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Autore: Mad_Dragon    28/09/2014    2 recensioni
La storia di un Cavaliere di Berk e del suo drago tra battaglie, giuramenti, amori e la vera conoscenza di sé e dei suoi compagni di squadra, fino alla scoperta di un terribile segreto e ciò che ne conseguirà.
Aggiornamenti irregolari, spiegazioni all'interno del capitolo XXV
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Dagur 'Lo Squilibrato', Hiccup Horrendous Haddock III, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A dragon and a Trainer's path'
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Capitolo XVII
- Verde come la paura... -

Due giorni dopo l'arrivo di Heather, Stoick radunò tutti i Cavalieri nella Sala Grande per discutere dei dettagli della missione. La squadra sarebbe stata composta da solo tre persone, per evitare di attirare troppo l'attenzione dei nemici. La squadra avrebbe fatto scalo a Heimleink, ultimo avamposto della coalizione vichinga, dove si sarebbe incontrata con i rinforzi provenienti dalle altre isole.
"I prescelti tre sono Hiccup, Moccicoso e Astrid. Non voglio sentire lamentele, ora andate!"
"Ma..." intervenne Merric rimediando solo un'occhiataccia da parte di Stoick.
"Ho detto che non voglio lamentele. Così ho deciso!" replicò Stoick battendo il pugno sul tavolo.
Karl e gli altri furono invitati ad uscire dalla stanza, poiché non avevano più bisogno della loro presenza lì. Poco dopo furono raggiunti da Willow, la quale disse:" Ragazzi, mi dispiace"
"Non è colpa tua..." disse Melanie con un tono abbattuto.
"Se avessi insistito di più, forse..." replicò la ragazza.
"Avresti peggiorato la situazione. Stoick è più testardo di un mulo" disse Karl cercando di rincuorare l'amica.
"Adesso cosa facciamo?" chiese Caleb.
"Aspettiamo" disse pacatamente Karl.
"Oh, andiamo Karl! Vuoi davvero farci credere che vuoi rigirarti i pollici tutto il tempo!" protestò Matt.
"Certo che no!"
"Ragazzi, non vi seguo..." disse Caleb perplesso.
"Venite più vicino... Anche tu Willow" disse Karl invitando il gruppo ad avvicinarsi, poi aggiunse:" Per ora, lasciamo stare la questione dei Sigilli, pensiamo invece a quei disordini di qualche mese fa"
"Si sono interrotti quando hanno iniziato a mandarci in missione" disse Arcadia.
"Non completamente... Ryan mi ha mandato un messaggio qualche giorno fa: durante uno dei suoi giri con il drago, ha notato dei movimenti sospetti su un'isola poco distante da Heimleink. Ci ha chiesto aiuto" spiegò Karl.
"Perché non hai avvertito gli altri?!" chiese preoccupata Willow.
"Perché ho intenzione di andare ad indagare senza che gli altri si distraggano. Magari sono solo dei banditi..."
"E noi che c'entriamo?" chiese Caleb.
"Ma sei diventato stupido?!" chiese Matt.
"Matt!" lo richiamò Melanie.
"Ragazzi, calmatevi!"disse Karl, poi, appena riottenne l'attenzione, continuò la spiegazione del suo piano: Willow li avrebbe coperti dicendo che aveva avuto una visione. I ragazzi sarebbero partiti l'indomani mattina all'alba e sarebbero tornati al massimo cinque giorni dopo. Così non avrebbero destato alcun sospetto e Stoick sarebbe rimasto tranquillo.
"Non credo di poter mentire, non ne sono capace" disse Willow, che aggiunse:" E se non tornaste in tempo?"
"Ce la faremo, non preoccuparti..."dissero in coro tutti e sei.
"Okay... Farò come volete"
"Non sei obbligata a farlo..." disse Caleb avvicinandosi a Willow, poi si rivolse a Karl:" Possiamo trovare un altro modo, vero Karl?"
Il moro non capiva cosa volesse intendere il suo amico, ma annuì confermando le parole di Caleb.
"Caleb, non preoccuparti. Vi aiuterò ben volentieri!" disse Willow mentre si sistemava una ciocca di capelli.
"A far cosa?" chiese una voce squillante.
I sette si voltarono verso la fonte della voce: un bambino di circa otto anni aveva risalito la strada che portava alla Sala grande. Era alto non più di un metro e venti, aveva corti capelli neri difficili da individuare poiché erano coperti dall'elmo con le corna arricciate. Portava una giacca di pelle, degli stivali imbottiti ed una maglietta verde. Il suo nome era Gustav Larson.
"Gustav, cosa ci fai qui?" chiese Matt mentre si avvicinava al bambino.
"Moccicoso mi ha detto che dovevamo provare delle acrobazie con Curva Zanna, così sono andato all'Accademia. La cuoca mi ha detto che era qui e..." disse il ragazzino per poi esser interrotto da un gesto di Matt.
"Che ne dici se ti faccio vedere io un paio di trucchi?" disse Matt con un sorriso sornione.
"Davvero?" chiese Gustav mentre un sorriso di gioia si dipingeva sul suo volto.
"Sì, ma tu non devi dire a nessuno quello che hai sentito prima"
"Cosa?"
"Che ragazzo intelligente che sei!"
Detto questo, i due ragazzi si diressero verso l'Accademia con Gustav che urlava a Matt di sbrigarsi. Karl si commosse un po' guardando quella scena: rivide in Gustav lui da piccolo e in Matt suo padre. Sentiva che gli occhi gli bruciavano, ma si impose di non piangere: non era né il momento né il luogo adatto. Prese a camminare in direzione di casa sua, salutando i ragazzi e ricordando che dovevano trovarsi al limitare della foresta all'alba.
***
La notte e le stelle brillavano ancora quando Karl si alzò. Il ragazzo si affacciò alla finestra, ma non ci rimase molto tempo, giusto quel che basta per assicurarsi che il mancava poco al sorgere del sole. In lontananza si vedevano i primi raggi di sole.
dalla luce lunare sull'acqua. Era cambiato molto durante quei sei mesi di addestramento: un paio di piccole cicatrici gli decoravano la faccia, accompagnati da un accenno di barba vicino alle basette. I capelli gli occupavano la fronte. Karl decise che al suo ritorno li avrebbe tagliati. Se fosse tornato. Scacciò via quei pensieri funesti e si vestì, infilando anche l'armatura modificata che la madre gli aveva regalato mesi prima e che lui aveva deciso di conservare per i momenti gloriosi.
Scese le scale cercando di non fare il benché minimo rumore e lo stesso fece quando aprì la porta. Nonostante i suoi sforzi, Karl venne scoperto da Rose la quale era stata svegliata da un'improvvisa voglia di latte.
"Dove stai andando?" chiese Rose mentre si stropicciava un occhio.
"Rose, per favore, abbassa la voce" disse Karl, e poi aggiunse:"senti, io devo andare in missione. Ma non devi dirlo alla mamma, sai che si preoccuperebbe troppo"
"Ma se mi chiede dove sei?" chiese la bambina poco prima di sbadigliare.
"Dille che devo andare in ricognizione..."
"Non credo che se la berrà"
"Fai come ti dico io. Se riuscirai nel tuo compito, al mio ritorno ti faccio fare un giro su Rubyn"
"Davvero!?"
"Sì, ma non urlare!"
Detto questo, Karl si avvicinò a Rose e l'abbracciò dicendole nel mentre di tornare a dormire.
***
Il sole aveva appena fatto capolino dall'orizzonte, illuminando la piccola baia riparata dove Karl aveva dato appuntamento al resto del gruppo. Rubyn atterrò nell'esatto momento in cui il moro mise piede nella spiaggia. Oltre a lui, c'erano anche Matt, Melanie e Merric, il quale informò il moro che Caleb era andato a prendere Arcadia e Willow.
"Ultimamente, Caleb passa molto tempo con la nostra sacerdotessa in erba. Secondo me, c'è qualcosa che bolle in pentola" commentò Melanie.
"Mel, ti prego, è troppo presto per i pettegolezzi" si lamentò Matt reprimendo uno sbadiglio.
"Mel?!" chiese divertito Karl.
Melanie scoccò uno sguardo inceneritore a Matt prima di arrossire vistosamente, seguita a ruota dal compagno di squadra. Merric e Karl non riuscirono a soffocare le risate e ci vollero un paio di minuti prima che la situazione tornasse normale. In quel momento arrivò Caleb seguito dalle signore che guadarono incuriosite le guance arrossite di Melanie.
"Melanie, è uno sfogo allergico...?"chiese Willow preoccupata.
"Preferisco non parlarne" disse la ragazza mentre si voltava.
"Ho qui con me un unguento che potrebbe..."
"Non voglio parlarne!"
"Okay, come vuoi tu" disse Willow mettendo le mani avanti a mo' di scudo, poi si avvicinò a Karl e gli porse una piccola sfera blu precedentemente estratta dalla borsetta.
"Cos'è?" chiese il moro mentre soppesava la sfera.
"Un trasmettitore. Ci metterà in contatto nel caso in cui avessi qualcosa da comunicarvi" rispose la sacerdotessa, indicando un'altra sfera posizionata nella tracolla.
"Grazie mille" disse Karl mentre nascondeva la sfera.
"Ora andate e che possiate evitare tutti evitare i pericoli della traversata"
Karl e il resto dei ragazzi salirono sui rispettivi draghi  partirono lasciandosi alle spalle Willow che si sbracciava per salutarli.
***
Il viaggio verso l'isola di Ryan durò poco più di un giorno. I ricordi assalirono Karl, Matt e Arcadia, alcuni spiacevoli, altri piuttosto felici. Il più bello sarebbe rimasto l'addio all'isola con Braceblu che emetteva fiamme dal muso in segno di saluto.
"Chi è Braceblu?" chiese Melanie.
"Il drago di Ryan. L'ha chiamato così perché emette delle fiamme blu" spiegò Arcadia.
"Wow" esclamò Merric.
"Non vedo l'ora di conoscerlo" disse Caleb.
"Vedrai, ti piacerà: è un tipo molto simpatico" disse Karl.
Dopo mezz'ora il gruppo raggiunse l'isola dove qualche mese prima Karl, Matt e Arcadia si erano scontrati contro gli Esiliati. Ad attenderli c'era una delegazione degli abitanti capeggiata da Ryan, il quale, appena vide in lontananza i draghi, iniziò a correre sbracciandosi per attirare l'attenzione. Una volta atterrati, Karl e gli altri vennero accolti in modo molto caloroso da Ryan che abbracciò tutti presentandosi poi a coloro che ancora non lo conoscevano.
"Allora, Ryan, puoi spiegarci meglio quello che sta succedendo?" chiese Merric.
"Semplice: ho notato qualche settimana fa che molte navi strane arrivavano e lasciavano una piccola isola poco distante da qui. I miei sospetti si sono moltiplicati quando Stoick ci ha comunicato che avrebbe mandato una squadra ad Heimleik. Siete voi quella squadra?"
"No, noi siamo venuti per indagare su quegli strani movimenti di navi" spiegò Karl.
"Ma perché ti sei insospettito?"
"Per arrivare ad Heimleik, bisogna per forza passare per quell'isola. Se si usa una nave, ovviamente"spiegò Ryan.
"Non c'è tempo da perdere: chiama Braceblu e partiamo" disse Karl.
"Perché?" chiesero gli altri in coro.
"Qualcuno deve aver avvertito i nostri nemici. Se attaccassimo l'isola, potremmo evitare dei pericoli ad Hic e gli altri" disse Karl.
"Saremmo solo in sette, troppo pochi per assaltare un presidio nemico" disse Ryan mentre si grattava il mento cercando un piano.
"No, non credo. Potremmo aggirarli e colpirli dall'alto, così non avranno il tempo materiale per prepararsi" disse Arcadia.
"Ok, facciamo come dite voi" disse Ryan mentre prendeva il fischietto con cui richiamava Braceblu.
Il Typhoomerang atterrò vicino ali altri draghi e tentò di far amicizia con i draghi che non conosceva, ma venne bloccato da Ryan che gli fece capire che non avevano tempo da perdere.
Il gruppo sellò i draghi e poi partirono in direzione della piccola isola di Anchort.
***
Il piano era semplice: Hydra, insieme a Camaleo e Joules, avrebbe attirato l'attenzione delle armi antidrago dell'isola. Rubyn, Braceblu, Skull e Serpentina avrebbero colpito dall'alto quando nessuno avrebbe prestato attenzione a nulla se non ai tre draghi usati come esche.
Hydra sbucò dall'acqua emettendo un fragoroso ruggito, poi fu il turno di Camaleo e di Joules che si lanciarono in picchiata contro le mura che cingevano l'unica costruzione sull'isola. Lanciarono un paio di colpi d'avvertimento, ma nessuno dei tre draghi riuscì nella sua parte del piano. Il che fece insospettire molto sia Karl che Ryan i quali atterrarono davanti alle mura ed entrarono.
Lo spettacolo che si presentò ai loro occhi era uno dei più terrificanti a cui i due giovani avessero assistito nella loro breve vita. La grande piazza che occupava il centro della costruzione era macchiata di sangue. I corpi mutilati e feriti giacevano in mucchi sparsi qua e là, spade e scudi spezzati ricoprivano quelle piccole zone non toccate dal sangue.
Ryan si chinò su una delle chiazze e la toccò, constatando che era secco. "Quindi, questa mattanza risale ad almeno un giorno fa" disse Karl mentre osservava uno degli scudi. Solo allora si accorse che su di esso era stato impresso uno Skrillo rampante, simbolo dei Berserk.
"Non ho la minima idea di chi sia stato" disse un Ryan privo di idee.
Karl stava per controbattere quando una forte luce blu proveniente dalla sua borsa lo accecò. Il ragazzo estrasse a fatica la sfera donatagli  da Willow. La sfera smise di brillare e la faccia di Stoick apparve su di essa.
"Karl, dove siete?... Non dirmelo, ora dobbiamo parlare di cose più importanti" disse L'Immenso con un tono che fece  preoccupare non poco Karl.
"Cos'è successo?" chiese il moro. La prima cosa che gli venne in mente fu che fosse successo qualcosa di brutto a sua madre. Ma la realtà era molto, molto più brutta.
"La squadra di Hiccup è stata catturata"
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+ Angolo dello scribacchino in erba +
Salve a tutti!
Non ho molti da dirvi, solo che da qui in avanti dovrete tenere d'occhio i titoli del capitolo. Ringrazio Andre_of_team_electro per aver recensito molti capitoli e tutti voi che la seguite e che l'avete messa trai preferiti. Mi date la forza per mandare avanti il progetto.  Un saluto \0/
Rovo
P.S. Gustav Larson non è un mio OC ma è un personaggio della serie. 
Gustav Larson---->

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