La sera dopo era stata Blanca a trascinare i fratelli di nuovo nella stanza dei genitori, nonostante le vivaci proteste di Juan.
<< Voglio sapere come va avanti la storia, voglio sapere >> disse non appena aprì la porta, e Juan le mise una mano sugli occhi per evitare che vedesse sua madre e suo padre che si stavano baciando appassionatamente.
<< Juan! Togli subito le mani dalla mia faccia! >> urlò Blanca e Manuél, quell’uomo che detestava con tutta l’anima, smise di baciare sua madre, la donna che gli era più cara. Juan aveva avuto alcune avventure con cameriere e sartine ma era certo che nessuna di loro avrebbe potuto sostituire sua madre, la sua splendida madre.
<< Cosa volete a quest’ora? >> chiese Isabel, mentre si ricomponeva e solo quando ebbe terminato Juan tolse le mani dal viso di Blanca che corse verso sua madre, mentre il fratello aveva in braccio Francisco, che stava per svegliarsi.
<< Voglio la storia, dovete continuare, sono curiosa! >> Blanca questa volta non riuscì a trattenersi e urlò, svegliando definitivamente Francisco che si mise a piangere. << ecco, l’hai fatto piangere! Sei contenta vero? >> sbottò Juan, prima di ricevere un ceffone da sua madre, che ne rifilò uno anche a Blanca. << Juan, non rivolgerti a tua sorella con quel tono, Blanca, non urlare >> li riprese Manuél, mentre la bambina si massaggiava la guancia offesa e Juan lo guardava stizzito. << Vostro padre ha ragione >> intervenne Isabel.
<< Allora, vostra madre e io sbarcammo a Vera Cruz con un giorno di ritardo a causa di una tempesta, e venimmo informati che essendo vostra madre l’unica erede era inutile venire, ma poi si parlò dell’hacienda di Zaragoza >> << Zaragoza? >> << Esatto. A quanto sembrava una zia di vostra madre, donna Eulialia Maria de San Sebastian era deceduta da poco e non avendo altri parenti all’infuori di vostra madre, e di un lontano cugino di cui s’ignorava dove abitasse era necessaria la presenza di vostra madre a Zaragoza il prima possibile >>.