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Autore: Dreamhunter    06/10/2008    1 recensioni
Un au giallo rosa, con i personaggi tutti in versione umana (ma il più possibile in character). Sexy, divertente, avventuroso (almeno spero).
Genere: Romantico, Commedia, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angel, Winifred Burkle
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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*CAPITOLO NOVE*

Subito dopo lo schianto, Liam non vide nulla. C'era solo polvere di ghiaia dovunque.
“Winifred? Winifred, stai bene?”.
Capì che era viva perché la udì tossire.
Mentre la polvere si diradava, iniziò a distinguere il profilo dello scooter accartocciato contro il paraurti del SUV e poi la scorse, seduta sull'erba del ciglio della strada. L'aria stupefatta e stranita.
E un pigiama rosa a fiorellini. Strappato su un ginocchio.
L'aveva inseguito in pigiama?
Scuotendo il capo, Liam si chinò a tenderle la mano. “Stai bene?”, le ripeté. “Tutta intera?”.
“Credo di sì...”, bofonchiò la ragazza.
Ignorò il suo aiuto e si rimise goffamente in piedi da sola.
“Perché non hai frenato?”.
“L'intenzione era quella... ma se finora non ho mai partecipato al MotoGP, beh, evidentemente c'è un motivo”.
La battuta non divertì Liam. Le si piazzò davanti. “Si può sapere che ti è preso?”, esclamò. “Che diavolo significa tutto questo?”.
Impegnata a rassettarsi il pigiama, Fred sollevò la testa di scatto, gli occhi che le occupavano metà del volto. Enormi.
Accesi di scintille.
“Che cosa mi è preso?”. Iniziò esprimendosi a bassa voce, ma via via il suo tono divenne più acuto e stridulo. “Cosa diavolo significa tutto questo?”.
Sbatté le palpebre. E poi gli sferrò un calcio ad uno stinco.
Così forte e preciso che il dolore e la sorpresa piegarono in due Liam.
“Che... Winifred! Ma...”.
“E piantala di chiamarmi Winifred”, sbraitò lei. “Winifred era una mia vecchia zia morta zitella. Io sono Fred!”. Lo aggirò, scavalcando la carcassa dello scooter. “ E tu sei uno stronzo bastardo”.
Non contenta, gli rifilò una spinta stizzosa. “Come hai potuto? Eh? Spunti all'improvviso nella mia vita terrorizzandomi con una minaccia di morte, mi porti via come un pacchetto, praticamente sequestri i miei genitori... e poi mi pianti nella villa di un ex killer che si crede il Cappellaio Matto?! Io quello neanche so chi sia...”. Si interruppe, ansimante. “Ok, non so nemmeno chi sia tu, ma... e se Lorne avesse deciso di spararmi nella nuca? Naturalmente anche tu potresti spararmi nella nuca, ovvio... ma hai detto che ti dovevo considerare il mio angelo custode, no? Quindi perché mi stavi abbandonando?!?”.
Non aveva più fiato.
“Wi... mmm, Fred, io non ti stavo abbandonando”, tentò di replicare Liam. “Volevo...”.
“Proteggermi. Già, già”, sbraitò Fred. “E te ne andavi senza una parola? Una spiegazione? Sei il mio unico punto di riferimento in questa maledetta storia... non ti è passato per la testa?”.
“Io... “. Lui borbottò qualcosa di incomprensibile, tra sé.
“Cosa?”. Lei lo spinse di nuovo. “Che cosa stai mugugnando? Aspetta che indovino: tu non ci sai fare con le persone. Non sapevi cosa dirmi. Ho indovinato? Beh, io lo so cosa devo dirti... EVOLVITI!! Anche gli organismi monocellulari ci sono riusciti!”.
L'ennesima spinta. Ci stava prendendo gusto. Liam era solido come un muro di pietra. Che lei avrebbe tanto voluto abbattere.
“Adesso basta. Ti sei spiegata”, sibilò lui decisamente contrariato. L'aria di una pentola in ebollizione. Anzi no. Assomigliava più a un vulcano. Uno di quelli spenti per centinaia d'anni che poi si ridestavano di botto.
Un botto colossale.
In fondo alla collera, Fred pensò che così era persino più bello.
Terribilmente sexy.
Si sentì solleticata. Spronata.
Nella sua vita si era sempre nascosta di fronte a uomini come Liam.
Ora no. Non aveva timore. Nonostante il pigiama, la mancanza di trucco e la pettinatura da ananas.
Anche le Fred si evolvono.
E lo spinse ancora. Al centro del petto.
“Decido io quando ho finito di spiegarmi... Angelus”.
Nello sguardo di lui si andava formando un uragano. “Fred...”.
Poi d'un tratto ci fu un cambiamento.
I lampi e i tuoni si smorzarono, sostituiti da una gelida lucidità.
Con prepotenza, Liam la afferrò. “Stai giù!”.
Finirono tra la ghiaia, Fred schiacciata sotto il suo corpo. E su di loro iniziarono a piovere proiettili.


La tirò con sé nel fossato asciutto al bordo della strada, al riparo del SUV.
“Ci stanno sparando!!”, urlò Fred. “Ci sparano!!”.
“Già. Me ne sono accorto. Uno dei tanti motivi per cui questo bieco essere involuto preferiva che te tu ne rimanessi al sicuro con il Cappellaio Matto”. Liam aprì lo sportello destro posteriore e aiutò la ragazza a salire sull'auto. “Resta sdraiata tra i sedili. Non muoverti fino a che non te lo dico io”.
Salì a sua volta dallo sportello del passeggero. Non poteva rispondere al fuoco, gli stavano sparando da direzioni diverse. Non c'era solo Faith. I killer erano due.
Partì a razzo. Avrebbero dovuto smettere di sparare per stargli dietro.
Infatti i colpi scemarono, sino a cessare del tutto.
Nello specchietto, Liam scorse una moto. E a ruota una... ah... Una De Soto.
Spike.
Ecco chi era l'altro killer.
Quasi gli venne da ridere. Sempre la stessa vecchia auto...
Eppure una delle prime lezioni che gli aveva impartito era stata la necessità di cambiare mezzo il più spesso possibile.
Certo, ma il secondo nome di Spike era mulo.
“Non sparano più?”. chiese Fred con una vocetta piccina piccina.
Tutta la sua baldanza si era esaurita nella paura.
“Sì, hanno smesso, ma tu resta giù comunque”. Liam accelerò. “Devo semi...”.
La moto di Faith tagliò la strada alla De Soto di Spike.
Si scontrarono in un'esplosione di polvere e sassi e stridere di freni.
“... narli”.
Stupefacente.
Se glielo avessero raccontato, non ci avrebbe mai creduto.
“Che succede?”, balbettò Fred.
“Shh... Un istante...”. Accelerando ulteriormente, Liam recuperò il cellulare. “Ehi, Lorne...”.
Lo accolse un grido d'esultazione. “Angelito!!! Sei vivo! Da qui abbiamo udito degli spari! Stavo già mandando i miei uomini!!”.
“Mandali. Fred ed io saremo lontani, ma tu troverai ugualmente alcune sorprese sulla strada...”.
“Sorprese?”.
“Beh, Antoine dovrà cambiare scooter...”.
“Era quasi ora...”.
“E Faith e Spike hanno avuto un incidente cercando di catturarci”.
“Spike? C'è anche Spikettino?”.
“Purtroppo. Sarebbe bello che lui e Faith si fossero eliminati a vicenda nell'impatto, ma non credo di essere così fortunato... Hanno la pelle più dura della mia, quei due. Fammi solo il favore di tenerli occupati per un po'”.
“Sicuro. Sarà divertente. Salutami la tortina. Dille che conserverò le cose che ha lasciato qui con estrema cura”.
“Ok, grazie, Lorne”.
Chiudendo la comunicazione, Liam si girò di sbieco. “Puoi tirarti su, ora”.
La massa arruffata dei capelli di Fred spuntò tra i due sedili anteriori.
“Tutto a posto? Sei ferita?”.
“No, non sono ferita”.
“Bene”, Liam annuì. “Perché io invece lo sono...”.


Capitolo breve ma "intenso".:D
Grazie a chi sta leggendo e a chi commenta, di cuore. ;)


  
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