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Autore: yomi95    03/07/2014    2 recensioni
I Teen Titans sono i protagonisti delle storie che vorrei scrivere.
Il primo capitolo, è in parte un prologo, serve a far capire come un pochino i ragazzi siano cambiati.
Nel secondo capitolo, invece, iniziamo a raccontare le avventure degli eroi.
Molte avventure saranno storia a se, altre invece saranno collegate fra loro.
Infatti, sempre nel primo capitolo, ci sono degli indizi.
Buona lettura.
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Raven, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NOTA: Ciao.^^
Inserisco questo capitolo come quarto, anche se è stato scritto dopo.
Poi ho alzato i rating da giallo ad arancio, perchè nel capitolo “Ipno & Keres” si parla di un amore tra fratello e sorella e non so dirvi quanto possa essere “tabù”, non conoscendo le metriche di giudizio.
Sperò che il vi piaccia la storiella, che vi faccia passare un bel momento di lettura.
Stavolta però, mi piacerebbe conoscere il vostro parere, non necessariamente con delle recensioni, anche in messaggi privati va benissimo.
Come ho scritto tempo fa, è la prima volta che mi cimento a scrivere qualcosa in assoluto e non so, se sto facendo un lavoro gradevole o meno.
Buona lettura e grazie.

Ale.

 

 

                                                                                            There Are Angels? (Esistono gli angeli?)

 

 

I ragazzi della T-Tower stavano passando una serata in relax guardando un film in televisione.
Erano seduti tutti sul divano mentre in TV davano “L'amore oltre la vita”. Un film che aveva qualche anno, e che quando uscì vinse tre premi “Oscar”. I protagonisti e gli altri attori, erano tutti bravissimi, specialmente lei, la protagonista. Attrice di successo, giovane e bellissima.
Non è che i Titani lo stessero seguendo con molto interesse, si sapeva che i ragazzi amavano molto di più vedere qualche Horror. Infatti Beast Boy smanettava ogni tanto con il cellulare, Raven aveva il cappuccio per non fare vedere che si appisolava ogni cinque minuti, e Robin, stretto dall'abbraccio di Starfire, guardava irrigidito senza capire nulla della trama e della storia del film.
Gli unici che seguivano con interesse il “Colossal” erano Cyborg, che ogni tanto si soffiava il naso e Star. Lei amava moltissimo le storie d'amore, specie se turbolente e complicate che terminavano con un bel lieto fine.
Da una settimana aspettava quel film, da quando aveva visto sulla guida TV che lo avrebbero programmato e aveva organizzato la serata con notevole anticipo. Prima una bella cena tipica tamariana, poi bevande e poc-corn pronti a portata di mano per i cinque telespettatori.

La scena finale vede i due protagonisti baciarsi teneramente, poi il ragazzo si allontana salendo in cielo avvolto da una calda e soffice luce, con lei che si stringe le mani al petto e gli occhi pieni di lacrime. (Nota scena di un film famosissimo). Poi compare la scritta THE END sullo schermo.

Bibi si alza per riaccendere le luci. Ora la stanza che prima era illuminata solo dallo schermo della TV, ora è illuminata a dovere.
-No! Perchè se n'è andato? - Piangeva Starfire che non si dava pace per la scena finale che aveva visto poco prima. Piangeva e si teneva stretta stretta a Robin che ci mise qualche secondo per capire la situazione.
Gli altri ragazzi la guardavano un po imbarazzati e un pochino inteneriti da quella ragazza così ingenua. Amorevolmente ingenua e tenera come una bimba. Per qualche istante ci fu un silenzio che faceva accentuare il singhiozzare della povera aliena.
Allora Cyborg si avvicinò all'amica e le mise una mano sulla spalla, con voce paterna le disse.
-Star!- Poi un sorriso dolcissimo e proseguì. - E' un film! Gli attori stanno bene! Ne abbiamo già parlato tempo fa! Ricordi? -
La ragazza si girò verso l'amico. - Lo so da me! Però....! -
-Pero? - Domandò il ragazzo di titanio.
Star – Però! E' ugualmente triste! -
Bibi – La prossima volta guarderemo un Horror! Credo sia la cosa migliore! Ora però ti vado a prendere della cioccolata, così ti tirerà su il morale! E andò alla dispensa a cercare il dolce che aveva promesso.
Raven che aveva assistito alla scena in silenzio, diede una gomitata a Robin per destarlo ed incitarlo a prendere l'iniziativa.
Allora il ragazzo meraviglia si fece coraggio, asciugò le lacrime della fidanzata e le disse.- Va tutto bene! - Poi le carezzò la guancia con dolcezza.
In soccorso di Robin, arrivò la cioccolata portata da Bibi. L'aliena che stava ora mangiando la barretta sembrava essersi un po calmata.
La maga fece un sospiro, sapeva già che si sarebbe pentita da quello che stava per dire, forzò un mezzo sorriso, poi rivolta all'amica. - Comunque è stato un bel film! -
Magicamente Starfire iniziò a parlare velocemente sorridendo, commentando e raccontando il film.
-Si! E' stato bellissimo, anche se triste. Non capisco perchè abbiano scelto un finale così brutto, io li avrei fatti sposare. Però la scena più bella è quando lui si dichiara a lei, che piange dalla gioia, e poi.... L'anello di fidanzamento... Ma tu ci pensi aver nascosto l'anello proprio li... Che sorpresa deve essere stata...... E poi il vestito che indossava lei quando andarono al ballo......Ah! Che bello quel vestito!- Continuò così per minuti interi con un solo fiato.
-Stavolta è da record!- Pensò tra se Raven inarcando un sopracciglio.
Intervenne Bibi. - Qui sulla rivista dice che l'attrice Domenica sarà a Jump-City! Starà al cinema a presentare il suo nuovo film e firmerà degli autografi per i fans! Che ne dici di andare a farci fare gli autografi?-
Star – Si! Mi piacerebbe molto!-
Raven – Io passo! -
Cyborg – Io non posso, c'è la partita dei bambini e devo arbitrarla! -
Robin – Io non posso ho.....!-Lo interruppe Star che lo guardò amorevolmente in cagnesco. - Qualsiasi cosa tu debba fare puoi rimandarla! Andremo io te e l'amico Beast!- Così la Domenica mattina era stata programmata.
Star si era ripresa completamente ed era tornata la solita e allegra ragazza di sempre, quella che sprigiona felicità da ogni poro della pelle.
Star – Comunque è stato un film bellissimo. Mi ha fatta piangere, però questo qui è un capolavoro. Secondo voi. Quando lui è salito in cielo, è diventato un angelo? -
Cyborg – Certo! Era un brav'uomo!-
Star – Mi piacerebbe incontrare un angelo, anche se io ho già il mio Robin! - E lo abbracciò.
Robin – Star! Mi strozzi! -
Lei allentò la presa! Poi guardandolo negli occhi da vicinissimo. - Tu ci credi negli angeli? -
Robin arrossì e balbettò – Ma. ma. ma. ma. gli angeli non esistono! -
Star – Peccato! Mi accontenterò di te! - E gli fece un sorriso.
Beast che stava assistendo alla scena intervenne con aria sapiente. - Gli angeli esistono!-
Star – Veramente?- Ovviamente l'aliena abboccava a tutto.
Cyborg – Verdurina! Non prenderla in giro! Lei non è del nostro mondo! Non gli insegni nulla dicendole delle bugie!-
Bibi si fece serio. - Invece esistono ti dico! Io ne ho visto uno una volta! -
Cyborg – Per te ogni bella ragazza famosa è un angelo!-
Bibi – Invece vi dico che esistono! E che uno, una volta, mi ha salvato la vita! -
I ragazzi incuriositi iniziarono a seguire le parole del muta forma con un po d'interesse.
Star – E quando lo avresti incontrato? -
Bibi – E' successo tanto tempo fa! Noi ancora non ci conoscevamo ed io non sapevo ancora usare bene i miei poteri! -

 

Qui il ragazzo verde per un attimo si ferma ricordando il suo passato. Da quando, in Africa con i suoi genitori, contrasse la Sakutia, a causa del morso di una scimmia che i suoi stavano studiando. Ricordò suo padre che gli salvò la vita, iniettandogli un siero che era un miscuglio di Dna animale. La metamorfosi che ne conseguì e l'acquisizione dei poteri grazie agli effetti collaterali del siero che lo guarì, salvandogli la vita.
I ragazzi che osservavano l'amico che era in piedi davanti il divano, rimasero un po interdetti, perchè il muta forma, aveva un'espressione che raramente gli si vedeva in volto. Faccia seria e voce monotona (sembrava la copia maschile di Raven).
Bibi – Dopo la morte dei miei genitori, rimasi solo, ma dovetti riprendermi subito, perchè il mio patrigno e tutore, Nicholas Galtry, cercò di uccidermi, per impossessarsi dell'eredità, che mio padre mi aveva lasciato. - Qui il giovane si ferma per un attimo, prende coraggio e respiro, poi prosegue. - Una sera, mentre pioveva, nel bosco a sud, a circa dieci chilometri da Jump-City, venni raggiunto da Nicholas. Cercai di sfuggirgli, ma mi ferì in maniera grave, e mentre pensavo che fosse la fine... Ecco che spunta l'angelo. Scaraventa il mio patrigno lontanissimo da me, mi prende mezzo moribondo e mi guarisce con il tocco delle sue mani. E in silenzio, come era arrivato, mi porta in un rifugio all'asciutto, si volta e vola via.-
Il ragazzo si gira verso la finestra, guardando una luna quasi piena che illuminava il mare in quella bella sera di fine primavera, il ricordo del passato lo feriva ancora. Poi si sentì toccare una spalla. Si voltò e vide la sua amica aliena che le stava sorridendo.
Starfire – Credo che sia stato il tuo papà! Secondo me ti ha protetto e poi ti ha fatto incontrare noi!- Poi lo abbracciò teneramente e lo accompagnò al divano dove erano gli altri suoi compagni, che erano in silenzio. Conoscevano a grandi linee la storia di Bibi, ma lui aveva sempre evitato di menzionare il patrigno, quindi lo guardavano tristemente senza sapere cosa poter dire. Anche perchè, per loro era raro vedere il ragazzo serio e triste allo stesso tempo.
Il silenzio fu interrotto.
Cyborg esplose in un pianto dirotto. Vedere quel ragazzone piangere, fu una scena talmente strana e comica, che i ragazzi non poterono far altro che ridere tutti, smorzando così l'atmosfera triste che si era formata.
Poi Bibi proseguì con un sorriso appena accennato. - Ed è per questo che dico che gli angeli esistono. E se colui che mi ha salvato non fosse un angelo... Beh! Per me rimane e rimarrà per sempre un angelo!-
Mentre proseguì la frase, Raven sentì emanare dal suo compagno una grande voglia di vivere, e per un istante senti un sussulto. Quella sensazione, quella voglia di vivere l'aveva già sentita in passato. Non ricordava dove e quando, ma ne era sicura, l'aveva già percepita.

 

L'allarme risuona.
Robin – Titan problemi! -
I ragazzi uscirono dalla torre in fretta e furia.

 

Al porto, vicino il nolo, dove arano attraccate le navi da carico, un individuo con quattro braccia, una bocca enorme e ricoperto di melma, sta attaccato ad una petroliera succhiando da una fessura tutto il carburante che trasportava. La creatura conosciuta col nome di Plasmus, si stava nutrendo ingurgitando del petrolio contenuto nella nave. Starfire che stava trasportando Cyborg, lo lasciò cadere sulla creatura che allentò la presa, colpito dal mezzo androide, e cadde in acqua.
Ora sulla superficie del mare spugnoso, in una notte illuminata da una luna splendente, si vedono delle bollicine e cinque eroi che osservano. In un attimo Plasmus esce dall'acqua atterrando pesantemente sui ragazzi che prontamente si spostano, evitandolo. Bibi mutato in uno stegosauro, colpì con la coda l'essere melmoso, mandandolo a sbattere contro una serranda di un grande magazzino del nolo. Il colpo sembrava però non aver sortito alcun effetto. La creatura scrollò un paio di volte la testa e poi ripartì all'attacco e il muta forma si librò in aria stavolta sotto forma di un falco verde. Star lo tenne impegnato lanciandogli le sue sfere di energia mentre Robin di sorpresa lo congelò con i suoi dischi congelanti. Sembrava che fosse tutto finito, ma Plasmus si liberò vibrando fortemente e facendo polverizzare il ghiaccio che lo intrappolava. Così Raven lo intrappolò nella sua aura nera, prima che potesse avvicinarsi ai suoi compagni. Quindi Cyborg si avvicinò a Plasmus, che intanto si dimenava all'interno della sfera di energia nera e disse. - Sarebbe ora di provare il mio nuovo giocattolino!- Allungò un braccio verso la creatura e sparò un raggio stordente che lo fece addormentare e riprendere le sue sembianze umane.
Robin – Ottimo lavoro ragazzi!-
Bibi – E' stato abbastanza semplice.-
Robin – Bello quell'aggeggio! Quando lo hai progettato?- Domandò Dick a Victor.
Cyborg – Ti piace eh! L'ho costruito un po di tempo fa, mi è venuta l'idea guardando Raven che lo faceva addormentare per renderlo innocuo.-
Robin – Molto utile! Bel lavoro Vic.-
Starfir – Si è fatta mezzanotte e quaranta. Che ne dite se strada facendo ci fermiamo a prendere due ciambelle dal signor Donut, e magari anche dei pan-cake da riscaldare domani mattina per colazione?-
Bibi e Cyborg con gli occhi a forma di ciambella e le lacrime esultarono di gioia.
Bibi – Si! Si! Si! Una bellissima idea!
Cyborg – Star! Sei la mia preferita.-
Raven – Perfetto!- Sarcastica la maga, che commentava come il ragazzone si potesse vendere per due ciambelle.
Robin – Si va! Tanto una passeggiatina non ci potrà certo far male. Chiamo la polizia e appena sono qui per portar via Plasmus vi raggiungerò.
I ragazzi si avviarono verso il negozio di dolci aperto 24h su 24 per poi tornarsene alla T-Tower a riposare.

 

Una figura nell'ombra aveva osservato tutto celando la sua presenza a colei che poteva percepirlo, fece un sottile ghigno e poi sparì nell'oscurità.

 

Il giorno seguente, in tarda mattinata, i Titani si svegliarono uno dopo l'altro e nel giro di mezz'ora si ritrovarono tutti a tavola per la colazione, gustando i pan-cake che avevano comperato strada facendo.
Cyborg – Sono buonissimi! Il signor Donut è imbattibile quando si tratta di dolci.-
Bibi – Già! Sono deliziosissimi!.- Piangeva dalla gioia mentre pronunciava quelle parole a bocca piena.
Cyborg – Ah! Raven!-
Raven – Si?-
Cyborg – Che ne dici se in laboratorio ci andassimo subito dopo colazione? Stanotte mi è venuta un idea e vorrei metterla in pratica.-
Raven – Va bene!- Poi fissò il ragazzone un po incuriosita.
Cyborg – Tranquilla faremo presto, non ruberò molto tempo alle tue meditazioni.-
Robin – Questa cosa me la devi spiegare! Troppo mistero c'è dietro queste giornate in laboratorio.- L'istinto del detective di Dick, fece capolino. Era sospettoso, non che non si fidasse, anzi, però era curioso da morire.
Cyborg – A breve potrai assistere a quello che stiamo lavorando.- Poi mangiò l'ultimo boccone di dolce ed aggiunse. - Sai che ti dico? Se vuoi puoi venire pure adesso. Raven a te non dispiace?-
Raven – Affatto!-
Robin – Era ora! Morivo dalla voglia di vedere che aggeggio stavi progettando.-
Cyborg – Tra poco lo vedrai!-
Bibi – Posso venire anch'io? Ti preeeeeeeeeeeeegooooooooooooo!-
Cyborg – Tu no testolina verde! Saresti capace di distrarmi e poi ti solo annoieresti.-
Bibi – Uffa però!- Abbassò le orecchie deluso il povero Beast.
Starfire – Tu amico Bibi, mi farai compagnia!- E sorridendo come suo solito aggiunse. - Puliremo la mia camera, e poi andremo a fare la spesa, che stasera cucineremo qualcosa di buono.-
Bibi – Okkay!- Non aveva tanta voglia di girare con l'aliena, però era sempre meglio che starsene da solo.
Cyborg – Bene, quando volete possiamo andare. Ci vediamo in laboratorio, passo prima i camera mia a prendere una cosina.-
Così i ragazzi lasciarono la sala grande.

 

Nella camera di Starfire, la ragazza stava piegando alcune maglie, mentre il ragazzo verde con uno spolverino toglieva la polvere dal comodino.
Bibi – Ma qui è tutto pulito, tu hai proprio la mania di pulire tutti i giorni! Se entrassi nella mia stanza, ti prenderebbe un colpo.-
Starfire – Beh! Potremmo pulirla dopo che saremo tornati dal supermercato!-
Bibi – E no! Quello è il mio mondo! Mi trovo bene così, nel mio caos!- E fece un sorrisino.
Starfire – Di solo che sei pigro!- Sorrise l'aliena mettendosi una mano sulla bocca, pensando all'amico sepolto tra panni sporchi e giocattoli.
Bibi – Diciamo che la mia cameretta rappresenta il mio vero io.-
Starfire – Si! L'ozio in persona!- Ed esplose in una risata che riecheggiava per tutta la stanza.
Il ragazzo che la guardava con stupore pensò. - Sul suo pianeta sono divertenti queste battute qui?-
Starfire – Bene abbiamo terminato! Andiamo a far la spesa e poi ci occuperemo della tua camera.-
Bibi – Ma dobbiamo proprio?-
Starfire – Certo! Non puoi vivere in eterno tra la sporcizia! O preferisci che mandi Raven a pulirtela?-
Beast Boy velocemente fece cenno di no con la testa. Sicuramente la maga vedendo tutto quel disordine avrebbe creato un buco nero che risucchiasse tutto il disordine, stanza e proprietario compreso.
Bibi – Forse è meglio che ci pensiamo noi!-
I ragazzi uscirono dalla stanza di Star e si avviarono fuori la torre intenti a raggiungere il supermercato per fare la spesa, vestiti casual.

 

Nel laboratorio.
Cyborg digita il codice della stanza, e la porta si apre, facendolo entrare insieme alla maga ed al ragazzo meraviglia.
I due ragazzi si misero dietro uno schermo protettivo, mentre la maga prese posizione su di un piedistallo al centro della stanza.
Robin – Allora vediamo cosa complottate qui!-
Cyborg – Per ora niente di particolare! Sto studiando i poteri di Rae!
Robin – Interessante! E a che punto sei arrivato?-
Cyborg – Diciamo che sospetto che i suoi poteri derivino dal diadema che ha sulla fronte!-
Robin – E da cosa lo deduci?-
Cyborg – Lo deduco dal fatto che, il diadema, emette due vibrazioni differenti, proprio un attimo prima che Rae usi i suoi poteri.-
Robin – Sembra interessante!-
Cyborg – Ora ti mostro tutto!- Poi si rivolse all'amica. - Rae puoi prendere posizione per favore?-
La ragazza iniziò a fluttuare, poi con i suoi poteri, prese un cacciavite, lo sollevò e in seguito lo rimise a posto.
I due giovani titani stavano intanto guardando un monitor.
Cyborg – Come puoi vedere da te, è apparso un valore su questa tabella.- Poi nuovamente rivolto all'amica, disse. - Rae! Per piacere, puoi fare quell'altra cosa? -
La maga allora si mise in posizione del loto e iniziò la meditazione.
Cyborg invitò l'amico ad osservare il monitor e poi aggiunse. - Come puoi notare, il valore è inverso a quello di prima. Ho notato che questo valore qui, viene fuori ogni volta che usa i suoi poteri per meditare, oppure per curare le persone. Mentre tutte le altre volte che usa il suo potere esce l'altro valore.-
Robin aveva una mano sotto il mento e la faccia seria, guardò prima il monitor e poi la ragazza che fluttuava mentre meditava, poi espresse la sua opinione. - Due valori inversi, potrebbero significare che, la natura del potere che usa, è opposta. Sbaglio?- E poi guardò l'amico.
Cyborg – Non sbagli! E' quello che ho pensato anch'io. Ora cosa sappiamo di Raven?-
Robin – Beh! Che è figlia di Trigon, e quindi ha ereditato un potere di origine oscura. - Forse il ragazzo meraviglia si stava avvicinando alla soluzione.
Cyborg – Giusto! Poi sappiamo che è allieva di Azar, la creatrice del suo mondo.-
Robin – Si! Quindi la saggia di Azarath potrebbe aver insegnato ad usare la magia bianca a Rae?-
Cyborg – Vero! In un attimo sei arrivato alle mie stesse conclusioni, mi stupisci. Bravo!-
Robin – Sono tutte supposizioni! Però mi vengono in mente dei dubbi.- Il ragazzo rivolge ancora lo sguardo all'amica che ancora era intenta a meditare. E proseguì. - Se le nostre teorie fossero esatte! Lei sarebbe unica nella sua specie. Cioè, come potrebbe una ragazza che, per natura usa un potere oscuro, a saper adoperare anche i poteri curativi? E poi... Quel diadema, è lo stesso che aveva Trigon? Ricordi?-
Cyborg – Ottime domande! Non so darti una risposta per ora. Però.... - Qui il ragazzo di titanio fece un sorriso.
Robin sempre più curioso domandò. - Però? Cosa?-
Cyborg mostrò un oggetto. Era un braccialetto costruito da lui. Lo aveva finito di costruire la notte stessa ed aveva uno scopo ben preciso.
Cyborg – Vedi, stanotte ho terminato di costruire questo congegno.-
Robin – E a cosa serve?-
Cyborg – Interferisce con le vibrazioni che emette Rae! Se come penso io.... Niente vibrazioni. Niente poteri! Ciò confermerà la mia teoria che il diadema è la fonte del suo potere.-
Robin – Sarebbe una bella scoperta! Ma poi alla fine che vantaggio ne avremmo?-
Cyborg – All'inizio, pensavo di usarlo per evitarle di fare tutte quelle meditazioni! Magari limitando i suoi poteri, l'avrei aiutata a gestirli. Poi però ho pensato, che se riesco a bloccarli, magari in futuro, concentrandomi a studiare il gioiello, sarei capace di riprodurli.-
Robin – Mi sembra ardua come impresa, ma ormai credo che sei arrivato a buon punto.... chi può dirlo?-
Cyborg – Se riuscissi a riprodurre il potere lenitivo che emana, ne sarei felicissimo. Sai quanta gente potremmo guarire! Sai quanti bambini non soffrirebbero?- Cyborg teneva molto a cuore la salute dei bambini, non a caso li allenava in una squadra di baseball.
Robin – Già! Sarebbe veramente una bella svolta! Rae che dice al riguardo?-
Cyborg – Niente! Si prostra senza discutere a queste ricerche! Magari spera anche lei che riesca a raggiungere il mio scopo.-
Robin – Se siamo tutti d'accordo, non vedo perchè non dobbiamo proseguire.- Poi ancora rivolto alla ragazza la chiamò a se, interrompendo la sua meditazione. - Rae! Vieni qui per favore!-
La maga si avvicinò agli amici senza dire una parola.
Cyborg – Ora vorrei che mettessi questo!- E gli mise il bracciale al polso e proseguì. - E vorrei che riprendessi posizione e che al mio via provassi ad usare i tuoi poteri.-
La ragazza annuì e in silenzio tornò al centro della stanza.
Gli altri due guardarono il monitor.
Cyborg – Vai Rae! Prova ora!-
La maga chiuse gli occhi provando a concentrarsi. Con stupore li riaprì! Non riusciva ad usare i suoi poteri.
Intanto i ragazzi che guardavano il monitor.Robin – E' stupefacente!-
Cyborg – Come vedi! Niente vibrazioni, niente poteri. Ciò significa che le nostre su........!-
Non finì la frase che tutto iniziò a vibrare fortemente, facendo perdere l'equilibrio ai due ragazzi. Da prima stupiti, poi preoccupati, guardarono al centro della stanza e sgranarono gli occhi.
La loro amica fluttuava a due metri d'altezza, sembrava in trans. Gli occhi erano completamente neri e l'aria era intrisa del potere spaventoso di Raven. Sembrava la fine del mondo. Per pochissimi interminabili secondi, le strutture all'interno della stanza sembravano pian piano frantumarsi ed andare in tilt, lo stesso Cyborg ebbe dei corti circuiti. Fortunatamente, il bracciale si distrusse, e nel momento esatto, tutto si fermò.
Raven perse i sensi e cadde al suolo, dove rimase immobile.
Cyborg – Rae! Maledizione!- Di corsa il ragazzo di titanio si avvicinò all'amica, seguito da un preoccupatissimo Robin.
La maga era incosciente, così Cyborg la sollevò delicatamente e si avviò velocemente in infermeria. Robin rimase per qualche istante ad osservare il laboratorio, dove vi si erano create numerosissime crepe, sui muri, sul soffitto e sul pavimento. Poi gli tornò in mente quello che aveva visto nel covo di Brian, ed un brivido di paura gli percorse la schiena. Sapeva che c'era qualcosa di simile nelle due situazioni, ma ci avrebbe pensato dopo, ora doveva accertarsi delle condizioni dell'amica. Quindi di corsa andò in infermeria.

 

-Non ho capito perchè hai dovuto comperare anche la carne?- Beast boy protestava con l'amica, appena rientrati in casa.
-Perchè, per accontentare tutti ho dovuto comperarla!- Star dava la spiegazione al muta forma, poi proseguì. - Lo sai che Cyborg non mangerà il tofu.-
Bibi – Si però, per una volta potrebbe anche sforzarsi.-
Starfire – Su, amico Beast Boy, stasera cucinerò sia quello che piace a te, che quello che piace agli altri.- La ragazza era intenta ad accontentare tutti, mentre riponeva la spesa.
Bibi andò in frigo, prese una bottiglia di acqua, e poi nella dispensa prese un bicchiere. Poggiò il bicchiere sul tavolo e cercò di versargli dentro dell'acqua. Ma. Il bicchiere si spostò. Il ragazzo perplesso, guardò il bicchiere allontanarsi fino al bordo del tavolo, dove poi cadde rompendosi.
Il rumore fece girare l'aliena. Che esclamò. - Cosa succede amico Bibi?-
Il giovane guardò l'amica con occhi ancora un po sorpresi. - Non lo so! Ho messo il bicchiere qui e poi è andato da solo fino li giù.- Ed indicò il bordo del tavolo.
I due amici si guardarono intorno in silenzio per qualche istante. Tutto sembrava in ordine, pulito come l'avevano lasciato prima di uscire di casa. Però qualcosa non li convinceva. Uno di fianco l'altra, simultaneamente ed in silenzio, inclinarono la testa verso sinistra e......
-Ma, pendiamo da una parte!- Esclamarono insieme, mentre si guardarono stupiti e preoccupati.

 

Qualche minuto prima..
In infermeria Raven giaceva nel lettino di quella camera con Robin che sedeva di fianco su una sedia e che la scrutava perplesso.
Cyborg controllava il macchinario che teneva sotto osservazione la maga.
Cyborg – Le funzioni vitali sono regolari. Sembra sia solo esausta.-
Robin – Per fortuna!- Poi guardò l'amico e disse. - Forse stavolta abbiamo giocato con qualcosa che non dovevamo toccare.-
Cyborg – Già! Forse non dovevamo nemmeno iniziare queste stupide ricerche!- E si mise le mani tra la testa, ad accentuare il senso di colpa.
Robin – Ormai è andata! Speriamo solo che Rae si riprenda presto!- Guardò l'amica e le prese delicatamente una mano. Continuò il discorso senza toglierle lo sguardo. - Abbiamo commesso una grave leggerezza. Il diadema, non è la fonte del potere, ma è qualcosa che lo limita. Siamo stati degli sciocchi.-
Cyborg – Già! Stavo pensando la stessa cosa!- Poi anche lui guardò la maga che era ancora incosciente ed aggiunse. - Hai notato, come era pericolosamente simile, al potere che abbiamo visto nel laboratorio di Brian?-
Robin – Ho notato! Purtroppo!-
Cyborg – Cosa intendi fare adesso?-
Robin – Per prima cosa dobbiamo far sparire quell'aggeggio (si riferiva al bracciale) e sistemare il laboratorio. Poi dobbiamo cercare di tenere nascosto tutto. Ed infine, dobbiamo cercare di scoprire qualcosa di più su quello che Brian stava progettando.-
Cyborg – Intanto vado a sistemare il laboratorio, tu avvisami se Rae si sveglia!-
Robin – D'accordo! E mi raccomando! Acqua in bocca!-
Cyborg – Si!- Il ragazzone di titanio si avviò fuori dall'infermeria, ma stranamente prima di uscire ebbe una strana sensazione e si bloccò.
Robin lo guardò un po perplesso e disse. - Che succede?-
Cyborg – sembra ci sia qualcosa che non va! Ma non so dirti cosa!-
Il ragazzo meraviglia si alzò dalla sedia e si mise di fianco a suo amico. In silenzio si guardarono intorno un po sospettosi. Tutto sembrava normale, ma qualcosa non li convinceva. Inclinarono simultaneamente la testa verso sinistra e......
-Ma pendiamo da una parte!- Esclamarono insieme, mentre si guardarono stupiti e preoccupati.

Sarebbe stato difficile nascondere l'accaduto ora. Comunque il laboratorio andava sistemato, ma prima bisognava rimettere apposto la torre.
Cyborg – Ora che si fa?- Domandò preoccupato il ragazzone.
Robin – Niente! Dobbiamo capire perchè la torre è inclinata e sistemarla subito. Serve l'aiuto di Star e di Bibi, quindi credo che dovremmo raccontar loro tutto.-
Cyborg – Vai a vedere se sono tornati. Io intanto mi avvio nel sotterraneo.-
E i ragazzi uscirono.

 

Nella Main Ops-Room, la porta si apre e Robin entra. Nota Starfire e Bibi che controllavano la pendenza del pavimento e dei mobili.
-Ragazzi! Vedo che avete già notato tutto.- Disse Robin che rimase sulla soglia della porta.
Starfire – Ma Robin! Cosa è successo qui?-
Bibi – Già! Come mai pendiamo?-
Dick si grattò la testa, non sapeva da dove cominciare a spiegare l'accaduto.
Starfire – Dove sono gli altri?-
Bibi – Già! Dove sono Rae e quella lattina?-
Robin – Beh! E' una lunga storia! Ora non c'è tempo, dobbiamo raggiungere Cyborg che è nei sotterranei a controllare le fondamenta. Credo ci sia bisogno di una riparazione seria, quindi dobbiamo andare tutti.-
I ragazzi si diressero verso l'ascensore, entrarono e iniziarono la discesa. Star si avvicinò a Robin e disse. - E' successo qualcosa mentre eravamo via?-
Il ragazzo allora si decise a raccontare tutto in poche parole, sotto gli occhi stupiti e preoccupati degli amici mentre l'ascensore continuava a scendere.
Starfire – Rae come sta adesso?-
Robin – Sta bene, sta dormendo in infermeria.-
Si aprì la porta dell'ascensore e i ragazzi si diressero correndo verso la parte ovest, dove poco prima Cyborg aveva individuato il danno. E mentre correvano Bibi fece una domanda a Robin. - Secondo te, c'è qualche nesso con quella creatura che abbiamo visto nel laboratorio di Brian?-
Robin – Spero proprio di no.- Ma non ne era per niente convinto il ragazzo mascherato. In fondo al suo cuore, sospettava qualcosa. Avrebbe dovuto scoprirlo. Sentiva una minaccia incombente e l'unico che poteva sciogliere i suoi dubbi era solo Brian. Lo avrebbe interrogato. Si! Riparata la torre, sarebbe andato in carcere per interrogarlo e sapere di più, su quello che stava succedendo.

 

Intanto...
Raven stava dormendo nella lettiga dell'infermeria e fece un sogno....
“ Si trovava nei pressi di un bosco. Era tarda sera e pioveva incessantemente. Aveva il cappuccio tirato su e si copriva dalla pioggia usando il suo potere per creare una copertura sulla sua testa, che non permetteva all'acqua di caderle addosso.
Ad un tratto sente uno sparo ed un grido di dolore provenire dal bosco.
Inizialmente decide di non farci caso, doveva raggiungere la città, non poteva perder tempo.
Poi però qualcosa la fece sussultare. Sentì provenire dal bosco, un mix di emozioni. Dolore. Odio. Rancore. Tristezza. Ed un'altra sensazione che non riuscì a distinguere subito. Così decise di andare a vedere. La visibilità era scarsissima, ma a lei bastava seguire quella sensazione forte che più delle altre spiccava e si faceva sempre più intensa per andare nella direzione giusta.
Vide due figure in lontananza, ma non riuscì a distinguerle, così si avvicinò e l'immagine le fu più nitida.
Le diventò subito palese che si trattava di una caccia ad un animale. Una scimmia nell'ombra, correva a zig zag inseguito da un uomo armato che sparava cercando di colpirla. Poi la scimmia salta su un albero ed inizia a saltare da ramo a ramo. Nuovamente il rumore di uno sparo e l'animale cade a terra ferito, cercando a fatica riparo dietro un albero. Poi tutto successe in fretta sotto gli occhi stupiti della ragazza. La scimmia diventò un ragazzo, e l'uomo con in mano l'arma avanzava lentamente, con la certezza che la sua caccia si stesse per concludere. Raven guardò quel ragazzo ferito che oltre al dolore, non provava paura, ne rabbia, ne rancore. Ma un altro sentimento che non conosceva. Così si concentrò cercando di ascoltare il cuore del giovane. -Voglio vivere!-
Sussultò la mezzo demone e in un attimo quasi senza accorgersene, si trovò ad usare i suoi poteri. Si teletrasportò davanti il cacciatore, lo disarmò, lo avvolse nella sua aura nera e lo sbatté per un paio di volte su qualche albero, prima di scaraventarlo lontanissimo.
Si girò, e si diresse dal ragazzo. Aveva una evidente ferita di arma da fuoco sulla spalla, ma aveva il viso nascosto nell'ombra e non riuscì a vedere i suoi lineamenti. Comunque impose le mani sulla ferita e lo guarì.
Poi un lampo nel cielo, illuminò tutto ed ella potè vedere bene il volto del malcapitato. Sgranò gli occhi e con stupore balbettò con un filo di fiato. - Ga-ga- Garfield?-”

 

Aprì gli occhi, e notò subito che non si trovava nella sua stanza. Riconobbe l'infermeria, ma non ricordava il motivo per il quale si trovasse li. Sinceramente poco le importava, ora stava pensando al sogno che aveva appena fatto. Aveva dimenticato che era stata lei a salvare, casualmente, l'amico anni addietro. Se ne era dimenticata, ma non si domandò quale fosse il motivo. Tante cose aveva dimenticato del suo passato, specie di quando era piccina. Ma quel sentimento che l'amico emanava con forza non l'aveva dimenticato. No, quello non l'aveva dimenticato, e non sapeva darsi una spiegazione.
Notando di essere da sola, si alzò e sentendo un lieve capogiro, si rimise seduta nel letto. Fece passare qualche minuto e poi nuovamente si rimise in piedi. Nessun capogiro stavolta. Decise allora di andare nella Main Ops-Room. Entrò nella stanza e notò che era sola, ma non se ne preoccupò.
Andò in frigo, prese una bottiglia di acqua ed un bicchiere. Posò il bicchiere sul tavolo, e prima di versarci dentro dell'acqua.... Il bicchiere iniziò a muoversi verso il bordo del tavolo, con la ragazza che lo osservava stupita. Arrivò fino al bordo e cadde. Raven fece appena in tempo a prenderlo, con i suoi poteri, prima che toccasse il suolo e si rompesse. Con il bicchiere in una mano e la bottiglia nell'altra, si versò dell'acqua mentre con aria perplessa guardava la stanza. C'era qualcosa che non andava, eppure sembrava tutto in ordine. Avvicinò il bicchiere alla bocca, inclinò la testa verso sinistra e.....
-Ma pendiamo da una parte!- Disse la maga con espressione sorpresa.

 

Nel sotterraneo, gli atri quattro titani erano intenti a chiudere una piccola voragine che si era aperta proprio sotto una delle colonne della torre. Squillò il ricevitore di Robin.
Dall'altra parte vi era Raven che urlava. - Ma la torre pende da una parte! Cosa diamine avete combinato?-
Il povero Robin allontanò l'apparecchio allungando la mano più che potè, anche se le urla della maga si sentivano riecheggiare per tutto il sotterraneo. Tutti i ragazzi si fermarono spaventati e rimasero in un silenzio di timore per qualche istante.
Cyborg – Almeno si è ripresa!- Lo disse un po sollevato ed un po preoccupato.
Starfire – E' meglio non dirle che è colpa sua!-
Bibi – Forse è meglio!-
Dal ricevitore uscirono ancora delle urla. - Mi dite dove accidenti siete?- Raven stava per perdere la pazienza.
Allora Robin gli spiegò dove si trovavano, evitando di aggiungere altro. Così la maga li raggiunse usando il teletrasporto.
Tutti e cinque si misero al lavoro per chiudere la voragine e per risollevare la colonna che era leggermente sprofondata. La riparazione era urgente e delicata. Certo la T-Tower era una struttura molto resistente, però, anche se poggiava su cinque colonne, dovevano al più presto mettere le cose in ordine per evitare un rischio di crollo. E dopo ore di lavoro e di fatica, tutto venne rimesso a posto.
Cyborg fece un'ultima saldatura e poi sospirò. - Ecco fatto! E' tutto come nuovo. Possiamo andare.-
Così i ragazzi si avviarono all'ascensore per abbandonare i sotterranei e tornare nella sala principale.
Era passata da un pezzo l'ora di pranzo, se ne resero conto sentendo lo stomaco di Beast Boy e di Cyborg che brontolarono simultaneamente.
Bibi – Caspita! Sono le sei del pomeriggio! Abbiamo saltato sia il pranzo che la merenda!- E si buttò a terra sulle ginocchia sedendo sui talloni con la faccia distrutta e le orecchie basse.
Starfire – Su amico Bibi! Quando arriveremo di sopra, inizieremo a preparare la cena.-
Cyborg lo prese per la cinta dei pantaloni e sollevandolo, lo trasportò fin dentro l'ascensore, sotto gli occhi divertiti degli altri ragazzi.
Robin – Vedo che stai bene Rae!-
Raven - Perchè dovrei star male? A proposito.... Come mai ero in infermeria?- Domandò la ragazza perplessa.
Robin la guardò in silenzio per qualche istante, era felice che, nonostante quello che era successo, la piccola Rae non avesse subito conseguenze e che potesse usare il potere come prima. D'altra parte, era preoccupatissimo di ciò che aveva visto. Avrebbe dovuto raccontarle tutto, ma non adesso. Quindi le parlò con sincerità. - Rae! E' inutile nasconderti tutto! Però ora non posso raccontarti nulla! Devo cercare di scoprire qualcosa di più! Comunque da oggi, le ricerche con Cyborg sono sospese, fino a nuovo ordine.-
La maga lo scrutò in silenzio, si fidava di Robin, quindi non aveva bisogno di chiedergli altro. Si limitò a camminargli di fianco fin dentro l'ascensore.

 

Arrivati nella Main Ops-Room, i titani iniziarono ad occuparsi di compiti diversi.
Starfire insieme a Beast Boy iniziarono a preparare la cena.
Cyborg scese in laboratorio per dare una prima sistemata alla stanza e alle apparecchiature danneggiate.
Raven iniziò a raccogliere i cocci del bicchiere che il muta forma aveva rotto.
Robin uscì dalla torre con l'intento di raggiungere il super carcere. Doveva a tutti i costi interrogare Brian. Voleva far luce su quella creatura che aveva visto dentro il suo rifugio.
-Devo assolutamente scoprire qualcosa! Ho un bruttissimo presentimento.- Il ragazzo meraviglia, aveva una sensazione sgradevole. Aveva paura. Non voleva tirare conclusioni prima di saperne di più. Aveva già fatto diverse ipotesi e la più accreditata era quella che la sua amica, fosse in qualche modo collegata a quella creatura terribile. - Non devo perdere tempo ulteriormente.- Pensò tra se, mentre con forza roteò il polso destro per accelerare al massimo la sua moto che sfrecciava veloce sulla strada.

 

Nel laboratorio, il ragazzo di titanio si guardava in torno con aria rassegnata. C'era proprio un bel casino e ci sarebbe voluto qualche giorno per rimettere tutto apposto. Fece una valutazione dei macchinari più danneggiati che avrebbero dovuto avere più attenzione e tempo, per poterli sistemare. Poi controllò la situazione della struttura. Muri pareti e pavimento avevano bisogno di parecchia manodopera. Sbuffò ancora il ragazzo. - Ci vorrà molto tempo per rimettere tutto a nuovo.- Parlò a bassa voce, evidentemente deluso, poi sospirò. - E' inutile piangere sul latte versato. Meglio che mi dia subito da fare.- Avrebbe cominciato a riparare la struttura, più precisamente, aveva intenzione d'iniziare, come prima cosa, dal pavimento. Li notò il braccialetto, la causa di quel disastro. Lo osservò per qualche istante. Robin aveva detto di disfarsene. Stava pensando anche egli la medesima cosa. Lo raccolse e lo aprì per controllare i danni. Non erano ingenti, lo avrebbe potuto riparare con facilità. Non lo buttò via. Lo ripose in uno scompartimento all'interno del suo corpo e lo avrebbe riparato di nascosto. Non sapeva perchè, ma oramai aveva deciso. Riposto l'apparecchio, tornò a lavorare per sistemare tutto.

 

Nella sala grande, i tre ragazzi erano occupati con i preparativi della cena. Avrebbero cucinato un buon minestrone di verdure e della carne (ovviamente) per Cyborg.
Raven si era offerta volontaria per aiutare, con la preoccupazione degli altri due. La maga, assolutamente non sapeva cucinare, non sapeva nemmeno far bollire dell'acqua senza far danni. Però le trovarono un impiego che faceva al caso suo. La misero ad affettare le verdure insieme al verdino, mentre Starfire era intenta a marinare della carne che avrebbe poi cotto.
Sul tagliere Bibi e la maga si trovarono uno di fianco l'altra. Lui stava affettando delle carote e lei delle cipolle, con il ragazzo che piangeva. Di solito lei lo avrebbe schernito con qualche battutina pungente e piena di sarcasmo del tipo. - Ma che uomo!- Ma stavolta era diverso. Non se la sentiva. Si limitò a fissarlo di tanto in tanto con i suoi occhi inespressivi. Anche Beast Boy si aspettava da un momento all'altro qualche frecciatina tipica della maga, che stranamente tardava ad arrivare.
Si voltò istintivamente, cercando il suo sguardo, per fa si che ella potesse schernirlo con qualche frase delle sue. Ma trovò solo i suoi occhi che lo fissarono per un istante inespressivi come sempre, per poi tornare a controllare il lavoro che stava svolgendo.
Rimase un po stupito il ragazzo. Ma volle lo stesso giustificarsi per le lacrime che aveva ancora agli occhi. - E' colpa delle cipolle che stai affettando!-
-Lo so!- Replicò la maga senza togliere lo sguardo dal tagliere.
Un po sorpreso, Bibi rimase qualche istante a guardarla, poi abbassò lo sguardo per controllare il lavoro della maga. Notò che aveva qualche difficoltà a maneggiare il coltello. Decise così di aiutarla e le mostrò il suo metodo.
-Vedi! Prima fai delle incisioni verticali e orizzontali. Poi col una mano tieni le cipolle e con l'altra affetti! Prova!- E le sorrise.
Raven si mise al lavoro utilizzando il metodo appena insegnatole. Un piccolo bagliore di soddisfazione si percepì per un istante sul suo volto che non sfuggì all'amico.
Raven – Sei molto bravo a cucinare!-
Bibi – Grazie! Ho dovuto imparare ad affettare bene le verdure, non mangiando carne e tutti i suoi derivati, esse sono il mio unico nutrimento.- Le rispose senza guardarla, intento ad affettare altre verdure. Poi continuò la frase. - Imparerai a cucinare bene anche te! Sei una ragazza! E poi impari molto in fretta ogni cosa in cui ti cimenti. T'invidio proprio!-
Le risuonarono in mente quelle parole dette dall'amico. Avrebbe tanto voluto dire che era lei che lo invidiava tanto. Che nonostante tutto quello che aveva passato, era riuscito ad avere uno spirito libero e pieno di vita, che lei non era capace di avere. Lei lo sapeva benissimo, aveva letto perfettamente cosa nascondeva dentro il più profondo del cuore. Avrebbe voluto dirgli che lo conosceva meglio di quanto si aspettasse, che era stata lei a salvarlo attirata dal suo richiamo di vita. Avrebbe voluto chiederle tanto di insegnarle a vivere in maniera spensierata.
Ma rimase in silenzio. Eppure sentiva che c'era qualcosa che li rendeva più simili di quanto pensava.
Strfire si avvicinò ai ragazzi. - Se avete finito, possiamo iniziare a mettere le verdure nella pentola!-
E continuarono a preparare la cena che da li ad un ora sarebbe stata pronta.

 

 

 

Arrivato al carcere, Robin si diresse dal direttore con l'intenzione di dirgli che voleva interrogare Brian. Il responsabile della struttura, avrebbe di certo acconsentito, conosceva Robin e sapeva che era una persona fondamentale per la sicurezza della città. Inoltre la maggior parte dei detenuti, erano stati acciuffati grazie a lui e agli altri titani.
Venne ricevuto nel suo ufficio. Il signor Decree (questo era il nome del direttore) era un uomo tutto d'un pezzo. Alto, moro e magro. Sedeva dietro la sua scrivania con i gomiti poggiati su di essa e le dita di entrambe le mani intersecate tra loro.
Con un cenno fece accomodare Robin su una sedia davanti a lui e poi gli domandò. - Ciao Robin! Come mai ti trovo qui a quest'ora?-
Robin – Mi scusi l'ora tarda signor Decree. So che è passato da molto l'orario delle visite. Però vorrei poter interrogare Brian per favore!-
Decree – Potrei saperne il motivo?-
Robin – Quando lo abbiamo catturato, stava lavorando su qualcosa di strano. Vorrei fare un po di luce sul mistero. Sa! Sono un po preoccupato da ciò che ho visto e vorrei saper più cose possibili.-
Il signor Decree si alzò dalla sedia e si diresse verso la finestra che era alla destra della scrivania. Guardò fuori e poi sospirò dicendo. - Mi dispiace mio caro Robin, ma non credo di poterti aiutare.-
Il ragazzo rimase un po stupito e poi domandò. - Mi scusi, lo so che è una richiesta assurda, ma è questione di vita o di morte. Per favore, mi ci faccia parlare, non le ruberò molto tempo.-
Decree si voltò, guardò Robin e poi disse. - Mi spiace Robin, ma non dipende da me!- E scrollò la testa.
Il volto del ragazzo meraviglia si fece sempre più sospettoso e preoccupato, poi il direttore aggiunse. - E' meglio che ti faccia vedere di persona!- Si avviò fuori il suo ufficio ed invitò Robin a seguirlo.
Percorsero un lungo corridoio in silenzio, che venne interrotto dalla voce di Decree. - Purtroppo ragazzo mio, Brian ha smesso di funzionare tre giorni fa!-
Robin sgranò gli occhi e tra lo stupore riuscì a dire soltanto. - Come?-
Decree – Non so cosa gli sia successo, ma l'apparecchiatura su cui era istallato si è danneggiata.-
Arrivarono davanti un vetro che dava su una stanza, dove vi era Brian poggiato su un tavolo da laboratorio, collegato ad alcuni macchinari.
Decree – Come puoi ben vedere da te! Brian è tenuto in vita da queste macchine. Però il suo elettroencefalogramma dice che è in coma. I segnali celebrali sono deboli o inesistenti.-
Robin stupito poggiò le mani al vetro guardando con rassegnazione la sua ultima speranza per risolvere il mistero, poi si rivolse al direttore. - C'è speranza che si riprenda?-
Decree scrollò la testa e a bassa voce disse. - Mi spiace, non sappiamo nemmeno se riusciremo a tenerlo in vita a lungo.-
Robin – Grazie lo stesso signor Decree, e scusi il disturbo.- Abbattuto il ragazzo si voltò e si avviò fuori per tornare a casa.
Il direttore lo accompagnò fin fuori la struttura e lo vide allontanarsi in moto. Poi si voltò e lentamente tornò dentro.
Anche se era girato di spalle, a chi lo avesse visto, avrebbe scommesso che sul suo viso si fosse accennato un sorriso.

   
 
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