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Autore: taty_dearjack    03/07/2014    1 recensioni
C: Adesso mi lascerai, vero?
A: No, non lo farò.
C: Lo dicono tutti, sempre.
A: Ma io non sono 'tutti', io sono io e tu sei mia. Non ti lascerò andare.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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La mattina seguente mi svegliai con i raggi del sole che passavano attraverso le fessure della finestra. Ormai l'estate era arrivata, lo si poteva capire dall'aria, che era molto più calda e afosa, ma anche dalle persone che erano più solari, più allegre. Mi alzai e scesi di sotto per fare colazione.
<< Buongiorno ragazze. >>
<< Buongiorno Crissy. >> Mi risposero in coro le ragazze.
<< Ma dove è la Mary? >> Chiesi piuttosto incuriosita.
<< E' voluta uscire prima che tu ti svegliassi. >> Mi rispose Iris.
<< Scommetto che è ancora arrabbiata per il fatto di ieri sera. Sincermente spero proprio di no. Le voglio bene e non voglio litigarci per colpa di cinque ragazzi che nemmeno conosciamo. >>  Ero abbastanza triste per quello che era successo la sera precedente. << Forse era meglio se ieri li facevo entrare, almeno lei ora sarebbe qui con noi a fare la nostra prima colazione a Roma, nella nostra casa, nella nostra nuova città e nella nostra nuova vita. >>
<< Non farne un dramma. >> Mi rispose Denisa mentre si prendeva un'altra fetta biscottata. << Dopotutto è una tua amica, si risolverà tutto quanto, stai tranquilla e siediti. >> Mi fece il gesto con la mano di mettermi a sedere nella sedia vicino alla sua. Accettai volentieri e mi misi a sedere.
Poco dopo suonarono alla porta.
<< Vado io? >> Domandò Iris.
<< Se non ti dispiace. >>  Le risposi sorridendole.
<< Chissà chi è? >> 
<< Secondo me è il postino Deny, quanto ci scommetti? >>  Le risposi ironica.
<< Ma ne sei sicura? A quest'ora? >> Sembrava turbata e nel volto aveva un'espressione indecifrabile. Giusto in quel momento la porta si chiuse e apparve la Iris con la Mary, che portava in mano due scatole. Mi diede il buongiorno come se non fosse accaduto niente la sera precedente. Sembrava un'altra persona.
<< Che cos'hai in mano? >> Chiese puntualmente Denisa.
<< Un regalino per voi due. Alla Iris le ho già dato il suo e questi sono i vostri. >> Disse con un sorriso che le illuminava il volto.
<< Grazie Mary, non dovevi! >> Dissi allegramente. Non per il fatto che mi avesse fatto un regalo, certo, quello mi faceva piacere, ma sopratutto ero contenta che non fosse arrabbiata. Chissà, forse nella notte aveva dimenticato quello che era accaduto, magari.
<< Certo che dovevo invece, siete le mie migliori amiche è il minimo che io possa fare per voi. >> 
Scartai il regalo e vidi una scatola di Swarovski e sopra un bigliettino dove c'era scritto: 'A voi che mi state accanto in ogni momento. A voi che mi fate vivere un sogno. A voi che mi accompagnate in questa avventura. A voi, che non dimenticherò mai.'  Appena finii di leggere il biglietto aprii la scatola e trovai una collana con le nostre iniziali che si univano e formavano un'infinito. 
<< Mary grazie! >> Dissi quasi singhiozzando.
<< Gira la collana, guarda cosa c'è dietro. >> Mi disse lei con un sorriso ancora più bello.
Dietro c'era la frase che era scritta sul bigliettino.
<< Lo sai che cosa ha pensato Crissy quando ha visto che non eri qui a fare colazione con noi? Non puoi neanche immaginartelo!! >> Disse Iris che scoppiò in una risata.
<< Ha pensato che eri arrabbiata con lei per il fatto di ieri sera e che non la volevi più vedere! >> Finì Denisa.
<< Ma secondo te io me la prendo perché non hai fatto entrare in casa cinque ragazzi? >> Mi fece Mary.
Le risposi con un sorriso.
...
<< Rgazze vado a comprare una medaglietta a Micio, volete venire con me? >> Chiesi alle ragazze.
<< No grazie! >> Mi risposero in coro tutte e tre.
<< Ora che ci penso, ma è maschio o è femmina? >> Mi chiese Denisa.
<< Maschio! Ora vado, sennò trovo chiuso. Ci si vede tra poco. >> Le risposi allegramente e partii.
...
Mentre stavo guardando le medagliette per il gattino qualcuno mi rivolse la parola e mi fece sobbalzare dalla paura.
<< Scusami, non volevo. Sono il padrone del negozio, hai bisogno di qualcosa? >>
<< Sì grazie, stavo guardando delle medagliette per il mio gattino rosso, ma sono indecisa su quale prendere. Potresti consigliarmi? >> 
<< Certo. Ho questo modello che è molto, come dire, "simpatico". E' a pelo lungo o corto? >>  Mi chiese.
<< Lungo. >>
<< Dev'essere un bel gattino, me lo immagino. I gatti rossi non si trovano facilmente, figuriamoci poi se si trovano a pelo lungo. >> Ad un tratto si fermò con la medaglietta in mano che ciondolava da un piccolo collare e mi chiese:<< Sei per caso di qui? >>
<< No, mi sono trasferita ieri con delle mie amiche, non sono ancora tanto esperta del posto, perché? >>
<< Perché mi ricordi un volto famigliare, che ho visto di recente. Sei proprio sicura di non essere qui da più tempo? >>
<< Certo. >> Ero stranita dal suo comportamento, prima era tutto concentrato sul suo lavoro e poco dopo non gliene interessa più niente. << L'unico posto in cui avresti potuto vedermi è stato o al supermercato qui vicino o ieri sera alla gelateria vicino alla fontana. >>
<< Ora ricordo! Alla gelateria, ero con altri miei amici, e te eri con altre tre ragazze se non sbaglio, vero? >>
<< Allora eravate voi che ci siete venuti dietro e che poi vi siete fermati sotto casa nostra! >>
<< Sì, scusaci tanto, ma... >> Proprio in quel momento gli cascò la medaglietta, non so se lo fece apposta o per caso, ma ci chinammo entrambi per raccoglierla e quando nostre mani si sfiorarono ci guardammo negli occhi e m'iniziarono a tremare le gambe. Era una sensazione strana, che non m'era mai capitata prima.
<< Comunque questa è perfetta. >> Dissi riferendomi alla medaglietta. Lui mi guardò un po' stralunato poi rispose.
<< Perfetto, ti serve qualche altra cosa? >>
<< Potresti farmi vedere qualche collare per favore? >>
<< Certo, vieni da questa parte. >> Mi indicò con la mano dove dovevo dirigermi. << A proposito, mi chiamo Alessandro. >>
<< Piacere, Crissy. >> Mi strinse la mano e mi mostrò i vari collari.
<< Mi hai detto che ti sei trasferita qui da poco, vero? >>
<< Sì, proprio ieri. Non sono tanto esperta del posto ancora, anzi... >> Preferii non finire la frase. Mi voltai a guardare fuori e vidi passare alcuni turisti vestiti da spiaggia. << C'è il mare qui, vero? >> << Certo! Non è molto distante da qui, ci si può arrivare benissimo a piedi. Ci vuole circa una decina di minuti. Io ci vado spesso. Ti consiglierei di farci un salto qualche volta. >> << E' in quella direzione? >> Indicai con il dito nella direzione in cui stavano andando i turisti. << Sì, oggi sarebbe la giornata perfetta per andarci. Se ci dovresti andare ti consiglio di essere sempre in compagnia, perché da soli non è il massimo. >> << Me lo immagino. >> ... << E' tutto? >> Mi chiese quando fummo tornati alla cassa. << Sì grazie. >> << Bene, allora buona giornata. >> << Grazie anche a te. >> Uscii dal negozio e vidi un cartello con scritto 'Oggi chiuso per mare.'
Sapevo già cosa fare nel pomeriggio con le ragazze. Chissà come avrebbe reagito la Mary alla notizia che il pomeriggio l'avremmo trascorso in spiaggia con i cinque ragazzi che lei avrebbe voluto conoscere la sera prima...
   
 
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