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Autore: Kerkira2000    09/08/2014    0 recensioni
Tutti mi guardano, mi osservano, mi studiano come se fossi “ un cucchiaio in mezzo ad un set di forchette” per usare le parole della mia amica Penelope, per tutti Pen. E penso che tutti quegli occhi abbiano ragione ad osservarmi. MI chiamo Zoe, avevo 16 anni, capelli neri lunghi e mossi, occhi neri pece, ed … sono incinta...
non sono mai stata brava con le introduzioni, ma spero di avrvi incuriosito
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAP.7
 
-Beh ero lì tutta soletta che mi bevevo un caffè quando, facendo vagare il mio sguardo per la stanza ho notato questo ragazzo, che presumibilmente non avevo più di 25-26 anni, che leggeva seduto su una poltroncina. Di per se il fatto non aveva niente di particolare, ma quando ho letto il titolo del libro, non ho potuto non alzarmi per raggiungerlo. Stava leggendo “Romeo e giulietta”, ti rendi conto? Nessuno, se non io, legge quei classici ed io mi sono sentita subito attratta da lui. Abbiamo cominciato a parlare e ho scoperto così tante cose su di lui, dalla sua passione per i gialli al suo amore per i film di vecchio stampo. Non potevo crederci, perché quelli, come sai, sono i miei più grandi hobby. Così ci siamo rivisti una due, tre volte e la nostra è diventata una relazione seria. Non sai quante volte te ne avrei voluto parlare- e nella sua voce sento un dispiacere enorme - ma ti vedevo sempre così ansiosa per la tua gravidanza, e così ho deciso che te ne avrei parlato solo quando saresti stata più tranquilla. A fine agosto non potevo più aspettare e così ho deciso di parlartene il primo giorno di scuola. E quando finalmente ho preso il coraggio, ecco che scopro che Toby è il nuovo insegnante di ginnastica. Il mio mondo è letteralmente esploso, mi è caduto il terreno sotto i piedi. Non riuscivo a respirare, e per questo sono scappata in bagno. -
-Sì, mi ricordo, avevi detto di stare male e il prof ti ha seguito!- dico, mentre riesco a collegare tutto quello che ricordo di quel giorno con quello che Pen mi sta dicendo.
-Già, Toby ovviamente mi ha riconosciuto a sua volta, e quando ha visto che scappavo, perché era quello che stavo facendo, mi ha seguito all’interno del bagno. Mi ha tranquillizzata, mia ha detto che tutto sarebbe andato per il verso giusto. Io volevo che la nostra storia finisse, avevo paura per lui, per il suo lavoro e per come la sua vita sarebbe diventata se qualcuno, tipo la preside, avesse scoperto il nostro rapporto. Volevo, dovevo allontanarmi da lui ma non ce la faccio, non riesco a stargli lontana. Lo amo Zoe, lo amo. - mi dice mentre gli occhi le si riempiono di lacrime.
-Lo so Pen, l’ho visto…- - Quando? Quando ci hai visti…? Perché se ci hai visti tu, possono averlo fatto molte altre persone…e…e... - dice mentre i singhiozzi la scuotono.
-Shhh, shhh- le dico mentre la abbraccio e le accarezzo i capelli -Ehi, Pen, tranquilla… vi ho visto mentre vi baciavate quando sei entrata in bagno. - Si stacca da me e si asciuga le lacrime.                                                   – E quindi ci hai visto solo tu…-- Si ne sono sicura- la rassicuro e si gira verso il fiume. Rimane in silenzio, e lo faccio pure io perché deve aver tempo di assimilare che si è confidata con qualcuno. Deve capire che la pietra che aveva nel cuore si è dissolta, com’è stato necessario a me dopo aver detto a mia mamma di essere incinta.
Ci abbracciamo e lei appoggia la testa sulla mia spalla. La continuo a cullare finché si rilassa completamente. Rimaniamo comunque in quella posizione e a un certo punto, e mentre osservo sia il paesaggio sia le persone che, come noi, si sono attardate in questo parco, due ragazzi attirano la mia attenzione. Sento di conoscerli, di aver qualche rapporto con loro, ma ancora non li riconosco. Li osservo mentre ridono, si spintonano e come una lampadina che si è accesa nel mio cervello, la loro identità mi è subito chiara.                                                                                                                                                                     Mi stacco con rabbia da Pen, che mi lancia un’occhiata confusa, e con tutta la velocità che il mio corpo mi permette, li raggiungo. Punto subito a quello che è girato nella mia stessa direzione, lasciando stare il ragazzo girato di spalle. Mi sto avvicinando quando lui, Francesco, mi riconosce e sbianca. Mi frappongo tra i due e gli tiro un ceffone che avrebbe di sicuro lasciato il segno.
-Tu, Brutto figlio di…- dico mentre mi si appannano gli occhi per la rabbia. -Ehi, calma, che diavolo succede?- mi chiede l’altro ragazzo. Sean. Mi serra il polso in una morsa di ferro ed io rifilo all’altro un altro ceffone. Mi gira e così mi ritrovo a quattrocchi con lui. Vede le mie lacrime, la mia mascella serrata e capisce che c’è un motivo dietro quel mio scatto di rabbia. – Che succede?- richiede ed io non ci vedo più dall’ira.
-Questo brutto bastardo, stronzo, ipocrita, coglione – e dicendo questo mi rigiro verso Francesco- mi ha prima messo incinta e poi se n’è andata come se niente fosse! Lui mi ha salutato con un biglietto. “scusa ho sbagliato”, diceva, e non si è mai fatto rivedere!- ed esplodo in un pianto liberatorio. I singhiozzi mi distruggono e mi accascio a terra. Le lacrime scorrono libere, finalmente. Tra il mare che ho sugli occhi, riesco a vedere che pure Sean è sbiancato. Si alza lentamente, mi bacia sopra ai capelli e si avvicina a Francesco.
Di tutte le cose che potevano capitare il fatto che Sean avrebbe tirato un pugno a Francesco, sarebbe stato l’ultimo. Ma è proprio così che è andata, e lo posso capire anche dal sangue che fuoriesce dal naso rotto di Francesco. Litigano, litigano furiosamente, ma io non riesco ad ascoltare, a seguire il loro discorso perché l’unica cosa che sento è il dolore nel petto poiché ho rivisto dopo sette mesi Francesco.
Dopo quello che è accaduto l’ultima cosa che ricordo è che Pen mi ha riaccompagnato a casa, tallonata da uno Sean molto in ansia.
Angolo autrice
Oggi avevo voglia di scrivere
 P.S. Mi piacerebbe molto ricevere i vostri pareri, perchè ultimamente siete molto silenziosi!:-)                                                                                             Kerkira
  
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