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Autore: Infinity19    03/10/2008    18 recensioni
Draco riesce a fare chiarezza nei sentimenti che cela nel cuore grazie ad Harry, che tornato bambino, lo considera il suo Principe dei sogni.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Blaise Zabini, Hermione Granger, Pansy Parkinson, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il piccolo Harry e il principe Draco 16 Efp CAPITOLO 16

L’aula di Trasfigurazione era un vero e proprio tripudio di sgargianti e vivaci colori che, come il più bello degli arcobaleni, sembravano stessero dipingendo il cielo sereno di un futuro diverso, in cui le nere nubi della discordia e della divisione, che per secoli avevano tempestato nei cuori di Serpeverde e Grifondoro, avrebbero lasciato il posto ad un sole radioso e splendente, nato dall’Am… amicizia tra Harry e Draco…
Questa almeno, fu la nuova e calda speranza che invase con prepotenza il cuore della professoressa McGranitt. Anche se, osservando con profonda commozione, per entrambi, i sinceri e affettuosi sorrisi che si rivolgevano l’un l’altro e la dolcezza e la tenerezza di ogni loro reciproco gesto, Minerva intuì che la parola Amicizia era ben lontana dall’esprimere il vero significato di ciò che realmente legava quel piccino e il suo principe biondo.
Ma il filo dei suoi ragionamenti, con la conseguente realizzazione del nome giusto da dare a quel sentimento, fu spezzato nel momento in cui il bambino rilasciò la presa, con cui la teneva stretta tra le braccia, e lei poté finalmente tornare in forma umana, cosa che, ripensandoci, sarebbe stata molto meglio non fare. Infatti, mentre tra i ragazzi imperversava la battaglia di colori, il piccolo Harry, protetto da una barriera protettiva creata dalla bionda Serpe, incitava, tra squillanti risate, il giovane Malfoy a colpire indiscriminatamente ora un verde-argento, ora un rosso-oro, e il biondino con un ghigno sempre più divertito lo accontentava. Conclusione: con un tacito accordo e ghigni poco rassicuranti, i componenti delle due Case avevano infine deciso di rivolgere contemporaneamente i loro ‘attacchi’ verso la cattedra, dato che non era affatto giusto che proprio Potter e Malfoy, che erano stati quelli a cominciare, fossero gli unici a non avere alcuna traccia di colore tra i capelli. Fu quindi una questione di secondi: sempre ridendo, perché non si era mai divertito così tanto, Harry vide tutte le bacchette puntategli contro e con un trillo gioioso si era stretto maggiormente tra le braccia del suo Principe, ma così facendo aveva sia fatto perdere la concentrazione a Draco e quindi dissolvere lo scudo, sia fatto scappare la gatta, che ne aveva approfittato per ritrasformarsi. Caso volle però, che la professoressa si ritrovò proprio tra i due fuochi e che tutti gli incantesimi dei Serpeverde e Grifondoro del quinto anno le si infrangessero contro.
Anche se provarono a trattenersi, arrivando quasi alle lacrime, persino gli appartenenti alla Casa di Godric questa volta non riuscirono a non scoppiare a ridere unendosi all’ilarità dei verde-argento, mentre il piccino alle spalle della vicepreside se la rideva come un matto, nel constatare affascinato i suoi capelli grigi sfumati adesso da tanti fantastici colori.
“Sei così buffa, nonna Mc!”
La professoressa assunse allora un’aria severa e uno sguardo minaccioso, tanto che le risate scemarono e tutta la classe, ammutolita e adesso sul serio spaventata, presagì un’incombente e devastante punizione; ma, invece di proferire parola, la McGranitt lentamente si girò verso quei due, che con due identici ghigni impertinenti sedevano sulla sua cattedra, pronunciò due semplici incantesimi e infine, con un sorriso soddisfatto, si spostò in modo che potessero vederli tutti.
Un’ ovazione di approvazione per il suo operato si alzò allora da tutti gli studenti, compresi, per l’immensa sorpresa e piacere della vicepreside, che era leggermente arrossita per questo, anche le Serpi; qualcuno, al suono di un “E brava nonna Mc!”, pronunciato proprio da un compiaciutissimo Adam Davis, batté addirittura le mani, mentre le risate ritornarono ad echeggiare tra le mura dell’aula di Trasfigurazione e tutti gli occhi erano fissi a rimirare un Malfoy, dal viso inorridito e i capelli rosso e oro, e il piccolo Potter, che invece se la stava spassando come non mai e aveva le ciocche dei capelli tinti con i colori delle quattro Case di Hogwarts.
“Malfoy non c’è che dire, con la tua bionda capigliatura, il rosso ti dona!” Esclamò Adam con le lacrime agli occhi per il troppo ridere. “Mi sa che staresti proprio bene tra i Grifondoro!”
“Sì, Malfoy, se vuoi ti rendiamo membro onorario della nostra Casa!” Fece anch’egli divertito MacArthur, sorridendo complice al quindicenne, sua nemesi, per poi rendersene conto e arrossire entrambi. “Potremmo usarti come mascotte agli incontri di Quidditch! Almeno saresti utile a qualcosa, visto che a prendere il Boccino proprio non ti riesce!” Aggiunse poi, spezzando così quel momento di imbarazzo che si era creato con il verde-argento. Questa volta però a ridere furono solo i rosso-oro, mentre i Serpeverde persero ogni traccia di allegria e assunsero tutti degli sguardi torvi e ostili.
Infondo, si disse Minerva, c’era da aspettarselo: errori commessi in secoli di storia non potevano cancellarsi in un’unica ora, soprattutto poi se si finiva a parare sull’argomento Quidditch. Ma ancora una volta il piccolo Harry, con la sua irresistibile ingenuità, provvide a stemperare la tensione che si stava creando.
“Principe Draco! Adam e MacArthur ti hanno chiamato Malfoy e non principe!” Constatò offeso il bimbo, al ché Davis perse ogni traccia di colore dal viso, mentre Julius inarcò confuso un sopracciglio, non comprendendo il perché dell’improvvisa espressione di terrore comparsa sul volto del suo antagonista Serpeverde.
“Già!” Fece alterato Draco e con uno sguardo che non prometteva nulla di buono. “E peggio ancora mi hanno dato del Grifondoro! Quindi si meritano di non uscire vivi da questa stanza!” Strascicò poi, incavolato nero.
Il piccino mise su un’espressione pensierosa e poi, con un sorriso malandrino, propose: “Mmm… e invece, visto che i capelli ce li hanno già tutti colorati, perché adesso… adesso…” Meditò facendo aumentare l’angoscia in Adam e ora anche in MacArthur. “Adesso non glieli tagli via tutti?” Concluse birichino e il biondino, o meglio il purtroppo adesso rossino-dorato, ghignò ferino e, compiaciuto per quel suggerimento, provvide immediatamente ad eseguire, provocando così di conseguenza l’ilarità dell’intera classe, tranne dei due malcapitati, che adesso erano quasi completamente calvi, e della McGranitt, che non era riuscita ad intervenire in tempo, perché troppo sorpresa per la monelleria del piccolo salvatore del mondo magico.
“Harry!” Esclamò infatti sconvolta la professoressa, con tono di rimprovero. “Non sono cose da fare queste e neanche da pensare! Chiedi subito scusa ai tuoi compagni.”
“Ma nonna Mc! Hanno offeso il Principe Draco!” Sbuffò il bimbo, incrociando indispettito le braccia e gonfiando le guancia, mentre Malfoy sogghignava nel vedere con quanta decisione il bambino continuava a difenderlo.
“Mmm… Guarda che essere un Grifondoro non è per niente un’offesa, Harry. Pensa che da grande potresti diventarlo anche tu!” Aggiunse poi con un tenero e saputo sorriso la professoressa.
Ciò che non si era aspettata però, fu che al termine delle sue parole il giovane Draco aveva assunto di nuovo la sua abituale espressione di fredda impassibilità, che purtroppo la donna conosceva da ben sette anni, e che ogni traccia di allegria era scomparsa dal suo volto, così come la dolcezza nel suo sguardo, lasciando il posto ad un gelo impenetrabile che non conosceva emozioni.
Ma al “NO!!! Non voglio essere un Grifondoro! Ma un Serpeverde come il Principe Draco!” gridato con veemenza da Harry, vide negli occhi del biondino accendersi un fuoco così potente da sciogliere il ghiaccio eterno che imprigionava il suo cuore; un fuoco che bruciava d’Amore… adesso Minerva aveva finalmente capito…
Il piccino allacciò strette le braccia intorno al collo della bionda Serpe e, sebbene la sua voce fosse attutita perché il suo capo aveva trovato rifugio nell’incavo del collo di Malfoy, tutti, con gli occhi spalancati, soprattutto i rosso-oro, sentirono le sue parole accorate: “Il Principe odia i Grifondoro e io non voglio che mi odi!” Nessuno però capì cosa gli aveva sussurrato invece Draco all’orecchio, ma doveva essere stato qualcosa di davvero molto bello, si disse commossa la professoressa di Trasfigurazione, perché mai aveva visto sul viso del suo amato studente, Harry Potter, un sorriso così raggiante e luminoso…

“Io non potrei mai odiarti, Potty! Nemmeno… nemmeno se da grande tu diventassi un Grifondoro!”
Ma l’immagine del Potter diciassettenne gli comparve avanti agli occhi e il giovane Malfoy sentì il cuore stringerglisi nel petto e una straziante fitta di dolore dilaniargli l’anima.
E per non sentire più male, fu costretto a dirsi un’altra bugia: “Ma solo tu Potty, non… non Potter!”
Ma Harry non comprese, né diede peso a quest’ultima frase, perché cullato da una dolcissima speranza: forse se non lo odiava il suo Principe Draco gli voleva tanto bene, proprio come sentiva volergliene lui…

Per la gioia del piccino la professoressa McGranitt, nella restante ora che aveva con quella classe, non andò avanti con la lezione sugli animagus, ma permise ai suoi studenti di ripetere incantesimi anche degli anni precedenti. Ed è così che il piccolo Harry si vide richiamato ora da un ragazzo ora da un altro, che, quasi come in una gara, si sfidavano a chi riuscisse a meravigliarlo e a farlo sorridere di più.
Di positivo ci fu che il bambino si tranquillizzò del tutto, rasserenandosi completamente dopo l’episodio avvenuto nell’ aula di Storia della Magia e che addirittura riuscì a staccarsi dal suo Principe, per guardare da vicino una matita che, con gambe e braccia e una gomma per cappello, ballava il tip-tap sul banco di una Grifondoro dalle origini babbane.
Anche se un po’ gli dispiacque, perché il contatto con il bimbo rasserenava anche lui, Draco rilasciò un sospiro di sollievo e fu davvero felice nel constatare che il suo Potty stava finalmente bene.
Felicità che però scomparve del tutto quando, ancora una volta, parlò la vicepreside che, dopo aver lanciato un “Finite Incantatem!” e fatto scomparire ogni colore dalle teste di tutti e fatto tornare i capelli ad Adam e Julius, per rincuorare il bimbo, che per questo aveva fatto un faccino deluso, disse: “Harry, ora ti andrebbe di vedere tanti animali fatti di magia?”
Il piccoletto spalancò gli occhioni eccitato. “Sì! Sì, nonna Mc!”
“Bene! Allora signor Malfoy, invece di perdere altre delle sue ore di lezione, vada immediatamente a seguire quella di Difesa contro le Arti Oscure.” E vedendo il viso insofferente del biondino, aggiunse: “E questo è un ordine: la consideri una punizione per lo scompiglio che ha portato nella mia aula. E per domani, oltre alla ricerca che già deve portarmi, aggiunga altri trenta centimetri di pergamena sull’importanza degli animagus nella storia.”
Draco stava per replicare ma fu bloccato dall’ulteriore intervento della McGranitt, che con uno strano sorriso disse: “E se scopro che non ci è andato, provvederò personalmente ad impedirle di giocare la partita di Domenica contro i Corvonero.”
“Cosa?!” Insorsero indignate le Serpi.
“Va bene!” Rispose invece duro il biondino, intuendo che la professoressa era seria. “Però sappia che quelle lezioni sono solamente una perdita di tempo e che non risponderò delle mie azioni, se anche uno solo degli altri proverà a prendere in giro me o i miei amici!” Detto questo prese la mano di Harry, il quale un po’ sorpreso dal cambio d’umore del suo Principe si limitò semplicemente a salutare agitando la manina libera, e lasciò come una furia l’aula di Trasfigurazione.
Quando Minerva constatò che anche gli altri Serpeverde, rimasti in aula, avevano sui volti delle espressioni irritate, con calma replicò: “Non temete, questa volta sono convinta che andrà tutto bene! Qualcosa mi dice che il signor Malfoy ha trovato finalmente il suo ricordo felice!”

Anche se era un provvedimento che sarebbe stato più utile prendere prima, nonostante la guerra fosse appena finita, quell’anno si era deciso di mettere tra le attività scolastiche, ufficialmente e obbligatoriamente per tutti anche per gli anni avvenire, ‘Il Club dei Duellanti’, per prevenire ed essere pronti per minacce future. Solo che il preside, per renderla anche un’ occasione in cui poter creare maggior unione e coesione tra Case, aveva pensato che dovessero essere gli alunni più grandi ad insegnare a quelli più piccoli, indipendentemente dai colori dello stemma di appartenenza: un po’ come era già avvenuto con l’ES. Vi erano inoltre, durante la settimana, un paio d’ore di Difesa in cui gli studenti dello stesso anno di Grifondoro, Serpeverde, Tassorosso e Corvonero, si ritrovavano per ripetere ed esercitarsi con gli incantesimi, che poi avrebbero dovuto spiegare successivamente nelle lezioni di duello magico.
Nessuno all’interno della scuola si era mostrato ostile all’idea, tranne proprio l’intera Casa di Serpeverde, che aizzata dal suo settimo anno, Malfoy in primis, si rifiutava di essere aiutato o aiutare i membri delle altre Case. E la cosa era alquanto strana, dato che era anche merito loro se Voldemort e i suoi seguaci erano stati sconfitti, eppure ogni volta che vi erano state queste lezioni, capitava sempre che la bionda Serpe, anche per motivi banali, provocava pesantemente Potter in qualche modo e che i due finivano a rotolarsi a terra tra pugni e calci, mentre il restante della scuola si fermava da ogni tipo di apprendimento e si divideva e schierava a fare il tifo o per l’uno o per l’altro.
Se questo non era già abbastanza, la situazione si era poi ulteriormente aggravata quando si era scoperto che nessun Serpeverde del settimo anno era in grado di eseguire un Incanto Patronus. Gli sfottò e le prese in giro erano stati tali, che le attività del Club dei Duellanti erano state sospese, perché l’intera Casa verde-argento, racchiusasi in una rocca difensiva, aveva cominciato ad affatturare chiunque osava insultare il suo Principe o i suoi compagni.
Dopo quell’episodio i professori, compreso un riluttante Piton, erano stati praticamente costretti a ricorrere, volta per volta, a minacce di severe punizioni pur di convincere le giovani Serpi a continuare a seguire il corso dei duellanti, mentre l’anziano professor Smith, insegnante provvisorio di Difesa contro le Arti Oscure e dal cuore Tassorosso, insisteva nelle sue ore con i ragazzi del settimo anno a riproporre di continuo quel maledetto, almeno per i verde-argento, incantesimo di protezione che, anche se non per tutti in forma corporea, persisteva a non riuscire solo ai Serpeverde.
E la cosa stava diventando alquanto ridicola, Draco questo lo ammetteva, ma ogni volta che provava a concentrarsi per trovare un ricordo felice, la sua mente si svuotava e non appariva nulla; ma soprattutto percepiva sempre la sensazione che lui lo stesse guardando, però quando riapriva gli occhi, per formulare l’incantesimo, e constatava che invece il suo sguardo era rivolto altrove, con un profondo senso di cocente delusione si rendeva conto che la magia non era riuscita.
E la delusione, ovviamente, era dovuta all’ incantesimo fallito! Non di certo all’indifferenza di Potter, che non lo considerava minimamente!
“Principe Draco?” Lo richiamò il bimbo, distogliendolo dai suoi pensieri. “Ma sei preoccupato perché non hai fatto i compiti?” Domandò ingenuamente provocando un lieve sorriso sul viso del biondino.
“Già, Potty.” Ammise un po’ in imbarazzo. “Purtroppo c’è un particolare incantesimo che né io, né Blaise o Daphne o gli altri miei amici riusciamo a fare.”
“Perché è tanto difficile?”
Malfoy si limitò ad annuire.
“Ohhh!” Esclamò un po’ sorpreso Harry, per poi, con gli occhi pieni di fiducia e convinzione, continuare: “Però sono sicuro che ci riuscirai, perché tu sei il mago più bravissimissimo di tutti!”
Draco questa volta sorrise apertamente e sollevò in aria il bambino. “Non sono il mago più bravissimissimo, Potty!” Questa volta però la sua affermazione non voleva essere una correzione alla grammatica del bimbo.
“Non è vero! Tu sei… sei…” Ma il piccino non continuò perché il suo Principe gli diede un dolce bacio sulla fronte, proprio su quella strana cicatrice a forma si saetta che aveva sin da piccolissimo.    
“Perché lo sei tu!” Il Serpeverde gli sussurrò flebile come un fruscio, tanto che il piccolo Potter si chiese se per caso non se lo fosse immaginato. Avrebbe voluto chiedere spiegazioni, ma erano appena entrati nell’ aula di Difesa che un gruppo di ragazzi li avevano subito circondati.
“Harry stai bene?” Gli chiese con apprensione Daphne strappandolo letteralmente dalle braccia del biondino. Il bimbo annuì e, con un mega sorriso, si mise poi a raccontare a degli scioccati Grifondoro, divertiti Serpeverde e increduli Tassorosso e Corvonero, delle due ore spassose passate con nonna Mc. Nel frattempo Malfoy prese Blaise da parte e gli chiese, insospettito dall’assenza della Parkinson, dove fosse la ragazza.
“Non preoccuparti, Draco. È in infermeria. Quando te ne sei andato è arrivato Silente, che dopo aver ricevuto il resoconto di quanto accaduto, ha mandato tutti i feriti da Madama Chips, compresa lei, per sincerarsi, così ha detto il preside, che la sua indisposizione, che le aveva impedito di arrivare in tempo ad avvertirti, fosse passata veramente!” Sogghignò il moretto.
“Che ci trovi tanto da ridere? Silente è un completo imbecille se le ha creduto!” Si indispose la bionda Serpe.
“Oh, non penso affatto che sia così. Da quanto ci ha raccontata Daphne, l’unica ad esser tornata insieme a Nev… Paciock,…” Blaise arrossì leggermente, mentre Draco alzò esasperato gli occhi al cielo. “… il preside ha raccomandato a Madama Chips di farle un check-up completo. E puoi ben immaginarti che faccia abbia fatto la Parkinson quando si è ritrovata a dover ingurgitare tutte quelle pozioni una più disgustosa dell’altra. Quando Daphne ha lasciato l’infermeria, Pansy stava ancora distesa su un lettino, accanto a quello di Weasley, e delirava frasi sconnesse tra i conati di vomito.” Adesso sogghignò anche il biondino.
“Ma la cattiva notizia è che sia lei che Lenticchia saranno di nuovo in circolazione per l’ora di pranzo. Ah, e sembra anche che Weasley, dopo essersi ripreso, abbia chiesto a Silente un piacere riguardante Potter e che il preside abbia acconsentito. Purtroppo però, Daphne non ha potuto sentire di cosa si trattasse.” Adesso il tono di del moro Serpeverde era serio e leggermente preoccupato.
“Beh, qualsiasi cosa sia, non riuscirà a portarmi via Potty! Se non è servito quello scudo difensivo a farglielo entrare in quella testa bacata, la prossima volta ci penserà la mia bacchetta!” Esclamò deciso Draco, facendo inorgoglire il suo moro amico per l’attaccamento sincero per quel bambino, che traspariva dalle sue parole. Ma la loro attenzione fu però all’improvviso riportata a quanto stava accadendo nel gruppetto che circondava il bimbo.
“Oh, mi dispiace tanto Daphne, che tu e Neville vi siete fatti male.” Harry affermò intristito osservando le loro mani fasciate da delle bende.
“Mmm… Però sai Harry? Ci sarebbe un metodo davvero veloce per far passare ogni dolore.” Disse ingenuamente Paciock.
“Davvero?” Domandò interessato il piccino.
“Sì! La mia nonna, quand’ero piccolo, mi raccontava sempre che un bacio può far passare qualsiasi malattia.” Spiegò il moro Grifondoro.
“Un bacio?” Ripeté il bimbo.
“Sì, Harry!” Trillò emozionata la Greengrass, cogliendo al volo l’occasione che le stava involontariamente dando Paciock. “Se ci dai un bel bacio sulla guancia, non sentiremo più male alle mani.” Neville con un dolce sorriso annuì.
“NO!!!” Gridarono contemporaneamente Blaise e Draco. Quest’ultimo poi si fece spazio tra la piccola folla che attorniava il piccoletto e se lo riprese tra le braccia.
“Ma Principe Draco!” Esclamò il bimbo, fraintendendo il gesto geloso del biondino e credendo che in realtà fosse arrabbiato con lui.
“I tuoi baci sono solo miei, Potty!” Gli sussurrò possessivo all’orecchio, al ché in cambio il piccino gli sorrise di vero cuore e ricambiò con un dolce: “Solo tuoi!” Poi con voce più alta aggiunse: “Però con un bacio Daphne e Neville non soffriranno più!” E rivolgendosi verso quest’ultimi richiese: “Ma prima dovete chiudere gli occhi e li dovete tenere così finché non avrete il vostro bacio.”
La Greengrass con uno sguardo che gridava vittoria, rivolto al suo decisamente infuriato biondo amico, eseguì subito. Paciock invece prima, diede una fugace sbirciatina in direzione di Zabini, e le sue guance divennero di fuoco nel constatare quanto bramosi e possessivi fossero i sentimenti che trasparivano dagli occhi del moro Serpeverde.
A questo punto Harry indicò silenziosamente al suo Principe di farlo scendere e questi, anche se sospettoso lo accontentò. Il bimbo andò quindi da Blaise e lo portò avanti a Naville e poi si girò verso tutti quei ragazzi che stavano in aula, incerto su chi scegliere per Daphne, finché non decise per Theo che, notò, la stava guardando in un modo strano. Adesso, sicuro di aver fatto le scelte giuste, in quanto Nott e la Greengrass erano amici e a Zabini stava simpatico il Grifondoro, indicò ai due ragazzi selezionati di dare un bacio alla persona che gli stava di fronte.
Blaise, ringraziando Salasar, e persino Godric Grifondoro, per quel bambino meraviglioso, delicatamente posò le sue labbra su quelle del ragazzo, che da mesi popolava i suoi sogni e gli faceva battere forte il cuore. E Neville, sorpreso da quel contatto che non si aspettava, spalancò meravigliato gli occhi ma, per la gioia del moro Serpeverde, non si allontanò né rifiutò quel loro dolce, ma purtroppo breve, primo bacio.
Qualcosa di molto simile, se non uguale, accadde anche tra Theo e Daphne.
In tutto questo il bambino rimase a bocca aperta, soprattutto per il bacio scambiatosi tra Zabini e Paciock, e mentre il biondo Serpeverde lo riprendeva tra le braccia e lo stringeva forte a sé, allontanandolo dal gruppetto di ragazzi, si chiese se magari un giorno avrebbe potuto anche lui dare un bacio così al suo amato Principe Draco. Non sapeva che anche il biondino stava sperando la stessa cosa.

L’ingresso del professor Smith, impedì a Blaise e a Neville di spiegare quanto accaduto tra loro, e diede modo di convincere Daphne che il bacio ricevuto da Theo era stato un dolcissimo gesto, derivato dalla sincera e profonda amicizia che li legava. In tutto questo gli occhi attenti di Hermione avevano seguito ogni passo, parola ed emozioni del piccolo Harry per Malfoy e viceversa. E ciò che aveva visto l’ aveva infine convinta a fare il possibile pur di impedire e fermare ad ogni costo il piano escogitato da Ron.
Come era prassi ormai da due settimane, l’insegnante incitò gli alunni dell’ultimo anno delle quattro Case a creare un Patronus e tutti, tranne i Serpeverde che si rifiutarono a priori di provarci, ci riuscirono. Ed è così che il piccino si ritrovò estasiato a rimirare bacchette, da cui usciva una bellissima luce argentata, e tanti fantastici animali fatti di magia, che correvano o volano tra le mura della grande stanza.
Per la prima volta anche uno sbalordito Neville riuscì ad evocare un Patronus Corporeo, facendo apparire un lucentissimo Leone. Tutti i suoi compagni gli fecero i complimenti, dato che fino ad allora non ci era mai riuscito, e il moretto, ancora con gli occhi fissi sull’enorme felino, si sfiorò le labbra con le dita mentre le sue guance cominciarono ad arrossire prepotentemente.
I verde-argento intanto si erano messi in disparte e stavano guardando, con malcelata invidia, le varie realizzazione di quell’incantesimo, che a loro proprio non veniva.
“Principe? È questo il compito che non riuscite a fare?” Chiese il bambino, un po’ dispiaciuto e anche un po’ arrabbiato, perché aveva visto alcuni ragazzi, con lo stesso stemma di Neville, ridere dietro ai suoi nuovi compagni Serpeverde.
Draco si limitò ad annuire.
“E perché è tanto difficile?” Volle sapere poi.
“Vedi Harry,…” Gli spiegò Hermione, che lo aveva appena raggiunto, spinta dalla curiosità di constatare se era realizzabile una strana idea, che le era venuta in mente dopo Storia della Magia. “… per fare questo incantesimo, serve pensare al ricordo più felice che hai.”
“Oh! E tu non ce l’hai un ricordo felice, Principe Draco?” Il bimbo chiese triste.
Malfoy sussultò, quasi vergognandosi.
Poi il piccino si soffermò un po’ a riflettere e si rese conto che in effetti, fino al mattino precedente, neanche lui ne avrebbe trovato uno, però poi tutto era cambiato quando si era ritrovato in quel castello fatato e aveva incontrato il suo bellissimo Principe Draco.
E con un dolce sorriso e rosso in viso disse: “Il mio ricordo felice sei tu, Principe Draco!” Per poi abbassare il capo imbarazzato, mentre il cuore del biondino cominciò a fargli tante capriole di gioia nel petto.
“Davvero Harry?” Gli domandò commossa Hermione.
“Sì!” Confermò timido il piccoletto e poi aggiunse: “Secondo me i ricordi felici sono i nostri amici e le persone che vogliamo bene.” Sussurrò sempre più fievole e tutti i Serpeverde ebbero come la sensazione che quella fosse la risposta che stavano cercando da settimane.
“Chissà, magari il piccoletto ha ragione!” Esclamò Vincent.
“Si potrebbe provare.” Propose Gragory.
“Sì, perché no!” Fece sicura Millicent.
“Io, ci sto!” Disse invece Daphne, guardando di sottecchi Theo.
“Io, pure!” Concordò Nott, ricambiando lo sguardo e arrossendo leggermente.
“Io, credo di aver appena vissuto il mio ricordo più felice. Magari, stavolta mi riesce.” Affermò con un ghigno Blaise, estraendo come gli altri suoi compagni la bacchetta.
Dopo alcuni momenti di intensa concentrazione, i sei ragazzi gridarono allora il loro “EXPECTO PATRONUM!!!”, e per la sorpresa di tutti e la gioia di Harry, ne uscirono sei Patronus Corporei.
E chi si aspettava comparire serpenti o altre mostruose creature, rimase sorprendentemente deluso.
A Millicent apparve infatti una delicata farfalla, cosa che stupì non pochi, dato che la ritenevano tutti una ragazzona un po’ troppo ‘grossa’ e imperiosa, soprattutto quando giocava a Quidditch.
A Tiger e Goyle, per la meraviglia generale, che, date le loro fisionomie imponenti e minacciose, tutto si aspettavano tranne che quello, comparvero invece un lupo e un cane pastore, animali fedeli al proprio compagno e alle persone che dovevano proteggere.
Il Patronus di Daphne fu invece un incantevole e bellissimo cigno, un boccone fin troppo amaro da digerire per tutte quelle ragazze che erano invidiose della sua bellezza e che malignavano sul suo conto.
Quello di Nott fu… beh, anch’esso un cigno, ma dai lineamenti più maschili. Al ché la bionda Serpeverde, trillò di gioia come una bambina e di slancio lo abbracciò, esclamando entusiasta: “Oh, che bello Theo, abbiamo lo stesso Patronus! Chissà se c’è una spiegazione!” Ma solo i pochi che notarono, tra cui tutti i loro amici verde-argento, il leggero rossore apparso sul viso del, di solito inespressivo, moretto e la luce che brillava nei suoi occhi nel guardare la Greengrass, intuì quale fosse.
Per quello di Blaise invece, Neville rischiò seriamente di svenire per l’imbarazzo: sì perché anche il moro Serpeverde, dagli occhi di cobalto, aveva evocato un maestoso e magnifico leone… quasi identico al suo!
“Principe Draco, ti prego! Ti prego! Ora provaci anche tu! Sono convinto che il tuo sarà l’animale più bellissimissimo di tutti!” Lo incitò con fervore il piccolo Harry.
Il giovane Malfoy, davvero entusiasta e galvanizzato dal successo dei suoi amici, estrasse allora la sua bacchetta e chiuse gli occhi, alla ricerca del suo ricordo felice, e questa volta finalmente riuscì a trovarlo!
Era il suo Potty, quel bambino stupendo e meraviglioso, che in meno di ventiquattrore, gli aveva fatto sentire per la prima volta sensazioni ed emozioni travolgenti, erano i suoi baci e i suoi abbracci, era quella A… che palpitava forte nel suo cuore, era quello strano sogno fatto quella mattina, che seppure non ne conosceva i particolari, nel suo intimo sentiva essere la realizzazione della sua vera felicità; era… Draco riaprì le palpebre e vide finalmente ciò che da sempre stava cercando…
Erano gli occhi e lo sguardo del suo Potter…
“EXPECTO PATRONUM!!!” Malfoy gridò abbagliato completamente dalla luce smeraldina dello sguardo del suo preziosissimo Angelo e il suo Patronus infine apparve, lasciando del tutto ammutolita l’intera aula per la sua bellezza e per il suo accecante splendore.
“Merlino benedetto!!!” Quasi si strozzò il Serpeverde quando si rese conto di cosa aveva evocato.
“Ma è l’animale più bello che abbia mai visto!” Esclamò eccitato il bimbo. “Ma che cos’è?” Domandò poi.
“Credo che sia tu, Harry!” Gli rispose una scioccata e sconvolta Granger, che si era aspettata al massimo un cervo come il Patronus del suo migliore amico, ma non quello!
“Ma che dici, Hermione! Io sono un bambino, non un uccello!” Fece il bimbo scuotendo la testa .
“E invece credo che la Granger abbia ragione, sai?” Gli disse Daphne, con un sorriso sincero ed orgoglioso rivolto verso il suo biondo amico. “Ed è anche il Patronus più potente, dopo il tuo, che io abbia mai visto!”
Adesso il piccino davvero non capiva.
“È una Fenice, Harry!” Gli svelò finalmente Blaise.
Harry, rimase incantato e affascinato a guardarla in volo. Lui la storia della fenice la sapeva, gliela aveva raccontata la maestra a scuola. La fenice era un uccello della mitologia, in grado di rinascere dalle proprie ceneri dopo la morte, inoltre era anche molto forte ed era in grado di guarire le ferite con le sue lacrime… non capiva proprio che c’entrasse con lui…
“Ora, Harry, ti andrebbe di vedere anche un bel cervo?” Gli domandò a bassa voce Hermione, estraendo una seconda bacchetta dalla sua borsa e porgendogliela. Il bimbo contento annuì.
“Ma Granger, sbaglio o quella è la sua bacchetta?” Le chiese sospettoso Zabini.
“Esattamente! Sono convinta che con il potenziale magico che ha Harry in questo momento, che è lo stesso di quello diciassettenne, dato che a cambiare sono state solo le loro menti, riuscirà ad evocare il suo Patronus!”
“Ma di che state parlando, Blaise?” Volle sapere il piccino sempre più confuso.
“Non ti preoccupare Harry e stammi bene a sentire. Ora chiudi gli occhi e pensa al tuo ricordo felice, poi riaprili e grida, come ha fatto il tuo Principe, ‘Expecto Patronum!’ e vedrai che comparirà un bellissimo cervo!” Lo spronò la riccia Grifondoro.
Harry non ne era tanto sicuro, però decise di fidarsi.  
Draco nel frattempo non si era accorto di nulla, scioccato com’era per il suo Patronus: che non era per niente da Serpeverde! Avrebbe preferito di gran lunga un Basilisco, un pitone magari, o probabilmente gli sarebbe bastata anche una semplice biscia, ma non proprio una fenice che gridava Grifondoro da qualsiasi lato la si vedesse… o peggio, più che Grifondoro, il nome giusto era Harry Potter…  
Ma l’attenzione dalla sua nuova tragedia personale fu distolta altrove dalla voce del bimbo, dalla cui bacchetta… Bacchetta??? Era appena uscito un…
“Per Salazar, ma che diamine sta succedendo oggi?” Domandò completamente sconvolto il biondino. “Che fine ha fatto il cervo di Potter?”
“Oh per la barba di Merlino! Perché non è comparso Ramoso?” Fece un’altrettanto esterrefatta Hermione.
“Principe! Principe! Ma che cos’è quello? Non è per niente un cervo.” Gli chiese il bambino. Draco non riusciva a parlare, si limitò semplicemente a prenderselo in braccio e a stringerselo forte al petto.
“Credo che sia Draco, il tuo ricordo felice, Harry!” Gli rispose con un sorriso felice Blaise.
“È un Unicorno!” Gli svelò altrettanto contenta, Daphne.
“Sono bellissimi!” Riuscì finalmente a proferire Draco mentre, con il suo piccolo Potty, che aveva poggiato sereno e felice la testa sulla sua spalla, guardava, con qualcosa di molto vicino alla commozione, la Fenice e l’ Unicorno, illuminati dalla splendente luce d’Amore che li aveva generati, inseguirsi e rincorrersi insieme…







N.A.: Merlino, da quanto non aggiorno! Vi chiedo immensamente scusa per il tremendo ritardo, ma gli impegni, con la fine dell’estate, sono triplicati e il tempo per scrivere è ormai molto vicino allo zero. Spero comunque che questo capitolo, più lungo del solito per farmi perdonare ^__^, vi sia piaciuto, nella speranza che abbiate apprezzato i vari Patroni che ho associato ai Serpeverde, (soprattutto la fenice per Draco!) e che non vogliate linciarmi perché ho cambiato quello di Harry: una spiegazione naturalmente c’è, ed è molto simile al motivo per cui Theo e Blaise hanno creato i loro uguali a quelli di Daphne e Neville, o quello di Piton sia identico a quello di Lily, ma approfondirò il concetto più in là. Per quanto riguarda quello del giovane Paciock, ho cercato anche su Internet, ma da nessuna parte ho trovato quale sia il suo, quindi la mia scelta è ricaduta sul Leone, l’animale più adatto per me a descriverlo. Inoltre anche se non l’ho scritto, ma me ne sono accorta a capitolo concluso, questo primo giorno del bimbo ad Hogwarts è Giovedì… quindi Harry potrebbe ancora esserci quando ci sarà la partita di Quidditch del suo Principe Draco… Poi vorrei specificare che questo professor Smith è un pinco pallino che ho dovuto inserire per esigenze di copione. L’unico vero e degno professore di Difesa contro le Arti Oscure é Remus Lupin, ma poiché quando ho scritto i primi capitoli di questa storia, non avevo affatto pensato alla scena dei Patroni, non potevo aggiungerlo ora come personaggio, dato che, visto l’affetto paterno che il licantropo prova per Harry, non era normale che non fosse stato accanto al suo letto in infermeria, dopo che aveva subito l’incantesimo di Malfoy. Ma come ho specificato il prof. Smith è un insegnante provvisorio, quindi chissà che non riesca a farlo sostituire prima che il racconto si concluda. ^__* Credo di aver detto tutto e sperando in tanti bei commenti (di spunti, oltre ai Patroni, ce ne sono abbastanza in questo capitolo) vi ringrazio davvero tutti per la vostra presenza, che vedo aumentare di capitolo in capitolo, e per le stupende recensioni che mi lasciate ogni volta. Un abbraccio affettuoso! Baci!
P.S.: Mi auguro poi, per chi ci teneva e me l’ha gentilmente richiesto, che abbiate apprezzato anche la parte tra Blaise e Neville. Naturalmente, comunque, i loro momenti insieme non si fermeranno qui. Ancora tanti baci! Infinity19
Risposte commenti:
dany23: Mi ha fatto davvero piacere il tuo “diversa dalle altre”. Ne sono proprio contenta, perché ammetto che questo è uno degli scopi che si prefigge la mia storia. Felice sul serio che tu la consideri tale. E grazie di cuore per i bei complimenti che fai a me, al piccolo Harry e al bel Principe Draco. Ti abbraccio con calore! Baci!
hay-chan: Io invece vorrei i miei capelli viola con qualche spruzzatina di azzurro e verde, i tre colori che più preferisco. ^__^ Cmq, provvederò a mandarti il Principe Draco così ti farà l’incantesimo che desideri. Ti saluto con un arcobaleno di colori! Baci!
ladyash: Ammetto che anch’io avevo bisogno di qualche capitolo più soft, come spero sia stato anche il sedicesimo: in fondo desidero che per Harry sia una settimana stupenda e non piena di sofferenza, che ti anticipo ci sarà ancora nel proseguo. E per quanto riguarda la tua richiesta ci sto seriamente pensando, magari avrai una bella sorpresa più in là ^__*, ma per il momento non posso dirti altro, se non grazie per i complimenti e perché cap dopo cap questa fiaba ti piace sempre di più! Ti abbraccio di vero cuore! Baci!
bic: Non penso che nonna Mc l’abbia trovato altrettanto spassoso, però ammetto che anch’io ho riso tantissimo mentre scrivevo la parte sul pipino. Felice davvero che ti sia piaciuta così tanto e che hai trovato splendido il capitolo. Ti abbraccio con tanto affetto! Bacioni!
Ina: Un genio addirittura? Mi lusinghi troppo, però è davvero un immenso piacere leggere ogni volta quanto cap dopo cap questa storia ti entusiasmi sempre più. Ehm… e per quanto riguarda le nozze… beh, Draco deve prima fare completa chiarezza nei suoi sentimenti e mi sa che ci vorrà ancora un po’ ^__^. Ti abbraccio con immenso affetto! Baci! Baci!  
pei_chan: E sì anche Draco, pur provandoci, non riesce proprio ad indossare la sua maschera con quel bambino stupendo e con la sua infinita innocenza. E come può, proprio come te, non scoppiare a ridere quando Harry gli spiega che il gatto è in realtà una femmina in quanto non ha il pipino, sapendo chi si cela dietro le sembianze del felino? Contenta davvero che ti sia piaciuto sia il cap che la scena con nonna Mc, grazie davvero per i complimenti. Ah, e per Piton non temere l’incontro tra lui e il piccoletto ci sarà… ^__^ Ti saluto facendoti le fusa! Miao! Miao!
antote: Ciao! Premetto chiarendoti, credo un fraintendimento. Immagino tu abbia letto la risposta che ho dato ad eles, che nel cap 14 mi ha chiesto se per caso Harry ricordava questa storia ma era rimasto deluso da Draco perché non aveva mantenuto la promessa di restare insieme. Ma questa sua supposizione era riferita al periodo prima che il Grifondoro ricevesse l’incantesimo con cui Malfoy lo ha reso bambino, per essere più precisi, perché credo che mi sto confondendo anch’io ^__*, da quando Harry si è risvegliato dal suo coma a sei anni fino a agli anni successivi in cui poi ha frequentato Hogwarts. Quindi il mio risponderle che Potter non ricordava era riferito a questo periodo non a quando l’incantesimo finirà e l’Harry adulto tornerà nel presente in cui ha diciassette anni, di cui non posso dire ancora nulla e cioè se a quel punto il nostro amato Grifondoro ricorderà o meno dei bellissimi momenti passati insieme al suo amato Principe Draco quand’era bambino. Però non temere a proposito perché anch’io amo solo storie a lieto fine! Felice comunque che ti sei divertita leggendo la parte di nonna Mc e per quanto riguarda Pansy, hai perfettamente ragione: non si fermerà qui. Ti abbraccio con immenso affetto, sperando che questa mia risposta ti abbia risollevata un po’ per il futuro e la conclusione della storia. Un bacione grande, grande!!!
Hollina: Grazie davvero per la tua costante presenza e per i tuoi bei complimenti! E sono d’accordo con te, la McGranitt avrebbe riscoperto il suo istinto felino nel dormitorio Serpeverde e avrebbe cominciato a graffiare e a mordere tutti i Serpentelli. ^__^ Ti abbraccio con affetto sincero e ti mando una confezione di ripiena di baci saporiti.
Metis: Grazie di cuore perché trovi i miei capitoli bellissimi. Sono veramente contenta che ti siano piaciuti e che ti abbiano appassionato e coinvolti i vari momenti raccontati, dalla tristezza provata con il dolore del piccolo Harry al divertimento con la scena con nonna Mc. Se ti va, fammi sapere anche cosa ne pensi della scena dei Patroni, sperando che tu l’abbia apprezzata. Attendo sempre con piacere i tuoi commenti. Ti abbraccio con affetto! Baci!
clod88: Non sai che emozione sapere che la mia storia ti ha fatto adorare le Draco/Harry, di cui io ormai sono completamente dipendente! Per me è un complimento immenso. ^__^ E felice anche che aspetti sempre con trepidazione gli aggiornamenti, io in cambio, leggo e attendo con la stessa emozione ogni tuo commento che decidi donarmi. Mi fa piacere inoltre che ti sei divertita con la scena di nonna Mc e ti anticipo che più in là ci sarà anche l’incontro, che desideri, con il temuto professore di Pozioni. E sì, questo è il primo giorno intero di Harry ad Hogwarts. Grazie ancora per i complimenti in attesa di leggere ancora cosa ne pensi dei miei capitoli futuri, compreso questo! ^__* Un bacione carico di affetto!
eles: Purtroppo la McGranitt, come ogni buon Grifondoro, si fida delle persone e di certo non poteva immaginare l’astio e il rancore che cela il cuore di Pansy per quel bellissimo bambino. Però infondo, infondo, oltre all’episodio del pipino, credo si sia divertita anche lei con l’innocenza e la dolcezza disarmante del piccolo Harry. E per quanto riguarda il ‘buon motivo’, presto, prima di quanto immagini, si comincerà a capire qualcosa. Grazie per i complimenti! Ti abbraccio con dolce affetto! Kiss!
Vale Lovegood: Non ho la più pallida idea di come mi sia venuta in mente la scena del pipino, però mi fa immensamente piacere che tu l’abbia apprezzata e ti sia divertita così tanto. ^__^ Grazie con sincero affetto per il commento e spero, anche se non è arrivato molto presto, che ti sia piaciuto anche questo capitolo. Ti abbraccio con calore e ti mando tanti dolcissimi baci!    
PAMPAM: Mi fai arrossire! *__* Addirittura super, GRAZIE!!! E felice, sia che ti sia piaciuta la scena di nonna Mc, sia soprattutto di aver trovato un tuo commento, che io considero un immenso dono.^__^Ti abbraccio con affetto, sperando di ricevere ancora una tua recensione! Bacioni!!!
Anto Chan: Certo che mi fa sempre piacere ricevere una tua recensione, non metterlo mai in dubbio! E non mi interessa affatto se sei la prima o l’ultima, per me l’importante è che ci sei! ^__^ Sono poi davvero contenta che apprezzi anche tu così tanto l’ingenuità del piccolo Harry, che non si rende neanche conto dell’effetto benefico che porta nelle persone che lo circondano, soprattutto nel suo adorato Principe Draco. Grazie di cuore per i bei complimenti e ricambio con sincero affetto il tuo abbraccio forte, forte! Bacioni!
Draco Malfoy: Figurati! Perdonami ancora tu per l’immenso ritardo! E non preoccuparti ti capisco davvero, anche se non sono gli stessi, anch’io ho mille impegni che mi impediscono di fare ciò che amo di più, e cioè leggere e scrivere di Harry e Draco! Cmq grazie mille per i bei complimenti, ti assicuro che l’attaccamento di Draco per Harry e viceversa aumenterà di cap in cap. E felice davvero che ti sia divertita con la scena della McGranitt in versione gatto. ^__^ Sì forse hai ragione, Draco è un po’ egoista, ma lo è unicamente per l’immenso Amore che prova per Harry e per il desiderio sconfinato che sente nel cuore di proteggerlo. Ti abbraccio con affetto sincero! Tanti dolci Baci!!!




  
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