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Autore: Skull D Rix    29/07/2014    2 recensioni
Salve! Sono Jack, un normale ragazzo che viveva nella cittadina di Whitechapel assieme a suo fratello, fino a quando siamo stati accusati di aver ucciso 69 persone! Mio fratello è morto, ma adesso viaggio assieme ad un gruppo di strani ragazzi, capeggiato da Yoru. Inizialmente ero assetato di sangue, ma gli insegnamenti dell'ordine dei Killer mi hanno aiutato a guarire. O quasi...
Dal cap. 5: -Io posso ingannare la mente, ma anche la realtà: creare cose che non esistono, distruggere città in un batter d’occhio. E’ come se fossi sempre in un sogno.- Yoru
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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I due ragazzi viaggiavano velocissimi sulla loro nuova moto. Mana era contenta di aver trovato un’altra persona importante.
Yoru guidava su una strada sterrata verso una cittadina di cui si notava soprattutto la grande chiesa bianca al centro.
Non avendo soldi, dovettero trovare una casa abbandonata dove dormire, e rubare in giro qualcosa da mangiare dopo tanto tempo.
La notte fu passata tranquillamente da Yoru, ma Mana era tormentata da incubi che la svegliavano poco dopo aver preso sonno. Sognava cose mostruose: un uomo con due teste andava in giro scannando i passanti, e facendo scempio dei loro organi interni.
La mattina dopo furono svegliati da un urlo di donna. Mana si precipitò fuori e proprio di fianco alla porta della casa di fronte vide una cosa mostruosa: a terra c’era il cadavere di una donna.
Ma al cadavere mancavano braccia e gambe, e l’intestino era fuoriuscito e appoggiato sulla spalla destra. Era ricoperto di sangue.
Mana urlò: << E’ terribile! >>. Una grande folla si era radunata intorno a lei. Si sentivano commenti come: << Un altro morto. >>, << Ha ucciso di nuovo. >>, << L’ assassino! E’ tornato! >>, << Non possiamo essere al sicuro in una città del genere, meglio andarcene. >>.
Nel frattempo era uscito anche Yoru, che vide il cadavere e, calmo, disse: << Dobbiamo catturare questo assassino. >>.
I due si recarono alla centrale di polizia, una piccola casetta, che però era quasi deserta. C’era solo un uomo che dormiva seduto dietro al bancone. Yoru disse: << Siamo qui per aiutare le ricerche dell’assassino >>.
Il tizio alzò la testa: era un omino grassoccio con piccoli baffetti. Rispose: << Ormai la polizia si è arresa, l’unico che persevera è l’ispettore Frederick Abber. È solo e non credo riuscirà a fermare gli omicidi. Io sono Walter Frost, il suo aiutante. Sarà un piacere avere dei volontari ad aiutarci! >>.
I due si diressero verso le scale che portavano all’ufficio di Abber, accompagnati da Frost.
Yoru spalancò la porta e disse: << Fred, sono Yoru, questa è Mana. Abbiamo intenzione di aiutarvi con le ricerche, a patto che quando cattureremo l’assassino, lo lascerete a noi. >>.
Mana lo guardò, non capendo cosa intendesse fare, ma Yoru era serio come al solito. L’ispettore era felice di avere gente al suo fianco, e subito gli mostrò i dati raccolti: << Allora, ci sono stati 68 omicidi durante la notte in questo periodo: tutti i cadaveri riportano amputazioni, lacerazioni e ferite gravi, ma senza un preciso ordine, quasi casualmente. Ma la cosa interessante è che in ognuno di essi l’intestino è stato fatto fuoriuscire e appoggiato ad una spalla. Per ora siamo a 34 sulla spalla destra e 34 sulla sinistra. >>.
Yoru pensò un po’, poi disse: << Lo ha detto come fosse una gara. >>. L’ispettore si meravigliò di quel commento e si scusò per la mancanza di tatto.
Yoru continuò: << Tutti gli omicidi sono simili e ricollegabili, ma le ferite sono molto diverse. I bersagli non hanno nulla in comune, sono vittime casuali. Il fattore importante sono le viscere sulla spalla. Metà a destra, metà a sinistra… la mia ipotesi è che si tratti di una sfida. Una sfida tra due parti. Non c’è motivo di credere che si tratti di un unico assassino. Certo, la tecnica è la stessa, ma è probabile che i vari assassini abbiano lo stesso maestro o appartengano alla stessa setta, che si è poi divisa. Sembra quasi che gli assassini si divertano a scannare quei corpi. >>.
Tutti erano senza parole. Dopo tanto tempo finalmente erano vicini alla soluzione del caso. L’ispettore chiese: << Sai anche come possiamo individuare e catturare gli assassini? >>.
Yoru, uscì dalla porta e disse: << Questo compito lasciatelo a me. >>.
Uscito dall’edificio assieme a Mana, aspettarono il tramonto cercando una qualche pista, ma senza risultato. Calato il sole, Mana tornò nella casa abbandonata, mentre Yoru si appostò con la nuvoletta sopra la città, in cerca di un qualche segno. E il segno arrivò. Un uomo era appena stato ucciso in modo brutale, e le budella erano state appoggiate sulla spalla sinistra. L’assassino stava correndo via velocissimo: era alto, coperto da un mantello nero e con degli occhiali da sole arancioni. Yoru lo fermò, apparendo dal nulla e tagliandogli la strada, poi gli prese la faccia e lo buttò a terra.
<< Perché fate questo? Chi siete, e quanti di voi ce ne sono? >>.
L’assassino cominciò a ridere: << E’ soltanto un gioco. >>, prese fuori un coltello affilato, afferrò il braccio di Yoru e glielo tagliò. Ma il braccio venne attraversato dalla lama senza ferirlo.
Un altro uomo correva verso di loro, con un coltello uguale, gridando: << Fratellone! >>. Lo lanciò contro il viso del ragazzo.
Ma Yoru lo deviò con i suoi poteri, corse velocissimo dietro del secondo ragazzo, gli afferrò la nuca e lo cacciò sull’asfalto come aveva fatto col primo. I due erano immobili.
Li tirò su per il colletto e disse: << Se volete uccidere, fatelo per una causa giusta. O morirete voi. >>.
Il primo sputò a terra e rispose: << Se voglio uccidere, uccido. Preferirei morire piuttosto che seguire le regole. >>. Detto, fatto. Dalla bocca di Yoru uscì una spada che, muovendo la testa, tagliò il collo al più vecchio dei due, che cadde, morto.
<< Tu cosa ne pensi? >> chiese all’altro, restando calmo. Lui non sembrava dispiaciuto per la morte del fratello, e rispose: << Se continuerò a vivere, potrò ancora uccidere? >>.
Yoru annuì. Così il ragazzo, accettò e disse: << Il mio nome è Jack Trip, e sono pronto a seguirti. Quello invece era John, il mio fratellone, che non potrà più uccidere. >>. Disse quelle ultime parole con un ghigno.
Yoru passò a prendere Mana, poi andò alla centrale e spiegò l’accaduto a Fred e Walter, i poliziotti. I tre lasciarono la città sulla loro moto, che era molto spaziosa, e si diressero verso le montagne.
  
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