Era il tempo delle manifestazioni e della kefiah sfoggiata al collo di ragazzi che ci credevano. Ed anch’io ci credevo. Era il periodo dei delle canzoni dei Modena city rambles cantate a squarciagola nella folla e dell’odore di fumogeno che impregnava i vestiti. Era il tempo delle occupazioni. Quelle sudate. Il tempo delle ribellioni e dei “tanto me ne andrò” urlati fra i denti. Sono passati ormai sei anni. Che poi son pochi. Era il periodo delle serate in terrazza tra sigarette e sogni. E ci interrogavamo sul futuro cercando i per sempre. Quel futuro che stiamo vivendo ricordando il passato.