Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: lamialadradilibri    12/07/2014    1 recensioni
E poi lo vidi. Mr. Lecter.
Il mio cuore perse un battito.
Perché c’era un angelo nella nostra classe?
-
Una storia al di fuori dalle righe. Buona lettura!
Genere: Suspence, Thriller, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo Uno.
Mi avvicinai a testa china verso il mio banco. Era in fondo all’aula, vicino ad una delle ampie finestre della nostra classe; davanti ad esso c’erano tre banchi allineati, vicini: verso il muro c’era Beth, in mezzo si trovava la mia amica Molly ed infine c’era Katy. Rabbrividii, prevedendo la strigliata che mi sarebbe toccata poco più tardi, a ricreazione o al cambio d’ora: Molly si trovava proprio in mezzo alle due T-A-C della classe – Troie, Antipatiche, Cagne, un soprannome che avevamo affibbiato io e la mia migliore amica alle ragazze che... Be’, lo erano.
Quando passai accanto a quelle tre, Molly mi riservò un’occhiata tutt’altro che amichevole, poi riprese a scribacchiare sul suo libro. Prevedevo una tempesta.
La prima cosa che notai di Mr. Lecter fu il suo ordine. Accanto al mio banco sgombro c’era il suo, carico di libri ed appunti: ma ogni cosa aveva un suo posto, un suo perché. Era il contrario del modo con il quale io usavo tenere le mie cose, che si trovavano in uno stato di perenne disordine tanto odiato da mia madre.
Mi sedetti vicino a lui, facendo scivolare rumorosamente il mio zaino a terra.
Avrei dovuto scoppiare di gioia: per un pelo avevo evitato l’espulsione. Invece, non riuscivo a non pensare che Mr. Lecter fosse strano. Quel pensiero mi aveva accompagnata quasi dal primo istante che l’avevo visto – ovviamente all’inizio ero stata folgorata dalla sua incantevole perfezione e bellezza – ed era come una serpe strisciante lungo la mia spina dorsale, che mi faceva rabbrividire. Non ne sapevo il motivo, ovviamente, era stata un’impressione che avevo provato così, a tatto. E mi angosciava.
Mrs. Dalton si schiarì la gola, sorridendo. Non me l’avrebbe fatta pagare liscia. «Ringrazi Mr. Lecter, signorina!» mi intimò, sfogliando il suo libro.
Io non potei non irrigidirmi, irritata. Mi voltai verso questo benedetto Mr. Lecter con un’aria di sfida che non mi apparteneva, e che persi nell’istante in cui incrociai il suo sguardo. Azzurro. Aveva degli occhi profondi, limpidi e così azzurri. Così belli. I tipici occhi che ti permettono di vedere l’anima pura di una persona... Soltanto che negli occhi di Mr. Lecter non riuscii a vedere niente. Sembrava privo d’espressione. Nei suoi occhi potevo notare soltanto una spaventosa calma, un distacco profondo.
Abbassai subito la cresta, deglutendo rumorosamente. Avevo addosso gli sguardi di tutti e stavo facendo la figura dell’idiota. «Grazie mille, Mr. Lecter!» sbottai, calcando sul suo nome. “Mr. Lecter”. La Dalton l’aveva ripetuto così tante volte che già non ne potevo più.
«Bene!» strillò Mrs. Dalton dalla cattedra. Il ragazzo smise di fissarmi, tornando ai suoi appunti. Mi sentii liberata da un peso, più leggera. La sensazione d’inquietudine che avevo provato prima si intensificò. Perché ero così agitata vicino a quel ragazzo? D’accordo, era molto bello e sì, metteva soggezione. Ma a comportarmi così esageravo!
«La punizione è semplice. E non è nemmeno una punizione, in realtà – non so perché non ti sospenda e basta... Va beh, andiamo avanti. Aiuterai Mr. Lecter a ambientarsi  a scuola – lo porterai in giro per le classi, gli farai conoscere persone nuove... E così via. Ah! Ovviamente, se avrà bisogno d’aiuto con i compiti o non capirà qualcosa, tu gli farai ripetizioni. Gratis.» Precisò dopo un secondo.
In normali situazioni mi sarei alzata, indignata. Avrei urlato che aveva superato il limite, probabilmente sarei tornata a casa senza nemmeno la giustificazione.
Ma quella non era una normale situazione. Rischiavo d’essere sospesa. Per di più, l’idea di conoscere più a fondo Mr. Lecter mi affascinava. Magari avrei scoperto come mai mi angosciava così tanto.
Gli lanciai un’occhiata di sottecchi. Aveva un profilo perfetto: mascella squadrata ma non troppo, naso piccolo e dritto, due occhi grandi e celesti, sopracciglia molto arcuate. Era perfetto.
«Va bene, Mrs. Dalton. Lo aiuterò.» Dissi, ponendo fine a quell’imbarazzante situazione.
Stavo già tirando fuori il libro di scienze, preparandomi ad una noiosa mezz’ora di spiegazioni sul corpo umano, quando accadde l’impensabile.
Mr. Lecter parlò.
Non l’aveva fatto neppure quando l’avevo ringraziato, non aveva detto una parola da quando l’avevo conosciuto.
E la sua voce mi stupì, tant’era avvolgente e calda. Da un tipo così mi sarei aspettata d’udire una voce gelida, magari anche un po’ acuta ed irritante. Ed invece no, era una voce perfetta. Proprio come lui.
«Capisco che, per voi, ormai i giochi siano fatti». Esordì, sfiorandosi il mento con una delle sue grandi mani affusolate. Non guardava me, guardava solo l’insegnante. Mrs. Dalton, sotto il suo sguardo penetrante, arrossì. Arrossì. Certo, potevo capirla, ma non era un evento da tutti i giorni. Quella megera era in imbarazzo.
Molly si voltò di scatto, lanciandomi un’occhiata stupefatta. Le feci un cenno: anch’io ero scioccata, ma non quanto lei: mi preoccupavano troppo le parole del ragazzo accanto a me. Cos’avrebbe detto? Era così imprevedibile.
Molly tornò a guardare davanti a sé, con gli occhi ancora sbarrati.
«Ma se io non accettasi, Mrs. Dalton?».
Lei esitò. L’aveva messa con le spalle al muro.
«Oh, beh... A quel punto, io...» Sospenderò la signorina Greene, Mr. Lecter.
Non aveva detto ciò, ovviamente. Ma la mia mente riuscì a modificare la realtà, sentii cose che non erano state dette e, presa dallo shock, afferrai la mano di Mr. Lecter, quella posata sul banco. Nel farlo osservai uno strano particolare. I suoi appunti. O meglio, l’argomento dei suoi appunti.
L’avremmo  dovuto affrontare solo anni dopo, all’ultimo anno di liceo.
La cosa, sul momento, non mi stupì molto. Ero più stupefatta dalla mia mano che era proprio sopra quella di Mr. Lecter.
Mi allontanai di scatto. «Oh! Non puoi non accettare, Mr. Lecter...» balbettai, incespicando tra le parole. Chiamare quel ragazzo che doveva avere, approssimativamente, la mia età, con quell’appellativo mi fece sembrare ancor più stupida. «Nel senso, io...»
Lui inarcò un sopracciglio. Aveva uno sguardo gelido, sembrava non provare alcuna emozione. Con calcolata lentezza, allontanò la mano da me. «Cosa dovrebbe importarmi di te?»
E lo sussurrò.
Ma a me sembrò che l’avesse urlato ai quattro venti, con un megafono.
Fu come una pugnalata al cuore.
Serrai i denti, scioccata. «Oh, ora niente! Ma t’importerà quando tornerò dopo la sospensione e ti renderò la vita un incubo!» Quasi urlai, orgogliosa. Inutile dirlo, un minuto dopo mi sentivo già un’imbecille.
Le mie parole sembrarono far scattare qualcosa dentro di lui. Le sue labbra s’incresparono in un sorriso e, per un momento, tornò ad essere l’angelo che mi era sembrato quando l’avevo visto per la prima volta. Bellissimo.
Si passò una mano tra i capelli castani, osservandomi divertito. «Allora penso che accetterò. Sei troppo divertente
Ignorai il suo ultimo tentativo – andato a segno – di umiliarmi, e tornai ad osservare Mrs. Dalton. Quella mi lanciò un’occhiata rabbiosa: «Signorina Greene! È pazza, per caso!? Ha appena minacciato...»
«Mrs. Dalton. È tutto a posto.» la liquidò velocemente Mr. Lecter, con un mezzo sorriso.
Ecco, pensai, osservando ogni suo movimento. Ora si trasformerà in un ragazzo normale. Mi chiederà il numero e diventeremo amici. Ed io non sentirò più quest’ansia...
Ma non andò così. Quel bellissimo angelo tornò ad osservare i suoi appunti – i suoi strani appunti – e non mi degnò di un’occhiata.
Angosciata, recuperai il mio libro di scienze e seguii, per la prima volta in quegli anni, la lezione di Mrs. Dalton.
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: lamialadradilibri