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Autore: Skull D Rix    02/09/2014    1 recensioni
Salve! Sono Jack, un normale ragazzo che viveva nella cittadina di Whitechapel assieme a suo fratello, fino a quando siamo stati accusati di aver ucciso 69 persone! Mio fratello è morto, ma adesso viaggio assieme ad un gruppo di strani ragazzi, capeggiato da Yoru. Inizialmente ero assetato di sangue, ma gli insegnamenti dell'ordine dei Killer mi hanno aiutato a guarire. O quasi...
Dal cap. 5: -Io posso ingannare la mente, ma anche la realtà: creare cose che non esistono, distruggere città in un batter d’occhio. E’ come se fossi sempre in un sogno.- Yoru
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Sul campo di battaglia, i due eserciti si stavano scontrando. Il sangue schizzava in tutte le direzioni, gli sconfitti cadevano a terra e la polvere si alzava sui combattenti ancora in piedi.
Jack avanzava lasciando dietro a sé solo sangue e cadaveri. I nemici non facevano in tempo neanche ad accorgersi della sua presenza.
Frida nel frattempo dava ordini alle varie parti dell’esercito grazie all’auricolare che ognuno dei Killer aveva all’orecchio.
<< Ehi, demone verde, stai andando alla grande! Ancora un po’ e avrai raggiunto il castello! Ah, mi sono ricordata una cosa: come hai fatto a scappare dal carcere quella notte? Se c’è lo zampino di Yoru dovrò mettere in galera anche lui! >> disse la donna.
<< Yoru non c’entra niente, ho usato qualche trucco del mestiere. >> mentì Jack, sorridendo.
<< E quella maschera? Sono certa che appartenesse ad un altro Killer! >>.
<< All’esame per entrare nell’ordine, l’ho ferito così gravemente che è stato costretto a ritirarsi… gli ho preso la maschera. >> rispose lui, leccandosi le labbra, mentre continuava ad uccidere.
Sembrava che i Killer fossero in netto vantaggio, quando un uomo davanti al grande portone gridò: << E’ il momento di contrattaccare! >>.
All’improvviso, ognuno dei Mutanti mostrò quello di cui era capace: tutti avevano dei poteri, uno diverso dall’altro e di ogni genere possibile.
Il campo di battaglia si stava trasformando: nuovi colori, nuovi rumori, nuovi oggetti, nuovi esseri, nuovi elementi occupavano il campo e ormai i Mutanti erano in chiaro vantaggio.
Anche tra i Killer c’era qualche “Super”, ma nessuno riusciva a contrastare il numero e la potenza dei nemici.
Jack continuava ad avanzare: le gocce di sangue attorno a lui brillavano alla luce del sole; lui si muoveva delicatamente, come se danzasse, e uccideva con un solo tocco del pugnale.
Arrivò davanti all’uomo che aveva dato l’ordine poco prima senza neanche un graffio.
Lui era fermo, lo stava aspettando. Aveva dei lunghi capelli biondo cenere, molto disordinati, e uno sguardo simile a quello di Jack.
<< Vediamo che sai fare, demone verde. >> bisbigliò l’avversario.
Yami aveva iniziato a raccontare: << Circa 70 anni fa, nacque un bambino di nome Kami. Ma quel bambino nacque dotato di immensi poteri, e la gente ne aveva paura, per cui lo cacciarono dalla città. Solo un altro bambino, senza poteri, ogni tanto usciva dalla città in cui viveva e andava a trovarlo, sopra la montagna nella quale si era rifugiato. Erano amici per la pelle, ma uno aveva una famiglia, l’altro no.
Un giorno Kami decise di donare parte di quei poteri al suo amico, ma, dopo averli ricevuti, il bambino fu allontanato dalla sua famiglia e dalla sua città. Era molto arrabbiato con l’amico.
La leggenda narra che da quel giorno i due iniziarono uno scontro infinito, che durò parecchi anni. I loro poteri si disperdevano nell’aria, e andavano a contagiare le persone di tutto il mondo, che avrebbero passato le loro nuove capacità alle generazioni future.
Lo scontro finì con la vittoria di Kami, che usò i poteri che gli restavano per dividere il ragazzo in due parti che intrappolò in una barriera dimensionale. Non poteva ucciderlo.
Noi siamo quel ragazzo, che dopo 50 lunghi anni è riuscito a liberarsi. Anzi, ognuno di noi è una parte di lui. A quanto pare hai perso la memoria, ma ora dovresti cominciare a ricordare… >>.
Yoru scosse la testa. Anche dopo la scoperta del suo passato, non cambiò espressione. Chiese: << Cosa hai intenzione di fare? Perché hai creato l’ordine dei Mutanti? E cosa ci faccio io qui? >>.
<< Ahahah, finalmente hai cominciato a parlare! Noi Mutanti abbiamo accettato il nome di disprezzo che ci da la gente senza poteri, e abbiamo intenzione di eliminarli dal primo all’ultimo, creando una razza unicamente di Super. Ti ho cercato ovunque, ho fatto spargere persone in tutti i luoghi. Anche Aka e Harpy, l’uomo di magma e la donna di neve, appartenevano all’ordine, e grazie a loro siamo riusciti a trovarti.
Finalmente, fratello, ci riuniremo in una sola persona e ci vendicheremo di Kami e della gente senza poteri, che ci ha disprezzato al punto da emarginarci in un’altra dimensione! >>.
Yoru lo fissò. Ci fu un attimo di silenzio, poi disse: << Sei stato tu ad attaccare la città di Mana, Startown? E hai fatto lo stesso con molte altre città? >>.
Yami sorrise: << Ah, mi ricordo di quella notte. Era una delle mie prime città dopo la creazione dei Mutanti, e ho usato molto potere per far svanire nel nulla tutte le persone normali, per poi catturare quello coi poteri. Avevamo individuato un Super ancora in fase di sviluppo in quella città, ma non siamo riusciti a prenderlo. >>.
<< Ho salvato io Mana. Mi spiace, ma non ricordo di aver patito ciò che hai patito tu, quindi non posso capire quello che provi. Proprio per questo non accetto la tua offerta. >>.
Si scambiarono queste frasi tranquillamente, Yoru indifferente e Yami sorridente.
<< Beh, non ho bisogno di te, e so che non cambierai idea. Quindi credo che ti ucciderò, ma non prima che tu abbia assistito alla distruzione dei tuoi amici! >>. Yami fece un’altra fragorosa risata e dalle mani emanò un gas che indebolì Yoru. Poi i due si girarono verso la finestra che dava sulla pianura.
I Killer stavano per essere sconfitti dalla potenza dei nemici, quando dall’alto un’enorme fenice di fuoco squarciò il cielo e lanciò delle fiamme sul campo colpendo i Mutanti: alcuni si salvarono, altri riuscirono ad evitare i colpi e molti morirono.
La fenice si rimpicciolì e atterrò. Dal fuoco uscì Mana.
In lontananza invece si sentiva un rombo: era una moto, che pian piano si avvicinava. Era fatta completamente di roccia, ma era ricoperta di fuoco. Davanti aveva un cannone, che sparò contro i nemici. Si fermò, e un ragazzo scese: Luke.
Anche Mi si era unita al combattimento, senza farsi notare.
Yoru guardò tutti i suoi amici e pensò: << Ragazzi… >>.
  
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