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Autore: CL_Kiki    27/07/2014    2 recensioni
< T-Tu... sei il ragazzo di oggi pomeriggio? >
< Mi dispiace per prima. Davvero. - le porse nuovamente la mano - Dai, alzati, sistemati e andiamo via da questo vicolo. >
< G-Grazie... >
< Non devi ringraziare. L'avrei potuto uccidere quel bastardo. >
< Come ti chiami? >
< Come ti chiami tu? >
Un sorrisino gli comparve nelle labbra.
< Io sono – disse togliendo gli occhiali da sole che aveva ancora in volto - Jung IlHoon. >
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ilhoon, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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BUONA SERA! Ditelo che eravate in ansia perchè ancora non avevo pubblicato il capitolo :'D Mi scuso per il ritardo ma, essendo sabato, ero fuori e, visto che sono tornata presto, ho deciso di aggiornare comunque stanotte, invece di aspettare domani sera, visto che durante il giorno non sarò presente. Questo capitolo è un po' più ahwjbawrb ma lascio a voi i commenti u.u 
Detto questo, vi lascio al capitolo e vi ricordo di mettere mi piace alla pagina di facebook (mi dispiace ma ve la porterete fino alla fine :'D )

https://www.facebook.com/pages/CL_Kiki-Ely-Lee-89-EFP/337429203023783?ref_type=bookmark



< Di nuovo “l'amico”. >
Min Jee saltò in aria perché era così sovrappensiero da non essersi accorta di essere passata accanto a suo fratello mentre si dirigeva verso l'ascensore.
< Yong Shi! Scusami, non ti avevo visto. >
< Ma dai. >
< Perché sei così tirato? >
< Chi è quel ragazzo? >
< … È un amico, ricordo di avertelo già detto venerdì, o sbaglio? >
< Come si chiama? >
< Mi spieghi il perché di tutte queste domande? > disse mentre entravano nell'ascensore che era appena arrivato.
< Non mi piace. Non mi piace nemmeno come si veste. >
< Non ti piace come si veste? >
< No. >
< Questa è bella. Tu capisci come è una persona da come si veste. >
< Si avvicina troppo a te. >
< Ti è sembrato che mi abbia dato fastidio? >
< Forse a te no ma a me si. >
< E queste dovrebbe avere senso perché...? >
< Mi sto solo preoccupando per te. >
< Forse anche troppo. >
Finalmente l'ascensore concluse la sua corsa e la ragazza prese di fretta le chiavi sperando di poter finalmente entrare in casa e chiudere la conversazione.
< Min Jee... >
< Non parliamone più, ok? Non voglio che Omma e Appa si immischino. >
< Non sono a casa. >
< Perfetto... Senti – si mise davanti la porta che aveva appena aperto, bloccandone il passaggio – non ti deve importare con chi mi vedo, ok? Lui mi ha aiutato molto in questi giorni. >
< La cosa non cambia. >
< Mettiamo le cose in chiaro. Non ho intenzione di continuare a litigare con te mentre sei a Seoul solo perché continui a immischiarti nella mia vita privata! Pensa alla tua ragazza, va bene? >
Stava per andarsene quando la frase del fratello la fece restare di sasso.
< Katya mi ha lasciato. >
Lo seguì con lo sguardo. Si era spostato fino al divano, dove si era seduto. Stava con il volto basso e le mani intrecciate a reggere il mento. L'espressione cupa non faceva trapelare qualsiasi tipo di tristezza che potesse provare, era come bloccato a guardare il vuoto ma quando la sorella parlò, sembrava essersi ripreso.
< Oppa... Mi dispiace. >
< Non fa niente – la guardò e le rivolse un occhiolino – sono già due mesi che ci siamo lasciati. >
< Allora, visto che sono passati due mesi posso dirti una cosa, ma prometti di non offenderti. >
< Prometto. >
< NON SPIARMI PIÙ. >
Yong Shi scoppiò in una fragorosa risata mentre Min Jee saliva le scale e sbatteva la porta della sua camera alle sue spalle.


 
****


IlHoon era già arrivato al dormitorio quando i compagni di gruppo tornarono dalla Cube Ent.
Non si trovava molto lontano da Gangnam quindi in 10 minuti era già arrivato, invece gli altri 6 avevano perso più tempo del previsto.
< Eccovi tornati. >
Il ragazzo era in salotto, impegnato a fare zapping con il telecomando della televisione mentre si rilassava nel divano.
< Vi avevo dato per dispersi. >
< Pensavo che avresti perso più tempo con... Min Hee? >
< Min Jee. Comunque, abita qui vicino, quindi non c'è voluto molto. >
< Chi è Min Jee? >
A parlare fu un ragazzo molto alto, dal volto giovane, con i capelli corti e blu notte.
< Una ragazza che ci prova con Il. >
< Lei non ci prova con me. Anzi, quasi non mi sopporta. >
< E allora perché stai con lei? >
< Ha avuto un problema venerdì per causa mia e sto solo cercando di aiutarla... >
< Ma che sarà mai successo di così grave. Può sempre camminare da sola. >
< Hyuk, è una lunga storia. >
< Raccontamela allora. >
< Hyuk... >
< Se non vuole raccontare, lascialo stare. Sono fatti suoi. >
< Grazie SungJae. >
< EunKwang – disse mentre quest'ultimo entrava nella stanza – Tu mi dai ragione, vero? >
< Io non giudico senza conoscere. Però posso essere d'accordo sul fatto di stare attento. >
< Ecco. >
Mentre EunKwang si gettava nel divano, IlHoon si alzò e uscì nel balcone. La vista era fantastica. Il palazzo si affacciava sul fiume Han, ed essendo in un piano alto, si aveva una magnifica visuale della città.
< Ehi Il, - disse SungJae, che l'aveva seguito fuori – Quando me la presenti? >
< Non vedo perché dovrei presentartela. È solo un amica. >
< E allora perché la proteggi tanto come dice MinHyuk? >
< Lei... è quasi stata stuprata venerdì sera, per colpa mia... Eravamo andati a giocare di nuovo a poker dietro il nuovo bowling e per “giocare” con lei, un tizio le si avvicinò dicendo che era il suo ragazzo. Più tardi, mentre tornavo prima al dormitorio ho visto quello che stava facendo... Se ripenso ancora a quel bastardo... - La rabbia gli risalì e, senza pensarci due volte, diede un calcio a una sedia da giardino posizionata là accanto. - È colpa mia e voglio rimediare. E poi oggi ha avuto una crisi perché ha sognato tutto stanotte. Non riesce a uscire da sola per paura. Se posso almeno accompagnarla, lo faccio. >
< Che tenero il nostro IlHoon. - gli mise un braccio sopra le spalle – Se ne sei sicuro fa pure. Ma me la devi presentare lo stesso. >
Gli diede una pacca nella schiena e rientrò, lasciando il ragazzo solo, a guardare il cielo, ormai buio, riempirsi di stelle.


 
****


Erano passate circa due settimane da quando Min Jee e IlHoon si erano incontrati e, a poco a poco, stava iniziando a superare lo shock, anche se lentamente. Nel frattempo, ogni giorno lui la passava a prendere a scuola e l'accompagnava a casa e qualche volta facevano tappa in qualche locale a prendere qualcosa da bere. Solo il sabato e la domenica non si incontravano e lui le mandava comunque qualche messaggio per sapere se aveva bisogno di qualcosa. Era davvero così tenero a occuparsi di lei...
Quel giorno, la ragazza non riusciva a seguire le lezioni. Cercava di ascoltare ma le scoppiava la testa. Si era svegliata con i brividi e con qualche dolore che le aveva reso difficile arrivare a scuola, ma era comunque voluta andare a scuola perché voleva vederlo... però se ne stava pentendo. Guardava la lavagna e vedeva tutte cose sfocate e confuse. Prima della fine della seconda ora le arrivò un messaggio.

From IlHoon:
A che ora devo venire oggi?


To IlHoon:
Non lo so... Non mi sento tanto bene quindi penso di andarmene alla fine della terza ora, appena dopo la pausa...


Aveva aspettato una sua risposta ma non arrivò mai.
Appena suonò la campana che annunciava la fine della terza ora, si sentì sollevata e appoggiò la testa sul banco, sperando di riprendersi un po', prima di dover affrontare il ritorno a casa.
< Scusate, è questa la classe di Sang Min Jee? >
Sentire il suo nome la incuriosì, ma non aveva la forza di alzare la testa e controllare chi la cercava.
< Si, è là. >
< Min! >
Quando si sentì chiamare alzò di scatto la testa, cosa di cui si pentì immediatamente, vide tutti i suoi compagni che seguivano con lo sguardo il ragazzo che camminava velocemente verso di lei, compreso il rappresentante di classe e le sue amiche che si erano avvicinate alla porta.
< E tu che ci fai qua? >
IlHoon, più coperto del solito, s'inginocchiò accanto al suo banco e Min si accorse che aveva il fiatone.
< Ho il giorno libero e quando ho letto il tuo messaggio mi sono precipitato qui. - Con una mano le spostò la frangetta e appoggiò le labbra sulla fronte, cosa che fece stupire quasi tutti i compagni di classe – Ma tu hai la febbre! Perché sei venuta a scuola? Sei una stupida. >
< E tu sei... No, non ho abbastanza forza per pensare a come rispondere. >
< Aishh. Su, alzati, ti accompagno a casa. >
Si alzò e, dopo che il ragazzo le aveva sistemato le cose nella borsa e aveva preso la giacca che gli aveva passato Ae Sook, le mise un braccio attorno alle spalle e, stringendola a se, s'incamminò verso la porta dell'ingresso.
< Dove andate? > Park Hyun Ki aveva preso parola mentre i due stavano attraversando la porta.
< Sei il rappresentante? >
< Ne... >
< Avverti la professoressa che accompagno Sang Min Jee a casa, ha la febbre. >
< E tu sei? >
< Il suo migliore amico. Problemi? > Anche se aveva gli occhiali, si capiva che rivolgeva al ragazzo uno sguardo severo, a causa dei lineamenti del viso rigidi e tesi.
< No, nessuno. >
< Bene. >
Detto questo, spinse fuori la ragazza e, fino a che non furono fuori dall'edificio, non parlarono, sapendo che i ragazzi, li stavano seguendo con lo sguardo, anche dalle finestre dell'aula del secondo piano.
< Perché sei venuta a scuola? >
< Non potevo saltare le lezioni... > Bugia. Ma non poteva mica dirgli la verità.
< Dimmi che è cambiato, stando male non avrai seguito un bel niente. >
< È vero... - prima di finire la frase inciampò e quasi cadde – scusa. >
< Sei proprio senza forze... Su, sali, ti porto sulla schiena. >
< Eh? N-non ce ne è bisogno. >
< Invece si, se non vuoi cadere e farti pure male, avanti. E poi... - si tolse una delle felpe che aveva indosso e la diede alla ragazza – togliti la giacca e mettiti questa sotto. >
La ragazza fece come diceva il ragazzo, salì nella sua schiena e rimase di nuovo in silenzio per diversi minuti. Continuava ad avere i brividi ma erano diminuiti un po', grazie al calore che arrivava dal contatto con la schiena di IlHoon.
< IlHoon... - disse sotto voce – perché hai detto che sei il mio migliore amico? >
< Non dovevo? >
< Stavo solo chiedendo... >
< La scelta era fra migliore amico e ragazzo, direi che è stata meglio la prima opzione. Dovevo pur dire qualcosa. >
< Giusto... >
< La prossima volta dirò che sei la ragazza. Sarebbe divertente vedere la reazione degli altri. >
< Eh?! Ma no! Non penso che c'è ne sia bisogno... >
Solo all'idea che potesse dire di essere il suo ragazzo, arrossì tremendamente e si nascose il viso nella giacca di lui, sperando di calmarsi.
< Non senti caldo? Va bene che siamo ormai a Novembre, ma ha davvero troppe cose addosso... >
< Un po', ma dovevo nascondermi in qualche modo. In giro è più facile non farsi riconoscere ma in una scuola, beh, là è difficile. È come buttarsi in bocca a un Kraken. >
< Esagerato... >
< Forse un po'... Ma sai, non ho più fatto irruzione nelle scuole da quando sono idol! >
< Ma come? Io mi aspettavo che fosse all'ordine del giorno. >
< Aishh. Starai anche male ma scherzi sempre. >
< Ok, non fiato più. >
< Scherzo... Siamo arrivati. >
Mise giù la ragazza che per poco, di nuovo, non perse l'equilibrio.
< Il... Potresti accompagnarmi sopra? >

 
   
 
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