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Autore: miatersicore23    17/09/2014    10 recensioni
AU/AH
Elena ha una bella vita, delle amiche, un ragazzo che dice di amarla, una famiglia unita e un futuro da programmare. Lei frequenta il liceo, ma per quello che lei crede uno stupido errore, rimane incinta. Elena è innamorata di Stefan e tra lei e Damon non c'è mai stato niente, almeno così crede.
Damon affronta la vita come tutte le persone. E' pronto a ciò che accadrà in futuro quando sua madre non ci sarà più. E forse, un bambino potrebbe essere l'unico suo appiglio per non perdere la testa. Potrebbe essere l'unica ancora.
Dall'undicesimo capitolo:
Permettimi di adorarti, di amarti in modo totalizzante. Permettimi di farti capire quanto tu sia importante per me. Permettimi di farti la corte, perché quella fase l’abbiamo completamente saltata. Permettimi di dirti quanto sei bella. Permettimi di portarti a cena, mentre lasciamo nostro figlio a tua madre o alla mia. Permettimi di renderti mia.
E renditi conto della totale pazzia che sta passando la mia testa. Renditi conto di quello che sono diventato con te, per te. Renditi conto che non c’è nulla di più importante di voi due. D’ora in poi ci sarete solo voi due,
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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18.
Epilogo
  Futuro.


 
(Damon-Sei anni dopo)
È fatta. Finalmente le prove generali del mio primo spettacolo sono concluse. Il mio primo spettacolo. Non ci posso ancora credere! Sì, va bene, non è nulla di che, ma è comunque il mio primo spettacolo a Broadway. Dopo aver lavorato come un mulo per sei anni, se tra due giorni tutto andrà bene, un po’ di meriti andranno finalmente a me.

-Ok, ragazzi siete stati grandi. Mi raccomando per dopodomani, vi voglio carichi. Andatevi a riposare.

Tutta la crew applaude entusiasta e carica di aspettative come lo sono io.

-Papà?

Mi volto verso John. Oggi voleva stare con me e quindi dopo l’asilo sono andato a prenderlo e l’ho portato nel piccolo teatro dove facciamo le prove. Ha giocato per tutto il pomeriggio e alla fine si è stancato, addormentandosi. In fin dei conti sono le dieci di sera e a quest’ora dovrebbe stare nel suo letto.

Si stropiccia gli occhi con una sua mano e si accuccia sulla poltroncina rossa della platea, sotto il mio giubbotto di pelle per farlo riscaldare. Per un attimo mi è sembrato vedere Elena… o forse è Elena che sembra costantemente una bambina piccola. Ad ogni modo, nonostante fisicamente sia così simile a me, ha ereditato dalla sua mamma il carattere forte, ma allo stesso tempo tenace.

-Andiamo a casa dalla mamma?

Mi chiede con voce assonnata.

-Certo, campione.

Lo prendo in braccio e saluto gli altri, dicendo a Bob, l’inserviente, di chiudere tutto. John si appoggia sulla mia spalla, dormiente, e intanto io mi dirigo verso l’auto.

È incredibile il traffico che c’è a quest’ora!

Ritorno a casa mezz’ora più tardi e trovo nel nostro appartamento un’Elena inviperita perché non riesce a far addormentare la piccola Katherine. È lì, sul divano, con la classica felpa a ricoprirle ogni curva e con la bambina in mano.

Sì, sì, sì. So benissimo cosa state pensando. Io Elena abbiamo fatto un altro figlio, ma neanche lei è stata programmata. Elena è rimasta incinta subito dopo essersi laureata e per fortuna, negli ultimi mesi ha trovato un lavoro in un piccolo giornale. Inizierà dalla gavetta, ma a lei non importa. Vuole solo guadagnare qualcosa per la famiglia. E intanto è arrivata Katherine. Bellissima e così piccola. Uguale alla madre. Mi sono innamorato anche di lei. Come non avrei potuto? La bambina domani compirà un anno e tutta la famiglia arriverà a casa per festeggiare. La casa non è molto grande (dopo aver vissuto per tanto tempo nell’appartamento di Grayson, non ci siamo potuti permettere di più), ma siamo comunque in grado di accogliere un po’ di gente.

-Grazie al cielo siete tornati, aiutami ti prego!

Le do John e lei mi dà Kath.

-Ciao principessina. Cos’è, non riesci a dormire?

La bambina mi guarda con quei suoi occhioni color cioccolato e sorride nel vedermi. La coccolo un po’ e raggiungo Elena in camera di John. Lo sta mettendo a letto. Mi avvicino anche io e vedo che stanno giocando e ridendo. Meno male che prima aveva sonno!

-Ti sei divertito oggi con il papà?

-Sì! – Risponde lui, accucciandosi sotto le coperte. – Buonanotte, mamma. Posso dare un bacino a Katherine?

Io mi avvicino e mi piego in avanti per fargli dare un bacio alla sorellina. Lei si accorge delle attenzioni del fratello e si sporge verso di lui, abbracciandolo.

-Buonanotte anche a te papà. Ti voglio bene.

-Ti voglio bene anche io, campione.

John ride divertito dall’allegria della sorella che continua a giocare con la maglietta del suo pigiama e alla fine Katherine finisce con l’essere sdraiata accanto al fratellino. Io rimango accanto a loro, osservando ammirato tutti e due. Solo lo spettacolo più bello che io abbia mai visto, insieme ad Elena. Miracolosamente si addormentano insieme. Dovrei dire anche per fortuna visto che la piccola a volte tende ad addormentarsi tardi.

Adesso è arrivato il momento mio e di Elena. Questo è l’unico momento della giornata in cui siamo veramente soli, senza marmocchi che ti tormentano e senza lavoro a cui pensare. Dopo aver messo anche Katherine a letto, faccio scattare il nostro solito rituale: noi, sul letto con un bicchiere di vino rosso in mano, prima di fare l’amore. Forse qualche volta è anche più di un bicchiere. Finiamo per essere un po’ brilli e ridiamo silenziosamente a delle cavolate che ci diciamo. Poi le risate smettono e iniziamo a baciarci. Passa tutto velocemente. Sono passati sei anni eppure mi sembra ancora fare l’amore per la prima volta con lei.

Appoggio il bicchiere sul comodino e la stessa cosa fa lei. Il mio corpo è sopra il suo e inizio a baciarle il collo. Da quando è nata Katherine il suo odore è ritornato ad essere quello di un bambino misto al proprio. Addosso a lei quell’odore è buonissimo. Mi manda fuori di testa e non mi interessa se indossa una felpa o un capo di lingerie sexy. Per me lei è bellissima. Soprattutto se ha quest’odore con sè.

-Facciamo un altro bambino?

Le chiedo innocentemente, baciandole la mandibola e notando la faccia sorpresa di Elena.

-Un… un altro?

-Mmh mmh.

-Damon. – mi ammonisce. – L’ultima volta non mi hai dato neanche il tempo di laurearmi. Ho bisogno di lavorare un poco e non di stare sempre dietro a dei bambini.

-Ehi stavo scherzando. Anche io vorrei aspettare ancora qualche anno prima di avere un terzo figlio.

-Quindi vuoi davvero un altro figlio?

Mi chiede sorpresa e io annuisco ancora una volta dicendole che però non adesso. Chi l’avrebbe mai detto. Damon Salvatore che fa il papà. Damon Salvatore che desidera avere tanti figli. Assurdo, eppure è così.

-E comunque ti sei laureata, ma abbiamo fatto sesso in uno sgabuzzino dell’università dopo… lì abbiamo concepito Katherine.

-John nel letto di Caroline, Katherine nella Columbia… dobbiamo trovare un altro luogo strano per il prossimo.

-Smettiamola di parlare. Facciamo l’amore.

Mi avvicino ancora di più a lei e la tengo premuta contro di me, baciandola ancora. Sfilandole i vestiti e sfiorandole ogni centimetro del corpo. È bello. Ed è bello anche quando finiamo. Siamo stanchi, sia per via del sesso che per via del lavoro e a volte ci addormentiamo. Invece adesso rimaniamo abbracciati e soprattutto nudi con la speranza che John non si svegli perché ha avuto un incubo.

-Dovresti dormire. Domani sarà una giornata molto impegnativa per te.

Le dico e subito dopo ricevo uno scappellotto sulla nuca.

-Non devo essere l’unica che deve organizzare la festa di tua figlia domani. Un aiuto sarebbe gradito.

-Va bene, va bene. Tanto domani non ci sono prove, con la compagnia ci vediamo direttamente il giorno dello spettacolo.

-John mi ha detto che si è divertito a vedere gli attori recitare. Mi ha detto anche che da grande vuole essere un attore.

-Be’ se continuerà a vedere le prove dei miei spettacoli, crescerà in quell’ambiente. Non vedo perché no.

-Però voglio che uno dei due vada al college. Che erediti la mia passione per lo scrivere e… Dio, ti rendi conto che stiamo già programmando la vita dei nostri figli?

Mi chiede sorridente. È bellissima mentre sorride e scorgo ancora quel barlume di infanzia nei suoi occhi, nonostante i suoi venticinque anni. Sarà sempre la mia piccola Elena e io la amo. La amo! La amo quando fa ogni cosa. Quando sorride, quando parla dei nostri figli con quella luce negli occhi e persino quando l’altro giorno stava parlando con Caroline al telefono per organizzare la festa per il primo compleanno di Katherine. È bella sempre. In ogni caso.

 In un batter d’occhio ci addormentiamo anche noi due. Non lo facciamo a posta. È solo che io ed Elena non stiamo mai un attimo fermi e quando arriviamo a casa crolliamo totalmente.

Il giorno dopo passa in fretta e lascia il posto alla sera. La casa è addobbata con palloncini colorati, John è vestito con dei semplicissimi pantaloni e una camicia, mentre io sono rimasto fedele alla mia t-shirt nera. Elena si è messa un semplice vestitino marrone per accogliere gli ospiti. Più che altro è molto comodo visto che farà avanti e indietro tra la cucina è il soggiorno.

Caroline e Bonnie sono già arrivate da Mystic Falls e la stanno aiutando a sistemare le ultime cose e intanto che gli altri invitati arrivano, io cerco di vestire la piccola Katherine. Non è un lavoro da uomini, ma almeno lei non mi ha fatto la pipì addosso come qualcun altro.

-Papà!

Esclama lei, afferrando la gonna rossa del suo vestino. Io sto cercando di allacciare tutti i micro bottoni che stanno dietro (una cerniera, no?), ma è davvero difficile.

-Ancora un attimo di pazienza, amore mio, e sarai libera di giocare con qualsiasi cosa tu voglia.

Le sussurro dolcemente. Al suono della mia voce, la sua testolina, che prima era impegnata a cercare un qualsiasi oggetto per distrarla, si gira verso di me e sorride, prendendomi il labbro inferiore e stritolandomelo. La prendo in braccio e la sollevo in alto, sopra la mia testa. Lei ride, divertita. Faccio finta di farla cadere e poi la riporto su.

Esco dalla camera da letto e noto la tavola imbandita da differenti tipi di patatine e bevande.

-Barbie, quando arriveranno Klaus e Kol? Io mi sto annoiando.

Ah proposito, Kol e Bonnie si sono messi insieme. Ormai sono più di quattro anni che si frequentano mentre Klaus ha chiesto a Caroline di sposarlo e ora la bionda si vanta sempre del grosso diamante che ha all’anulare sinistro. Ogni volta che ci incontriamo me lo mostra con la speranza che io mi convinca a chiederlo ad Elena. Non che io non voglia sposarla, ma adesso stiamo bene così e quando sentirò di voler legarmi ancora di più, allora le farò la proposta.

-Dovrebbero arrivare a momento… oh ma quanto sei carina. – Dice, notando Katherine e prendendola in braccio. – Ma che fine ha fatto il vestito rosa che le avevo scelto io.

Oh, me lo ricordo bene quel vestito. Un pugno in un occhio.

-Caroline, è una bambina, non un confetto.

Lei mi fa la linguaccia e si porta via mia figlia, guardandola adorante. Scommetto che non appena si sposerà con Klaus, rimarrà incinta. Credo che voglia un bambino.

Sento suonare alla porta e vedo John correre ad aprire. Kol, Klaus, Alaric, Enzo, Maggie (la ragazza di quest’ultimo), Stefan, Hayley, papà, Miranda e Jeremy, sono appena arrivati. Ci sono tutti. Manca solo Grayson, ma lui arriverà un po’ più tardi a causa di un turno di lavoro.

Siamo tutti riuniti ed è raro incontrarci. L’ultima volta è stato proprio alla nascita di Katherine. Esattamente un anno fa. Purtroppo da quando ci siamo trasferiti a New York ci siamo un po’ distaccati dagli altri, ma è normale, no? New York da Mystic Falls è molto lontana e devo ammettere che a volte sento molto la mancanza di papà e Stefan. Per fortuna, Grayson agli inizi ci ha accolto in casa sua. Poi abbiamo comprato questa che permette di far vivere tranquillamente i nostri figli. Cielo, ho trentatré anni e già ho un figlio di sei anni e una figlia di uno.

-Nonno!

Esclama John andando incontro a mio padre.

-Ehi come sta il mio nipote maschio preferito? – Banale. Lo prende in braccio. – Sono diventato troppo vecchio per sorreggere dei pesi.

Tutti si buttano sui bambini. Le donne si fanno abbindolare dal faccino di Katherine, mentre gli uomini ridono e scherzano con John. In particolar modo Enzo. Mio figlio lo adora ed è forse l’unico, che insieme ad Alaric, mi viene a trovare spesso. Gli altri li vedo sporadiche volte.

Quando arriviamo a fine serata, e c’è anche Grayson, Caroline ci mostra la torta rosa che ha fatto lei. È il momento delle foto. Elena con in braccio la piccola si avvicina alla torta e io mi porto dietro di lei, cercando di sollevare John. Ci immortalano mentre do un bacio sulla guancia ad Elena. Questo è un momento incredibilmente dolcissimo, ma non noto che mio figlio ha preso con la mano un’abbondante porzione di panna e me l’ha spalmata sul viso e sulla maglietta.

-No! La mia Varvatos!

Mi lamento scherzosamente. La serata finisce tra risate e scherzi, con io che faccio il solletico a John per  vendicarmi del suo scherzo e con Elena che tenta nuovamente di far addormentare Katherine. Ma oggi c’è gente e l’adrenalina è alle stelle.

Mi guardo un attimo intorno e adesso mi rendo conto che ho una vera famiglia. E devo ringraziare molto quella donna che è ritratta nella foto sulla mensola del camino. Quella donna che sorride all’obiettivo  e che mi ha amato più di qualsiasi altra cosa al mondo.

“Ti voglio bene, mamma.”

Fine

Note finali: È   F  I  N  I  T  A  !
Sveglia ragazze è finita. Solo io non riesco a capacitarmi di questo. Mi viene da piangere. Cavoli, sto piangendo e davvero non so come esprimere la mia gioia a tutti voi che avete recensito questa storia (abbiamo superato le cento recensioni! Per me è un gran traguardo) e chi l’ha messa tra le preferite, seguite e ricordate. Grazie a tutti i visitatori silenziosi che hanno seguito la mia storia e grazie al mio dentista, perché se non fosse stato per quel dente del giudizio tolto di pomeriggio, la mattina successiva sarei andata a scuola e allora mi sarei dimenticata di scrivere il primo capitolo.
Sono passati nove mesi. È stato letteralmente un parto (rimaniamo in tema xD)
Un bacio a tutte voi. Vorrei chiedervi, per chi non l’ha ancora letta, se poteste andare a visitare la mia nuova long.
Vero o Falso ( sempre Delena, AU). Sarei molto felice si sentire le vostre opinioni. Spero che sia all'altezza di questa storia e solo voi potete dirmi se devo continuarla o no.
Con immensa gratitudine,
la vostra Mia Tersicore.
   
 
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