Libri > I Miserabili
Segui la storia  |       
Autore: Reading_and_Writing    08/09/2014    1 recensioni
Combeferre si ritrova, tanti anni dopo, a raccontare al nipotino di come ha conosciuto la nonna e degli avvenimenti che hanno portato al loro incontro. Gli Amis sono alle prese con un semestre universitario piuttosto impegnativo, occupato, più che dallo studio, da manifestazioni, scioperi, scontri con la polizia, amicizia e amore.
Come sarebbero stati gli Amis de l'ABC nel 1968?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Enjolras, Marius Pontmercy, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il 20 marzo, meno di un mese dopo il nostro primo incontro, io e Feuilly ci recammo all'Università di Nanterre, quartiere parigino che lui conosceva assai bene. La vista dell'edifcio era impressionante non tanto per le sue dimensioni, ridotte rispetto alla Sorbona, quanto per ciò che gli stava intorno: una distesa enorme di baracche e case in pessime condizioni; supposi che molte di esse non avessero la corrente.

Lì a Nanterre incontrai per la prima volta Éponine. Non era una studentessa dell'Università, la vidi aggirarsi nei pressi del palazzo vestita preaticamente di stracci e il primo gesto che mi venne da fare quando mi passò accanto fu di infilare la mano in tasca alla ricerca di qualche moneta. Guardandola meglio mi accorsi che, nonostante la povertà e probabilmente la fame, non avrebbe mai accettato il mio denaro. Rimasi colpito dal suo sguardo fiero e avrei voluto seguirla per domandarle almeno il suo nome, ma ero consapevole che se non avessi preso contatti con il leader del sindacato studentesco di Nanterre solamente perché avevo visto una ragazza che mi aveva incuriosito, mi sarei imbattuto nel disappunto di Enjolras, e chiamarlo disappunto era decisamente riduttivo.

Fortunatamente le discussioni e il dibattito di quella mattina mi tennero abbastanza occupato da impedirmi di pensare troppo a quella ragazza. Usciti dall'ateneo sorpresi Feuilly a fissarmi con sguardo indagatore e gli domandai che cosa non andasse, ma lui, invece di rispondere, mi pose un'altra domanda. -Piuttosto dimmi di te: qualcosa non va?-.

Inizialmente rimasi piuttosto interdetto, ma quando realizzai che c'era una vaga possibilità che Feuilly conoscesse la ragazza almento di vista decisi di domandargli il suo nome, senza ovviamente spiegargli il motivo. Le informazioni che ottenni non erano propriamente quelle che mi aspettavo, ma il fatto che Feuilly l'avesse vista parlare con Marius, o come lo definì lui “il ragazzo con l'aria sempre distratta che ieri sera diceva di aver visto un angelo, del quale proprio non riesco a ricordare il nome” mi indusse a pensare che Marius la conoscesse discretamente bene.

Quella sera arrivai al Café Musain con mezz'ora di anticipo per parlare con Marius prima dell'inizio della riunione, ma non lo vidi prima delle dieci, quando entrò nel locale a riunione già iniziata provocando le ire di un Enjolras già piuttosto irritato dalla presenza di Grantaire, che quella sera sembrava particolarmente propenso a fare battute fuoriluogo su De Gaulle.

Quando Marius prese posto vicino a Jehan i due cominciarono a parlare a bassa voce di qualcosa che inizialmente non compresi ma che sembrava rendere molto contento Marius; non mi piaceva ascoltare le conversazioni altrui quando non si trattava di politica o di cultura, né mi distraevo durante le riunioni al Café, ma il solo fatto di sapere che Marius conosceva la ragazza di Nanterre rendeva le sue parole molto più interessanti del solito, nonostante l'argomento fosse lo stesso delle precedenti due settimane: Cosette. Tuttavia le sue parole si resero decisamente più interessanti del solito quando, rivolgendosi a Jehan, disse: -ora ho il suo indirizzo, me lo ha dato Éponine, la ragazza di Nanterre di cui ti ho parlato l'altra sera, ricordi?-.

Non ho idea di come continuò la loro conversazione, il nome di quella ragazza mi aveva rapito come aveva fatto quella mattina il suo sguardo, ma proprio come quella mattina non ebbi tempo di pensarci troppo perché Enjolras richiamò la mia attenzione facendomi notare che erano almeno dieci minuti che non prendevo appunti sulla riunione.

Terminata la riunione io ed Enjolras ci fermammo come al solito a sistemare la sala e a ritirare li materiale della riunione. Non mi aspettavo che mi chiedesse se qualcosa non andava, lui non era quel tipo di persona che si accorge dei sentimenti degli altri; quando però lo fece rimasi molto stupito, almeno fino a quando mi domandò se avessi mal di testa. Questo mi confermò che non conoscevo bene il mio migliore amico.

Quella sera non riuscii a prendere sonno: continuavo a pensare al perché di quella sensazione che ancora non riuscivo a definire. Ero abbastanza sicuro che si trattasse di attrazione, ma continuavo a domandarmi come mai, con tutte le ragazze carine che frequentavano la Sorbona, mi attraesse una ragazza vestita di stracci che avevo visto solo per pochi secondi. Impiegai molte ore della mia notte a cercare una risposta, e quando la sveglia suonò, il mattino dopo, ancora non l'avevo trovata.

 

 

Angolo dell'autrice

Ok, mi rendo conto che ci ho messo una vita ad aggiornare e che il capitolo non è particolarmente avvincente, ma volevo evitare che si incontrassero nel mezzo di un tumulto. Ho dato molto spazio ai pensieri e Combeferre, ma dal prossimo capitolo si entra nella stagione calda del '68 e comincia anche un po' di “azione”.

Grazie a chi ha letto, recnsito, inserito tra i preferiti, seguiti ecc. Come sempre saranno molto graditi commenti e pareri sul capitolo!

 

Chicca

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > I Miserabili / Vai alla pagina dell'autore: Reading_and_Writing