Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: afterallthistime    29/06/2014    8 recensioni
[ Hermione Granger/Daphne Greengrass | Fem!Slash ]
Hermione l'aveva guardata— gli occhi azzurri, del colore del cielo in tempesta, le guance arrossate dalla corsa e dal calore fra i loro corpi, i capelli lunghi, biondi e fini, legati in uno chignon fatto all'ultimo minuto, e aveva considerato, in silenzio, che non ci fosse qualcosa di più bello al mondo.
Ormai gli incontri fra le due ragazze -che avevano avuto inizio circa cinque mesi prima- si erano fatti sempre più frequenti, sempre più spesso entrambe si erano scoperte ad avere bisogno l'una dell'altra. E la Grifondoro ormai era stanca di nascondersi, stanca di mentire, lei che aveva sempre predicato l'obbligo morale della sincerità.
Non era sicura dei propri sentimenti, certo, ma si conosceva abbastanza a fondo da credere che non lo sarebbe mai stata.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Crack Pairing | Personaggi: Daphne Greengrass, Hermione Granger
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il colore del cielo in tempesta.




Erano trascorsi circa due giorni dall'ultima volta che si erano viste.

Eppure il profumo -il suo profumo, quel sentore quasi impercettibile, ma persistente, di vaniglia- era ancora impresso sui vestiti.
Le sue mani. Le sue mani sui suoi fianchi, attorno al suo collo, sui seni.
Era stata Daphne a cercarla, quella volta.
Nel tardo pomeriggio, mentre camminava spedita diretta -come al suo solito- alla Biblioteca, l'aveva afferrata bruscamente per un braccio e l'aveva trascinata in uno dei tanti passaggi segreti ormai in disuso.
Un cunicolo buio e freddo, uno dei tanti che avevano scoperto assieme, impegnate com'erano a nascondersi agli occhi del mondo.
Alla luce tenue delle torce appese alle pareti, la pelle pallida della Serpeverde sembrava brillare nella penombra.
Hermione l'aveva guardata— gli occhi azzurri, del colore del cielo in tempesta, le guance arrossate dalla corsa e dal calore fra i loro corpi, i capelli lunghi, biondi e fini, legati in uno chignon fatto all'ultimo minuto, 
e aveva considerato, in silenzio, che non ci fosse qualcosa di più bello al mondo.
Non riusciva a ricordare quando, di preciso, il bisogno di lei si fosse fatto così pressante.
Si era solo resa conto, ad un tratto, di non poterne fare a meno: era diventata come una droga, per lei. Ormai ne era assuefatta.
Non ne aveva mai abbastanza; dei suoi baci, delle sue carezze, del suo profumo.
Inutile dire che più di una volta si era ritrovata a chiedersi se ne valesse davvero la pena.
Bruciare dall'interno, a lungo e in silenzio, solo per il piacere effimero di un istante.
Erano come il ghiaccio ed il fuoco: complementari, ma che contemporaneamente si annullavano a vicenda.
Tra loro non c'erano mai state troppe parole, nessuna delle due era disposta ad ammettere ciò che provava -o forse erano entrambe troppo confuse per farlo- e d'altro canto c'erano i contatti,
le loro mani che si sfioravano, si stringevano, a colmare i loro silenzi. 
Facevano l'amore con lo sguardo e se qualcuno avesse mai prestato attenzione ad un loro scambio di occhiate, avrebbe visto come si cercavano, si stringevano, come il cioccolato delle iridi di Hermione annegava nell'azzurro degli occhi di Daphne.
Hermione Granger fu costretta a sedersi, colpita da una fitta al bassoventre, mentre nella mente le si affollavano pensieri e ricordi, stordendola nell'accavallarsi di suoni ed immagini.
Ormai gli incontri fra le due ragazze -che avevano avuto inizio circa cinque mesi prima- si erano fatti sempre più frequenti, sempre più spesso entrambe si erano scoperte ad avere bisogno l'una dell'altra.
E la Grifondoro ormai era stanca di nascondersi, stanca di mentire, lei che aveva sempre predicato l'obbligo morale della sincerità.
Non era sicura dei propri sentimenti, certo, ma si conosceva abbastanza a fondo da credere che non lo sarebbe mai stata.
Era stanca di essere un ripiego, la dose giornaliera di morfina a cui qualcuno ricorreva perché ormai troppo assuefatto da poterne fare a meno.
Aveva iniziato, ed ora era decisa ad andare fino in fondo a quella storia: ciò di cui doveva essere certa, però, era che Daphne fosse della sua stessa opinione.
Si alzò in piedi e raggiunse l'uscita della Sala Comune, a quell'ora deserta, a grandi falcate, certa che si fosse fermata a pensare a ciò che si apprestava a fare non sarebbe mai più andata avanti.
E' ora di dissipare i dubbi, si disse, e prendere il coraggio a due mani finché ne ho la possibilità.
Nonostante avesse la testa da tutt'altra parte, furono le sue stesse gambe a guidarla, mentre il cuore prendeva a batterle come impazzito, rischiando di sfondarle la cassa toracica.
Raggiunse l'ala ovest del castello quasi di corsa, e dovette fermarsi per riprendere fiato prima di iniziare a salire i trecentonovantaquattro gradini esatti che la separavano da lei.
A dividerla dalla cima della Torre di Astronomia c'erano in realtà quattrocento gradini, ma Hermione Granger sapeva che, ogni qualvolta Daphne Greengrass era sovrappensiero,
l'avrebbe trovata esattamente sul trecentocinquesimo gradino, con lo sguardo vacuo e una sigaretta fra le dita affusolate.
A conferma della sua ipotesi, una scia di profumo alle vaniglia la raggiunse già al trecentesimo passo.
« Puntuale come al solito »  mormorò la bionda con voce atona, lo sguardo fisso su un punto indefinito davanti a lei.
« Francamente, non credevo saresti venuta. »
« A quanto pare, ancora non mi conosci a fondo. » si limitò a risponderle Hermione in un soffio, afferrandole un braccio e facendola alzare di scatto.
« Ma che diavolo—»
Non lasciò spazio alle parole: non l'avevano mai fatto e non era disposta a perdere tempo prezioso proprio quella volta.
Si fece strada con avidità nella sua bocca, assaporandone il sapore come non aveva mai fatto.
Le prese il viso fra le mani, accarezzandole la pelle come se fosse stata la prima volta, scendendo poi sul collo ed infine sulle spalle, seguendone la linea esile.
D'altro canto, Daphne non si risparmiò di certo. Le strinse i fianchi, rispondendo ai suoi baci in una domanda implicita e muta.
« Che ti succede? » biascicò sulle sue labbra dopo qualche istante, gli occhi annebbiati dal languore.
Per tutta risposta Hermione la spinse al muro, percependo l'arcuarsi della sua schiena contro la parete fredda, e posando la fronte sulla sua spalla.
Si concesse un attimo per riprendere fiato, per poi prendere a baciarla dall'attaccatura dell'orecchio fino alla base del collo.
Quando, infine, alzò la testa, la Serpeverde aveva gli occhi chiusi e la testa abbandonata contro la parete.
Alcune ciocche bionde sfuggite allo chignon le addolcivano il profilo affilato del viso, attaccandosi alla pelle sudata e accaldata, mentre le labbra rosse erano leggermente socchiuse alla ricerca di aria.
« Guardami. » sussurrò la Grifondoro, posando la fronte sulla sua.
Le palpebre della bionda si aprirono di scatto, lasciandola sprofondare in un baratro senza fine.
Come poteva annegare nel suo sguardo, restando senza respiro, eppure desiderare di non fare altro per tutta la vita?
Sarebbe stata disposta a cadere per sempre, se si fosse trattato di lei.
« Io ti amo. »
Le strinse il viso fra le mani, costringendola a non distogliere lo sguardo.
« E ho bisogno di sapere che tu provi lo stesso. »
Una richiesta muta nei suoi occhi. Non lasciarmi, ti prego. Lasciami annegare, se lo desideri, ma non da sola. Non sarò più in grado di riemergere.
« Ho bisogno di sapere che non mi lascerai. »
Quando Daphne, sorridendo dolcemente, posò di nuovo le labbra sulle sue, almeno per quella sera non ci fu bisogno di altre parole.
Nessuno prestò attenzione alla sigaretta della bionda che, sfuggitale dalle dita poco prima, continuava a bruciare.





Angolo Autrice.

Sì, lo so: la maggior parte di voi, se non tutti, non ha mai sentito parlare di questa ship.
E' nato tutto grazie al GdR in cui partecipo— ruolo Hermione, mentre una meravigliosa ragazza, Melania, ruona Daphne.
E nulla, interpreta meravigliosamente il personaggio della bionda ereditiera Greengrass, e avendo i nostri personaggi molti aspetti in comune nel carattere, ad esempio un grandissimo senso dell'onore e della dignità,
abbiamo notato che fra loro sarebbe potuta nascere una splendida amicizia. Si tengono testa strordinariamente. Ovviamente litigherebbero quasi sempre, ma per il resto sarebbero due amiche fedelissime e leali.
Subito dopo ci siamo rese conto che fra loro c'era un bel po' di tenzione zenzuale. No okay, scherzo HAHAHAHAH
Ma che comunque sarebbero state un'ottima coppia e che, comunque, questa non sia meno assurda di quanto lo siano molte altre ship di questo fandom.
E quindi— TADAAAN! Abbiamo battezzato questa coppia Greenger. Adorabile, no? Questa fanfic risale ad un bel po' di tempo fa, ma non ho voluto apportare modifiche.
Spero vi sia piaciuta! Accetto sia complimenti che critiche, ovviamente, purché siano costruttive!
Love you always,
—afterallthistime.
  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: afterallthistime