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Autore: Ammie    31/07/2014    2 recensioni
Una storia che emoziona, che appassiona, che fa sorridere, che fa sognare e che ha a che fare con la cucina.
Sto parlando di Tadashi e Akira. La loro storia vissuta dal punto di vista della ragazza, che seppur con un temperamento aggressivo si sente persa negli occhi scuri del fidanzato.
Tra i veloci battiti dei loro cuori si presenteranno vari ostacoli, alcuni molto difficili da superare. Solo di una cosa sono certi: del forte amore che li lega...
Riusciranno a restare uniti oppure si arrenderanno alle prima difficoltà?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akira Todo, Tadashi Karino
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Amore è guerra.
 

-D’accordo, lo riconosco: ho reagito in modo esagerato- ammise lui sconfitto. -Ma per favore, Akira, confidati con me-
La ragazza annuì quasi impercettibilmente e si fiondò tra le braccia del suo ragazzo che, stranamente, ci misero un po’ a stringerla.
A quel punto Tadashi non riusciva a capire come o perché, ma aveva la sensazione che qualcosa tra di loro si stesse incrinando.
 
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-Non preoccuparti, Shou- dissi per l'ennesima volta. -Abbiamo chiarito e ora è tutto come prima-
-Ne sei sicura?- chiese posando la tazzina.
-Sì. E adesso parliamo dell'incontro- sorrisi, con un mix di emozione e nervosismo dentro di me. -In fondo incontrerai Tadashi. In modo amichevole, stavolta- puntualizzai.
Rise, mostrando i denti splendenti. -Lo spero!-
Per alcuni minuti parlammo del più e del meno, senza tornare sull'argomento di prima. Probabilmente anche lui era nervoso, eppure non lo dava a vedere. Dopo un po' guardai l'orologio, continuando comunque ad ascoltare Shou: Tadashi avrebbe dovuto essere già qui. Ci eravamo dati appuntamento alla serra dato che Hikari, Kei e gli altri erano impegnati in una sfida. Ma come al solito... Era in ritardo.
-Aki, ti sto annoiando?-
Alzai lo sguardo velocemente, incontrando gli occhi del mio amico fissi sui miei. -Ehm, scusa?- chiesi, versandomi dell'altro the.
Strinse le spalle. -Ho notato che continui a guardare l'ora... Avrà avuto un contrattempo- tentò di rassicurarmi.
-Mmh-
-Piuttosto...- disse, abbassando la voce, fino a ridurla a un sussurro. -L'altra sera... Ricordi che ti dovevo dire una cosa?-
Ripensai solo vagamente a quel momento, perché in realtà mi stavo chiedendo dove potesse essere il mio ragazzo. -Uhm, sì-
Tutto a un tratto si alzò dalla sua poltrona in vimini per sedersi accanto a me, nel divanetto. Il suo odore di colonia mi circondò, mentre avvicinava il suo volto al mio.
Mi sentii improvvisamente nervosa, anche se non riuscivo a spiegarmi il perché.
Probabilmente è per la cotta che avevo avuto anni prima.
-È una cosa importante, ma non credo che te la dirò-
Strabuzzai gli occhi sorpresa: una cosa importante, ma non vuole dirmela? -Scusa, non penso di aver capito-
Una volta che posai la tazzina, prese le mie mani e mi guardò con due occhi che esprimevano dolcezza allo stato puro. -È per il tuo bene. Ora che ti sei riappacificata con Tadashi, forse è meglio non...-
-Aspetta, che centra il mio ragazzo?-
Abbassò lo sguardo, lasciando poi le mie mani e alzandosi. -Lasciamo perdere- sospirò, liquidando il tutto. -Andiamo- continuò poi, avviandosi sorridente verso la porta della serra. -Andiamo a cercare il tuo ragazzo-
Io non potei fare altro che seguirlo, mentre mille domande mi frullavano in testa. Era davvero strano il suo comportamento, ma evidentemente durante gli anni in mia assenza era cambiato profondamente. Per certi versi, riconoscevo nel suo sguardo il ragazzino giovane e sorridente di un tempo, mentre dall'altra parte vedevo il suo carattere molto più forte e sicuro, tipico di un giovane uomo.
Girammo incerti per alcuni corridoi, per poi arrivare di fronte a un'aula inutilizzata. Mi avvicinai, riconoscendo subito la voce del mio ragazzo. Facendo gesto a Shou di raggiungermi, feci per aprire la porta ancora chiusa quando... La voce di Lydia mi bloccò.
-Mmh?- mugugnò Shou curioso.
-Ssh- lo zittii, avvicinandomi alla porta per ascoltare.
 
Svoltai per il corridoio ed entrai in classe, trovandola seduta accanto a una finestra. Vari ragazzi continuavano a girarle intorno da alcuni giorni, ma sorprendentemente lei non prestava loro molta attenzione. -Lydia- la chiamai. -Hai un minuto?-
Non appena mi vide notai il suo sguardo accendersi, e abbandonando i suoi ammiratori mi seguì fuori dalla classe con un sorriso sulle labbra. -Sì, Tadashi?-
Dovevo andare dritto al sodo se volevo salvare la mia relazione con Akira. -Cos'hai detto alla mia ragazza?-
-Ehi, cos'è quest'aria seria?- mi prese una mano, prima di trascinarmi dentro un'altra stanza. -Ecco, qui abbiamo un po' di privacy. Possiamo parlare tranquillamente-
-Ora rispondimi-
La vidi strabuzzare gli occhi, sedersi e torturarsi le unghie nervosa. -Te l'ha detto, non è così?-
Per un momento rimasi a guardarla: in meno di dieci secondi era passata da civettuola a... Timida? Mentre evitava il mio sguardo la osservai bene, cercando di capire cos'aveva. -Detto cosa?- chiesi sedendomi di fronte a lei. -A che ti riferisci?-
Per un po' indugiò incerta, ma alla fine rispose. -Tu mi piaci, Tadashi. E molto- disse portandosi i capelli dietro l'orecchio.
Non capivo perché, ma rimasi come scioccato da quelle parole. Non pensavo di poterle piacere... Come più di un amico. -Lydia, non so cosa tu abbia detto esattamente ad Akira, ma chiariamo un cosa: io sto con lei- provai un forte senso di calore e benessere nel dirlo. -Lei è la mia ragazza... È mia. Mi dispiace, Lydia, ma le cose non cambieranno- conclusi sospirando come se mi fossi liberato di un peso.
-Davvero? Come puoi esserne sicuro?- chiese. -Come puoi dire dire una cosa del genere quando lei ti tratta in quel modo?- continuò, alzandosi in piedi alterata.
Sospirai. -Lydia...-
-Dai, Tadashi! Ti tratta come una pezza! É davvero una...-
-Ehi- la bloccai subito mentre anch'io mi innervosivo. -Attenta a come parli. É la mia fidanzata-
-Non ti rendi conto che con me... Anzi, che con qualunque altra ragazza potresti essere trattato come un principe?-
-Lydia, davvero. Non ho più voglia di...-
-E come se non bastasse, la tua amata fidanzata ti ha mentito su quel ragazzo... Chissà perché...-
Strabuzzai gli occhi sorpreso. Com'era possibile che sapesse una cosa del genere? -Come fai a...?-
-La tua scenata dell'altro giorno è ancora sulla bocca di tutti- spiegò impassibile, abbassando lo sguardo.
Dopo le sue parole, un improvviso silenzio cadde tra di noi. Lei era tornata a sedersi mentre io, confuso, mi passai una mano tra i capelli. Si stava complicando tutto. Dovevo chiarire assolutamente la situazione, prima che la cosa mi sfuggisse di mano e rovinasse la mia storia con Akira. -Allora, Lydia- dissi, guardandola dritta negli occhi. -Io sto con Akira. Se non mi piacesse tutto di lei e del suo carattere, avrei già scelto un'altra.
-Ma...-
-Troverai sicuramente qualcuno. Sei bella, divertente...-
-Potrei avere tutti i ragazzi dell'istituto, ma io voglio te!- urlò a un certo punto con gli occhi quasi in lacrime, prendendomi alla sprovvista. -Come fai a non notarmi? Cos'ha lei in più di me?- continuò con tono di voce disperato.
-Lydia, calmati...- tentai inutilmente di dire. -Siete entrambe ragazze meravigliose-
-No! Non lo accetto...- iniziò a dire, portando le mani a nascondere il viso. -Io... Io ti amo...- sussurrò a un certo punto, sorprendendomi con la sua prossima e inaspettata mossa: rapidamente si avvicinò a me e, prima che me ne rendessi conto, posò le sue labbra sulle mie.
 
Arrivammo in cucina, ancora senza aver aperto bocca.
Dopo quel "ti amo" rivolto al mio ragazzo, me ne andai silenziosamente. Scioccata, sorpresa. Non pensavo Lydia avrebbe agito così... Anche se Tadashi le aveva ripetuto più volte che ero io la sua ragazza e che voleva me... Non riuscii a evitare quello strano senso d'inquietudine che si stava facendo largo dentro di me: era troppo forte. Scuotendo la testa per i troppi pensieri, al lavello iniziai a pulire le cose usate poco prima.
La tensione iniziava a salire a livelli impressionanti mentre Shou, senza che me ne accorgessi, si avvicinò a me, fino a quando solo un paio di centimetri separavano la mia schiena dal suo petto.
Lo sentivo proprio dietro di me: la colonia aveva un odore molto più intenso. Deglutii, cercando di calmarmi. All'improvviso due mani fecero capolino da dietro, cercando le mie. Non appena le trovarono, le strinsero, noncuranti dell'acqua corrente, come se non volessero più lasciarle andare.
-Tutto okay?- mi domandò Shou.
-...Certo...- mormorai.
-Ehi- disse, girandomi. -Tutto okay?- ripetè.
-Sei tutto bagnato...-
Feci per prendere un pezzo di carta così da asciugarlo, ma lui non volle sentire ragioni: -Non m'importa dell'acqua, Aki. Quello che hai sentito poco fa...-
Sembrava incerto sul da farsi. I suoi occhi brillavano mentre portava le mie mani contro il suo petto. Mi strinse maggiormente a sé, mentre il mio cervello mi urlava di allontanarmi. -Shou, per favore...-
-Non posso stare a guardare mentre soffri. Lo capisci?-
-Mi ha difesa- a fatica soffocai un singhiozzo disperato, ma ci riuscii. -Lo hai sentito, no? Era dalla mia parte- presi le distanze, allontanandomi di qualche metro. Mi sedetti su una sedia e sospirai, stanca e frustrata per la piega che stavano avendo questi giorni e soprattutto stanca della strana situazione con Tadashi. Strabuzzai gli occhi sconcertata: come si era arrivato a tanto? Solo una settimana prima avevamo passato una fantastica vacanza nello chalet tra le montagne, mentre ora mi ritrovai a pensare alla crepa che stava minacciando le fondamenta della nostra relazione. Passai le mani tra i capelli.
-Non è questo- disse, avvicinandosi e accovacciandosi a terra, di fronte a me. -Ho sentito benissimo come la pensa il tuo ragazzo... Ma allora perché reagisci così?- mi prese nuovamente le mani, baciandone i palmi.
Lo guardai. Era davvero troppo buono con me.
Mi alzai. -Grazie, Shou. Grazie davvero- sorrisi, anche se debolmente.
Lui imitò il mio gesto, per poi abbracciarmi. -Tutto per...- per un po' rimase in silenzio, quasi fosse indeciso sulla scelta di parole.
-Shou?-
Mi baciò la fronte con un lungo sospiro. -...Una cara amica. Andrà tutto bene-
 
-Akira? Che ci fai qui?-
-Che accoglienza, Yahiro- biascicò. -Spero di non disturbare-
Sorrisi. -Tu non disturbi mai, Akira- dissi, portandola nel grande soggiorno di casa Saiga.
Ci sedemmo rilassati nel grande divano, o almeno io mi sedetti rilassato. La guardai: sembrava l’ansia fatta persona. I capelli ora molto lunghi le ricadevano ai lati del volto, rendendo quasi impossibile guardarla in viso. Solo quando la feci entrare in casa notai le guance paffute e umide… E gli occhi leggermente arrossati.
-Qualcosa non va?-
-Sì- disse sospirando. Smise per un attimo di torturarsi le unghie, ma riprese l'attimo dopo, morendosi le labbra. -So che è strano per entrambi che io sia qui, ma non sapevo a chi altro rivolgermi-
-Te l'ho detto: non c'è problema- e, vedendo che non si decideva a parlare, feci qualche domanda. -Akira, hai... Pianto?- nonostante il passato ora eravamo amici, ma di certo il legame che ci univa non era così personale. Tuttavia vederla in questo stato mi provocava un moto d'ansia, e quando qualcuno a cui tenevo soffriva, ero solito intervenire. Ossia fare a pezzi la causa dei mali della ragazza di fronte a me. -È stato Karino? Adesso siamo amici, è vero, ma se ha osato...-
-No- tagliò corto. -Non è lui. È complicato-
La guardai, tremante come una foglia mentre portava i capelli dietro le orecchie. -Mi sembri nervosa. Vuoi qualcosa da bere?- era strano vederla così vulnerabile, soprattutto conoscendo la sua indole violenta.
-No. No, grazie. Devo solo parlare con qualcuno... Perché sto per diventare matta-
Sgranai gli occhi per la sorpresa. Da quando in qua ammetteva che qualcosa in lei non era perfetto? Il problema doveva essere molto serio. -Ti ascolto-
Esalò un profondo respiro. Sembrava quasi sollevata da un grosso peso. -Lydia. Quella serpe-
-Wow. Non ti eri mai lamentata di una ragazza prima d'ora. Cosa succede?-
-È tutta colpa sua. È lei che sta facendo il lavaggio del cervello al mio ragazzo, mentre lui sta solo cercando di proteggermi-
-Lui chi?-
Per un po’ mi guardò trovo, come se avessi appena detto una stupidaggine. -Non mi stavi ascoltando?-
Alzai le mani in segno di resa. -È una domanda legittima, soprattutto con il tuo caro amico Shou che ha fatto ritorno in città-
Ansimò, quasi scioccata da quell'affermazione. Subito dopo però, i suoi occhi si rianimarono, facendomi capire che avevo fatto pressione sulla giusta leva. -Questo non riguarda Shou. È solo...- sbuffò. -Complicato-
Mi avvicinai a lei, cercando di farle capire come stavano le cose. -Se tu reagisci così per Lydia, che dovrebbe dire Tadashi di te e il tuo amico?-
Era scandalizzata. -Non è successo niente!-
-Ne sono certo, ma devi tener conto che i maschi sono possessivi-
-Anche Tadashi?- Sembrava confusa.
-Sì. È un ragazzo, fino a prova contraria-
Le strappai un piccolo sorriso divertito. -Stupido-
Sospirai. A quanto pare dovevo proprio spiegarle tutto. -Quel giorno, quando Tadashi ti ha vista abbracciata a Shou... La sua reazione ti dice niente?-
-Sai...- ci rimuginò un po’ sopra, ma con mia insistenza riprese il discorso. -Quando mi ha trascinata via, mi ha detto... Anzi, mi ha fatto capire di essere stato geloso, ma...- Si bloccò.
-Ma...? Akira, sono fantastico, ma non so ancora leggere nel pensiero- tentai di strapparle un altro sorriso, ma questa volta inutilmente. Lentamente la vidi alzarsi, muovendo i capelli e scoprendo quindi il viso. Continuando a torturarsi le mani si avvicinò a un grande quadro, ammirandolo in silenzio per vari minuti, prima di decidersi a spiegare meglio la situazione che la preoccupava. -Shou è solo un carissimo amico. Per quanto riguarda Lydia... Non lo so- sospirò pesantemente. -Qualcosa sta cambiando. Sento che le cose tra me e Tadashi non stanno andando bene-
Mi accigliai. -Che intendi?-
Si girò, permettendomi di vedere gli occhi velati da paura, stanchezza e preoccupazione.
-Ci sono state così tante sorprese in questi giorni, che non so nemmeno come spiegarlo- tornò a girarsi, continuando con l'accurata ispezione al quadro. -Potrebbero essere semplicemente dei fraintendimenti, ma credo che qualcosa stia minacciando la nostra relazione-
Mi alzai anch’io, raggiungendola. -Parlane con lui, digli ciò che hai appena detto a me- fu il mio consiglio. -Ma digli tutto, eh-
-D’accordo... Lo farò- sospirò, avanzando verso la porta. -Ah, Yahiro, un'ultima cosa- si girò nuovamente verso di me, mostrando un diabolico sorriso. -Se dici a qualcuno che tu mi hai vista in questo stato, ti apro in due-
A mia volta sorrisi, abbracciandola. -Questa è la Akira che conosco-

 
 
Non ho abbandonato la storia.
 So che è una frase fatta, ma mi dispiace.
Ho avuto tanti problemi ma ora sono tornata, anche se il lavoro non mi lascia respirare neanche per un minuto.
Grazie dell’appoggio e delle recensioni, grazie a tutte.
Ma Maddie.
  
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