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Autore: melanita    27/09/2014    2 recensioni
Era solo una giornata di vacanza, per Guerra. Non aveva la minima idea che si sarebbe ritrovata ad accudire quattro gattini orfani, né che liberarsene fosse così difficile, soprattutto quando facevano quella cosa con gli occhi. Ma per fortuna può sempre contare sull'aiuto più o meno volontario di altre rappresentazioni antropomorfiche, per non parlare di angeli, diavoli, ed un Anticristo. In fondo, quando può essere difficile avere dei gatti?
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2
 
Inquinamento stava fissando l'oggetto sul tavolo con espressione sconcertata e leggermente timorosa, come se potesse esplodere da un momento all'altro (cosa che trattandosi di Guerra era comprensibile). Carestia stava studiando la rossa di fronte a sé, in parte per cercare un indizio su quello strano scherzo, ed in parte per non incoraggiare le zampine grigie che stavano esplorando i bottoni della sua camicia. L'espressione di Morte era come di consueto indefinibile, ma il modo in cui stava solleticando lo stomaco del gattino bianco, che rispondeva con fusa soddisfatte, non denotava particolare sconcerto.
In un'esplosione di impazienza, Guerra esclamò:- Cosa c'è? Non avete mai visto un gatto in vita vostra?-
Intorno a loro c'era un circolo di tavoli vuoti, perché nessuno degli altri clienti voleva sedersi troppo vicino ai quattro. Motociclisti nerboruti e coperti di tatuaggi, dopo una rapida occhiata al gruppetto, decidevano improvvisamente che era da troppo tempo che non andavano a trovare la mamma. I camerieri decidevano chi doveva andare a prendere le loro ordinazioni con la stessa serietà con cui un plotone di soldati avrebbe scelto chi mandare in missione suicida. Nessuno aveva la minima intenzione di dire a quei quattro clienti che quei gatti non avrebbero dovuto stare sul tavolo, anzi la reazione generalmente condivisa era sul tipo di "Gatti? Quali gatti?"
Inquinamento esordì:- Allora... questi sono una nuova arma biologica? Hanno un mitragliatore nelle zampe, o qualcosa del genere?-
Guerra lo guardò come se fosse impazzito, mentre recuperava distrattamente per la collottola il gatto che stava torturando la camicia di Carestia, e lo ficcava di nuovo nella cesta con i fratelli.
Il più giovane chinò il capo, giocherellando con una forchetta già ricoperta di una malsana patina untuosa, e borbottò:- Stavo solo chiedendo. Bei gattini. Molto... pelosi.-
- Come mai non stanno cercando di uccidersi a vicenda?- interloquì Carestia, affascinato suo malgrado dai tentativi del gattino grigio di tornare fuori dalla cesta ed addosso ai suoi bottoni. Il gatto nero lo bloccò con una zampata al naso, facendolo ritirare in un angolo con un brontolio.
- Gli animali non sono facili da manipolare come gli umani.- ribatté Guerra, con una smorfia e con il tono di chi sta rispiegando la scoperta dell'acqua calda:- Questi qui sembrano del tutto immuni al mio potere.-
- Dove li hai presi?-
Guerra scrollò le spalle, fingendo noncuranza:- Mi ero presa una giornata di vacanza, e... me li sono ritrovati in moto. Una pura coincidenza.-
Carestia era in giro da molto tempo, e per parecchio di quel tempo lui e Guerra avevano lavorato in squadra. Al giorno d'oggi lui si era buttato nel mondo degli affari, affascinato dalla capacità degli umani di distruggere da soli i propri corpi (il suo ultimo progetto, un programma televisivo in cui un gruppo di obesi si sfidavano a vicenda a chi dimagriva più in fretta, ma venivano abbandonati dalle telecamere prima che arrivasse l'ambulanza, era un successo internazionale), mentre lei continuava a girare il mondo, scoppiettante ed inarrestabile. Inquinamento era con loro da meno tempo, ma aveva imparato in fretta. Di conseguenza, entrambi sapevano che la loro compagna stava mentendo, ed entrambi sapevano che farlo notare equivaleva a firmare un contratto come cavie per sperimentare l'ultimo armamento pesante su cui Guerra aveva puntato gli occhi. Rappresentazioni antropomorfiche o no, trovarsi sulla traiettoria di una testata nucleare faceva male.
- Le coincidenze possono capitare.- confermò diplomaticamente Inquinamento.
- Già. E non sono più riuscita a liberarmene.-
Ci aveva provato, questo era certo. Ma il suo piano iniziale di lasciare le quattro pelose palle al piede al rifugio per animali più vicino era stato ostacolato dal fatto che tutte le volontarie di turno erano al momento in ospedale o in prigione a causa di qualcosa che era successo durante la loro cena di classe. Guerra aveva preso in considerazione le teorie sul karma, prima di concludere che era probabilmente il senso dell'umorismo di un certo Ineffabile Grande Capo.
Aveva anche tentato di abbandonarli sulla porta di una casa, solo per ritrovarseli tutti in fila sul sedile della moto. Quei maledetti esseri dovevano avere dei poteri di teletrasporto, aveva riflettuto mentre sosteneva i loro sguardi. E quella cosa che facevano con gli occhi avrebbe potuto essere usata come arma in qualche battaglia. Motivo per cui lei, la regina di ogni battaglia, aveva il dovere di studiarli meglio. Il che era l'unica ragione per cui Guerra era entrata in un negozio di animali a comprare una cesta da viaggio, giocattoli per cuccioli, e cibo per gatti.
- Ed ora cosa pensi di farne?- domandò Carestia, osservando con stupore il modo in cui i quattro gattini erano ora riuniti intorno alle mani di Morte, che dispensava grattini ed ignorava ostentatamente la conversazione.
Cadde il silenzio, e durò per qualche secondo.
Poi Guerra inarcò le sopracciglia, accavallò le gambe in un modo che da solo fece alzare la temperatura del locale di dieci gradi (i meteorologi si sarebbero divertiti a studiare l'anomalia, se non fossero stati impegnati nella rivincita della partita a carte dello scorso capitolo), e sbuffò:
- Non è ovvio? Mi aiuterete voi.-
Una rappresentazione antropomorfica non dovrebbe soffocarsi con un salatino. Ci furono pochi secondi di confusione, mentre Carestia batteva sulla schiena di Inquinamento, che tossiva disperato. Quando infine i due Cavalieri (o Motociclisti) dell'Apocalisse riuscirono a riportare l'attenzione sul tavolo davanti a loro, i quattro gattini erano appoggiati sul bordo della cesta e li stavano fissando con espressioni divertite, Guerra li squadrava con aria minacciosa, e Morte era sparito.
- Ho un volo per la Siria tra poche ore. Non posso certo portarli con me.-
- Io ho una riunione!- esclamò improvvisamente Carestia, balzando in piedi e guardando con ostentazione l'orologio che portava al polso:- Ci vediamo!-
Prima che gli altri potessero reagire, si era già fiondato fuori dalla porta. Si sentì il rombo di una motocicletta in partenza. I clienti del bar, che fino a quel momento avevano continuato ad ingozzarsi, si sentirono finalmente pieni.
I due Cavalieri rimanenti si fronteggiarono per una frazione di secondo, poi Inquinamento chinò la testa.
- Non è giusto.- bofonchiò:- Solo perché sono l'ultimo arrivato... questo è nonnismo, ecco che cosa è!-
Guerra gli rivolse un sorriso dolce e comprensivo, poi spinse il cesto verso di lui.
- Sarò di ritorno entro pochi giorni. Se anche uno solo di questi gattini mostra segni da avvelenamento radioattivo o ingestione di scorie tossiche, faremo un piccolo esperimento su come si può davvero uccidere una personificazione immortale.-
Il giovane deglutì, passandosi nervosamente una mano tra i capelli chiari e leggermente untuosi. Poi abbassò lo sguardo sui gattini, che lo ricambiarono con espressione indefinibile.
Pochi minuti dopo, stava uscendo dal locale con una cesta tra le braccia e l'inconfondibile aria di chi è stato incastrato, e si sta chiedendo se ne uscirà vivo.





Nota dell'Autrice:
Ebbene sì, questa idiozia ha un secondo capitolo. Voi speravate di esservene liberati, ed invece sono ancora qui a rompere le scatole. Che poi questo accada perché mi hanno fregato la bicicletta e quindi mi sono sfogata a scrivere è un dettaglio che non interessa a nessuno ma che aggiungo lo stesso giusto per allungare la nota.
Per questa scena, che posso dire? Complici svariate fanfiction in lingua inglese, mi sono affezionata alle dinamiche interne al nostro gruppetto di motociclisti, ed al fatto che Inquinamento, in quanto membro più giovane, sia un po' vittima degli altri... ma in realtà si vogliono tutti tanto bene, ovvio U_U
Gli altri capitoli giungeranno quando l'ispirazione colpirà, e le recensioni fanno miracoli per l'ispirazione, chi ha orecchie per intendere intenda. Arrivederci a tutti, e grazie per aver letto!

Melanita

PS: sono l'unica che si immagina Guerra come Scarlett Johansson in Avengers?

 
  
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