Anime & Manga > Mahō shōjo Lyrical Nanoha
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Autore: Diavolo Bianco    15/09/2014    1 recensioni
Nella casa del vicesindaco di New York, un colpo di pistola rompe l’atmosfera patinata che precede una festa in perfetto stile alto borghese. Il padrone di casa viene trovato sanguinante nella sua stanza da letto. Da quel momento le quattro coppie invitate che giungono sul luogo della festa vengono coinvolte in un gioco di malintesi e gags esilaranti. Tra intrighi, bugie ed equivoci, la commedia si snoda tra i convulsi tentativi dei rappresentanti della benpensante alta borghesia newyorkese di sottrarsi agli scandali e rischiare di perdere privilegi economici e sociali.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Fate T., Hayate Y., Nanoha T., Reinforce, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Secondo atto

Un’ora dopo. Piatti sporchi dappertutto. Bottiglie aperte di vino e di champagne sparse per la stanza. Chrono in piedi a sinistra con un piatto di torta. Hayate in piedi a destra vicino al bar con una tazzina di caffè in mano. Fate e Nanoha sedute sul divano. Erio in piedi dietro al divano. Rein seduta su una delle sedie di destra. Amy in piedi fuma una sigaretta. Caro seduta sul tavolo centrale in meditazione yoga. Un grande silenzio. L’unico suono è quello che emette Chrono mangiando. Nessuno parla. Sono tutti pensierosi. Non si guardano. Il silenzio continua. Si sente il rumore della forchetta di Chrono sul piatto, mentre lui mangia l’ultimo pezzo di torta. Alza lo sguardo.
“Che cosa è stato?” Chiede spaventato.
“Tu Chrono. Era la tua forchetta che batteva sul piatto.” Dice Erio distrattamente.
“La mia cosa?” Non ci sente.
“La tua forchetta contro il piatto!” Grida Amy. Lui fissa il futuro senatore.
“La tua voce si sta di nuovo allontanando, Erio!” L’avverte. Quello sbuffa.
“Non ero io, Chrono. Era Amy!”
“Adesso riesco a sentire le voci. Qualcosa, qua e là.” Dichiara l’avvocato.
“Credi che potrei fumare un’altra sigaretta?” Domanda Amy a Rein.
“No. Niente sigarette.” Interviene Chrono vedendo sua moglie stringere il pacchetto di sigarette. Erio va verso Fate sul divanetto.
“Non riesco a rendermi contro. Tutta questa storia mi sembra così incredibile.” Afferma. Fate sospira.
“Perché abbiamo fatto l’impossibile per nasconderti la verità.” Spiega.
“Sicché Shari se n’è andata?” Chiede Erio.
“Esatto.” Dice la moglie di Nanoha.
“E anche la servitù.”
“Esatto.”
“E Yuuno si è sparato un colpo nel lobo dell’orecchio?”
“Esatto.”
“Ma non ha senso!” Esclama il candidato al senato.
“Esatto!” Rispondono in coro Amy, Nanoha e Fate. Rein si alza in piedi.
“Ma perché non l’ho capito? Gente che correva qua e là, nessuno apriva la porta, bombolette di crema da barba che esplodono. Faccio parte dell’equipe medica dell’Ospedale Bellavista, come ho potuto credere a una storia simile?” Fissa Amy. “Tu non ti sei mai tradita.”
“Avevo una tale voglia di fumare, che sono andata nel bagno di Yuuno e ho cercato di accendere un cotton fioc.” Spiega la donna.
“Non ti sai controllare?” Chiede Hayate.
“Certo. Infatti ne ho fumato uno solo a metà.” Si difende lei. Chrono improvvisamente si alza e guarda tutti gli altri, respira profondamente e si torce i polsi. Sembra sul punto di esplodere. “Chrono ha qualcosa che non va.” Nota Amy.
“Forse ha ancora fame. Ne vuoi ancora, Chrono?” Chiede Hayate ad alta voce per farsi sentire.
“No, no. Vuole dire qualcosa. Tacete un momento…” Rein si avvicina all’avvocato. “Che cosa c’è Chrono?”
“Non ce la faccio più… La pressione mi uccide. Mi dispiace, ma devo farlo.” Esclama l’uomo fissando Erio e Reinforce. “Shari non c’è! La servitù non c’è! Yuuno è in camera sua e si è sparato al lobo dell’orecchio! Forse è stato un tentativo di suicidio, forse no, non lo so. Non me ne importa. Sono solo contento che sia finita.” Urla prima di voltarsi singhiozzando. La moglie di Hayate gli si avvicina.
“Va tutto bene, Chrono. Lo sappiamo. Fate ci ha detto tutto.” Dice con voce pacata da psicanalista. L’avvocato la guarda.
“Tu lo sai?”
“Si.”
“Chi te l’ha detto?”
“Ce l’ha detto Fate.” Ripete di nuovo Rein.
“Erio?”
“No. Fate. Fate. Ce l’ha detto Fate!” Alza la voce la donna.
“Vorrei che non  fosse ancora sordo.” Si lamenta Nanoha che è stanca di sentire la gente urlare. Chrono fissa la proprietaria del circolo del tennis.
“Fate, è vero? Gliel’hai detto?” Quella si alza dal divano.
“Oh, finisci di mangiare e lasciaci in pace, per favore!” Sbotta frustrata.
“Va bene, calmati, Fate. Ha avuto un forte shock.” Dice Rein difendendo l’uomo. L’altra spalanca gli occhi.
“Perché, io no? Ho fatto l’impossibile per farvi credere che Shari era in casa. Ho finto persino di conversare con lei, ho imitato la sua voce, nel caso che qualcuno stesse ad ascoltare.” Si difende.
“Eri tu? L’avevo quasi bevuta.” L’informa Hayate.
“Infatti.” Dice Fate.
“E’ vero.” Continua la moglie di Reinforce.
“Sembrava così reale, io ci ho creduto.” Afferma Erio. Rein fissa Caro.
“E tu?...” Si volta verso il marito della donna. “Come si chiama?”
“Caro.”
“E tu, Caro? Non hai pensato che ci fosse sotto qualcosa?” Chiede. La donna la fissa male.
“Si. Sono sei mesi che lo penso.” Nessuno capisce che cosa intenda. Solo Erio sa che si riferisce alla sua possibile relazione con Ginga Nakajima.
“Che vuol dire?” Domanda Rein è confusa.
“Devi perdonarla. E’ ancora sconvolta per la perdita del suo cristallo.” Dice in fretta Erio.
“Potremmo far venire un idraulico. Loro recuperano tutto. Fedi matrimoniali, chiavi d’auto. Una mia zia aveva fatto cadere la dentiera nel gabinetto, e loro l’hanno recuperata.” Afferma orgogliosa Hayate.
“E se l’è rimessa?” Nanoha è piuttosto stranita.
“Ovviamente l’ha ripulita.” Dice la preside.
“Io non me la rimetterei in bocca neppure se fosse benedetta dal Papa!” Erio si china verso la moglie di Fate, seduta sul divano.
“Se non ti interessi di cristalli, non puoi capire. A quanto pare, hanno delle proprietà particolari. Bisogna lavarli con acqua pulita, di fonte. Devono essere tenuti alla luce diretta del sole. Caro li sfrega ogni sera con uno spazzolino da denti soffice e umido. Non bisogna mai asciugarli con una salvietta. Bisogna tamponarli con un panno di pelle. Sono davvero molto delicati.” Mormora sotto voce.
“Hai mai provato a iscriverli a una buona scuola?”
“Via, Nanoha! Se i cristalli con lei funzionano, se le danno un senso di conforto e di piacere, che male c’è?”
“Non hai bisogno di difendermi, Reinforce. I cristalli esisteranno milioni di anni dopo che questo pianeta sarà finito.” Si intromette Caro.
“Se il pianeta finisce, i cristalli non se ne vanno con lui?” Domanda Fate tornando da sua moglie.
“Ti prego, Fate.” L’ammonisce il medico.
“Non so se può esserle di aiuto, ma in sala da pranzo c’è un grande lampadario di cristallo. Devo dirglielo?” Chiede al gruppetto la moglie dell’avvocato.
“Grazie, Amy, ma non credo. Meglio lasciarla stare, adesso.” Propone Erio.
“Credete forse che sia in coma? Vi sento, sapete!” Strilla infastidita Caro mentre si chiude in bagno.
“Potrei smontare io il sifone. L’ho già fatto altre volte.” Propone Hayate.
“Non credo sia il momento o il luogo di aggiustare i gabinetti, tesoro.” Le dice sua moglie.
“Già. Magari un’altra volta, in un altro posto.” Concorda Nanoha.
“Malgrado il braccio sanguinante e tutto il resto, Hayate, è stata una cena supera. Ti faccio tanto di cappello.” Fate sorride alla preside.
“Bravissima!” Dice Rein ad Hayate.
“Favoloso! Favoloso!” Gioisce Amy.
“Mi è piaciuta l’oca… l’oca era super… davvero croccante! E la pasta era particolarmente buona. Non siete d’accordo?” Esclamano in coro Erio, Fate, Rein e Amy.
“Quanto tempo l’hai fatta cuocere?” Chiede Nanoha.
“Nessuno…!” Chrono parla forte per interrompere la conversazione. Si alza, ha di nuovo l’espressione folle sul volto. “Nessuno…”
“Zitti tutti. Silenzio… Che c’è Chrono? Nessuno cosa?” Chiede Reinforce.
“Nessuno… vuole andare a vedere se Yuuno è ancora vivo? C’è uno strano silenzio di là… vero?” Tutti fissano la porta della camera del vicesindaco.
“Hai ragione. Mio Dio, ha ragione. Siamo stati tutti così occupati a mangiare e a spiegarci a vicenda, che abbiamo dimenticato Yuuno.” Esclama il medico. L’avvocato annuisce con forza.
“Si. Si. E’ quello che sto dicendo.”
“Va bene, vado subito a controllare.” Si offre la moglie di Nanoha.
“Aspetta, Fate. Ci troviamo tutti in una situazione critica. Non solo Yuuno, ma l’avvenire di molte persone dipende da come gestiamo questa faccenda.” La blocca Erio. La donna torna da sua moglie sul divano.
“Alludi a te?” Chiede Nanoha fissandolo.
“No. Caro ed io siamo stati gli ultimi ad arrivare. Sappiamo solo quello che abbiamo sentito e basta. Quindi noi non c’entriamo!” Si difende il futuro senatore.
“Rein ed io siamo state in cucina tutto il tempo. Nessuno ci ha detto niente. Mi dispiace.” Afferma Hayate.
“Io volevo chiamare la polizia. Chrono me l’ha impedito. Nanoha, non è vero che volevo chiamare la polizia?” La donna fissa sua moglie.
“Fate voleva chiamare la polizia.” Dichiara quella.
“Che cosa volete insinuare? Che la responsabilità è di Chrono? Deve essere punito per questo?” Sbotta Amy.
“No. No, certo…” Mormora con voce distaccata Nanoha.
“…Non abbiamo mica detto questo… Nessuno lo dice…” Afferma Fate.
“…Io non ho sentito nessuno dirlo…” Dice Erio
“… Nessuno accusa nessuno di niente…” Si unisce Hayate.
“…Quello che stiamo dicendo è che se la cosa si viene a sapere, lui è logicamente il più coinvolto, ecco tutto.” Spiega Fate. Amy rimane a bocca aperta.
“Incredibile! Chrono è diventato quasi sordo nel tentativo di proteggere Yuuno e tutti voi. Mi aspettavo qualcosa di più dai suoi amici. Dio, che manica di ipocriti… Hai sentito, Chrono?” Accompagna sua marito verso il bar.
“Beh, rispondile, Erio, hai sentito?” Ovviamente Chrono non ha capito nulla.
“No, aspetta un momento. Non ho mica detto che volevo far ricadere tutte le colpe su Chrono. Credevate che volessi insinuare questo?” Domanda il futuro senatore. Rein gli si avvicina.
“Erio, sono un po’ preoccupata per tua moglie. Credi che stia bene?” Chiede tentando di cambiare argomento.
“Oh, benissimo. Sta semplicemente là dentro pensando al modo di vendicarsi di me. Chissà che cosa escogiterà.” La porta della toilette si apre improvvisamente e Caro è sulla porta con un braccio appoggiato di traverso alla porta. Ha i capelli su un occhio. Ha l’aria molto sexy, con una smorfia cattiva sul viso. Tutti la guardano. “Deve averlo trovato.” Caro va verso il divano, si siede sul bracciolo vicino a Fate, appoggiandosi praticamente su di lei.
“Scusatemi, tutti. Lo so che mi sono comportata male stasera.” Dice lei sorridendo direttamente a Fate. Lei ricambia e poi distoglie lo sguardo. “No, mi sono davvero… e chiedo scusa. Ho avuto… ecco, ho avuto una giornata difficile oggi e stasera non ci sono con la testa.” Dice mentre gioca con i capelli della moglie di Nanoha.
“Non preoccuparti. Non ci sono neppure Yuuno e Shari.” Dice mentre osserva sua moglie diventare sempre più arrabbiata. Caro sorride alla donna e le accarezza il viso in modo seducente.
“E’ buffo. E’ proprio buffo, Fate. Io non vedo mai il lato buffo delle cose. Tu come fai?”
“Non saprei… Semplicemente…” Vede che Nanoha sta per scoppiare e sa che deve evitare un disastro. “Posso prenderti un bicchiere di vino?” Chiede alla moglie di Erio mentre tenta di alzarsi, l’altra donna la blocca.
“Perché? Ho l’aria di averne bisogno?” Domanda quella.
“Di chi si vuole vendicare, Erio, di te o di me?” Nanoha fissa il politico furente.
“Va bene, Caro, falla finita.” Dice l’uomo. Sua moglie lo fissa sorridendo.
“Che intendi dire, tesoro?”
“Sai che intendo dire. Manda indietro i capelli e siediti su una sedia.” Lei scende, si siede sulle gambe di Fate e le sorride.
“Tu sai di cosa sta parlando?” Chiede con voce rauca. Nanoha scatta in piedi.
“Scusate. Vado a prendere la pistola di Yuuno.” Afferma con voce fredda alzandosi.
“Caro, qui ti siamo tutti amici. Che ne diresti di andare sulla terrazza, a fare due chiacchere?” Domanda Rein.
“Provaci, ed avrai un mal di schiena peggio del mio.” L’ammonisce Hayate tirandola accanto a sé. Caro scende da Fate, la quale è imbarazzatissima, e si mette al centro della sala. Fissa colpita i coniugi Yagami. Nanoha si appiccica a sua moglie e intreccia le dita con le sue, mentre poggia la testa sulla sua spalla. Sfrega il naso contro il suo collo. Si potrebbe dire che stia marcando il suo territorio.
Oh, santo cielo, ho capito che cosa state pensando. E’ incredibile. E’ successa la stessa cosa a Erio e a me la settimana scorsa al ricevimento del Comitato Democratico per la Raccolta dei Fondi. C’era una donnina molto attraente, simpatica ed elegante, e siccome a volte io mi sento un po’sciocca ed insicura, ho pensato che volesse abbordare Erio. Si sono messi a ballare, appiccicati come la carta da parati appena incollata!” Esclama la donna.
“D’accordo, Caro, credo sia ora di andare.” Interviene Erio.
“Voglio dire, lei non era più pericolosa di me. Tu mi trovi pericolosa, Fate?” Chiede voltandosi verso il divano. Ma Fate non risponde, è troppo ammaliata dai tocchi di Nanoha.
“No, ma tra due minuti lo sarò io.” Esclama Erio prima di iniziare a discutere animatamente con Caro. All’improvviso squilla il telefono. Chrono si porta una mano allo stomaco.
“Scusata. Devo avere mangiato troppo in fretta.” Afferma dispiaciuto.
“Era il citofono, Chrono. Non tu.” Gli dice la moglie. Fate si stacca lentamente da Nanoha e raggiunge l’oggetto ancora rossa in volto.
“Rispondo io.” Prende la cornetta. “Pronto? …Yuuno? Stai bene?” Guarda gli altri. “E’ Yuuno.”
“Chi?” Chiede l’avvocato sordo.
“Come sarebbe chi? E’ Yuuno! Yuuno! E’ Yuuno! Perché diavolo non stai attento a quello che succede, per Dio?…” Urla fuori di sé Erio. Si ferma e tenta di calmarsi. “Scusate… scusate… Mi sono lasciato trasportare.” Va a sedersi su una sedia. Caro va sul divano e Nanoha la fissa malissimo mentre si sposta verso l’esterno.
“Si, Yuuno, siamo tutti qui… Io, Erio, Chrono, Rein, Nanoha, Amy, Caro e Hayate.” Continua Fate al telefono. “Si, capisco. No, è ragionevolissimo. Fai quello che devi fare… Noi saremo qui.” Chiude la chiamata interna e fissa il gruppo. “Ha bisogno di stare solo qualche altro minuto.” Dice.
“Per fare cosa?” Chiede Nanoha.
“Piangere. Non ha ancora finito. Ci farà sapere quando avrà finito.” Spiega andando verso Nanoha. Sta per sedersi tra lei e Caro, ma sua moglie l’afferra per un braccio e inverte e loro posizione. Nanoha finisce in mezzo, proteggendo Fate.
“Oh! Dio mio! Oh, Gesù.” Esclama Chrono.
“Che c’è?” Chiede Amy preoccupata.
“Le orecchie sono scoppiate! Si sono sturate. Mio Dio, mi sembra di averci una metropolitana dentro.” Spiega l’uomo.
“Mi rendo conto, ma io ho il primo mal di testa della mia vita.” Commenta Rein che è seduta su una poltrona con sua moglie in quella accanto.
“Adesso ricordo.” Borbotta Hayate.
“Che cosa?” Chiede Nanoha.
“Il cognome di Rein è Zwei.”
“Ti sei ricordata solo adesso del cognome di tua moglie?” Le due stanno divagando.
“Ho il polso un po’ accelerato, ma non sto male.” Fa notare l’avvocato. Caro sorride in modo sexy, si alza e si avvicina all’uomo.
“Vuoi che ti prenda il polso Chrono? Sono brava in queste cose, sai?” Amy si mette tra lei e lui.
“Bada, Caro. Finirai nello stesso posto dove è finito il tuo cristallo.” Interviene Erio.
“Non minacciarmi, tesoro, altrimenti incomincio a fare nomi.” Dice lei aggirando agilmente la moglie dell’avvocato.
“Basta! Adesso basta! Io devo rimanere, ma te, ti metto su un taxi.” Tuona l’uomo bloccando Caro.
“Non preoccuparti! Andrò a piedi!” Strilla lei precipitandosi fuori dalla porta d’ingresso.
“A piedi? Ventidue miglia? Caro, aspettami! Vuoi aspettarmi!” Urla lui correndole dietro e uscendo di casa.
“Mi è venuta in mente un’altra cosa. Rein è nata a Penn.” Dice Hayate tra sé e sé.
“Oh, tesoro, lascia perdere, per favore.” Mormora esausta Amy.
“Shh. Zitte li sento…” Dichiara Chrono.
“Chi?” Domanda Fate.
“Erio e Caro. Sono nel viale. Giuro che li sento parlare.”
“E’ peggio di un pastore tedesco.” Commenta divertita Nanoha. Hayate si avvicina alla finestra.
“Non sono affari tuoi, Chrono.” Afferma Rein.
“Se riesce a sentire attraverso i muri, sono affari suoi.” Ribatte Fate. L’avvocato raggiunge Hayate accanto alla vetrata.
“Lei sta parlando di una donna. E’ molto sconvolta.” Dichiara l’uomo.
“Però! Ha dato un calcio a una macchina. Di chi è la BMW?” Chiede la moglie di Reinforce. La moglie di Nanoha sobbalza e va subito alla finestra.
“Oh, cavolo! Magari è pure la fiancata sana!” Brontola.
“Ci sono!” Esclama Amy.
“Cos’hai risolto?” Domanda Nanoha.
“E’ Erio Mondial… è Erio quello col quale Shari ha una relazione.” Spiega. Hayate, Nanoha e Amy si raggruppano.
“Tu credi?” Chiede la moglie di Rein.
“L’ho scoperto. Shari ha lavorato sodo per la campagna di Erio. Due, anche tre sere a settimana. La sera tardi.” Spiega la moglie dell’avvocato.
“Ma certo. Yuuno non è mica stupido. Mette insieme due più due, affronta Shari, lei confessa, Yuuno la sbatte fuori di casa, dice alla servitù di andarsene e cerca di farsi saltare le cervella.” Concorda Nanoha.
“Questo non si sa. E’ una tua illazione. E’ una dichiarazione molto, molto pericolosa. Non sei d’accordo con me, Fate?” Chiede Rein fissando l’altra donna.
“No.” Dice semplicemente quella sorridendo a Nanoha.
“Perché no?” Domanda la moglie di Hayate.
“Io non la vedo così.” Rein sbuffa e si alza.
“Sentite, secondo me bisogna venirne a capo. Adesso vado a parlare con Yuuno per sapere com’è andata.” Si avvia verso la camera da letto al piano di sopra, ma Chrono la ferma.
“Aspetta! Per quanto riguarda Yuuno, solo Amy ed io sappiamo che si è sparato all’orecchio, giusto?” Chiede. Fate annuisce.
“Giusto. Lui a me non ha detto niente. Si è sempre coperto l’orecchio con un cuscino.” Afferma.
“Dunque vuoi dire che lui non sa che noi sappiamo tutto.” Conclude Nanoha.
“A quest’ora avrà capito che nessuno di noi ha visto Shari. E che non c’è servitù.” Le fa notare Reinforce.
“Esatto. Ma non sa che voi sapete della revolverata.” Continua Chrono. “Il punto è che io gli ho detto che non lo avremmo detto a nessuno.”
“E per questo tu hai preso e l’hai detto a tutti.” Nanoha scuote il capo all’infantilismo dell’avvocato.
“No, no. Io l’ho detto solamente a te a Fate. E’ stata Fate che l’ha detto a tutti.” Si giustifica lui.
“E allora tu l’hai detto a tutti dopo che Fate l’aveva già detto a tutti.” Dice Nanoha in difesa di sua moglie. Intanto Hayate raggiunge la finestra e sbircia fuori. Chrono va a sedersi sul divano.
“Quello che sto cercando di dire è che se Yuuno non sa che tutti voi sapete…”
“Perché dirglielo? Capisco il tuo punto di vista. Dobbiamo far finta di niente. Se gli facciamo capire che tutti sanno della revolverata, potrebbe rimanerci male. Perciò se lui non ci racconta spontaneamente come sono andate le cose, dobbiamo far finta che non sappiamo niente.” Afferma Rein smettendo di fare avanti e indietro per la sala.
“Perciò sono io che devo andare da Yuuno. Gli dico che siete tutti qui. E lui mi chiede se sapete tutti quello che è successo.” Dice l’avvocato sovrappensiero.
“E tu dici ‘No’.” Lo avverte la moglie di Hayate.
“Io dico, ‘No’. Allora Yuuno mi chiede, bene, se io non sono sceso e Shari non c’è e la servitù non c’è, che cosa gli hai raccontato?”
“Caro ha qualcosa che non va… Ahi!” Esclama Hayate, sempre continuando a guardare dalla finestra.
“Ahi? Che vuol dire, ahi? Ha vomitato in macchina?” Domanda Fate.
“Ha picchiato Erio. Gli sanguina il naso.”
“Ahi.” Fa Nanoha immaginando la scena.
“Tacete, per favore. Non riesco a sentire i miei pensieri. Dunque, stavamo dicendo…?” Le interrompe Chrono. Amy sospira e si siede accanto a lui.
“Hai detto, ‘Sono io che devo andare da Yuuno. Gli dico che siete tutti qui’. E lui chiede ‘Sanno tutti quello che è successo?’ Rein ha detto, ‘E tu dici, no’ Tu hai detto, ‘Io dico no’. Allora Yuuno mi chiede, ‘Beh, se io non ci sono e Shari non c’è…’” Parla velocemente.
“Vabenevabenevabenevabene!!” Dice lui muovendo le mani in fretta. Rein schiocca le dita quando le viene in mente un’idea.
“Ci sono. Ho trovato. Ecco che cosa facciamo. Yuuno vorrà sapere che cosa ci ha detto Chrono. Chrono dice a Yuuno di averci raccontato che Yuuno si era fatto togliere una verruca benigna dall’orecchio, stamattina, ma che sta bene. Poi improvvisamente la madre di Shari nel pomeriggio si è rotta un femore e Shari l’ha portata all’ospedale e passerà la notte là. La servitù, pensando che la festa fosse stata annullata, ha lasciato i viveri e se n’è andata a casa. E’ successo tutto così rapidamente che hanno dimenticato di avvertirci. E così noi siamo arrivati, abbiamo capito la situazione e abbiamo deciso di cucinare da soli…questo è quanto.” Dichiara orgogliosa. Nanoha è piuttosto accigliata.
“Io non la berrei la storia della madre che si rompe un femore.” Afferma.
“Perché no?” Chiede la moglie di Hayate.
“E’ morta sei anni fa.” Spiega la moglie di Fate.
“Allora il padre.”
“Il padre vive in California.”
“Ha qualche parente in città?” Rein sta iniziando a finire le possibilità.
“Una cugina, Sazuka.” Dice Amy.
“Allora Sazuka si è rotta il femore.”
“E’ sposata. Perché non ce l’ha portata il marito?” Il ragionamento della moglie di Chrono non fa una piega.
“Allora se l’è rotto Shari. E i vicini l’hanno portata all’ospedale.”
“Se Yuuno si è semplicemente fatto togliere una verruca, avrebbe potuto portarcela lui.” Fa notare Amy.
“Non ti viene in mente niente altro?” Domanda Nanoha. Rein si infuria a quelle parole.
“Ci ho provato! Ho pensato alla madre, al padre, alla cugina, alla verruca e al femore. Ma non vi va bene niente!” Sbotta la donna.
“Non c’è alcun nesso logico. Niente di questa storia è plausibile.” Dichiara Chrono. Rein perde le staffe.
“Non ci serve qualcosa di plausibile. Quell’uomo è in uno stato di shock, di angoscia mentale e di disperazione emotiva. Al momento non gliene frega un cazzo, della logica.” Urla con il petto che sale e scende velocemente. Si siede e si ricompone. “Scusate il mio linguaggio.” Mormora. Il telefono squilla e tutti lo fissano. “Il telefono!” Esclama la moglie di Hayate. Fate sbarra gli occhi.
“Credi che non riconosciamo un telefono? Abbiamo tutti un telefono, Rein. Siamo persone di un certo livello.” Dichiara mentre lo squillo della cornetta continua.
“Adesso colmatevi, tutti.” Dice Reinforce mentre risponde al telefono. “Pronto?…Si?…Sì, è qui…Chi è al telefono, per favore?… Capisco. Bene…Un momento, prego.” Copre il microfono. “E’ una donna. Per Erio.”
“E con questo?” Domanda Nanoha.
“Mi sembra la voce di Shari.”
“Oh, cavolo!” Esclama sua moglie.
“Devo andarlo a chiamare?” Chiede Chrono.
“Un momento.” Rein torna al telefono. “Ehm, Erio in questo momento è fuori. Posso dirgli chi è che lo desidera?… Capisco. Bene. Un momento, prego.” Copre nuovamente il microfono appoggiandosi la cornetta sul petto. “Non saprei. Forse è lei, forse no…”
“Che cosa ha detto quando le hai chiesto chi era?” Domanda Hayate avvicinandosi.
“Ha detto, ‘Solo un’amica’.”
“Come l’ha detto?” Chiede Fate avvicinandosi insieme a sua moglie.
“Ha detto “Solo un’amica”. Quanti toni ci sono per dirlo?” Brontola la donna.
“Te lo dico io, quanti toni. Nervoso, falso, sincero, ubriaco…” Afferma la moglie di Nanoha.
“Spaventato, colpevole, bugiardo…” Continua Hayate.
“Brusco, perplesso, deluso…” Dichiara Amy.
“Minaccioso, anonimo…” Conclude Nanoha.
“Ma non stiamo mica giocando, per l’amor del cielo!” Sbotta Rein.
“Fammici parlare a me.” Fate allunga una mano verso il telefono.
“Non ha chiesto di te.” Controbatte la moglie di Hayate.
“Neppure di te. Io la conosco, la voce di Shari. Dammi il telefono.” Strappa l’oggetto dalle mani dell’altra donna e se l’accosta all’orecchio.
“Pronto?…No, non sono Erio. Sono Fate, una sua amica… No, Chrono è andato a chiamare Erio… La sua voce mi sembra di conoscerla. La conosco?… Capisco… Bene, aspetti, per favore.” Copre il microfono. “Non mi pare lei.” Dichiara tranquillamente.
“Beh, che voce ha?” Domanda Hayate.
“Meryl Streep.” Tutti fissano straniti Fate.
“Meryl Streep? Perché dovrebbe chiamare qui, Meryl Streep?” Continua la moglie di Reinforce.
“Non ho detto che era Meryl Streep. Ma sai com’è la sua voce nei film? Adatta sempre la voce al personaggio. Beh, questa era così.” Spiega la compagna di Nanoha.
“Come se non fosse Meryl Streep?” Rein si alza spazientita interrompendo le due.
“Adesso facciamo anche gli indovinelli! Questo non è un gioco. Chrono, per favore, chiama Erio.” Ordina prima di prendere il telefono dalle mani di Fate. “Pronto?… Sono andati a chiamare Erio… Pronto?…” Riaggancia e fissa il gruppo. “Ha riagganciato. Deve essersi insospettita.”
“Zitti un po’! …Sento arrivare una macchina.” Avverte agitata Amy. Si vedono i fari di un’auto contro la finestra.
“Sarà Shari.” Dice annoiata Nanoha.
“Oppure Signum e Vita che tornano dal Venezuela.” Aggiunge Fate avvicinandosi a sua moglie. Proprio in quel momento la porta d’ingresso si apre di colpo e Erio entra di corsa, tenendosi un fazzoletto insanguinato contro il naso.
“Siamo nei guai. Oh, Dio, siamo nei guai!” Urla con il fiatone.
“Che c’è?” Gli domanda subito Chrono.
“La polizia. E’ una macchina della polizia… Che diavolo faccio?”
“Mettiti un pezzo di ghiaccio sotto il labbro.” Gli dice Hayate fissandogli preoccupata il naso. Fate punta un dito contro Chrono e lo guarda duramente.
“Bene! Ti avevo avvertito! Ti avevo detto che dovevamo chiamare la polizia. Adesso, guarda che cosa è successo. E’ arrivata la polizia!” Dichiara con tono forte. L’avvocato non l’ascolta.
“Chi può averla chiamata?” Chiede fissando gli altri.
“Sarà stata Shari.” Dice Nanoha avvicinandosi a sua moglie e mettendole una mano sulla spalla.
“O magari Yuuno.” Suppone Amy mentre si gratta il mento pensierosa.
“Oppure Caro.” Afferma Fate mentre guarda Erio. “Stavate litigando, vero? Ha usato per caso il telefono nella mia macchina?” Chiede. L’uomo fa una smorfia.
“Non per telefonare. Per darmelo sul naso.” Dichiara con tono irritato. L’altra donna spalanca gli occhi.
“Ha rotto il telefono? Il telefono nuovo della mia macchina nuova?” La sua faccia si tinge di orrore. Rein si mette al centro della sala.
“Calmatevi. Dobbiamo pensare a cosa dire quando entrano qui.” Dichiara seria.
“Non dobbiamo farli entrare, senza un mandato di perquisizione, no?” Domanda Nanoha cercando di convincere Fate a sedersi su una sedia.
“Certo. Tutti e otto blocchiamo l’ingresso, in modo che non possano entrare. Naturalmente non sospetteranno niente e se ne torneranno a casa loro.” Dice con tono sarcastico l’avvocato. Hayate va a dare un’occhiata fuori dalla finestra.
“Stanno cercando di parlare con Caro. Lei non vuole abbassare i vetri del finestrino.” Informa.
“Il mio finestrino? Non vorranno sfondarmi il finestrino? Mi riporterò la macchina a casa a pezzetti.” La voce di Fate trema. Nanoha la spinge a sedere e poi le va dietro. Inizia a massaggiarle le spalle nella speranza di calmarla. Rein fissa duramente Erio.
“Perché l’hai lasciata là fuori in macchina? Non è in condizioni di rispondere alle domande della polizia.”
“Che cosa dovevo fare secondo te, prenderla per il collo e trascinarla per il giardino mentre mi dava il telefono sul naso?” Sbotta il futuro senatore. Abbassa lo sguardo e nota la macchia di sangue sulla sua camicia. “Accidenti, ho la camicia sporca di sangue.” Sbuffa mentre tenta di pulirla con il fazzoletto che gli passa Hayate.
“E tu saresti candidato per il Senato? Io non ti candiderei neppure nei boy scout.” Lo schernisce Fate. Amy si intromette frustrata.
“Fate! Smettila! Per favore, smettetela tutti! Si può sapere che cosa abbiamo? Ho un bambino di sei anni, a casa, che si comporta meglio di noi.” Dichiara seria.
“Magnifico! Allora fallo venire qui e di’ a lui di parlare con la polizia.” Sbotta la moglie di Nanoha.
“Calma, Fate. Lei sta facendo quello che può. E’ stata lei a tirare fuori dal Fantasma dell’Opera la dottoressa.” Chrono cerca di fare ragionare la donna nervosa.
“E con questo? L’ho fatto anch’io! Non è neppure riuscita a vedere la faccia del Fantasma!!” Sbotta quella. Nanoha mette una mano sulla bocca di Fate nella speranza di farla tacere, poi le viene un’idea.
“Forse è stato il dottore che ha chiamato la polizia.” Dice calma. Il telefono squilla e tutti voltano il capo verso l’oggetto.
“Il telefono.” Mormora Rein raggiungendolo. Fate si cava la mano di sua moglie dalla bocca.
“E’ vero. E’ già la seconda volta che indovina il suono del telefono. Questo genio ci salverà la vita.” Nanoha le tira i capelli e le tappa nuovamente la bocca. Reinforce solleva la cornetta.
“Pronto?… Si?… Un momento, prego.” Guarda il candidato al senato. “Erio, è per te.” Dichiara. Poi fissa il gruppo. “La stessa donna di prima.” Avverte. L’uomo va verso il telefono.
“Quale stessa donna?” Domanda curioso.
“Non l’ha voluto dire. Forse era Shari, forse era Meryl Streep…” Dice Nanoha.
“Meryl Streep?” Erio è piuttosto stranito.
“Sai com’è nei film? Come adatta sempre la voce al personaggio, senza essere il personaggio? Beh, la voce di questa persona era così.” Continua la donna mentre sua moglie sfugge dalla sua presa e va alla finestra.
“Arrivano due poliziotti e lei gli sta facendo il resoconto della festa.” Borbotta Fate fissando male Caro. Hayate si avvicina alla moglie di Nanoha.
“Oh, oh. Vengono da questa parte.” Dichiara agitata e raggiungendo Rein.
“Pronto?” Chiede Erio al telefono.
“Sono qua.” Gli ricorda la preside della scuola.
“Oh, ciao. Come stai? … No, non è un raffreddore, è un naso otturato. C’è andato dentro qualcosa.” Erio continua a chiacchierare con la donna misteriosa.
“Sentite. Non dobbiamo assolutamente permettergli di vedere Yuuno. Non dobbiamo né far scendere lui, né far salire loro.” Dichiara Chrono mentre tutti gli altri, tranne Erio, si raggruppano vicino a lui.
“Ho tentato di parlare con Caro, ma è talmente sconvolta.” Continua il senatore, ignorando gli altri. Rein alza un dito con gesto autorevole.
“Prima di tutto, niente dichiarazioni false. Dobbiamo attenerci alla legge.” Dice con enfasi mentre tutti la fissano. “La legge innanzitutto, d’accordo?” Fate scote il capo e scimmiotta il suo gesto.
“Già. Sii fedele a te stesso … Ma sei proprio impazzita? Sono fuori dalla porta.” Sbotta.
“Certo che credo che bisognerebbe parlarle, ma non riesco a tirarla fuori dalla macchina…” Erio è ancora nel suo mondo e la cosa sta mandando fuori di testa Fate.
“Chiederanno degli spari. Che cosa gli diciamo, degli spari?” Domanda Chrono rivelando un serio problema.
“Va bene, ti richiamo tra un quarto d’ora.” Il senatore continua a chiacchierare tranquillamente.
“Ammazzatelo! Qualcuno lo ammazzi! Lo strozzi col filo del telefono!” Urla Fate mentre avanza verso l’uomo. Rein e Chrono la trattengono. Nanoha le afferra delicatamente una mano e la ritrascina accanto a sé. Sua moglie si calma leggermente. Si ode una scampanellata alla porta.
“Sentite, dico sul serio, ma mi scappa la pipì.” Avverte Amy.
“Va bene, ci sono. Gli diremo che non abbiamo sentito nessuno sparo.” Conclude Rein.
“Hai intenzione di mentire?” Domanda sorpresa Nanoha. Fate ghigna.
“Che fina ha fatto, ‘La legge prima di tutto’?” Chiede ridendo.
“Stasera non funziona. Magari un’altra volta.” Conclude la moglie di Hayate.
“Se mi lasciate andare in bagno, prometto che uscirò.” Continua a dire Amy, che vuole solo fuggire dalla situazione.
“Senti, lo so che sei un’amica. E ti sono grato per il tuo meraviglioso sostegno morale.” Erio non la smette di parlare al telefono. Fate lo guarda male.
“Lasciamolo qui. Mettiamoci in salvo e lasciamo questo cretino alle prese con la polizia.” Propone.
“Non posso più parlare. Ti richiamo più tardi… Certo… Ciao.” Il senatore riaggancia e si volta verso gli altri. Cammina e si va a mettere tra Chrono e Reinforce. “Allora che succede?” Domanda sorridendo.
“Ecco, circa sei settimane fa siamo stati invitati a questa festa…” Incomincia deridendolo la moglie di Nanoha. Rein si passa una mano tra i capelli mentre si siede sul tavolino davanti al divano.
“Smettila, Fate… Va bene, pensiamoci su. Dunque… Perché non abbiamo sentito gli spari?” Hayate alza la mano e sua moglie le fa cenno di parlare. Quella tace. “Hayate!?” La chiama forte. Lei sorride e tiene la mano alzata.
“Siamo tutti sordi. Ci incontriamo una volta la settimana. Per questo non abbiamo sentito il campanello.” Dichiara la donna. Amy si affianca a lei.
“Ci sono. Stavamo ascoltando il programma su Hitler. I cannoni bombardavano Berlino, e non potevano sentire niente altro.” Afferma. Tutti riflettono.
“Non c’era nessun programma su Hitler. Abbiamo inventato tutto per darla a bere a questo imbranato.” Dice Fate indicando Erio.
“Senti, Fate, adesso mi hai stufato…” Incomincia l’avvocato ma una seconda scampanellata lo blocca.
“Mio Dio, qua ci stiamo giocando tutti la carriera!” Urla Rein.
“Che cosa possiamo fare?” Chiede Nanoha, che sta iniziando ad agitarsi.
“Va bene. Vada per il programma su Hitler.” Sbuffa sua moglie.
“I poliziotti guardano sempre la TV. Magari sanno che questo programma stasera, non c’era.” Avverte Hayate.
“Ti sbagli. I poliziotti non guardano mai i servizi speciali.” La corregge Fate. Altra scampanellata alla porta.
“Dobbiamo farli entrare.” Conclude l’avvocato fissando l’ingresso. La proprietaria del circolo del tennis fissa sua moglie.
“Va bene. Nanoha, apri la porta.” Dice clama.
“Non posso. Io devo pensare alla musica.” Ribatte quella.
“La musica! Ma certo!” Esclama Erio battendosi un pugno sulla mano.
“Che cosa?” Domanda Amy speranzosa che abbia avuto una brillante idea.
“C’era la musica. Stavamo ballando. Non potevamo sentire gli spari. Nanoha, metti della musica.” Spiega il futuro senatore mentre la donna va verso lo stereo. Chrono la blocca.
“Aspetta! Non accendere ancora. Dobbiamo fare ancora una cosa.” Dichiara in fretta.
“Cioè?” Chiede la moglie di Fate.
“Qualcuno deve fare la parte di Yuuno. Non si sa mai.”
“Non si sa mai, cosa?” Fate non capisce quale sia il punto.
“Nel caso la polizia voglia parlare con lui.” Spiega l’avvocato.
“Chrono ha ragione. Yuuno non è in condizione di raccontare le cosa come stanno.” Lo appoggia Rein.
“Certo, anche perché nessuno ancora sa come stanno.” Fa notare la donna.
“Appunto. Ma dobbiamo fare in modo che qualunque versione si dia alla polizia, sia tale da non metterci tutti nei guai.” Continua con voce saggia l’avvocato.
“D’accordo. Chrono ha ragione.” Conclude Erio fissando Reinforce, Fate e il marito di Amy. “Uno di voi tre deve fare la parte di Yuuno” Dichiara.
“Perché tu forse sei partito per la Francia?” Domanda seria Fate.
“Beh, siamo onesti. Io non ho mai sentito gli spari.” Si difende il senatore prima che lei gli tiri un orecchio.
“BANG BANG, bastardo!” Urlano in coro i tre.
“Non è illegale sostituirsi ad un’altra persona?” Chiede interrompendoli Hayate.
“Si, ma lo è anche il cercare di coprire un suicidio.” Le dice sua moglie disinvolta. Amy si volta verso Nanoha e la preside
“Vi rendete conto di che persone abbiamo sposato?” Domanda senza parole. Hayate tace, la moglie di Fate fa spallucce.
“Stiamo parlando di un crimine peggiore. Volete passare trent’anni in un carcere di massima sicurezza, in smoking?” Chiede la proprietaria del circolo del tennis. Chrono capisce che le cose stanno precipitando così prende in mano la situazione.
“Siamo tutti nella stessa barca, Erio. Ecco cosa facciamo. Tirate fuori due dita o un dito. Se tre sono uguali e uno è diverso, quello è Yuuno… Siete pronti?”
“Ehi, è arrivato Einstain!” Sbotta Fate.
“Hai un’idea migliore?” Domanda l’avvocato. La donna si volta verso le tre sul divano.
“Si, lasciamo decidere alle nostre mogli.”
“Andiamo. Facciamola finita, perdio!” Sbotta Rein che sta perdendo la pazienza. Chrono, Erio, Fate e Reinforce si mettono in cerchio.
“Bene. Via. Uno – due – tre!” Tirano fuori le dita e l’avvocato conta. “Due e due. Niente… Riproviamo. Pronti? Uno – due – tre!” Altre dita. “Come prima. Niente… Di nuovo!” Scampanellata alla porta, ma loro non si fermano. “Pronti – uno – due – tre!” Tutti e quattro mostrano le dita. “Ahah! Fate!” Esclama Chrono. La donna nasconde rapidamente la mano dietro la schiena.
“Abbiamo tutti due dita aperte, tu un dito solo.” Sbotta Erio.
“Balle! Ho due dita incollate insieme.” Mostra la mano con due dita attaccate. “Ho le dita unte dal grasso dell’oca.” Si difende la donna.
“Era un dito solo, Fate.” Dichiara seria Rein.
“Erano due, lo giuro davanti a Dio.” Ribatte fermamente la moglie di Nanoha.
“No, no. Era uno solo. Un dito solo. Uno! L’ho visto!!” Continua la compagna di Hayate.
“E dire che s’è laureata ad Harward.” Commenta annoiata la preside.
“Vai in camera di Yuuno, Fate. E non uscire se non ti chiamiamo.” Dice Erio spingendola verso le scale.
“Chiamarmi? Dovrete mandare l’esercito per farmi uscire.” Urla prima di sbattersi alle spalle la porta della camera da letto. Scampanellata.
“Vai pure, Nanoha, metti la musica.” La donna annuisce verso Chrono e raggiunge lo stereo.
“Avanti, ragazzi. Presto. Formate le coppie.” Ordina Rein raggiungendo sua moglie. Chrono corre da Amy e la prende per la vita. Nanoha accende la musica e alza al massimo il volume. Fissa Erio, che dovrebbe essere il suo cavaliere in assenza di Fate. Entrambi si guardano diffidenti, ma dopo uno sguardo severo dagli altri quattro, iniziano a ballare. “Bene.” Le tre coppie si muovono freneticamente per la stanza. Si sente battere energicamente sulla porta d’ingresso e quella si apre.  Appaiono due poliziotti. Uno, l’agente Scaglietti, un uomo alto e con lo sguardo felino. L’altro, l’agente Bunnings, è una donna sulla ventina. Rimangono a osservare le coppie che ballano. Nessuno sembra fare caso alla polizia.
“Volete fermare quell’arnese?” Urla il poliziotto. Nessuno agisce. “Qualcuno fermi quel coso!” Ritenta. Chrono ferma la musica. Tutti fingono di sorprendersi che ci sia della polizia nella sala.
“Chiedo scusa. Ma posso sapere che cosa ci fare qui?” Chiede indignata Rein.
“Chiedo scusa. Non volevo forzare la porta.” Dice Scaglietti.
“Perché non avete suonato?”
“L’ho fatto. Cinque volte.” Rein va verso i due agenti in divisa.
“Cinque volte? Non abbiamo sentito.” Si difende.
“Probabilmente il volume era troppo alto, non potevate sentire niente.” Le fa notare l’uomo.
“Ma Certo. La musica!” Esclama Reinforce.
“Andava…” Inizia Hayate.
“Così forte!” Conclude tutto il gruppo in coro.
“Allora, c’è qualche problema, agente?” Chiede con tono cortese Rein.
“Ecco, solo una indagine di ruotine, signora. Sono l’agente Scaglietti. Questa è l’agente Bunnings. Lei è la padrona di casa, signora?”
“Chi, io? No, no. Io abito da tutt’altra parte. Un quartiere diverso.” Dice subito la donna.
“Anch’io. Abitiamo altrove. Di che si tratta, agente?” Domanda in fretta Chrono. Amy si avvicina a lui e gli stringe la mano.
“Già, che cosa c’è…?” Chiede fissando i due poliziotti.
“…Qualcosa non va?” Domanda Hayate.
“…Come mai la polizia? Non capisco.” Afferma Nanoha avvicinandosi. I sei sono piuttosto agitati.
“Va bene, va bene, calmatevi. Calmatevi. Devo solo fare qualche domanda… Posso sapere chi è il padrone di casa?” Scaglietti guarda attentamente le persone che ha di fronte.
“Con molto piacere, agente; ma credo che dovreste prima spiegarci il motivo di queste domande.” Gli fa notare il marito di Amy.
“Lei è avvocato, vero?”
“Infatti.”
“Bene, come avvocato lei sa che non siete obbligati a rispondere a queste domande. Speravo solo che qualcuno sarebbe stato così comprensivo da dirmi il nome del padrone di casa.” Dice l’agente. Tutti si guardano tra loro.
“Scrya. Yuuno Scrya.” Confessa Nanoha lanciando un’occhiata fugace alla camera da letto al piano di sopra.
“Potete dirmi se il signor Scrya è in casa, al momento?” Domanda Scaglietti.
“Non ne sono sicura. Amy, Yuuno è in casa?” Fissa la moglie di Chrono. Quella sobbalza leggermente sentendosi lo sguardo del poliziotto addosso.
“Yuuno? Credo che abbia portato fuori il cane.” Dichiara con una leggera balbuzzita.
“Allora tornerà a momenti?” Chiede l’agente.
“Non credo. E’ un bassotto. Fanno dei passi molto piccoli.” Spiega Hayate. Chrono sbuffa annoiato, non vuole grane.
“E’ in casa, agente.” Dice schietto.
“Bene, allora potrei vedere il signor Scrya?”
“Beh, è un momento particolare, agente. Come vede, siamo nel bel mezzo di una festa.” L’avvocato prende in mano la situazione.
“Si, ho notato. Che cosa si festeggia?” Scaglietti si guarda intorno curioso.
“I dieci anni di matrimonio di Yuuno e Shari Scrya.” L’agente va verso Chrono.
“Non ci metterò molto. Ho bisogno solo di un minuto del suo tempo.” Spiega calmo.
“Ecco, purtroppo il signor Scrya sta dormendo.” Avverte l’avvocato muovendo le mani agitato.
“Dormendo? Nel bel mezzo della sua festa?” Scaglietti non è per nulla convinto. Fissa indagatorio gli altri partecipanti alla festa.
“Si sentiva depresso. Ha preso una pillola per dormire.”
“Bene, allora potrei parlare con la signora Scrya?”
“La signora Scrya non c’è.”
“Non c’è?”
“Per questo il signor Scrya è depresso.” Spiega Chrono. Gli altri annuiscono freneticamente in suo appoggio.
“Dove si trova?” Chiede l’agente. Gli altri si scambiano degli sguardi agitati.
“…Suo padre si è rotto un femore e lei ha dovuto portarlo all’ospedale.” Improvvisa Rein, tutti la fissano sorpresi.
“Durante la sua festa? Non poteva portarcelo qualcun altro, all’ospedale?” Continua a domandare Scaglietti.
“Suo padre vive in California.” L’informa Nanoha mentre si siede sul divano. Amy e Hayate la imitano.
“Mi ricorda una certa storia di cugini, verruche e depressioni. E’ molto complicato.” Commenta con voce lontana la moglie di Chrono. Erio si sbatte una mano sulla faccia, è disperato. L’agente va verso di lui preoccupato.
“Permette signore? Ha qualcosa all’occhio?” Domanda osservandolo. Il senatore si ricorda del suo naso e china il capo per nasconderlo.
“Io? Si. Ci stavo mettendo delle gocce, stasera, quando è caduto il tappo. Il contenuto di mezzo flacone è finito dentro l’occhio.” Azzarda.
“Posso sapere come si chiama, signore?”
“Io?”
“Si, signore.”
“Vuole dire, come mi chiamo io?” Chiede Erio preoccupato.
“Si, signore… Ha qualche problema a dirmi come si chiama?” Scaglietti è sempre più sospettoso.
“Mi scusi. E’ che non la vedo molto bene.”
“Non ha bisogno di vedere per parlare, signore. Le gocce non le sono mica andate in bocca, no?” Chrono si avvicina ai due.
“Agente, trovo che lei sta abusando senza motivo di queste persone. Se vuole fare altre domande, deve dirci che cos’è questa storia.” Afferma serio e con tono d’ufficio.
“Si, signore. Certo… Potete dirmi a chi appartiene la BMW qui fuori?”
“E’ la macchina di mia moglie.” Dichiara Nanoha fissando l’agente.
“E come si chiama, per favore?”
“Non sei tenuta a rispondere, Nanoha.” Si intromette Chrono. L’altra non lo ascolta.
“Si chiama Fate. Fate Testarossa.”
“E dove si trova ora la signora Testarossa?” Chiede Scaglietti fissando la donna sul divano. L’avvocato scatta e si mette tra lei e l’agente.
“Obiezione!” Sbotta.
“Non sono un giudice! E questa non è una corte! Non ho il martelletto! Voglio solo sapere dov’è questa signora.” Dichiara con disinvoltura l’uomo in divisa.
“Lei non ci ha ancora detto il motivo della sua visita, dunque noi non le diremo ancora dov’è la signora Testarossa.” Ribatte Chrono.
“Non so, perché, ma ho sempre dei problemi in questo quartiere… D’accordo…” Consulta gli appunti nel taccuino. “Verso le otto e un quarto di stasera, si è verificato un incidente d’auto all’incrocio tra la dodicesima e Danbury. Una Porsche ’88 rossa decapottabile, nuova di zecca targata New York ha investito la fiancata di una BMW berlina a quattro porte nuova di zecca. Ora, sappiamo che la colpa non è della BMW perché la Porsche era una macchina rubata. Rubata alle otto e un quarto di stasera proprio fuori dalla rimessa del concessionario. Sia l’uomo che la Porsche sono fuggiti. E sa a chi apparteneva quella Porsche nuova di zecca?” Fissa ghignando la moglie di Fate.
“Come posso saperlo?” Chiede Nanoha incrociando le mani al petto.
“Apparteneva al Vice Sindaco Yuuno Scrya. Acquistata proprio oggi da sua moglie Shari. Un regalo per il decimo anniversario di matrimonio.” Spiega l’agente mettendo via il libretto.
“Dio, che serata, proprio una di quelle fatte bene!” Sbotta la moglie di Fate.
“Ahah! Dunque lei è qui per indagare sull’incidente?” Domanda Chrono un po’ più rilassato.
“Esatto. Ora, se la signora Testarossa è qui, vorrei parlarle. Se non è qui, il dipartimento di polizia vorrebbe sapere dove si trova.” Dichiara Scaglietti secco.
“Capisco… Le dispiacerebbe aspettare fuori un momento, Agente?” Chiede sorridendo l’avvocato.
“Perché?”
“La signora Testarossa è mia cliente. Vorrei consultarmi con lei prima di fare altre domande. E’ un mio diritto.”
“…Un minuto. Non di più.” Scaglietti va verso Bunnings ed entrambi escono dalla porta d’ingresso.
“Bene, non abbiamo molto tempo. Uno di noi deve fare la parte di Fate." Dichiara Chrono.
“Ma che stai dicendo?” Dice Rein alzandosi dalla sedia.
“Quello non sa niente degli spari. Vuole solo chiedere a Fate dell’incidente. Ma Fate non può presentarsi come Fate perché deve fare la parte di Yuuno nel caso quello volesse interrogare Yuuno sulla macchina, e non possiamo fargli vedere Yuuno perché Yuuno ha un foro di pallottola nell’orecchio.” Spiega l’uomo. Hayate si china verso Amy.
“Tu lo capisci, normalmente?” Domanda sottovoce.
“Veramente non comunichiamo molto.” Riferisce la moglie dell’avvocato.
“Bene, Erio! Rein! Dobbiamo scegliere di nuovo.” Afferma Chrono battendo le mani.
“Oh, lasciami in pace con questi giochetti!” La donna torna da sua moglie.
“Lo so che è stupido, ma dobbiamo farlo. Ci serve una Fate.” Controbatte l’uomo. Amy fissa Nanoha e Hayate.
“Non importa, faremo noi tre. Coraggio, il marito o la moglie di quella dispari è Fate.” Afferma tranquilla. Nanoha alza gli occhi al cielo.
“Mia moglie è Fate.” Le ricorda.
“No, Fate è Yuuno. Tu giochi per Erio. Mettetevi in circolo.” Le tre si alzano e si mettono in cerchio.
“Io non lo so fare questo gioco.” Avverte la moglie di Rein.
“Aprite le dita, semplicemente. Faremo la conta… il dito dispari perde…pronte? Uno – due – tre.” Le donne mostrano le dita. “No!… No! Non puoi aprile cinque dita, Hayate.” Brontola Amy.
“Perché no?” Chiede quella fissandosi la mano.
“Perché non puoi? Solo uno o due dita. Pronte? Via. Uno – due – tre!” Altro giro di dita. “Ahi! E’ toccato a me! Al diavolo! …Mi dispiace Chrono.” Fissa tristemente suo marito, il quale le sorride dolcemente.
“Non importa. D’accordo, io sono Fate. Apri la porta, Rein.” La donna apre e i due agenti entrano. Scaglietti ha l’aria annoiata.
“Dunque è tanto difficile capire quello che intendo? Allora, dov’è la signora Fate Testarossa?” Chiede fissando il gruppo. Chrono fa un paso avanti.
“E’ proprio in questa stanza. Io sono Fate Testarossa.” Afferma battendosi una mano sul petto. Scaglietti lo fissa di traverso.
“Lei?”
“Si.”
“Lei è un uomo, mi era parso di capire che stessimo parlando di una donna.”
“Una piccola svista, sa eravamo tutti un po’ sorpresi di vedere due poliziotti e così ci siamo agitati leggermente. Comunque Fate è un nome anche da uomo, né più né meno come Andrea.” Si difende con voce calma Chrono.
“Capisco.” Scaglietti lo guarda serio. “E gli ci è voluto un minuto sano per pensare al suo nome?”
“Mai dare risposte affrettate. Facoltà di legge, Università di Harvard.” Dichiara saggiamente l’uomo mentre muove il capo.
“Mai fidarsi di uno che non sa se è lui o no. Accademia di Polizia.” Ribatte ghignando Scaglietti. Amy si avvicina ai due e involontariamente infila un braccio sotto quello di Chrono, come se tentasse di proteggerlo. L’agente si accorge del gesto e punta lo sguardo sulla donna. “Lei chi è, signora?”
“Io? Sono la moglie di Chrono Harlaown.” Dice tranquillamente. Poi si accorge della sua posizione e ritrae immediatamente il braccio. Iniziano a tremargli le mani.
“Chrono Harlaown? E dov’è il signor Harlaown?” Domanda Scaglietti.
“E’ in bagno… A casa sua.” Mormora allontanandosi in fretta e andandosi a sedere in disparte su una sedia. Il poliziotto torna a concentrarsi sull’avvocato.
“Bene, signor Testarossa. Ci parli dell’incidente. Ci racconti com’è andata.” Ordina.
“…Non potrebbe riuscire di nuovo un momento?” Chiede lui iniziando ad agitarsi.
“Io non vado da nessuna parte per nessun momento! Intesi? Mi installerò qui finché non ho ottenuto quello per cui sono venuto, dovessi far trasferire qui tutta la famiglia!” Dichiara con voce forte l’agente. Si sente il Bip del ricetrasmettitore nella fondina di Bunnings. “Chi è?” La donna estrare l’oggetto e se lo avvicina alle labbra.
“1047 Bunnings. Passo.” La radio emette qualche suono. “Controllo… Ricevuto… Un momento.” Guarda il suo collega. “La Porsche ’88 decapottabile è stata localizzata all’angolo tra la Quinta e il Mercato a Tarrytown. E’ stato arrestato un individuo sospetto. La serata è finita, dicono.” Dichiara con tono professionale. Scaglietti annuisce.
“Bene, allora il caso è chiuso.” Conclude l’agente.
“Fantastico! Meraviglioso! Che bellezza!” Urlano tutti insieme gli invitatati a quella festa disastrosa.
“Mi dispiace avervi disturbato, signori.” Continua il poliziotto.
“Non è niente. Nessun problema. Ci rendiamo conto.” Dice il gruppo con enfasi e con dei gran sorriso sul viso.
“Domani le faremo qualche altra domanda, signor Testarossa. Per stasera non la disturbiamo oltre. Grazie e buona notte, signori.”
“D’accordo. Con piacere. Quando vuole, agente.” Erio va verso Scaglietti e gli stringe la mano.
“Grazie della sua comprensione, agente.” Dichiara allegro.
“Sono sicuro di averla vista da qualche parte. Come ha detto che si chiama?” Chiede il poliziotto fissandolo.
“Erio. Erio Mondial.” Dice felice l’uomo.
“E’ mai stato in tv?”
“Per la verità, si. Sono candidato al Senato.”
“E’ vero. L’ho visto fare un’intervista su PBS.” Si intromette la donna con il distintivo.
“Perché era così restio a dirmi il suo nome?” Chiede Scaglietti.
“Sa com’è. Quando si è in politica, uno non ci tiene a farsi coinvolgere in certe cose.” Spiega il futuro senatore.
“Si, ma lei non c’entrava niente con questa storia. A meno che abbia assistito all’incidente. E’ così?”
“No, no, no. Mia moglie ed io siamo arrivati in ritardo. Non abbiamo neppure sentito gli spari.” Dichiara sorridendo Erio. La stanza cala in un silenzio glaciale. Gli altri alzano gli occhi al cielo invocando l’aiuto di qualche divinità mistica.
“Quali spari?” Domanda torvo Scaglietti.
“Hmm?” Erio tenta di riprendersi la mano ma l’agente lo stringe forte.
“Ho chiesto quali spari?”
“Forse quelli che sono stati sparati quando inseguivano l’auto rubata?” Azzarda Erio dimenandosi.
“E’ successo a dodici miglia da qui, a Tarrytown. Ha forse un udito di venti ventesimi, signor Mondial?” Si sente di nuovo il Bip della radio di Bunnings.
“1047 Bunnings. Passo…” Ascolta e poi ancora Bip. “Bene… Ricevuto… Provvediamo.” Chiude il contatto e guarda il collega. “I vicini hanno riferito che verso le nove sono stati sparati due colpi all’interno del 1257 Peeskill Road. Indagare.” Riferisce. Scaglietti sorride.
“1257 Peeskill Road… Beh, siamo capitati a proposito eh?… Qualcuno ha da dire qualcosa sugli spari?” Domanda fissando il gruppo.
“No…” Sussurra Chrono.
“…Assolutamente…” Continua Erio.
“…Non abbiamo sentito nessuno sparo…” Mormora Amy.
“… La musica…” Nanoha guarda Hayate.
“…Andava…” Dice quella spostando lo sguardo sulla moglie di Fate.
“Così forte…!” Dichiarano in coro le due donne.
“Nessuno li ha sentiti, immagino.” Scaglietti fissa il futuro senatore. “Chi è la donna seduta fuori nella BMW?”
“E’ mia moglie, Caro.”
“Vorrei fare due chiacchere con la signora Mondial…” Si volta verso la sua collega. “Arisa, falla venire qui.” Bunnings esce dalla porta di ingresso. L’agente avanza verso il gruppo e fissa la tavola in fondo alla sala.  “Mi sembra che abbiate avuto una cena niente male… Vorrei parlare con la servitù.”
“Non c’è servitù.” Dice Chrono.
“Chi ha cucinato?” Hayate alza la mano.
“Io.”
“Lei come si chiama?” Domanda l’uomo.
“Hayate.”
“Intendo il suo vero nome.” Scaglietti non vuole errori come quello che si è creato con Chrono.
“E’ il mio vero nome. Ho due sorelle che si chiamano Aria e Lotte. Lo giuro davanti a Dio.”
“Quella macchia sulla sua camicia è forse sangue, signor Mondial?” Domanda l’agente al senatore.
“Sangue? Oh, si. Mi sono punto con la forchetta durante la cena.” Spiega l’uomo. La porta d’ingresso si apre di colpo e Caro entra con Arisa. La donna è arrabbiata, il cuscinetto sulla spalla del vestito è staccato e ora pende dalla cintura.
“Si sente bene, signora Mondial?” Chiede facendo un passo verso Caro. Lei lo fissa male, alza il mento e tira dritto.
“Non intendo sporgere denuncia. Penserà a tutto il mio avvocato.” Dichiara con voce velenosa mentre si siede a gambe accavallate su una poltrona. Scaglietti fissa Erio in attesa di spiegazioni.
“E’ stato un incidente. Ha fatto cadere l’accendino elettrico in macchina sul sedile di pelle e io l’ho afferrato per la giacca per tirarla fuori dall’auto.” Dice in fretta.
“E come se l’è fatto quell’ematoma sul naso?” Chiede guardando il viso dell’uomo.
“Mia moglie stava rimettendo a posto il telefono in macchina, al buio, e la mia testa si trovava un po’ troppo in basso.”
“Ahi, ahi, ahi. Quante storielle umoristiche in questo caso!” Mentre i due parlano Hayate torna a sedersi sul divano, ma la cosa le provoca molto dolore.
“Ahhh!” Urla.
“E’ forse ferita anche lei, signora?” Chiede l’agente fissando la donna.
“Oh, io ho un dolore cronico alla schiena. Stare in piedi e camminare è molto doloroso per me.” Spiega Hayate mentre Rein le si avvicina e le massaggia i punti dolenti.
“Dunque neanche lei ha sentito gli spari?”
“No. Io stavo ballando.” Scaglietti guarda incredulo Hayate.
“E dire che stavo per andarmene.” Borbotta. Sente qualcosa cadere, così si gira e vede Amy che armeggia con un vassoio e dei bicchieri a terra. Li ha fatti cadere per l’agitazione. “Signora Harlaown.”
“Sarei io?” Domanda la donna mentre si guarda attorno. Chrono annuisce verso di lei. “Si! Signora Harlaown! Giusto…”
“Che cosa fa, lei?”
“Ecco, ho servito da bere per quasi tutto il tempo.” Spiega rimettendo tutto sul tavolino. L’agente si massaggia le tempie.
“Qual è la sua occupazione, intendo!”
“Oh, niente… Ecco, sono casalinga. Più o meno… oh, sono anche avvocato… E’ tutto… E anche Presidente dell’Associazione dei Genitori… Mi scusi. Sono molto nervosa.” Si siede, nasconde il viso tra le mani e tace.
“Non solo lei, signora. Ora vi dirò una cosa che esula dai miei doveri ufficiali. Non credo  a una sola parola di quello che ho sentito in questa stanza. Sono certo che ci sono stati degli spari, qui, stasera. Credo che qualcuno o tutti voi stiate cercando di nascondere qualche cosa. Un uomo ha un ematoma sul naso e che si infilza con una forchetta, la BMW di qualcuno è fracassata, il padrone di casa porta a spasso il cane e poi va a dormire, la padrona di casa porta il padre in ospedale in California con un femore rotto, e nessuno sente due spari, perché tutti ballano, compresa una donna che ha cucinato tutta la sera e che non può né stare in piedi né camminare! Dovete fare i conti con me… Sono un poliziotto vero, capite? Non sono Braccobaldo. E adesso esigo risposte vere, intelligenti, credibili e che non mi facciano ridere. Prima però voglio parlare con il signor Scrya e sapere che cosa sta succedendo, sempre che non abbia due pallottole in corpo. E adesso, vi do cinque secondi per farlo venire qui, altrimenti in due secondi lo trovo io.” Chrono e Erio, che sono alle spalle di Scaglietti, iniziano a discutere sotto voce, ma l’uomo li sente. “Non prendetemi per il naso. Sono così vicino a una promozione che ne sento quasi l’odore e non voglio giocarmela con questo caso… Devo cominciare a contare o devo salire le scale? Dipende da voi.” Nessuno si muove e così l’agente fa per muoversi. Erio scatta.
“D’accordo, un minuto solo, eh? Un minuto. Aspetti. D’accordo? Può aspettare? Aspetti… Rein! Chrono! Cioè, Fate. Credo sia il momento di chiamare Yuuno e chiedergli di venire qui non vi pare?” Guarda i compagni. Reinforce annuisce.
“Assolutamente.”
“Certo.” Concorda l’avvocato. La  moglie di Hayate va al telefono e chiama la stanza del padrone di casa. “…Yuuno?… Sono Rein…Ti aspettiamo… Vuoi venire?… Rilassati, Yuuno, è solo una reazione isterica.”
“Che le… gli prende?” Domanda Chrono. Reinforce lo guarda.
“Crede di essere temporaneamente cieco.” Spiega prima di tornare al telefono. “Mettiti un impacco caldo sugli occhi e scendi. Ci sono due agenti di polizia che vogliono parlarti… Perché? Perché hai mostrato un dito solo, ecco perché!” Urla e poi riaggancia. Sorride a Scaglietti e alla sua collega. “Sta bene. Arriva subito.”
“La verità, Agente è che volevamo proteggere il signor Scrya perché è un nostro amico. Ma sappiamo che siamo tutti nei guai se nascondiamo la verità…” Dichiara Erio andandosi a sedere sul divano accanto a Nanoha e Hayate. “Ci sono stati due spari, qui stasera. Io non li ho sentiti, personalmente, ma sono responsabile quanto quelli che li hanno sentiti e non hanno ritenuto di darmi ulteriori informazioni… benché non li avessi sentiti.”
“Smettila di aiutarci tanto, Erio.” Cerca di bloccarlo Chrono andando verso di lui.
“Tuttavia, il signor Scrya vuole dirci tutta la storia, i cui particolari nessuno di noi ha ancora sentito; riguardo all’assenza della servitù, alla scomparsa di sua moglie Shari, e ai due spari, che non ho sentito.” Continua il senatore.
“Oh, Dio, un’altra fitta alla schiena!” Esclama dolorante Hayate. La porta della camera da letto si apre e Fate fa la sua comparsa sulla porta. Indossa i pantaloni di Yuuno, una veste da camera, delle pantofole e una vistosa benda sull’orecchio. Ha i capelli legati in una bassa coda di cavallo e degli occhiali sul naso. Tutti la guardano. Lei li fissa furiosa per essere stata costretta a fare questo.
“Ciao, Yuuno.” Dice Erio.
“Salve, Yuuno.” Le sorride Rein.
“Ti senti bene, Yuuno?” Chiede Chrono. Fate scende lentamente le scale, mentre il poliziotto va verso di lei.
“Sono l’agente Scaglietti, signor Scrya. Questo è l’agente Bunnings. Si accomodi prego.” La moglie di Nanoha si siede su una poltrona in disparte e i due poliziotti la circondano. “Prendi nota, Arisa.” Ordina l’uomo, la collega estrare un blocco per gli appunti. “Dunque, signor Scrya, vuole raccontarci quello che è accaduto esattamente in questa casa stasera, dal principio?”
“Qualcuno vuole prima un caffè?” Propone Hayate. Fate alza la mano agitata.
“Si, un po’ di caffè non mi dispiacerebbe.” Afferma. Scaglietti le abbassa il braccio e la fissa seria.
“Non adesso, signora…” Dice verso la moglie di Rein. Torna da Fate. “Vada avanti, signor Scrya.” Lei inizia a giocherellare con le mani.
“Dunque… Vediamo… la storia… da principio… Oh Dio… Beh, al diavolo… Allora… Alle sei esatte sono tornato a casa. Mia moglie Shari era in camera sua a prepararsi per la festa. Ho preso una bottiglia di champagne dal frigorifero e sono andato in camera. Rosita, la cuoca, era in cucina con la sorella e il figlio e aspettava che Shari le dicesse quando cominciare a preparare la cena. In corridoio mi sono detto ‘E’ il mio decimo anniversario di matrimonio e non posso credere che amo ancora tanto mia moglie’. Shari stava mettendo il profumo che le avevo regalato per Natale. Le compro quello perché mi fa impazzire…” Fate si alza e raggiunge il divano dove è seduta Nanoha. Amy le passa due bicchieri vuoti. La donna che si finge Yuuno fa segno a sua moglie di alzarsi e quella obbedisce. “Ho bussato alla sua porta…” Chrono bussa contro la porta del bagno. “Grazie, amico mio.” Dice Fate prima di tornare alla storia. “Lei apre.” Nanoha finge di aprire una porta immaginaria. “Le porgo la bottiglia di champagne. Faccio un brindisi.” Ognuna di loro ha un bicchiere e Fate fissa intensamente la donna che ha davanti. “ ‘Alla donna più meravigliosa che un uomo abbia mai avuto per dieci anni’. E lei dice, ‘All’uomo migliore e ai migliori dieci anni che una moglie meravigliosa abbia mai avuto’… Beviamo.” Fingono di bere. “Ci baciamo.” Fate da un bacio sulla fronte di Nanoha. “Brindiamo di nuovo ‘Alla pelle più delicata del corpo più delizioso, che non è mai invecchiato in dieci meravigliosi anni’… Beviamo. Ci baciamo.” Poggia le labbra sulla punta del suo naso, sua moglie ride piano. “Brindiamo… Beviamo. Ci baciamo.” Unisce le loro labbra e per un secondo tutto scompare. Scaglietti si schiarisce la gola risvegliando le due. Nanoha fissa con gli occhi luminosi Fate. “Alle sette la bottiglia è vuota, mia moglie è svenuta e io sono completamente partito…” Nanoha si sdraia sul divano, poggiando il capo sulle gambe di Hayate che inizia a farle aria. “E in quel momento ho sentito il profumo. Il profumo al quale non posso resistere… In quel momento l’ho amata con la passione e l’ardore della prima notte di nozze.” Fate guarda Nanoha e poi Scaglietti. “Le racconto tutto questo, non senza imbarazzo, ma con orgoglio e gioia per un amore che diventa sempre più grande e sempre più duraturo man mano che i giorni passano. Restiamo lì, nudi, abbracciati, appagati nella nostra felicità. Orami sono le otto e fuori si sta facendo buio. Improvvisamente, si sente bussare alla porta.” Erio tira un paio di calci ad un mobile. “La porta si apre e uno strano giovanotto ci guarda dalla soglia. Shari grida.” Nanoha si mette a sedere e urla, mentre Chrono finge di essere il nuovo arrivato. “Io salto su e corro a prendere la pistola nel cassetto. Shari afferra un asciugamano e si copre.” Rein lancia una sciarpa su Nanoha. “Io rientro di corsa con la pistola, pronto a difendere la vita di mia moglie. Lo strano giovanotto dice in spagnolo ‘Yo quito se dablo enchilada por quesa in quinto minuto’. Ma io non capisco lo spagnolo e non avevo mai visto prima il figlio di Rosita, e non sapevo che mi stava chiedendo se dovevano già riscaldare la cena. E così ho puntato la pistola contro di lui.” Mette le dita a pistola e le  dirige verso Chrono. “Shari grida.” Nanoha urla. “E mi afferra il braccio.” La donna raggiunge Fate e fa quello che ha appena detto. “La pistola cade e parte un colpo che mi colpisce al lobo dell’orecchio… Il figlio di Rosita si precipita in basso gridando ‘Mamaseeta! Meela que paso el hombre ay baco ay yah. El hombre que loco, que bang-bang’… il pazzo voleva sparargli. Rosita, la sorella e il figlio si danno alla fuga.” Hayate, Amy e Rein corrono su per le scale insieme a Chrono. Fate si tiene l’orecchio bendato. “Il mio lobo sanguina sporcando l’abito di Shari.” Sfrega una mano contro Nanoha che è chinata accanto a lei. “Improvvisamente sentiamo arrivare una macchina. Sono i primi ospiti. Shari afferra un accappatoio e si precipita su a fermare Rosita, la sorella e il figlio, altrimenti si resta senza cena. Ma si son dati alla fuga con la loro Toyota. Io guardo fuori dalla finestra, ma è buio e credo che qualcuno stia rubando la mia bella vecchia Mercedes, così miro di nuovo contro di loro. Shari corre in cantina dove teniamo una cesta. Cerca l’abito che indossava l’anno scorso per la festa nazionale israeliana. Non trova la luce, scivola per le scale e scompare nel buio.” Nanoha caccia un urletto mentre cade dietro il divano, scomparendo alla vista. “Io corro di sotto cercando Shari, noto la porta della cantina aperta e temendo che il ragazzo dall’aria strana ritorni, chiudo la porta, senza sapere che Shari è ancora là. Poi corro a prendere un’aspirina perché il lobo dell’orecchio mi duole.” Fate fa la sua migliore faccia dolorante. “Ma il sangue sulle dita mi va negli occhi e per errore prendo quattro Valium, mentre il sangue cade sul tappeto bianco. Così comincio a scrivere un biglietto spiegando l’accaduto, ma il biglietto non ha senso. Mi assale il timore che qualcuno possa pensare a un biglietto suicida, e che chiami la polizia; il mio amico Erio Mondial stava arrivando e sarebbe stato un disastro per la sua campagna elettorale rimanere coinvolto in un suicidio, così ho strappato il biglietto e l’ho buttato giù dal gabinetto, proprio mentre loro entravano in camera mia.” Hayate, Rein, Chorono, Amy, Caro e Erio si avvicinano a Fate con la faccia stravolta. “Gridano, ‘Che cosa è successo? Che cosa è successo?’ Ma prima di poter spiegare l’accaduto, sono svenuto sul letto.” Cade sul divano mentre tutti si metto intorno a lei. I due agenti fissano la scena teatrale attoniti. Fate tace un secondo poi salta di nuovo in piedi e sorride ai due. “E questa è tutta la storia, quant’è vero che…” Indica le iniziale cucite sulla veste da camera. “Sono Yuuno Scrya.” Dichiara con voce solenne. Nanoha esce da dietro il divano e le va accanto. Scaglietti avanza verso la donna travestita da uomo.
“Beh, signor Scrya, se le cose stanno così… siamo spiacenti di avervi disturbato. Bunnings andiamo.” I due se ne vanno in silenzio e appena la porta si chiude tutti si voltano verso Fate.
“Dove  sei andata a pescare una storia simile?” Chiede sorpreso Chrono.
“L’ho inventata.” Dice con tono modesto la donna mentre Nanoha le toglie gli occhiali e le scioglie i capelli. La preferisce in quel modo.
“E’ ovvio che l’hai inventata. Ma quando?” Continua esterrefatto l’avvocato.
“Mentre la raccontavo. Una frase dopo l’altra. Parola per parola. Non sapevo dove sarei arrivata, ma sono andata avanti.” Dice mentre si toglie la fascia dall’orecchio e la poggia su un tavolino. Si sentono le sirene della macchina della polizia che si allontana.
“Non parli neanche lo spagnolo.” Nota Nanoha. Fate le sorride.
“Ho inventato anche quello.”
“Accidenti, potevano finire tutti in carcere per falsa testimonianza.” Esclama Amy, che non si è ancora ripresa del tutto. La proprietaria del circolo del tennis scoppia a ridere.
“Lo so. Era come una sfida. L’ultima risorsa. E’ stato il momento più bello della mia vita.”
“Sono impressionata. Sinceramente e profondamente impressionata. Indubbiamente Fate, sei una delle menti più grandi che abbia mai conosciuto.” Confessa Rein battendole una mano sulla spalla. Nanoha solleva un bicchiere pieno di vino.
“Un brindisi a mia moglie Fate. Proprio quando cominciavo ad annoiarmi del nostro matrimonio, mi sono innamorata di nuovo di lei.” Tutti prendono un calice e gioiscono in coro.
“A Fate!” Esclamano bevendo. Le due Testarossa si baciano e poi si sorridono a vicenda.
“Io avrei una domanda interessante.” Le interrompe Amy.
“Cioè?” Chiede Hayate fissandola.
“Cosa sarà successo esattamente a Yuuno e Shari?” Suona il telefono. Rein solleva la cornetta.
“Pronto?… Si, Yuuno… Siamo tutti qui… Sei pronto per ricevere visite?… Magnifico… Moriamo dalla voglia di sapere la storia. Siamo pronti.” Dice prima di riagganciare. “Yuuno ora ci dirà com’è andata.” Il gruppo si avvia su per le scale.
“Spero che la storia sia più breve di quella di Fate.” Commenta Amy. Caro guarda Erio con aria irritata.
“Ti ho visto dal finestrino della macchina. Con chi stavi parlando al telefono?”
“Con Ginga Nakajima. Ha scoperto chi è che mette in giro quelle chiacchiere su di noi.” Dice l’uomo mentre salgono le scale.
“Chi è?” Domanda la moglie.
“Vice Granscenic.” Improvvisamente si sente qualcuno bussare dall’interno della porta della continua. Tutti si fermano e si voltano.
“Aprite! Aprite! Fatemi uscire!” Grida agitata una voce di donna.
“Chi è?” Domanda confuso Chrono.
“Sono Shari.” Tutti guardano increduli Fate.
 
 
 
 
  
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