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Autore: Danger_stay    03/07/2014    1 recensioni
Questa è la storia di una principessa, questa è la storia di un segreto,
questa è la storia di un terribile incubo,
Questa è la sua storia.
Una principessa, per niente normale
Un segreto diverso dagli altri
Non lo conosce nessuno, che glielo possa rivelare..
Questa è la storia di Alexis.
I sogni perduti, gli incubi che ti tormentano, la nuova scuola e i nuovi amici, buoni e cattivi..
Poi c'è lui, Harry.
Si incontrano per caso, o forse no? Destino o sfortuna? Buono o cattivo? Luce o buio? Lei non lo sá, e per tutta la sua vita ha vissuto bendata. Protetta e nascosta, ma quando uscirá sarà diverso, la vita la sorprenderà e l'amore la farà vivere come non mai, e poi la farà soffrire molto di più di quanto abbia già sofferto, o forse no?
Della sua infanzia solo vuoto. Solo incubi, e sua madre. Tanti indizi che porteranno ad una sola persona: Lei stessa.
Alexis.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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It's Impossible.


 


"E tu chi sei?" domandò lei bruscamente. Harry girava lo sguardo prima da Alexis al ragazzo e poi viceversa, ma questo gli stava facendo venire soltanto il torcicollo. Non riusciva a capire la situazione.
"Il tuo promesso sposo" rispose il ragazzo con non-chalance. Harry spalancò gli occhi sconvolto, mentre Alexis si sentì spenta. Anche l'ultima scintilla di fuoco che era rimasta in lei, era stata appena spenta da un estintore. E questo non la fece sentire meglio, ma la uccise.


Suo padre non poteva averle fatto questo, non in quel momento. E poi chi era Lui per decidere con chi doveva stare sua figlia? Sicuramente era uscito fuori di testa. 
Che poi non era nemmeno sua figlia, si sentiva soltanto usata. Come uno straccio.

"E' impossibile, dimmi che è uno scherzo. Ti prego" disse Alexis con gli occhi lucidi. Quella settimana non era cominciata tanto bene a quanto sembrava. Il ragazzo difronte a Lei sorrise tristemente, per poi scuotere la testa in segno di disapprovazione.

"Non ci credo, devo parlarci" affermò velocemente Lei. Intanto si avviò verso il giardino del dormitorio. Non c'era un'anima viva. Erano tutti intenti a sistemare le proprie cose, a togliere i vestiti dalle valigie. A ritornare, ma Lei non era pronta. 

Iniziò a comporre il numero di suo padre. Il cellulare squillava, ma nessuno rispondeva. Uno squillo, due, tre, quattro. Fine. Non aveva risposto. E adesso? Non riusciva a capire come muoversi, sentiva soltanto le lacrime cadere giù dagli occhi ormai grigi. Ma non pianse, non tanto. Soltanto qualche lacrima, tanto non ne valeva la pena. 

Richiamò suo padre, e dopo qualche minuto, rispose. 

"Come hai potuto?" Alexis gridava, molto forte. Ne aveva bisogno per stare meglio, per sfogarsi.
"E' per il bene del nostro paese, Tesoro" rispose lui con freddezza. La stessa che fece gelare il sangue nelle vene di Alexis, non poteva farle questo. 
"Io non mi sposo" affermò Lei convinta delle sue parole. 
"Sei mia figlia, e decido io cosa è meglio per te"
"O per Te! E poi non fare l'ipocrita, non sono tua figlia!" gridò Alexis. Aveva sbagliato? No, era meglio che sapesse che lei fosse a conoscenza della verità. L'unica che l'avrebbe salvata.
"Come lo sai?" chiese lui, per la prima volta, preoccupato. Alexis quasi si lasciò scappare una risata.
"Quando la mamma è sparita, quando io mi facevo male, quando soffrivo. Non eri mai preoccupato. E adesso? Hai paura che io dica qualcosa ai giornali? Sei un uomo orribile, adesso capisco perché la mamma è scappata" disse un pò incauta. Aveva bisogno di dire quelle cose, per una volta aveva detto ciò che pensava realmente.  Suo padre non rispose, terminò la chiamata. Era spaventata, ma allo stesso tempo sollevata. Si era tolta un enorme peso, ma aveva fatto davvero la cosa giusta?


Corse in camera, in quel momento aveva bisogno solo del suo Riccio. Non importava se era arrabbiata, ne aveva troppo bisogno.

Entrò spalancando la porta di camera sua, e con poca delicatezza si scaraventò fra le braccia di Harry. Lui rimase sorpreso dal gesto, ma poi ricambiò l'abbraccio. Caddero entrambi sul letto di Alexis, e ridevano. Anche con quei problemi ridevano, perché nonostante le litigate, erano ancora insieme. Sempre.
"Sei una piccola peste, non arrabbiarti mai più in quel modo. Devi sempre dirmi tutto, principessa" sussurrò Lui all'orecchio di Alexis. Lei si sentì avvampare, non ne conosceva il motivo, ma quella voce le era mancata fin troppo. 
"Lo so, scusami. Adesso dobbiamo risolvere il problema 'matrimonio'" disse Alexis con un'aria malinconica. Il riccio la strinse più forte a sè, e poi le lasciò un bacio poco casto sulle labbra. Lei fremeva sotto il suo tocco, si sentiva piccola e indifesa. Harry era troppo, forse. 
"L'unico che sposerai sarò io. Credimi, piccola principessa" disse prima di riprendere il bacio. Harry si mise sopra di Alexis, e continuò a baciarla. Le sfiorava il fianco, e lei si sentiva in paradiso. Ogni suo tocco era oro per Lei. Si erano mancati, e anche tantissimo. 

"Ragazzi, pizza e-?" 
"HORAN ESCI FUORI DI QUI!" Harry aveva gridato più che poteva, spaventando il povero Niall che era appena entrato in camera. 
"Okey capo. Ma sta calmo." Alexis scoppiò a ridere, quel biondo era unico. Harry riprese per l'ennesima volta il bacio, e i due si avvicinavano sempre di più. Ma quella era la cosa giusta per entrambi?

"Ragazzi abbiamo un problema." Louis aveva fatto irruzione in camera, e Harry per poco non lo assalì.
"Che cosa volete adesso?" chiese lui stufo. Louis assunse un'aria preoccupata, forse anche troppo.
"C'è il padre di Alexis. Vuole portarla via." Detto questo, i cuori di Harry e Alexis caddero in frantumi. Perché stava accadendo tutto in quell'unica giornata? Era e, sembrava, impossibile.

Alexis scese subito dal suo letto, precipitandosi verso le scale. Le scese velocemente, e arrivò finalmente davanti all'entrata della scuola. Suo 'padre' era lì. Incurante di tutto, e tutti. 

"Figliola" disse lui con un sorriso furbo in viso "torniamo a casa, okey? Prepara le valigie" continuò sorridente. Alexis scoppiò a ridere, le sembrava tutto uno scherzo, E anche ben organizzato.
"Okey. Dove sono le telecamere? Perché io da qui non mi muovo. E non sarai di certo tu a farmi cambiare idea" disse lei sorridendo. 
"Io no, ma Lui sì" disse indicando la porta della segreteria. Luke era lì con lui, come aveva fatto?
"E tu che ci fai qui?" domandò lei con gli occhi lucidi. Era dalla parte di suo padre, logico no? No, per niente. Non l'aveva mai voluto e adesso stava con lui? Che gli era preso?
"Torniamo a casa, sorellina" disse lui con sguardo basso. Per Alexis in quel momento tutto ebbe un senso. Non era lì per sua volontà, possibile che l'avesse ricattato? Doveva saperne di più e, per farlo, doveva andare con loro. Ma dopo?
"Prendo la valigia, l'avevo già pronta. Siamo appena tornati da un viaggio scolastico" disse lei senza far trasparire nessun emozione. Vuota, si sentiva così.

Alexis asciugò l'unica lacrima che aveva versato, e poi andò in camera sua. Prese la sua valigia, e sotto lo sguardo indagatore di Harry e Louis, ritornò da suo padre. Tutti i ragazzi la seguirono, compreso Mark. Erano sconvolti, e anche tristi. Come poteva lasciarli in quel modo?

"Te ne vai così? Senza motivazioni?" chiese Louis tristemente. Harry aveva gli occhi lucidi, e corse subito al piano di sopra. 
"Louis, mi farò sentire. E se ti chiederò aiuto, vi prego di aiutarmi e venire da me" sussurrò lei all'orecchio del ragazzo dagli occhi azzurri.  Lo sguardo di Louis divenne di colpo cupo. Che voleva dire? Pensava che ci fosse sicuramente qualcosa sotto. Anche per il fatto che Luke era con il suo vero padre, aveva paura? Che cosa gli aveva fatto? 

Alexis salutò i ragazzi presenti, per poi rivolgere uno sguardo triste verso le scale. Perché Harry era andato via? Aveva una paura tremenda di perderlo. Completamente. 

"Andiamo?" 'suo padre' la richiamò, e lei annuì lentamente. Insieme, si avviarono verso l'auto nera con cui era venuta il primo giorno di scuola. Alla guida c'era sempre quel ragazzo biondo, Jake.

 
ALEXIS' POVE


Entrati in macchina, 'mio padre' emise un sospiro di sollievo.

"Credevo non saresti venuta. A quanto pare è stato abbastanza facile. Ora non mi servi più" disse prima di puntare uno strano oggetto, simile ad una pistola, contro Luke.
"Che vuoi fare?!" Nemmeno il tempo di continuare la frase, che Luke svenne sulle mie gambe. Perché era svenuto, vero? Lo speravo così tanto.
"Che gli hai fatto?" chiesi con voce spezzata. Stavo per piangere? Forse, non ne ero sicura.
"Tranquilla, si sveglierà. Almeno credo" disse lui ridendo. Era così odiabile, perché? Non volevo stare con lui. Strinsi il polso di Luke, si sentiva ancora il battito. Sospirai per lo spavento inutile. Ma adesso che dovevo fare?
"E-?" 
"Adesso? Semplice. Ti sposerai con quel ragazzo, dopo di chè fingeremo la tua scomparsa e vivrai felice con Luke dall'altra parte del mondo" disse lui con aria indifferente.
"Stai scherzando vero?" domandai spaesata. 
"Certo che sì! Ti sposerai con quel ragazzo, vivrai con lui. Fingerai di amarlo e Luke, o chiunque ti ostacolerà la strada, morirà. Quanto è vero che sono il Re" disse lui arrabbiato. Era un mostro.
"E' tuo figlio, come puoi fargli questo?" chiesi, ormai con le lacrime agli occhi.
"Non si ama nessuno. Nemmeno i propri figli, Alexis. Tu non puoi capire. A volte, anche le persone più invisibili, sono pericolose. E' di loro che devi diffidare" disse lui con la solita indifferenza. E pensare che poco tempo fa ero quasi una normale figlia con suo padre, e ora? Stava cadendo tutto a pezzi, mille piccoli pezzi di vetro.
"Che accadrà realmente?" chiesi singhiozzando. Lui si girò verso di me, mi asciugò una lacrima. Poi sorrise. Quanto odiavo quel sorriso? Quanto falso poteva essere?
"Per ora toglieremo di mezzo qualche inconveniente" disse normalmente. I miei occhi diventarono curiosi, di che parlava?
"Tipo?" domandai provocandolo.
"Un certo Harry Styles." 
"E' impossibile." Conoscete quella sensazione quando il vostro cuore smette di battere per minuti che sembrano decenni, e poi crolla? Così mi ero sentita tutta la giornata. Troppi colpi in un solo giorno, troppo anche per me. Ma non avrebbe fatto del male ad Harry, non con me ancora viva.

 
ANGOLO AUTRICE

Aiuto. Mi sento male per questo capitolo, sto mandando a rotoli la relazione di Harry e Alexis. AH. Scusate per il ritardo, ma sono stata poco bene. ANCHE IN ESTATE, GIA'.
E vabbeh, che dire? Nulla, non vi resta che aspettare il prossimo capitolooo. Ahw sto notando che aumentano sempre di più le aggiunte alle preferite/seguite/ricordate. Grazie ancora di tutto, e se vi va, lasciate una rcensione. Devo capire che ne pensate, no? Okey vi lascio, un bacio!


-Danger.


  
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