Si scatenò il caos. Dal cielo i demoni di fuoco si gettavano su di noi, e chi di loro non veniva fulminato da Thor arrivava in mezzo ai guerrieri del Valhalla e li ghermiva. I loro compagni a terra, nel frattempo, combattevano senza esclusione di colpi con i nostri. In mezzo a tutta quella devastazione, i Vendicatori si battevano con coraggio: Iron Man si dava da fare lanciando attacchi coi suoi missili e i suoi raggi d'energia; Occhio di Falco e Vedova Nera si erano uniti a Sif per fronteggiare un gruppo di bestie di lava; Capitan America faceva scudo a Fandral e Hogunn; Hulk, se la vedeva con i giganti assieme ad altri.
Io invece cercavo Loki.
Schivando e correndo in mezzo alla ressa, menando qualche colpo scoordinato con la spada tanto per essere sicura, non riuscivo a trovarlo.
Però vidi Hel. Sembrava in difficoltà, poiché i cavalli del suo carro si erano imbizzarriti e non le obbedivano più.
La coscienza mi disse che non potevo lasciarla così.
-Accidenti a me... - mormorai a denti stretti rivolta a me stessa.
Corsi da lei e tagliai le briglie attaccate al carro prima che gli animali infuocati lo facessero ribaltare, e questi fuggirono via.
-Tutto bene? - domandai alla dea, che mi guardava sorpresa ancora con le mani artigliate al bordo del suo mezzo.
-Perchè mi hai aiutata? -
-Perchè sono troppo buona, forse, ma ora non ho tempo, devo salvare tuo padre! - Feci per andarmene, ma lei mi afferrò saldamente per l'avambraccio: - Aspetta! Mio padre? -
-Devo impedire che lui ed Heimdall si uccidano! Li hai visti? -
-Vai sempre dritta. Fai attenzione. -
Gli occhi di Hel, che i racconti dicevano pieni di severità e crudeltà, di colore diverso, mi guardavano nello stesso modo di Loki quel giorno a Stoccarda.
-Grazie. - Lei mi lasciò andare, e io ripresi la mia corsa.
La battaglia intano procedeva serrata: tantissimi nemici erano caduti, i loro corpi di fiamma ormai spenti giacevano come grottesche statue di pietra grigia in mezzo al campo; purtroppo anche alcuni dei nostri guerrieri facevano loro compagnia, ma sperai con tutto il cuore che fossimo in vantaggio.
Intravidi Hulk scagliarsi contro il cane infernale.
Infine, eccoli lì: Heimdall stava menando colpi di spada contro Loki, che si difendeva con una lancia dorata e non sembrava volesse attaccare.
Incurante dei nemici attorno a me, andai nella loro direzione più velocemente che potevo. Loki cadde a terra, perdendo la sua arma.
“No...” Accelerai il passo.
Il guardiano degli dei lo sovrastò con la sua figura, brandendo la spada.
“No, no...” Lasciai arma e scudo e iniziai a correre, col cuore a mille e il fiato ormai corto.
Heimdall iniziò a calare la lama sul dio degli inganni, che vidi chiudere gli occhi.
SI era arreso.
-NOOOO!!! - Mi gettai su Loki prima che il movimento di Heimdall venisse portato a compimento.
Mi diedi della stupida.
Incolpai il mio istinto.
Ero certa di morire.
Se non che udii la spada del guardiano andare in pezzi, e avvertii una scossa in tutto il corpo. Aprii prima un occhio, poi l'altro: attorno a me e al dio c'era una cupola semi-trasparente che mandava guizzi di luce gialla.
-Mystery...? - La voce di Loki riportò la mia attenzione su di lui. Mi guardava allibito, confuso e sorpreso assieme. Gli sorrisi: - Hey... - Mi voltai indietro: Heimdall era a terra, sembrava K.O..
-Ma cosa hai fatto... - Il dio tastò le pareti della cupola: - Uno scudo magico? - Passò lo sguardo su di me: - Oh, ora capisco... -
-Cosa c'è? -
Si lasciò andare a una risata: - Tu non sei fatta per colpire, ma per proteggere!! Che stupido!! -
-Tu che ti dai dello stupido? Accidenti, è proprio la fine del mondo! - scherzai.
-Ma non capisci? - Mi prese per le spalle, i suoi occhi di nuovo vitali: - E' successo come alla biblioteca. Ma avevi da poco imparato ad usare la magia, e lo scudo non si è formato, hai solo spinto via me e Odino. -
-Quindi... La mia magia è... -
-... Difensiva - concluse lui. Poi il suo sguardo si addolcì: - E... Mi hai salvato la vita. -
Sorrisi: - Te ne stupisci? Sono una zuccona ostinata, e quando si tratta di un amico non mi ferma niente! -
-Ma hai rischiato la vita. -
-Non ci ho pensato. Io... -
Un urlo feroce mi bloccò: era Surtr. Io e Loki ci alzammo in piedi, allarmati, e lo vedemmo impegnato a lottare contro Thor e Odino. Volavano fiamme e saette.
-Dobbiamo eliminare Surtr se vogliamo vincere - dichiarò il degli inganni, - se lui muore, muore anche il suo esercito, e il potere del Ragnarok si esaurirà. -
-E tu ed Hel sarete liberi. -
-Sì. -
Notai che lo scudo aveva seguito i nostri movimenti. Pensai che si dovesse ampliare, e questo mi ubbidì.
-Rimandiamo baci e abbracci a dopo; facciamoci strada usando il mio scudo e raggiungiamo tuo padre e tuo fratello. Ti va come piano? -
-E dopo? -
-Uh... Ci inventeremo qualcosa. -
Lui riprese la sua lancia e si aggiustò l'elmetto: - Bene. Improvvisazione. Ci sto. -