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Autore: amelia spicer    10/09/2014    2 recensioni
Brigitta è ormai agli sgoccioli il suo amore per Paperone è stato rifiutato ancora una volta, una fuga a Ocopoli, lo zampino di Rockerduck e il rimorso di Paperone. Una storia romantica per tutti quelli che come me vorrebbero vedere Brigitta e Paperone finalmente assieme.
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Paperon De' Paperoni, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premesso a tutti che vi voglio bene e che la scuola non vi mangi vivi. XD.

 

 Tristemente, il papero si avviò alla tavolata con lo sguardo basso e l’umore sotto i tacchi, o forse le ghette? Come un automa, prese il posto che gli era stato affidato; era di fronte a Paperino, e gli altri due non erano ancora arrivati.
 Paperino: Ohi…Zio? Stai bene? Non ti ho mai visto così…così…

Paperone: Così depresso?

 Paperino si risistemò il colletto, parlare con lo zione lo metteva sempre in soggezione: con lui dovevi pesare ogni parola, altrimenti erano guai, guai seri…

Paperino: Dai, non sarà per colpa del tacchino?

 Paperone scosse apaticamente la testa.

 Paperino: è per Rockerduck?

 Paperone alzò la testa e sbruffò, e si rituffò nel tavolo tenendosi le mani sulla tuba e sbattendo leggermente la testa sul tavolo.

 Paperino: Ne vuoi parlare?

 Paperone alzò una mano dove si intravedeva un occhio: era di ghiaccio. Il nipote deglutii e si zittii. Quando lo zio lo guardava così doveva stare in silenzio, non importava la circostanza, non importava la situazione: se lui aveva quello sguardo tu zitto e mosca.

 Paperone: Scusa, ma tu…tu cosa vedi in Paperina?

 Paperino per poco non si strozzò. Di solito lo zio lo lasciava in pace a proposito dell’argomento, e per quanto lui stesso gli avesse parlato dell’amore e di “come funzionano le api e i fiori”, non avevano mai parlato delle reciproche storie d’amore.

 Paperino: ma tu intendi, che lei ti sta antipatica, oppure sei preoccupato per me?

 Paperone: se ti dicessi nessuna delle due?

 Paperino: ah! Tu intendi i miei sentimenti? Oh, bè…per Paperina, lei è una papera normale, ma per me…quando c’è lei tutto il male che ho intorno sparisce, sono sempre felice, è come se lei fosse un antidolorifico, ma lei è anche di più, lei mi fa tornare sorridente nei giorni bui, con lei la mia sfortuna non conta più nulla ... senti zio…lei mi completa!

 E con le mani Paperino fece un cerchio…Paperone lo trovava così ridicolo! Nessuno lo aveva mai completato. Anche quando era con Goldie non si sentiva completo; in realtà era come se gli avessero strappato qualcosa dal petto. No, quello era dopo. Doveva ricordare! Doveva ricordare cosa provava quando era con Goldie, quando lei lo accarezzava, quando lei lo baciava? Lui si sentiva felice? Sì. Lui si sentiva soddisfatto? Sì. Lui si sentiva completo? No. Goldie si era presa cura di lui, era vero, avevano vissuto assieme, era vero, ma non lo faceva sentire…finito.

 Paperino: devo dire che, lei a volte, abnega se stessa per me…

Paperone alzò la testa incuriosito.

 Paperone: Abnegare?

 Paperino: rinunciare al proprio bene per qualcosa a cui tieni più di te stesso.

 Qui: Il manuale dice: “Rinunziare spontaneamente e con sacrificio a un bene proprio per voto religioso, per un ideale, per carità, per senso del dovere: a. la propria volontà, i propri desideri, le proprie utilità”

Paperino: Grazie tesoro, ma sono discorsi da grandi, per favore stanne fuori.

 Paperone: no, no dimmi Qui qual è la definizione di amore?

 Qui svogliava freneticamente il pad. Sì, il Pad: ormai il manuale delle giovani marmotte si era aggiornato ai tempi. Ora comprendeva il dizionario completo d’inglese, alfabeto morse e istruzioni di sopravvivenza per tutte le occasioni. Comodo, no?

 Qui: Ah, Amore: “sentimento di affetto vivo, trasporto dell'animo verso una persona o una cosa”.

Qui batte più volte le dita sul pad, lo scosse, ma niente.

 Qui: Strano, tutto, qui? Tutti mi dicono che è una cosa super-iper-mega-complicata!

 In quel momento Paperone fu folgorato. Ma certo! Non c’era mai arrivato prima, eppure la risposta era così semplice. Lui quel sentimento lo provava solo per il denaro, non c’era più nessun problema, il dizionario era dalla sua parte! Tuttavia…

Paperone: gli manca una parte…è incompleta

 Qui: che intendi?

 Paperone: “per essere vero, deve essere corrisposto”.

Brigitta: Corrisposto, cosa?

 AH! Tutti quanti tirarono un urlo e iniziarono a sudare. Vicino a Paperone si erano sedute Brigitta e Paperina rispettivamente a destra e a sinistra. Scrooge se ne accorse solo ora: l’intera tavolata era stata predisposta così, un maschio e una femmina alternati, infatti tra Paperino e i nipoti era seduta Elvira, che non aveva sentito niente perché parlava con Ciccio, seduto nel posto accanto.

 Paperone: No, niente parlavamo dei, dei, dei…

Paperino: I colori del suo Kilt!!!

 Brigitta annuii vistosamente e prese a chiacchierare con nonna papera. Lo zione parlando solo con il becco senza emettere suono, ringraziò il nipote: “Grazie, mi hai salvato”. Il nipote gli rispose alla stessa maniera: “allora mi cancelli un paio di debiti?”. Paperone alzò un sopracciglio. Il nipote alzò le spalle e iniziò a parlare con Paperina. Paperone in quel momento decise che doveva parlare con Brigitta … normalmente, cosa che non aveva mai fatto, e, per una volta, conoscere quella papera che aveva deciso di abnegare se stessa per lui.

 Paperone: Ehi, la pancia, come và?

 Brigitta: Oh, bene grazie? Tu?

 Paperone iniziava a sudare, e il becco gli si impastava di nuovo…queste sensazioni gli ricordavano qualcosa, ma preferiva non crederci in quel momento.

 Paperone: S-sto bene…

Brigitta credette per un attimo che Paperone avesse balbettato, ma non ci fece caso e andarono avanti a parlare per tutta la durata del pranzo, del più del meno, di cose banali e normali, ma fu questo che colpì Brigitta: lui voleva conoscerla davvero… le si scaldò il cuore: in quel momento, per la prima volta, ebbe dei dubbi sulla sua scelta; il suo sentimento non si era spento, però sapeva che senza una svolta quella situazione tra loro non sarebbe mai cambiata, ma sembrava che qualcosa avesse scosso Paperone quel pomeriggio…a sua insaputa era così, e il suo “aiutante” era seduto a pochi metri da lei, con un paio di grossi occhiali e un maggiordomo vicino.

 Alla fine di quel favoloso pranzo, che prevedeva una portata di zuppa di zucca, una coscia di tacchino in insalate varie, assaggi di pannocchie e la classica torta di mele, che per l’occasione aveva tre piani in più del solito, il sindaco si alzò e battè leggermente sul bicchiere. Uno dei suoi aiutanti gli portò il microfono. Iniziava il discorso finale.

 Sindaco: Molto bene signori miei, questo ringraziamento è stato meraviglioso. Abbiamo avuto la dimostrazione che l’amore e l’amicizia avranno sempre spazio e sempre seguito dove ci sono persone buone, ma manca una cosa importante, il discorso finale del nostro cittadino più importante, Paperon De’ Paperoni.

 Tutta la tavolata applaudì.

 Sindaco: E il concerto finale di congedo, perciò vi invito tutti a raggiungere il palco e aiutare a smontare i tavoli.

 Tutti radunati attorno al palco, per la seconda e ultima volta, attendevano con fervore l’arrivo di Paperone, mentre lui si stava preparando dietro al palco. Aprì la valigetta che si era portato dietro: finalmente dopo anni, poteva suonare la sua cornamusa in pubblico. La sua cara cornamusa era molto trasandata, ma il suono che emanava sapeva di casa, sapeva davvero di Scozia. Il papero salì sul palco con la cornamusa in braccio, il sindaco lasciò il microfono al vecchio, che si schiarì la gola e iniziò il suo discorso.

 Paperone: Cari concittadini oggi mi è stato chiesto di cantare la nostra terra natale, la Scozia. Ma non voglio parlarvi delle sue colline o delle sue lande, vorrei parlarvi della gente che ci abita. Dovete sapere che gli Scozzesi sono persone testarde, che sanno quello che vogliono e sanno quello che fanno, hanno coraggio nelle loro scelte e le seguono fino alla fine. Sono caparbi e superbi, ma lo sono perché sono fieri di essere se stessi, perciò io vi dico, se qualcuno vi chiede se venite dalla Scozia, dite sì! Perché io vedo davanti a me persone degne di essere chiamate scozzesi!

 In quel momento il papero iniziò a suonare la cornamusa, la canzone che suonava era “Flower of Scotland”. In quel momento Brigitta iniziò a sussurrare, a cantare flebilmente per non disturbare…cantava quell’antica canzone tramandata da suo padre.

 Originale:

« O Flower of Scotland,
 When will we see
 Your like again
 That fought and died for
 Your wee bit hill and glen.
 And stood against him,
 Proud Edward's army,
 And sent him homeward
 To think again.
 The hills are bare now,
 And autumn leaves
 Lie thick and still
 O'er land that is lost now,
 Which those so dearly held
 That stood against him,
 Proud Edward's army
 And sent him homeward
 To think again.
 Those days are past now
 And in the past
 They must remain
 But we can still rise now
 And be the nation again!
 That stood against him
 Proud Edward's army
 And sent him homeward
 To think again.
 O Flower of Scotland,
 When will we see
 Your like again
 That fought and died for
 Your wee bit hill and glen.
 And stood against him,
 Proud Edward's army,
 And sent him homeward
 To think again. »

Traduzione:

« O fiore di Scozia
 quando rivedremo
 ancora le tue sembianze
 che lottarono e morirono
 per le tue colline e i tuoi campi
 e si alzarono contro
 l'esercito del fiero Edoardo
 rimandandolo a casa
 a ripensare ai suoi errori.
 Ora le colline sono spoglie
 e le foglie d'autunno giacciono secche e immobili
 sulla terra ora perduta
 così cara a coloro che la difesero
 e si alzarono contro
 l'esercito del fiero Edoardo
 rimandandolo a casa
 a ripensare ai suoi errori.
 Quei giorni sono passati
 e nel passato devono restare
 ma possiamo ancora alzarci ora
 ed essere di nuovo la nazione
 che si alzò contro
 l'esercito del fiero Edoardo
 rimandandolo a casa
 a ripensare ai suoi errori.
 O fiore di Scozia
 quando rivedremo
 ancora le tue sembianze
 che lottarono e morirono
 per le tue colline e i tuoi campi
 e si alzarono contro
 l'esercito del fiero Edoardo
 rimandandolo a casa
 a ripensare ai suoi errori.>>

 Tutti scrosciarono in un fragoroso applauso. Ogni persona o piangeva o applaudiva fino a farsi male alle mani. Le persone lo avevano sentito, l’assopito amor di patria, l’addormentato attaccamento alle radici. Paperone fece un gran sorriso: forse era lontano dalla sua terra, ma non era lontano dalla sua gente. Ma un papero, non batteva le mani, stava a guardare nell’ombra e meditava, meditava vendetta, perché lui aveva il cuore di pietra!

 Da dietro la cascina adibita a magazzino, c’era un papero, il suo nome era Cuoredipierta Famedoro; guardava con astio il papero sul palco, a cui dava tutta la colpa della sua permanenza in prigione. In prigione però si era fatto degli amici, persone che odiavano Paperone, una banda di ladri conosciuta come i Bassotti. Conoscere la reclusione gli aveva fatto aprire gli occhi, le sbarre della sua vita non erano quelle di ferro, ma quelle di Paperone: lui aveva rovinato tutto! Era uscito di recente, e già mediava la sua vendetta. Odiava più di tutti e sopra qualsiasi altra cosa quel vecchio papero. Lo aveva umiliato in tutti i modi possibili, ma l’avrebbe pagata, oh sì, l’avrebbe pagata parola di Flinht! Gli avrebbe tolto tutto i suoi soldi, la sua casa, i suoi amici, la sua famiglia e la sua vita. Si sarebbe preso tutto.

 Nonno Grazia : Allora capo? Quando agiamo?

 Flinht: Porta pazienza, questa è una vendetta ricordi? Voglio massacrarlo!

 Grazia: Ne è sicuro signore? Intendo dire, di farlo fuori?

 Flinht: Che ti è successo Grazia la prigione ti ha ammorbidito? Non avrai paura di usare la pistola vero?

 Grazia: è solo che noi rubiamo, non siamo sicari.

 Flinht: Vorrei uccidere io stesso Paperone, ma non voglio intoppi, non posso essere indagato se voglio mettere le mani sui suoi soldi. Deve sembrare che l’avete fatto voi.

 Picobass: Bene Boss, allora quando agiremo?

 Flinht: Presto molto presto! Voglio l’occasione giusta, voglio che sia eclatante.

 Burgerbass: Durante una cena magari?

 Uno dei suoi fratelli gli diede uno scapellotto.

 Flinht: Sì, più o meno…sarà durante una festa al Club dei Miliardari, lui ci sarà di sicuro.

 Picobass: E come mai?

 Flinht: Perché gli anni si compiono una sola volta all’anno!

 Nonno Grazia: Come? La sua festa di compleanno? Boss, non mi sembra il caso…

Flinht: Sì, il Club organizzerà il Ballo delle Nevi. Che si terrà proprio il giorno del suo compleanno, e io lo aspetterò al varco. Voi agirete quella sera!

 Nonno Grazia: E cosa dovremmo far finta di rubare quella sera?

 Flinht: Un vestito! Un vestito molto speciale…ah,ah,ah!!!

 Ormai la festa era finita e ognuno tornava a casa per proprio conto o in famiglia oppure in dolce compagnia. La cara Brigitta però era ancora occupata a caricare sul furgone della pasticceria tutti gli utensili e tutte le teglie usate per le torte. Paperone la guardava da lontano, ancora seduto sulla panca. Più la guardava e più iniziava a pensare che fosse instancabile, non si era mai fermata dall’inizio della giornata, gli assomigliava in fondo, anche lui lavorava sempre così…

Rockerduck: Dovresti chiederle di uscire.

 Paperone sobbalzò: da quando il pivello è diventato un ninja?

 Paperone: Sono stanco non ho voglia di litigare.

 Rockerduck: Neanche io, il mio era solo un consiglio…

Paperone si mise una mano sotto il mento e il gomito sul tavolo. L’idea gli era anche venuta in mente, ma che fare? Dopotutto non corteggiava una donna da almeno 30 anni…

Rockerduck: Sai a volte l’amore non arriva sempre per primo. Intendo dire: a volte conosci una persona da anni e poi all’improvviso ... puf.

 Paperone: Non stai parlando di te, vero?

 Rockerduck: No! Non sto parlando di me! Non sono innamorato di nessuno…piuttosto diciamo che per ora rincorro la bellezza.

 Paperone: Uhm, avrei detto un paio di gambe …

Rockerduck: uh, uh, uh anche quello.

 Paperone fece una smorfia di disgusto: ma che diavolo! Un po di rispetto per il genere femminile?!!

 Paperone: Anche se la invitassi? Cosa cambierebbe secondo te?

 Rockerduck: Se non vai avanti nel gioco, niente cambia. Sei in uno stallo adesso Paperone: rimanere da solo coi tuoi soldi oppure condividerli?

 Il papero inquadrò davanti agli occhi di Paperone la signorina Brigitta. Paperone in quel momento provò un enorme moto di solitudine e si chiedeva se anche lei lo provava.

 Paperone: Condividerli?

 Rockerduck: Non credo che Brigitta sia interessata ai tuoi soldi, ma se non vuoi “condividerli” puoi sempre fare un contratto prematrimoniale.

 Paperone divenne rosso, non pensava certo al matrimonio, non era un esagerazione? In fondo, a quell’età poteva ancora sposarsi?

 Rockerduck: Hai caldo? Sei tutto rosso e sudi! Ah, ah, ah!!Mi sa che ti stai prendendo una cotta vecchio mio.

 Il giovane papero si alzò e chiamò a sé il suo maggiordomo e si avviò anche lui verso casa. Si vedeva che era stanco, ma non sembrava la solita stanchezza fisica: era qualcosa di diverso, era come se si sentisse vuoto. Anche Paperone si alzò, e andò alla fattoria di nonna Papera per recuperare la sua macchina. Era già arrivato a metà strada quando si sentì chiamare.

 Brigitta: Paperone! Paperone, fermati per favore, hai dimenticato la cornamusa!!

 Il papero si girò: la poveretta era tutta trafelata e piegata in due dalla corsa, al petto stringeva la borsa in cui conservava la sua amata cornamusa ... come aveva fatto a dimenticarla? Aveva proprio la testa da un’altra parte.

 Paperone: Grazie, sei davvero gentile, ma ti sei fatta la strada tutta di corsa?

 Brigitta era ancora senza fiato, ma aveva comunque annuito. Piano piano il fiato riprendeva normalmente, e adesso era in grado di stare dritta.

 Brigitta: Sì, anf, eccoti la tua cornamusa…

Paperone: Grazie, ehm, ecco sai…io…io volevo…

Brigitta: Ringraziarmi? Ehi, non preoccuparti lo hai già fatto…

Paperone: no, no…io volevo invitarti…

Brigitta: A…a…dove?

 No, non era possibile, mica sarà un appuntamento? Erano anni che aspettava un invito volontario del miliardario, ma non era mai successo. Ora, proprio ora che aveva perso le speranze, che si era arresa all’ evidenza … l’evidenza cambiava? Lui era cambiato, lo vedeva…che fosse andato da uno psicologo?
 Il papero tirò un lungo respiro, come se la corsa l’avesse fatta lui, e disse tutto d’un fiato…

Paperone: Verresticonmealmiocompleanno?

 Brigitta era imbarazzatissima! Era sicura che lui avesse detto qualcosa di importante, ma non era riuscita nemmeno a sentirlo.

 Brigitta: Ti prego, puoi ripetere?

 Paperone iniziava davvero ad avere problemi di nervi, tremava e aveva per l’ennesima volta il becco impastato. Non sapeva se il suo orgoglio gli avrebbe permesso di ripetere quella frase. Si sentiva come se dovesse vomitare.

 Paperone: Io ti ho chiesto se ti andava di venire con me al mio compleanno…

Il cuore di Brigitta fece una capriola: non solo un appuntamento, ma anche il giorno del compleanno del suo amato! Voleva trascorrere il suo compleanno con lei, con lei Brigitta “senza speranza”! La gioia era incontenibile. La papera saltò addosso a Paperone facendo fare a entrambi un paio di giri su se stessi.

 Brigitta: Sì, oh sì Scrooge! Verrò! Certo che verrò! Allora ci vediamo il 15 dicembre?

 Paperone sgranò gli occhi: ricordava a memoria il giorno del suo compleanno? A mala pena la sua famiglia si ricordava quand’era il suo compleanno, lei invece lo aveva detto come se fosse la sua data di nascita. Paperone iniziava veramente a essere felice. Quella papera era sinceramente attaccata a lui, meritava una chance.

 Paperone: Sì, alle 21,00 al Club dei Miliardari, c’è un evento speciale e vorrei che tu fossi la mia accompagnatrice.

 La papera, fece un saltino lo strinse ancora di più a sé, Paperone pensò alla vecchia abitudine di Brigitta di chiamarlo Paperonuccio…non lo aveva ancora detto da quando era partita. La papera sciolse l’abbraccio e si allontanò. All’improvviso però tornò indietro e posò un bacio sulla guancia del miliardario. Dopo di che corse via saltellando.

 Oh, lo aveva fatto, sì, lo aveva fatto, aveva dato un bacio a Paperone! Di solito non riusciva mai a beccarlo con la guardia scoperta e non aveva mai potuto mostrargli fisicamente il suo attaccamento e il suo affetto. Era stato bellissimo! Ma ora che ci rifletteva, forse era stata invadente ... bè lei lo era, ma questa volta sentiva come se non avesse avuto il permesso di farlo. Tuttavia, non riusciva a pensare a quell'aspetto della vicenda, perché era felice dai piedi fino alla punta dei capelli.

 Paperone, però, era ancora fermo lì, impalato come uno stoccafisso. Una mano andò sulla guancia un po’ umida e calda. Oh quanto, quanto era passato, da quando qualcuno lo aveva baciato così? La mano continuava a strofinare il punto incriminato, era come se non fosse vero … Paperone scosse la testa: iniziava a provare qualcosa per quella papera, doveva ammetterlo, ma era più come se fosse una di quelle cotte adolescenziali, sai quando ti senti bene, ma sei sicuro che sia una cosa passeggera? Ti dà quella sensazione di speranza per il futuro, leggermente ingenua. Paperone si sentiva così, come se fosse stato ripulito, si sentiva così candido e, per la prima volta in tanti anni, non sentiva più quell’opprimente solitudine, quella sensazione di dover combattere da solo, finalmente aveva un’altra persona per cui valeva la pena di rimanere.

Ohilà!!Settembre è iniziato! E come iniziano i guai per Paperone iniziano anche per noi con la scuola! La mia storia procede molto bene grazie all'aiuto di J.B. che adesso ha cambiato idenità! E posso assicurare che verrà di sicuro portata a termine! Un paio di apunti su capitolo, Cuoredipietra Famedoro è stato introdotto come antagonista ufficiale della storia, io l'ho conosciuto in Ducktales e successivamente riaprezzato in Ducktales remastered (pc) perciò l' immagine che ho di lui  quella. Per quanto riguarda la data del compleanno di Paperone è la data della sua prima apparizione. Vi auguro tanta fortuna "Fortuna Favet Fortibus" Saluti da Amelia!
Betatareader: FallenAngelsGoToHell

   
 
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