone: - Scusate il ritardo, ero rimasto senza benzina nella motocicletta. -

- Quando ti deciderai a cambiare quel pezzo d'antiquariato? - borbotto' Tony, per poi ridere e posargli un braccio sulle spalle, per quanto possibile vista la differenza evidente d'altezza e prestanza: - Mystery, ti presento Steve Rogers, alias Capitan America! Avrai sentito parlare di lui, no? -

Mi battei un pugno sul palmo dell'altra mano: - Ma certo! Lessi un articolo tempo fa, sul ritrovamento di un uomo al Polo Nord; me lo ricordo perché' la cosa che mi colpi' fu il fatto che fosse ancora vivo! -

- Era lui! - confermo' Stark, che venne allontanato dall'altro evidentemente infastidito dalla sua invadenza.

- Manca soltanto Bruce all'appello - fece notare Natasha.

- Sta arrivando, tranquilli. Stava terminando un progetto, giù' in India. Dovrebbe essere sull'auto che ho mandato all'aeroporto ed essere qui fra tre... due... uno... - Stark controllo' l'orologio sul suo polso mentre un uomo, dai ricci capelli neri, gli occhi scuri e vestito in modo formale ma ordinato, entrava nella stanza aggiustandosi gli occhiali da vista sul naso, reggendo con un braccio alcuni fogli pieni, da quel che potevo vedere, di cifre e appunti.

- Dottor Banner, bentornato! - lo accolse Steve, e l'altro rispose allegro: - Salve a tutti! - Poso' i fogli su un tavolo e mi tese una mano: - Bruce Banner, molto lieto! -

Ricambiai la stretta: - Mystery Endless Sky, piacere! -

Quando offri' il medesimo saluto a Loki, questi si limito' a dire: - Ci siamo tutti? Non manca più' nessuno al teatrino? -

- Ora basta Loki! Sei davvero indisponente! - gli rimproverai. Mi rivolsi agli altri presenti, un po' in imbarazzo: - Scusatelo, e' solo che questo viaggio lo ha un po' scombussolato, fa cosi' perché' e' stanco... - Cambiai prontamente argomento: - Dunque... Uhm... Che dire: e' fantastico essere qui... -

- Parla per te... - si intromise nuovamente Loki. Lo guardai male: - Spero che il carattere del mio caro coinquilino migliori col tempo e... Caspita, mi ero preparata un discorso ma adesso non mi viene in mente la conclusione. -

- Non essere timida, Mystery - mi incoraggio' Thor.

- Non e' timidezza, e' il viaggio che si fa sentire... -

- Comunque - intervenne Tony, - ora che le presentazioni sono state fatte come si deve, direi di passare agli affari! - Si sfrego' energicamente le mani, per poi dirigersi al tavolo sul quale curiosavo prima: - Uno di voi due ha i suoi piccoli precedenti, inutile dire chi, e Thor ha chiesto il nostro aiuto per tenerlo sotto controllo. Dato che ci ha spiegato tutto in precedenza non perdiamoci in chiacchiere e passiamo al sodo. - Armeggio' per un po' con lo schermo, per poi accigliarsi: - Jarvis? Dove sono i file dello S.H.I.E.L.D. riguardanti la casa? -

- Nel cestino dei messaggi indesiderati, signore. -

- Mh. Il sistema deve averli scambiati per i soliti messaggi urlanti di Fury. Va bene, recuperali e mostrali sugli schermi, per favore. -

Subito vari pannelli a proiezione olografica salirono dal touch screen, mostrando varie immagini di una deliziosa villetta di quelle che potresti trovare a schiera nelle piccole cittadine.

- E come dicono i francesi, voilà'! La vostra nuova dimora! - annuncio' Stark, - Gentilmente offerta dallo S.H.I.E.L.D., ha tutti i comfort, una bella posizione poco lontana dalla città', un giardino sia di fronte che sul retro, e cosa più' importante non dovrete sborsare un centesimo di affitto. -

- Sul serio? - esclamai, soffermandomi sulle immagini di fronte a me che riprendevano la casa da ogni angolazione.

- E' una struttura del Governo. Pensano loro alle eventuali spese - mi informo' Natasha.

- Dov'è' la fregatura? - domando' Loki.

- Sapevo l'avresti chiesto... - continuo' il miliardario, - non c'è' la cantina. -

Mi scappo' da ridere.

- Tony... Seriamente. - L'ammonimento di Steve non suonava serio, ma servi' a far dire la verità' all'altro: - E va bene. La casa ha un sistema di sorveglianza interno ed esterno che va dalle classiche telecamere ai più' sofisticati sensori di movimento e anche altro. Ma questo non deve scoraggiarvi, non sono dappertutto. Al bagno ad esempio. -

- Altrimenti non sarebbe servizio di sorveglianza ma stalking - si inserì' Clint.

- A parte questo piccolo dettaglio potete stare tranquilli: e' solo una misura di sicurezza minima, non dovete sentirvi a disagio. -

- Dunque potremo gestirla come più' ci pare e piace? - domandai.

- Proprio cosi'. -

- Visto, Loki? - Mi voltai con un sorriso verso quest'ultimo: - Non mi sembra poi cosi' male. -

- C'è' un ultimo particolare. Tony? -

- Ah, giusto... Grazie, Bruce. - Stark prese da un altro tavolo poco distante due tessere magnetiche con sopra uno spazio vuoto: - Queste sono per voi. L'unica condizione imposta dallo S.H.I.E.L.D.: dovrete venire qui, ogni giorno alla stessa ora, e passare queste tessere nel sistema di riconoscimento di Jarvis prima di entrare in questa stanza. Cosi' facendo segnalerete la vostra presenza. -

Presi la tessera con la mia foto sopra. - Sono colpita. Siamo qui da nemmeno qualche ora e già' abbiamo una casa e degli impegni. -

- E' l'America! - scherzo' il dottor Banner. Loki commento', acido: - Spero che siate bravi anche in altre cose oltre a gestire i trasferimenti come un'agenzia immobiliare. -

- Whoah, hai per caso bevuto latte andato a male, spilungone? - rispose Tony, - Questa e' solo la parte burocratica e, lo ammetto, un po' noiosa. Aspetta di vederci in azione. -

- A proposito - intervenni io, - Thor e' stato molto povero di particolari sulle vostre attività'. Esattamente, cosa fanno i Vendicatori? -

- Ci battiamo per difendere la Terra da ogni minaccia immaginabile - disse Steve, - Ci sono persone malvagie a questo mondo che tentano di distruggere gli ideali di milioni di persone e ambiscono al potere incuranti delle conseguenze dei loro atti criminali. Ultimamente, pero', ci sono stati tentativi di invasione anche dall'esterno. -

- Cosa? - Rimasi sbigottita: - Cioè' intendi... Alieni? -

- Qualcosa del genere. -

- In sostanza, prendete a calci i cattivi. -

Lui sorrise: - In parole povere, e' proprio cosi'. -

- Scusalo, e' abituato a fare discorsi incoraggianti e complicati alle truppe - si intromise nuovamente Tony, mettendomi una mano su una spalla, - E' un soldato della Seconda Guerra Mondiale, dopotutto. -

Gli tolsi la mano da dove l'aveva appoggiata con tutto il garbo che potevo, sibilando: - Giù' le zampe, signor Stark. -

Sentii Loki sghignazzare alle mie spalle.

- L'idea di farla pagare a dei cattivi mi intriga; quando cominciamo? - domandai, decisa, ma Natasha esclamo': - Oh, no no no, mia cara, tu sei una civile. E' troppo pericoloso. -

- E Loki? -

- Non ci penso neanche a fare l'eroe - disse lui, scontroso.

- Ma allora che ci siamo venuti a fare a New York? - Andai alla finestra, per guardare la città', più' per fare una scena teatrale che per reale interesse: - Immaginavo già' un po' d'azione, una scossa dai ritmi della mia vita che andava a rilento nell'umida pioggia di Londra, e di partire all'avventura con Loki! E invece niente? -

- Quello che sta cercando di dire Mystery - intervenne quest'ultimo, - e' che non siamo venuti qui per annoiarci. -

- Che tipo! - commento' Clint.

- Ora che ci penso... Non hanno ancora conosciuto Fury. -

L'intervento di Thor mi fece voltare indietro: - Come? -

- Nick Fury. Il direttore dello S.H.I.E.L.D.. -

- Ottima idea, saetta!! - si inserì' ancora Stark, - Non vuoi annoiarti? Forse il vecchio Nick potrà' trovarti qualcosa da fare, anima inquieta! Ma per ora, pensate a sistemarvi nella vostra casetta, piccioncini. Domani Natasha vi porterà' da lui. Vero? -

- Certo, non vedo il problema. -

- Aspetta, perché' piccioncini? -

Il miliardario mi guardo' sorpreso: - Tu e Mister Simpatia non state insieme? -

Passarono tre secondi di silenzio, nei quali io e Loki ci guardammo e poi guardammo Thor, che subito si difese: - Ho solo accennato al fatto che siete molto uniti! -

  
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