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Autore: kannuki    06/01/2005    6 recensioni
Due mondi sotto un'unica egemonia. La Terra, devastata da terremoti e la Luna, colonizzata e trasformata in un'immensa prigione, obbediscono alle leggi dure imposte dai governatori della Dawn. Amora deve recarsi al più presto sulla stazione abitante e deve farlo in fretta, ma ha bisogno di un 'passaggio'... Spero di non fare una schifezza, mai scritto un racconto di fantascienza prima. Commenti e critiche: tutti ben accetti!
Genere: Azione, Drammatico, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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“Tra poche ore saremo arrivati

“Tra poche ore saremo arrivati!”

Leroy guardò le coordinate davanti a se, calcolando quanto tempo ci avrebbe messo per attraccare.

Amora aveva appena finito di aggiustare il distorsore. Lo allacciò alla cintura e lo attivò. Un barluginìo sofferente, un soffio leggero e la figura della ragazza scomparve nel nulla.

Proprio in quel momento, Harlan si girò e non la vide “ma se n’è andata?” chiese al co-pilota in tono sorpreso.

“Non lo so e non lo voglio sapere! Non farmi pensare a quello che ci capiterà se la scoprono qua sopra”

Il tono irritato dell’uomo disturbò Amora che si sentì ancora più in colpa.

E finiscila! “ la voce allegra del pilota la fece sorridere “non ci succederà niente!”

“Lo dici tu!E se quell’affare non funziona? Come cazzo la giustifichiamo? E poi la tuta se la deve togliere!”

“E gliela toglierei volentieri io!” affermò serafico “Non ne abbiamo una di riserva?”

Si da qualche parte c’è...cercala!”

Harlan si alzò dalla sedia del pilota cominciando a rovistare in ogni pannello apribile. Amora lo guardò curiosa, sedendosi sulla sua postazione. Non si erano accorti di niente e la cosa si stava facendo divertente.

“Trovata!” lo sentì esclamare soddisfatto.

Lo vide dispiegare la tuta con occhio critico.”è un po’ grande”

“Ti secca non vedere più quelle belle curve, eh?” lo prese in giro Leroy facendo arrossire Amora.

“E’ così carina e poi ti guarda il quel modo che ...mmhh! Non farmi diventare volgare!” sbottò il pilota fomentato.

“Rettifica: guarda te in quel modo!”

La ragazza impallidì, sentendosi arrossire dopo un attimo...che faceva lei?

Lo vide poggiare la tuta su un ripiano metallico e dirigersi alla sua postazione. Amora si alzò in fretta, col cuore in tumulto, rischiando di investirlo in pieno.

“Secondo te che ha sotto quella tuta?” domandò Harlan all’amico facendola restare di sasso.

Che ne so!”

Leroy sbuffò infastidito ”se ti sei stancato di vivere puoi anche provare a chiederglielo. Magari dopo mi assegnano un altro compagno meno idiota!”

“Ti piacerebbe, brutto bastardo!”

Harlan rise ironico guardandosi alle spalle “perché ho l’impressione che la prima volta che ci proverò mi romperà un osso?”

Perché sarà sicuramente così! E poi…quando vorresti privarci? Nelle prossime due ore? Stiamo per attraccare!” il vocione di Leroy salì di parecchi toni “arriviamo e la scarichiamo sulla terra! Fine!”

Uno strano silenzio calò nella plancia. Harlan si girò leggermente verso il compagno “beh...non è proprio così... Borbottò con voce tesa.

Vide il co-pilota voltarsi completamente verso di lui “che vorresti dire?”

Il tono funebre mise in agitazione Preverte “beh...deve andare sulla Dawn e mi ha chiesto se potevo portarcela…e io le ho detto di si! Mi guardava con quegli occhioni! E tu lo sai che non so resistere al fascino di una donna, soprattutto se è una pupattola come quella!”

La spiegazione data in fretta e furia lasciò senza parole Banks e fece arrossire ancora di più Amora.

“Io ti ammazzo!!”

L’urlo del copilota la fece sobbalzare e il distorsore le cadde, urtando una paratia. Lo prese al volo prima che si rompesse nuovamente. L’onda si spense rivelando la sua presenza ai due uomini. Leroy tacque immediatamente mentre Harlan sprofondava nella poltrona.

”Da quanto cazzo di tempo se ne stava li?” sibilò fra i denti sentendosi colpevole.

Ti sei bruciato, amico! Fine delle chance con la sventola bruna! Si urlò nel cervello, dandosi dell’idiota. Ma porca vacca!

La voce di Amora, di nuovo dura, giunse alle loro orecchie come una stilettata“questa è per me?” domandò tirando su la tuta bordeaux.

Leroy, calmo e freddo come un ghiacciaio perenne, si voltò e la guardò annuendo “ così eviterai di farti scoprire, nel caso quell’affare non funzioni.

Amora guardò i capelli scuri di Preverte che s’intravedevano dalla poltrona e restò imperturbabile. “Non lo so...non l’ho ancora provato” dichiarò prima di andarsi a cambiare.

Harlan lo guardò con occhio dubbioso “secondo te..

Un’occhiata secca lo mise a tacere “non me ne frega niente!”

 

Pianeta 2

Laboratorio d’ingegneria genetica, settore B3

 

“Il soggetto è in viaggio, come nei nostri piani.

La donna in camice bianco sorrise soddisfatta, rigirando fra le mani una provetta vuota. La gettò con noncuranza nel cestito e si voltò verso l’uomo chino su un microscopio.

“Non mi sembra giusto”decretò quest’ultimo, sbattendo le palpebre e rimettendosi gli occhiali. Due freddi occhi azzurri fissarono il volto arcigno della donna con astio. “Non è per niente giusto!”

Esclamò con forza.

La donna alzò le spalle seccata.”preferivi andarci tu? Ti ricordo che si è offerta volontaria. Ha un odio viscerale verso quella gente!” gli ricordò alzando la voce.

“Lo so...ma...era la mia migliore allieva.

E tu sei il nostro miglior ingegnere. Non possiamo perdere te!”

La donna aggirò il bancone velocemente, prendendolo per le spalle “si è sempre fatto qualche sacrificio, in nome della scienza! Questa volta non sarò diverso”

“E’ diverso! E’disumano!”

E come viviamo noi? O sulla terra?! Siamo ridotti a trascinarci ogni giorno, mentre quegli stronzi se ne stanno al sicuro sulla loro bella stazione linda e pinta!” La donna assunse un’espressione dura “Ci penserà Amora a mettere fine a tutto!”

L’uomo mollò un pugno sul bancone arrabbiato “chiamala col suo nome, non con quella sigla del cazzo!”

La guardò con disprezzo, con gli occhi iniettati di sangue e il respiro pesante.

Uno sbuffo divertito.

La donna gli voltò le spalle tornando alle sue faccende “sei troppo sentimentale, Cage.

“Mi fai schifo, Rydell!” mormorò con una smorfia di disgusto.

“Benissimo! Hai avvisato il gruppo di Ingo e Audrine sulla terra?”

“si..”

“Perfetto!”

 

Terra, ponte 17

Attracco effettuato alle ore 17:10 p.m.

 

“Adesso ci scoprono e ci s’inculano a passo di cammello...lo so per certo” continuava  bofonchiare Leroy, mentre scendevano dal cargo a lunghe falcate, pestando sotto gli scarponi pesanti la rampa seghettata.

“Tu lo sai come camminano i cammelli?” gli domandò Harlan divertito, fregandogli la penna e  firmando l’ordine di rientro per primo.

“No” affermò il compagno, dirigendosi verso la ‘doccia’.

Si tolsero la tuta, gettandola nello sterilizzatore sempre in funzione.

Il pilota ci pensò su: in teoria anche lei avrebbe dovuto fare la stessa cosa. Chissà dove era in quel momento.

Nella saletta A4, i piloti di ritorno dal pianeta 2, erano obbligati ad una doccia sterilizzante per evitare di immettere nell’atmosfera Terrestre, batteri o virus eventualmente contratti sulla Luna.

 

“Voglio vedere come glielo spieghi, senza rimetterci un rene!” ridacchiò Leroy lasciandolo da solo e infilandosi nella ‘doccia

Harlan era in serio imbarazzo e ancora mezzo vestito. Udì nuovamente il rumore dello sterilizzatore in funzione.

Ok…fino a là c’è arrivata “senti…non ti si rompe quell’affare sotto la doccia?” chiese al nulla guardandosi attorno.

“Può darsi” si sentì dire vicino all’orecchio.

Fece un balzo tenendosi il cuore “mi hai fatto accapponare la pelle! Diosanto che spavento, non farlo più!” esclamò agitato, fissando un punto davanti a se.

“Scusa” la sentì mormorare con voce divertita.

“Fa niente...mi verrà qualche capello grigio e un altro infarto...ma che vuoi che sia” le disse ansimante.

Stava per togliersi la maglietta quando si girò intorno “voltati, scostumata!”

Una risata compiaciuta. Harlan finì di spogliarsi con la sgradevole sensazione di essere osservato.

Amora lo osservava con un ghigno soddisfatto…mhh…ma che bella visione! Quello faceva proprio al caso suo!

La doccia entrò in funzione per la terza volta. Lo sterilizzatore restituiva direttamente nella cabina la tuta decontaminata.

Peccato! Pensò il pilota alzando un sopracciglio, mentre i getti depuranti lo investivano in pieno, portandogli quasi via la pelle…ma tanto non poteva vederla!

 

Ufficio generale dello spazioportoInternational Cruise’

Ufficio 3R

 

“Penny è arrivato!”

La voce morbida di Nora rimbalzò nel minuscolo ufficio dello spazioporto. La ragazza alzò gli occhi celesti, quando udì il tono eccitato e restò a guardare l’amica che sorrideva maliziosa.

“E’ alla doccia” le disse sussurrando e guardando dietro di . Chiuse piano la porta e si fermò davanti il computer di Penelope Dray.

“Bene!” esclamò la donna chiudendo il notebook elettronico. Alzò due occhi irriverenti sull’amica in tuta nera e aderente come lei e rimase a fissarla “funziona il collegamento?”

“Certo!”

Nora la guardava sorridendo “quella mini telecamera è un vero portento.!” esclamò sedendosi sulla scrivania lucida.

Penny ridacchiò, premendo il pulsantino nero del telecomando. Il computer le rimandò una visione dettagliata dell’occupante della doccia numero due.

“Dio, quanto me lo mangerei volentieri crudo!” ringhiò Nora a gambe incrociate, quando ammirò le forme perfette di Leroy. Sollevò più volte le sopracciglia maliziosa “e pure il tuo amico...è veramente..”

“Niente commenti su quell’ idiota ti prego!” gridò la ragazza girando lo schermo imbarazzata “e non mettermi sotto il naso quell’essere nudo! Non voglio vomitare il pranzo”

Nora rise e la risata allegra si riflettè negli occhi verdi da gatta. “te lo posso dire in tutta tranquillità, ha una gran bel..”

“Basta!”esclamò imbarazzata spegnendo la telecamera “non lo voglio sapere!”

La biondina alzò le spalle divertita “che male c’è se lo spii un po’! ok, siete amici da anni... ma in tutto questo tempo non ti è mai capitato di vederlo nudo?”

“Certo che no! Sarebbe come guardare mio fratello...che schifo!”

La ragazza dai lunghi capelli rossi rabbrividì, stringendo le mani nel vuoto “una volta ci siamo anche baciati per sbaglio! Che senso!”

 

Penny è l’incarnazione dell’esagerazione, secondo Nora.

Conosce Harlan da quando è nata, lo considera un fratello, ma non si rende conto di sbavargli dietro da parecchio tempo. In più, le basta un’occhiata per far scappare tutte le potenziali fidanzate del pilota…più chiaro di così!

“Piuttosto, oggi non è il compleanno del tuo amico? Non avevi organizzato una festa per lui?” le chiese all’improvviso.

Penny sgranò gli occhi allarmata “mi ero dimenticataaaaa!!!” urlò alzandosi in fretta e uscendo dall’ufficio come una furia.

 

Settore docce

 

I due piloti si stavano rivestendo con tutta calma, quando una furia scatenata emerse dalla porta scorrevole e balzò addosso ad Harlan

“Auguri, vecchia ciabatta !!!!” esclamò saltandogli addosso e facendolo quasi cadere.

“Penelope!”

L’urlo di Harlan fece girare Leroy. La guardò scuotendo la testa mentre s’infilava gli stivaletti neri: il suo compagno aveva un debole per le pazze, pensò guardando la ragazza che lo tempestava di baci sulle guance e gli tirava le orecchie.

“Finiscila!”esclamò il pilota imbarazzato…sempre esagerata, quella gallina scema!

“Ho perso il conto…quanti sono? 35-40? Lo prese in giro sciogliendolo dal suo abbraccio avvolgente.

Una vena si spezzò sulla fronte del pilota “30! Sono solo 30!” gridò arrabbiato.”e non ricordarmelo, mi fai sentire vecchio!

Sei vecchio!” ribattè Penny sorridendo e dandogli un pizzicotto sullo stomaco. “ciao Banks

Lo salutò con un sorriso, ma il nero le rispose appena “sempre scorbutico quello” borbottò sottovoce far se e se.

Guardò con un risolino allegro Harlan che sospirava e lo stuzzicò implacabile “te li senti addosso, eh? Ti vedo strapazzato, non sono fatti per te questi lunghi viaggi!”

“Sei tu che mi fai venire l’ulcera! Ogni volta che ti guardo mi chiedo che ho fatto di male per meritare un’ amica simile! Sei un castigo divino!!” sbottò il pilota mezzo sorridente.

 

Era sempre piacevole tornare allo spazioporto quando c’era Penelope in giro…ma quel giorno non riuscì ad apprezzarla pienamente, la sua mente era occupata da un’altra persona.

 

La piega della sua bocca lucida si stirò in un sorriso ironico mentre lo punzecchiava. Il pilota la scrutò da capo a piedi. Quella tuta le stava una favola. Peccato che non avesse potuto prendere anche lui la specializzazione.

“Hai sempre una parola di troppo, stupida gallina spennacchiata!” ribattè tirandole un ciuffo rosso e facendola ridere.

“Stasera sei tutto nostro! Ti festeggiamo alBlack Mamba’ “affermò Penny girando su se stessa come una bambina, con le dita incrociate dietro la testa.

Harlan si oscurò…la sua passeggera li stava sicuramente osservando.

“Non lo so Penny…penso che avrò da fare” borbottò evitando di guardarla.

La ragazza restò malissimo. Annuì lentamente allontanandosi di qualche passo a ritroso. La sua andatura dondolante era scomparsa. “ok...allora facciamo un’altra sera.” Mormorò dispiaciuta.

Avevano festeggiato i suoi ultimi dieci compleanni insieme…perchè stavolta…

“Fiamma in vista?” gli domandò sforzandosi di mantenere un tono neutro…da amica.

“Forse..” le disse con un’occhiata d’intesa che la ragazza non apprezzò come le altre volte.

Penny annuì lentamente. “In bocca al lupo” gli disse uscendo dalla sala col corpo rigido.

Leroy l’aveva osservata per tutto il tempo…non ci voleva molto a capire che quella ragazza gli andava dietro.

Che devi fare di tante urgente stasera, che non puoi festeggiare il tuo compleanno con Dray?” gli domandò duro.

Harlan lo guardò stupito “ti sei già dimenticato di Amora?”

Il nero fissò il nulla facendo una smorfia “certo…come no..borbottò chiudendo la sacca con gli effetti personali.

Che coglione!

 

 

 

  
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