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Autore: samb95ff    13/09/2014    1 recensioni
[Creepypasta]
[Creepypasta][Creepypasta - Jane The Killer, Jeff The Killer]
" Le scelte che facciamo determinano il nostro destino e noi stessi..."
Jane è di nuovo sulle tracce di Jeff ed è pronta a fargliela pagare.
I suoi piani cambieranno quando Slenderman la ospiterà nel suo castello, si farà degli amici ma anche dei nemici. Capirà poi di chi veramente si può fidare.
Premetto che il testo avrà scene "calde" ma non sarò molto esplicita e non userò termini troppo volgari, per quanto riguarda la parte horror... beh... lo scoprirete.
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Genere: Fluff, Horror, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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                                                                                             Jane

Lo Slederman mi prese sotto braccio, quel gesto mi strinse il cuore... era un gesto così paterno. Poi alla mia vista tutto si fece grigio e fu come se qualcosa mi avesse strattonato in aria. Quando tornai a vederci chiaramente eravamo di fronte al castello di Slenderman.

Era veramente imponente e grande. Iniziai  a battere i denti per il freddo, era solo le cinque del mattino. Lo Slenderman mi fece entrare per prima, molto galante, bisognava riconoscerlo. Quando richiuse la porta mi disse di fare silenzio, gli altri ospiti del castello non si alzavano prima delle 10.

Iniziò a girarmi la testa e le gambe si fecero molli, non riuscivo più a reggermi in piedi. Mi sentivo mancare. Caddi a terra come un sacco di patate. Tutto si fece scuro.

Mi risvegliai in infermeria sotto gli occh...hmm...la faccia dello Slenderman e di molti altri abitanti del castello. Non credo fossero tutti. Mi drizzai sulla schiena. Dovevo esser svenuta, in ogni caso tutte le mie ferite erano state medicate a dovere, restavano solo delle cicatrici rosa.

-Buongiorno Jane- disse lo Slenderman
-mm..Buong..giorno- mi sentivo la bocca impastata.
-Benvenuta al castello- disse una voce quasi festosa -Sono Clockwork, piacere- disse la ragazza che aveva un'inquetante orologio funzionante al posto del suo occhio destro e un sorriso cucito.
-Piacere- risposi titubante. Lentamente guardai tutte le creepypasta e di alcune conoscevo pure il nome.
-Quando vuoi, il mio proxy Mascky ti condurrà nella tua stanza e ti porterà la colazione-
-Grazie- risposi stanca.


Dovevo ammettere che il castello era veramente grande. C'era da perdersi in un posto come quello. L'entrata dava sulla sala grande che era...ehm grande, aveva un caminetto di pietra scura, le pareti invece erano di legno scuro. Per terra c'era un' enorme tappeto rosso, come il red carpet ad Hollywood. Sopra il tappeto c'era un tavolo di mogano finemente intagliato, ai lati c'erano varie poltrone imbottite rosse, e un divano con la stessa imbotittura ma sui poggioli c'erano intarsi d'oro. Molto regale. Il tutto poteva apparire opprimente, ma l'atmosfera era calda e piacevole. Le creepypasta se la spassavano bene.

 Le uniche due finestre erano veramente imponenti, Arrivavano fino al soffitto e due tendoni pesanti color rosso sangue le incornciavano. Alle pareti c'erano quadri con raffigurazioni macabre e al soffitto un grandissimo lampadario d'orato che emetteva una luce soffusa.

A sinistra partiva un corridoio che portava ad una rampa di scale di pietra. Al primo piano c'era l'infermeria (dove mi trovavo io) la cucina, la sala da pranzo e la biblioteca. La sala da pranzo assomigliava molto alla sala grande, solo che al posto del tavolino, C'era un tavolo davvero lungo, a capo tavola c'era una sedia molto regale e alta, sicuramente era di Slenderman. Mi chiesi come faceva a mangiare.

La biblioteca era altrettanto enorme. Scaffali di Libri alti fino al soffitto, tutti catalogati in generi e necessità. Affianco c'erano tavoli, con luci e pc funzionanti. Al centro un tavolo abbastanza grande con delle poltroncine invitanti.

Sulla Sinistra c'era una porta, che scoprìì essere lo studio di Slenderman. Al secondo piano c'erano tutte le stanze, disposte come stanze di un Hotel di lusso, Più che stanze erano Suite. Mascky che mi aveva fatto da guida turistica mi spiegò:

 -Vedi il castello è tutto a vostra disposizione, tranne i sotteranei. Nella stanza di Slendy si entra solo con suo permesso. In ogni caso vi servirebbe la chiave. Ecco qui ci sono le vostre stanze....aspetta, ma... ah tutto apposto. Allora volevo dirti che tutte quelle del corridoio sono occupate quindi, vedi quella piccola scala? Ecco ce ne sono due, una al lato destro del corridoio e uno al sinistro. Quella sinistra è occupata quindi avrai la destra. É uguale a tutte le altre stanze, solo un pò più grande e ha un balcone. Slendy ha sempre detto che quella stanza era riservata a qualcuno di speciale, evidentemente ti aspettava. Eccoci, la cena sarà alle otto.- Mi salutò e mi lasciò le chiavi della stanza e altre piccole chiavi, che capìì essere quelle dei cassetti.

La porta si aprì in uno scricchiolio, la stanza era veramente bellissima. C'era un letto matrimoniale, e una libreria con i...miei libri? Sul comodino c'era un biglietto. Lo lessi:

"Jane, Benvenuta. Spero la stanza sia di tuo gradimento. Ho pensato di prendere alcuni dei tuoi effetti personali e portarli qua. Non sono riuscito a trovare altri vestiti e te ne ho comprati altri. Li troverai nella cabina armandio. Il tuo coltello è nello scaffale.

P.S. Riceverai una sorpresa a breve."

 Nessuna firma.  Mi cambiai il vestito sporco e lo buttai nel cestino. Andai subito in bagno dove mi feci una doccia fredda. Mi lavai con cura i capelli. Poi mi guardai allo specchio, i capelli neri mi ricaddero bagnati sulla schiena. Avevo il viso leggermente arrossato. Poi mi guardai le ferite, erano rimasti solo lievi segni superficiali.

Mi asciugai con cura i capelli e mi rimisi la maschera. Entrai nella cabina armadio e addochiai un vestino molto grazioso. Lo indossai e mi guardai allo specchio. Il vestito mi ricadeva liscio sulla vita, mi arrivava sopra il ginocchio ed era bordato di pizzo. Aveva la scollatura a cuore e aveva due sottili spalline. Era nero come la pece, e faceva un contrasto assurdo con il bianco pallido della mia pelle. Ripescai un coprispalla trasparente nero. Mi misi delle parigine, sempre nere bordate di pizzo e degli stivaletti bassi col tacco e fibbie d'orate.

L'insieme mi piaceva da pazzi, anche se pensavo fosse troppo succinto. L'unica cosa che non volevo sembrare era essere una zoccola. Ma poi mi accorsi che nell'armadio c'erano tutte cose simili, da pantaloni neri molto attillati, a vestaglie trasparenti e biancheria intima molto sexy. Qualcuno bussò, era Mascky. Mi portò quello che doveva essere il pranzo, anche perchè dopo tutto il giro turistico e la doccia erano arrivate le due.

- Ti ringrazio molto- dissi con un pò di imbarazzo. Lui mi guardò e poi credo avesse sorriso perchè la sua voce era benevola.
-Di nulla Jane- se ne andò.
Mangiai quella squisita zuppa con crostini e presi la medicina per le ferite, poi mi addormentai.

 

Clockwork

La ragazza che si trovava in infermeria mi ispirava un casino dovevo riconoscerlo. Intanto raggiunsi Nina nella biblioteca.
-Ninaa- cantilenai.

 Lei alzò lo sguardo dal suo diaro, e mi guardò maliziosa.
 -Clock, che ci fai in biblioteca? Non ti viene l'orticaria solo a vedere un libro?- disse richiudendo il diario. Nina era molto brava a nascondere le sue emozioni. Se era triste non ne mostrava un benchè minimo segno. Ma ormai la conoscevo fin troppo bene. Ignorai la sua battuta.
-Tutto bene?-chiesi sorridendo. Io ero come lei, non facevo trasudare nessuna delle mie emozione, nessuna creepypasta lo faceva e se succedeva non era un buon segno. 
-Certo che è tutto apposto- allargò il suo sorriso. La fissai con espressione di rimprovero e gettò la spugna prima di quanto mi aspettassi. -No, non va bene per niente!- disse poi.

-Che succede?-
- Jeff è strano, intendo dire, più strano del solito e mi preoccupa. Non mi parla più e non si fida di me. Prima mi ha guardata stranissimo, come se avesse visto un fantasma. Sembrava che non mi conoscese, io non lo riconosco più- Disse trafelata. Impacciata guadò testardamente il suo diario.
-Jeff  ha i suoi momenti, dovresti conoscerlo ormai.- Sorrisi. -Sappiamo tutti quanto può essere idiota.- Conclusi ridacchiando.

Nina mi mi sorrise mettendo in mostra i suoi letanli denti aguzzi.
-Hai assolutamente ragione, non mi farò certo deprimere dai suoi comportamenti. Grazie Clock, comunque hai visto la nuova arrivata?- mi guardò divertita.
-Finalmente un'altra ragazza ahah- dissi io.
-Sembra tanto una BRAVA ragazza, mi chiedo cosa ci faccia qui...-
-Le apparenze ingannano, anche Toby sembra un bravo ragazzo...ehm insomma se gli togliamo gli occhiali e la maschera da cannibale e le sue asce. E quando non ha uno dei suoi attacchi epilettici- arrossì un pò.
Toby non parlava molto, ma dovevo ammettere che era carino, e quando impazziva e uccideva a sangue freddo era davvero adorabile.

 

Jeff

Di dormire non se ne parlava... non riuscivo. Quella stupida benda faceva schifo e la trovavo insopportabile. Avrei dovuto scusarmi con Nina, ma il mio orgoglio me lo impediva. Pensai a Jane, ero sopravissuta alla notte? Il pensiero era insopportabile. Non volevo che morisse a causa mia, anche se sono un killer e amazzo la gente per divertimento. Paradossale ma vero.

Dovevo vederla. Dovevo avere la conferma che era ancora viva. Presi il coltello e mi infilai la una delle migliaia felpe bianche che si trovavano sui miei scaffali. Avevo un groppo alla gola.
Spalancai brusco la porta e andò a sbattere contro Mascky.
-Oh cazzo!- imprecò.

Li lanciai un'occhiata di scuse. E mi diressi al pianterreno.
-Jeff, devo parlarti della nuova ospite- mi gridò dietro.

Per quanto fossi curioso gli dissi -Me ne parlerai dopo Mask, devo andare!-.
Interessante, pensai. Non feci a tempo a sentire la risposta di Mascky che avevo già chiuso il grande  portone e mi ero inoltrato nel fitto bosco. Mentre correvo sentivo il vento accarezzarmi il volto e scompigliarmi i capelli. Arrivai al laghetto che mi piegai in due. Avevo fatto uno sforzo incredibile.

Mi guardai attorno, ferita com'era non avrebbe fatto molta strada, non poteva essere andata molto lontano. Feci il giro dei dintorni, più volte. Non c'era. Provai una forte stretta al cuore. Sentii i sensi di colpa invadermi... Coooosa? Sensi di colpa? Mai avuti, perchè con lei si?

Maledizione.

Tornai al laghetto dove mi sedetti sul ramo spezzato che la sera prima avrebbe ucciso Jane, se non l'avessi salvata.
Mi guardai le mani, mani di un assassino. Accidenti, non ero un debole io. Mi alzai e guardai il volto riflesso sull'acqua, vidi me stesso, il mostro che ero, ma vidi anche il me stesso di un tempo.

 Poi alzai gli occhi, guardai il cielo. Le nuvole coprivano il sole, ma quei raggi che colpivano il lago sembrano dei piccoli arcobaleni. Feci una smorfia. Riguardai il lago e vidi riflessa Jane, mi guardava con aria di rimprovero poi sparì. Decisi di tornare al castello.

Quanto tempo avevo passato al laghetto? Un'ora? Due? Tutto era possibile.


Non feci a tempo ad aprire il portone che Slendy lo spalancò al posto mio.
-Jeff...- iniziò ma lo interruppi sbuffando.
-Okay si, dovevo avvisarti, e no, non ho ucciso nessuno. Anche un assassino ha voglia di prendere un boccata d'aria fresca e di fare una passeggiata. Sono un umano, ancora. e.. e...- dissi trafelato poi mi calmai e dissi sgarbato -E ho bisogno di dormire. Salto la cena stasera.- Lo superai.

 Avevo zittito Slenderman, impresa che di solito è ardua a tutti. Evidentemente non gli andava di discutere.

Raggiunto il corridoio sentìì qualcuno chiudere la porta. Il suono proveniva dalla stanza in cima alla scala di destra, di fronte alla mia.

Non era abitata, pensai. Ma poi mi ricordai della nuova ospite e allora mi strinsi al muro, ero davvero curioso. Mi avvicinai. Lei scese le scale titubante poi svolto nella mia direzione e sbattè contro di me.

-Oh scusa, non volevo- teneva lo sguardo basso, aveva dei bellissimi capelli neri e la pelle bianca...ebbi una strana sensazione.
-Non importa-dissi sprezzante.

 E lei sollevo lo sguardò, due buchi neri mi guardavano. Non aveva nessuna espressione, poi capì che era una maschera. La maschera di Jane.

-Jane?- dissi con voce spezzata. Mentalmente tirai un sospiro di sollievo, era viva! Ma nella mia mente sapevo che Jane non era altrettanto felice di vedermi.
-Jeff!!- disse stizzita.

Okay, stare lì come un babbeo non era un buon piano e allora mi allontanai da lei, ora riuscivo a vederla da testa a piedi. Era veramente bellissima. Il suo fisico era  mozzafiato.

-Brutto stronzo! Io.. veramente... non posso condividere il castello con te. Mi hai quasi uccisa. Io devo uccidere te. Io.. io.. cazzo!- Blaterava cose a caso e io alzai gli occhi al cielo, e io ero anche andata a cercarla. Che stupido.
-Ah, fai come vuoi. Non sarò certo io a fermarti!- dissi il più sgarbato possibile. La vidi tossire e poi ridere.

-Ovviamente, ora se vuoi scusarmi devo dire a Slenderman che saresti in pericolo a vivere nello stesso corridoio dove sto anche io. Me ne andrò così quando ti troverò di nuovo, ti ucciderò. Adesso so dove abiti.- disse con voce tagliente.
-Non ci riuscirai mai- dissi divertito.- Ne a uccidermi ne ad andartene, sentiamo dove vorresti andare a vivere? Non hai dove andare. Non soppravivresti nel bosco.-

Sbuffò innervosita. Poi tirò fuori il coltello e me lo puntò al mento, mi si avvicinò finchè non fosse abbastanza vicina per alzarsi in punta di piedi e arrivare al mio orecchio.

-Ne sei davvero così sicuro?- sussurrò.
Poi ritirò il coltello e mi guardò negli occhi. Avevo il fiato corto e il cuore che aveva preso a battere molto veloce. Jane scatenava in me reazioni così strane e belle che neanche Nina era in grado di farmi provare.

-Jane non fare la stupida.- dissi altezzoso. Non mi sarei mai mostrato debole con nessuno, sopratutto con lei.

-Jeffrey, smettila tu. TU hai ucciso i miei genitori, TU mi hai resa quella così, TU ieri sera mi hai lasciata nel bosco ferita. Se non avessi fatto queste cose a me, se avessi lasciato in pace me e la mia famiglia non sarei qui e sicuramente non vorrei ucciderti. Ormai mi sono rasegnata, non avrò mai una risposta circa il tuo comportamento perchè non saai spiegartelo nemmeno tu. È soltanto frutto della tua mente malata. Sei un pazzo Jeff!- disse irata poi girò la testa di lato come aveva fatto la sera prima.

Vidi un goccia d'acqua caderle dal mento, sotto la maschera. Stava piangendo. Ignorai perfino che mi avesse chiamato Jeffrey, io non sono Jeffrey.

-Jane- dissi con voce incredibilmente dolce per un assassino.
-Lasciami stare, non complicarmi la vita più di quanto non lo sia già- disse a mezzavoce, andandosene. Ma io l'avevo sentita benissimo.

E con questo che cavolo voleva dire?

 

 


Angolo dell'autrice.

Scusate il ritardo, avrei dovuto pubblicarlo ieri sera ma non ho avuto tempo.
Ecco quindi il secondo capitolo della serie Choices change us.
Ammetto che è un pochino noioso, spero non tanto però dovevo trovare un modo per descrivere il castello e dare l'opportunità ai personaggi di esprimersi un pò, e soprattutto far incontrare Jeff e Jane dopo la "lotta" della sera prima.

Vi ringrazio se avete letto e spero che vorrete continuare con il seguito perchè prometto sorprese (Molto più piacevoli da leggere)

Consiglio la lettura dell'angolo dell'autrice per le news e avvertimenti.

Capitolo 3
15/09/14

   
 
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