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Autore: kannuki    21/01/2005    5 recensioni
Due mondi sotto un'unica egemonia. La Terra, devastata da terremoti e la Luna, colonizzata e trasformata in un'immensa prigione, obbediscono alle leggi dure imposte dai governatori della Dawn. Amora deve recarsi al più presto sulla stazione abitante e deve farlo in fretta, ma ha bisogno di un 'passaggio'... Spero di non fare una schifezza, mai scritto un racconto di fantascienza prima. Commenti e critiche: tutti ben accetti!
Genere: Azione, Drammatico, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Jasmine Avenue

Jasmine Avenue

 

Harlan restò allibito, quando un elegante ologramma lo fece accomodare nell’appartamento della sua amica “e quello chi è?” domandò incredulo alla ragazza che faceva colazione svogliatamente.

“Il Pesce che ti avevo programmato dov’è finito?” le chiese sedendosi al tavolo con lei.

“Ho cambiato gusti...”mormorò ingoiando i nuovi cerali ingegnerizzati che avevano soppiantato gli originali sul mercato, quando le coltivazioni erano congelate e la pianta si era quasi estinta.

“Vedo..” Commentò Harlan sfogliando il calendario allibito“ma questo qui è nudo!”

Penny lo guardò alzando le spalle “mese?”

“Agosto”

“Allora si, è nudo” commentò serafica con un sorriso divertito.

Il pilota la guardava mezzo scandalizzato. E da quando in qua si metteva quella biancheria così sexi? Pensò osservando la figura della ragazza coperta da una maglietta e un paio di short rosa, di un materiale che sembrava raso e che aveva un nome strano che non ricordava mai.

Lui l’aveva vista sempre con magliette larghissime e pantaloni informi, con pigiama pazzeschi,  capaci di farti passare qualsiasi istinto! Aveva gridato al miracolo, il giorno in cui, indossando la tuta nera, aveva scorto in lei qualche tratto di femminilità.

Ora se ne stava appollaiata sulla sedia, dondolando le gambe, con le tracce nere di trucco sotto gli occhi che li rendevano ancora più intensi e sbadigliando, mettendo in mostra un fisico niente male...però...che tette!

“Ti è piaciuto il mio regalo?” domandò guardandolo con un occhio solo.

“Molto..” mormorò a mezza bocca...e da quando ha tutte quelle bocce?! Quindi nella scala evolutiva anche Penelope assomiglia ad una donna!

“Bene…vieni di la che devo morire su qualcosa di morbido...mi fa male la testa” brontolò gettandosi sul letto sfatto.

Harlan guardò la camera incuriosito: il vestito della sera gettato in terra, i tacchi abbandonati da un lato, il tavolo ripieno di trucchi di tutti i generi, compreso il nuovo modello a mascherina che ti truccava automaticamente, previa programmazione manuale per i colori e le sfumature più adatte. Un buon profumo, come solo le stanze delle ragazze hanno…la guardò sbadigliare nuovamente...accidenti che gambe! E chi ci aveva fatto caso prima?!

“Siediti e raccontami …con chi devo parlare per evitare che ti pestino come quella volta all’accademia?” gli domandò la voce soffocata della ragazza.

“Hai fatto i bagordi ieri sera?”

“Si...Julius è matto, mi ha fatto ballare fino alle 4…l’abbiamo chiuso noi il locale!”ridacchiò divertita muovendo appena una spalla. “ E non urlare, sento il cervello che cigola pericolosamente”

Harlan osservò i capelli che le ricoprivano il viso e lentamente allungò una mano per scostarli.

Era uscita con quel pazzo?! Mmhh…ci dovrei fare un discorsetto con quello! 

Restò con la mano intrappolata fra i suoi capelli, mentre ci pensava e senza volerlo cominciò ad accarezzarle lentamente la pelle sottile.

 “Il tuo guaio...in fretta” borbottò Penny scostandosi bruscamente da lui e sbattendo gli occhi azzurri.

“Eh? Ah si...” Harlan si schiarì la voce restando a guardarla...ma che aveva di diverso?

“La ragazza di ieri sera…” si fermò nuovamente quando Penny si stirò sorridendo “ma ti sei tagliata i capelli? “ le domandò serio.

“E’ un anno che li porto così…rincoglionito cronico” sbottò grugnendo. Si era incupita sentendo nominare la ragazza. L’aveva completamente dimenticata!

Sulla difensiva, assunse un tono e un’espressione che lo raggelò “ah, scusa se ti ho disturbato! Non pensavo che avessi ospiti..

Harlan la guardò interrogativo.”Non hai disturbato niente, non è quello che pensi”

La sua voce seria la mandò fuori dai gangheri. Che ne sapeva lui di quello che pensava?!

“Allora?! Parla in fretta, ho da fare!”

Non era vero, non doveva fare niente, si era presa un giorno di riposo…se comincia a parlare di quella, giuro che lo stronco!

Il pilota cominciò a colpirla con un cuscino sulla faccia “non ti ci mettere anche tu. Mi basta quella pazza!”

“Chi? La moretta?” domandò incuriosita. Non le sembrava molto entusiasta della sua conquista.

Harlan sospirò lanciando le il cuscino addosso “è una prigioniera del pianeta 2..

Cosaaa?!” esclamò Penny saltando in ginocchio “ma che cavolo combini, deficiente!E’ pieno di ragazze da ste parti e tu vai a rimorchiare in un carcere?!Ma sei fuori?!”

L’ espressione seria dell’amico la fece ammutolire

“Ce la siamo ritrovata sulla Klondike all’improvviso...dice che deve raggiungere la Dawn per qualche ragione sua ..

E tu ce la devi portare, scommetto! Non puoi fare quella tratta” sbraitò Penny seria

Harlan la guardò annuendo “lo so, infatti pensavo di chiedere a Julius...o a te” le disse fissandola e vedendola impallidire

“Te lo scordi! Non me la imbarco, una carcerata in fuga!” esclamò alzando le mani.

“Ha un dispositivo che la rende invisibile, non la vedranno. E’ salita in quel modo sul cargo”

Penny ridacchiò divertita “certo, come no? E il teletrasporto ce l’ha, la tua amichetta appiccicosa?”

Si morse la lingua quando udì il proprio tono acido. Stava facendo la figura della gelosa!

Harlan non diede segno alcuno. Guardava davanti a se perplesso “è strana…è parecchio strana” mormoro girandosi verso di lei “secondo me le hanno fatto qualcosa, alterna periodi d’ isteria ad altri di normalità.” Si sedette meglio accanto a lei osservando la parete “è molto dolce, poi, quando meno te lo aspetti, le gira il pallino e diventa violenta e aggressiva. Mi ha spaccato il vetro del bagno con un pugno e per poco prima…mi è saltata addosso! Ti rendi conto?! Mai trovata una ragazza che ti salta addosso in quel modo! Per poco non mi violentava!”

 

Penny lo guardò perplessa, facendo una smorfia incredula “e tu pensi che creda a questa cazzata?” gli domandò calma. L’espressione che aveva però era eloquente “ok non scherzi” mormorò tossicchiando. Lo guardò di traverso dopo un attimo “beh, ne hai approfittato?”

Ma scherzi?!”

La sua voce rimbombò per la stanza. Harlan la fissava stupito “quella è pericolosa e ninfomane, il che non sarebbe stato male, se fosse stata una persona a posto..”

La guardò serio “Mi fa paura, Penelope, tu non l’hai vista…Cristo, quando mi è saltata addosso  pensavo che mi avrebbe staccato il piercing con un morso!” borbottò sconvolto.

Penny ringhiò di rabbia...le aveva visto il piercing? Quello che l’aveva costretto a farsi in seguito ad una scommessa persa? E che altro aveva visto?!

“Potevi evitare di girarle nudo davanti!” esclamò furiosa dandogli una cucinata in faccia.

“Non ero nudo!” ribattè fermandole il polso alla terza volta “mi ha preparato la colazione e ..

E tu ti sei spogliato per ringraziarla?” sbottò Penny inferocita “ma che cavolo!”

“Non mi sono spogliato!” replicò per l’ennesima volta afferrandola per la vita e tirandola sul letto mentre si alzava “e torna qui che non ho finito!”

Ahh ma sta zitto! Sei una carta moschicida per soggetti mentalmente disturbati, tu!” sbottò prima di cadergli addosso.

Penny arrossì sentendosi stringere in quel modo.

Però che vita piccola, pensò Harlan mentre cadeva su di lui.

Da quando era diventata così carina? Lui non ci aveva mai fatto caso. Dove aveva la testa?

Il silenzio calò nella stanza, Penny tratteneva il fiato. Quella pressione piacevole le solleticava la pelle coperta dal tessuto leggero e le faceva desiderare…

Accidenti che roba! Pensò guardando le gambe che spuntavano fra le sue. Si stava eccitando…si eccitava con Penny?!

“Non sei molto comodo!” sbottò la ragazza cercando di alzarsi in fretta...era quello che sentiva?

“Sei un sacco d’ossa, ma mangi ogni tanto?”le chiese allentando la stretta ma senza lasciarla andare.

“Certo!”

Come una furia si liberò, balzando in piedi. Incrociò le braccia sul seno… accidenti a quella maglietta sottile! Con un sorriso beffardo si voltò a guardarlo….

…e quella visione la perseguitò per le notti successive: Harlan, sdraiato sul suo letto, in evidente stato di eccitazione che la fissava in un modo che le faceva desiderare solo di togliersi quell’affare di dosso e costringerlo ad una sessione non stop di sesso estremo!

Il modo in cui lo stava fissando lo mandò in orbita. Distolse gli occhi da lei per un attimo e prese un bel respiro per calmarsi. Tornò a guardarla…Penny non si era mossa e lo stava fissando a sua volta…quegli occhi…

Si alzò, spinto da una forza sconosciuta e le si mise davanti. La ragazza sbattè gli occhi indietreggiando leggermente.

“Penelope…che hai fatto ultimamente?” le chiese con la voce roca, cercando di capire come mai ne fosse così attratto all’improvviso.

“Non ho fatto niente” mormorò a disagio...quel pagliaccio che la metteva in crisi? Era veramente dal ridere!

“La casa…l’ologramma, quel vestito….questo..” le disse prendendo con due dita il piccolo fiocco rosato sul seno “dove sono finite le tue magliette informi, il pesce azzurro e i calendari con i gattini?”

Penny alzò le spalle ” ho cambiato gusti, te l’ho detto…” lo guardò e arrossì vistosamente “non sono più una ragazzina..”

“Me ne sto accorgendo..”

Quella frase fu pronunciata in un tono talmente caldo che la ragazza pensò che le avrebbero preso fuoco i capelli per l’imbarazzo. Si schiarì la voce, tamburellando il braccio con una mano ”ti aiuterò a portare la tua amica sulla Dawn” gli disse dandogli le spalle e girovagando per la stanza.

Harlan la seguì fuori della stanza… gettò un’altra occhiata al calendario del modello e osservò la sua schiena dritta che procedeva rigida.

Quando si fermò sulla porta, Penny lo squadrò minacciosa “hai dimenticato il mio icegloo!”

Il pilota sorrise divertito: l’aveva innervosita e la cosa gli faceva stranamente piacere. “Mi farò perdonare” le disse fissando il fiocco rosa...o, piuttosto, quello che c’era sotto.

Si fermò in mezzo alla porta indeciso. Si voltò verso di lei…aveva lo sguardo perso nel vuoto ma sorrideva appena…chissà a cosa stava pensando.

Alzò il viso stupita sentendosi osservata “che c’è?”

Harlan le sorrise vagamente “niente…stavo pensando che questa nuova Penelope mi piace molto di più...veramente” 

La ragazza restò a fissarlo incredula e andò letteralmente a fuoco “ma vai via, cretino! Più invecchi e più ti si sbullona il cervello!” sbottò chiudendogli la porta in faccia.

Ecco…quando la ucciderei volentieri quando fa così! Pensò il pilota ringhiando nella direzione dell’appartamento.

 

Scott strett

Appartamento 18, scala c

 

Leroy Banks tossì, rigirandosi nel  letto. L’aria condizionata si era accesa da sola. Rabbrividì nelle coperte e le tirò fino al  mento con un grugnito infastidito.

Un violento bussare gli fece aprire un occhio. Chi cazzo viene a rompere le palle alle…11 del mattino?! Pensò guardando il fascio di luce rosso che la sveglia proiettava sul soffitto. 

“fanculo..” Fu la debole risposta.

Un rumore violento, come se la porta fosse stata strappata dai cardini e un frastuono affrettato di passi lo tirò giù dal letto.

“Leroy Banks? Hai qualcosa che cerchiamo” mormorò la voce secca di un uomo.

Il pilota guardò ad occhi granati lo storditore elettrico che veniva puntato a pochi centimetri dalla sua faccia.

Alzò lo sguardo sul cacciatore e sugli altri tre che lo osservavano impassibili.

“Che…chi siete voi?” domandò mettendosi a sedere con cautela, cercando di evitare la scarica elettrica da 220 volts che pulsava bruciante sulla punta dello storditore.

“Il soggetto...dov’è?”

Leroy lo fissò come se gli avesse appena chiesto di fare sesso con lui “Soggetto?” domandò con voce sorpresa.

Il cacciatore lo fissò per un attimo e lo colpì di piatto con il bastone facendolo cadere dal letto.

Ma che cazzo…non so di che cazzo parlate!”esclamò tenendosi la guancia colpita.

Con poca grazia il cacciatore lo tirò su e lo scrollò violentemente “la ragazza, dove l’avete nascosta?!” sibilò torvo.

Leroy spalancò gli occhi: lo sapeva che avrebbero avuto dei problemi per colpa di quella sciroccata!

“Allora?!” il tono si fece ancora più basso e minaccioso. Il pilota sentì un lieve pizzicore alle narici quando gli puntò di nuovo lo storditore sul viso.

“E’ andata via…col mio collega..” Mormorò in fretta maledicendosi per aver messo nei guai Harlan.

Il cacciatore lo gettò contro a parete voltandogli le spalle. I tre compagni lo seguirono dopo avergli lanciato qualche altra occhiataccia.

Leroy si alzò togliendosi il sangue dal naso. Si precipitò nel piccolo salotto trovando la porta letteralmente in frantumi.

Marilyn presto, chiama Harlan!” gridò al computer centrale che governava la casa.

“Buongiorno anche a te Leroy, dormito bene?” la voce ironica del computer lo fece andare su tutte le furie. L’interfaccia di Marilyn Monroe gli apparve davanti agli occhi. “subito, amore” rispose ammiccante.

L’aveva programmata troppo umana!

 

  
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