Il cervello sa che è complicato
ciò che è rotto ormai non si riparerà
però il cuore sai me l’ha giurato: sa che un giorno tornerai.
"Sì", dice: “Presto tornerai”.
In un attimo gli prendesti la mano appoggiata sul tavolo. Lei ti guardò con quegli occhi grandi, offuscati da un velo di paura e tristezza. Un diniego del capo e lei cercò di sottrarre la mano dalla tua presa. Ma tu non la lasciasti. Era lei la mente arguta, brillante e sapeva perfettamente che ciò che era accaduto fra voi ora non esisteva più. Sapeva perfettamente quanto fosse difficile riparare un cuore infranto. Eppure tu non solo non mollasti la presa sulla sua mano ma non la allentasti neppure. Non volevi lasciarla andare ora che l’avevi ritrovata. Era il tuo cuore a spingerti ad agire in quel modo e, se tendevi bene l’orecchio, avresti giurato di poterlo sentire, tra un battito e l’altro, sussurrarti parole di conforto; bisbigliarti che presto, lei sarebbe stata nuovamente tua.