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Il
cielo azzurro era limpido sull’Olimpo, casa degli Dei che guardavano
avversamente la classe 2C.
“Qual
è il motivo delle nostre avversità verso quella povera classe di umani?”
Chiese Atena saggiamente, vedendo poco conosciuto il motivo delle ostilità.
“Figlia
mia, vuoi davvero tutta l’elencazione degl’insulti e delle irrisioni che
c’hanno riservato?” Parlò il potente Zeus.
“Oh!
Atena, sei tediosa! Bisogna sempre per forza avere un motivo per fare la
guerra?” esclamò Ares.
“Non
mi par certo giusto punire persone innocenti!” rimbeccò Atena.
“E
chi sarebbero codeste persone innocenti?” interpellò Era.
“Tante
sono le persone prive di colpa in quella classe! Per pronunciarne alcuni, Ebe,
l’energica fanciulla dai corti capelli castani, Galatea, fanciulla dolce di
grande senso di giustizia, Aristide, dalla voce femminina, Cosmia, dalle grandi
conoscenze, Eurito, intelligente ed astuto…” elencò Atena Glaukopis.
“Strano
che non hai nominato la tua preferita, ci ha forse lei vituperato?” disse
Ermes guardando furbamente Atena.
“Clelia
non ci ha mai oltraggiato! E io non comprendo perché per lo sbaglio di uno
devono essere puniti tutti!” replicò Atena.
“Io
non so a chi dar ragione! Da una parte il bell’Adone, dall’altra il possente
Ares…” ragionò Afrodite.
“Non
mi pare una cosa rilevante…” proferì Artemide Phoebe.
“Non
ti pare rilevante? Invero lo è!” ribatté Afrodite.
“Su,
non diamo aria alla bocca, per delle simil stolidità. Pensiam invece ad una
bella punizione!” disse Ermes.
“leghiamoli
e buttiamoli giù dall’Olimpo!” propose Efesto.
“No…
non sapete quante torture si posson realizzare per degli alunni?” disse Zeus.
“Compiti
a sorpresa e voti iniqui?” si informò Apollo.
“Sì,
terribile sarà la nostra vendetta, neanche uno rimarrà impunito per la sua
insolenza!” proclamò Zeus solenne.
Molti
esultarono per codeste parole, Afrodite Etere invece aveva un’ombra oscura sul
viso.
“Voglion
nuocere al mio Adone, devo avvisarlo…” pensò l’Afrodite Ciprie,
discendendo veloce l’Olimpo. L’osservavan di nascosto Ermes Dolios e Febo
Apollo. Videro raggiungere la casa di Pausania femmineo.
Al
ché Ermes guardò furbamente Apollo, “Sei qui per veder il tuo caro
Giacinto?”
“No,
solo il nome corrisponde! E per tua informazione io son qui perché mi hai fatto
insospettire!” disse Apollo guardandolo diffidente.
“Invece
io son qua per vedere due persone… Fanciulle per l’esattezza!” disse Ermes
ridacchiando per la strana faccia di Apollo, “Precisamente l’attiva Ebe e la
colta Cosmia” Rise vedendo la nuova espressione che Apollo gli aveva riservato
nello scoprire quelle informazioni.
Quando
però dopo un po’ Apollo sembrava non essersi ripreso rise ancora un po’ e
poi assicurò “Scherzavo… solo l’energica Ebe volevo incontrare!”
“Bene,
raggiungiamo Afrodite!” disse Apollo lasciando Ermes stranito dalla reazione.
Ok, mi scuso personalmente per l'abnorme ritardo... un anno? beh... tra il MizuTeam sono cambiate anche alcune cose! Ma diciamo che almeno ho già in mente la fine della Classeide... che purtroppo per quelli che ci seguono non è vicina! XDD Ora la 2C è diventata la 3C! Facciamo gli auguri agli alunni sopravvissuti anche quest'anno! XD
Comunque, questo capitolo fa una panoramica sugli dei... ù__ù che poveri, anche loro vogliono apparire materialmente, non solo come minaccia! E con questo "canto" siamo a metà di quelli che ho già scritto... sì... non mi guardate male... sono lenta! ma non ci posso far niente!
_kikkola_ grazie per aver recensito! Purtroppo per i poveri ragazzi smetter di parlare in quel modo segnerebbe la fine del loro poema, e noi ancora non lo vogliamo... giusto? XD Col tempo inizieranno a parlare in modo meno pomposo, ma gradualmente!
Ah! e mi raccomando leggete e commentate in tanti!!