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Autore: Lione94    02/10/2014    5 recensioni
Rose Weasley e Scorpius Malfoy.
Lei studiosa grifondoro e lui perditempo serpeverde? Forse degni eredi dei loro genitori?
Niente di più falso.
Prendete i nostri due personaggi, ribaltate le loro sorti e benvenuti a un settimo anno ad Hogwarts davvero esplosivo.
Dal prologo:
“E’ incredibile a volte quanto il fato può essere beffardo. Ci aveva giocato davvero un brutto scherzo.
O forse, più che il destino, era stato solo quel vecchio Cappello Parlante a volersi divertire alle nostre spalle.
Sta di fatto che fuori da ogni logica, contro ogni aspettativa, eri tu il “buono” ed io la “cattiva”.
Tu la luce, io il buio.
Tu il prode cavaliere, io la subdola serpe.
Ebbene sì.
Scorpius Malfoy era un grinfondoro, mentre io, Rose Weasley, ero una serpeverde.”
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Capitolo 10

Finite incantatem




Quando entrai dentro casa la prima cosa che fece mia madre fu accogliermi con un urlo.
<< Per Merlino, Rose! Che hai fatto ai capelli? >>
<< Ciao anche a te mamma! >>
Posai il mio baule nell’ingresso mentre dietro di me entravano Hugo e mio padre che ci era venuto a prendere alla stazione di King’s Cross. Finalmente le tanto attese vacanze di Natale erano giunte. Ma non credete… il Natale per noi del settimo anno significava una marea di studio per i M.A.G.O.
Mia madre si portò le mani ai fianchi e assunse un cipiglio corrucciato. << Rose sono molto arrabbiata con te, non mi hai scritto neanche una lettera! >>
<< Sì che l’ho fatto! >> ribattei << Una te ne ho scritta! >>.
<< Scrivere: "Ciao mamma, qui tutto ok. Da te come butta?" Non è una lettera >>
Liquidai la faccenda borbottando: << Beh sono stata molto impegnata >>.
<< Mamma lo sai che fino adesso non sono mai sceso sotto l’Eccezionale?! >> disse Hugo tutto eccitato mentre mia madre lo abbracciava e lo riempiva di baci. Io scappavo sempre dai suoi super abbracci da mamma.
<< Che secchione! >> commentai sdegnata.
<< Ah da me non ha ripreso! >> aggiunse mio padre facendomi ridere.
Lui, a parte quando si lamentava del mio essere serpeverde, era sempre stato il mio preferito. Eravamo così simili, non avevo ripreso i geni dei Weasley per quanto riguardava l’aspetto dato che somigliavo molto a mia madre, ma avevo ripreso il caratteraccio di mio padre. Per questo noi due ci capivamo, mentre con mia madre non facevo altro che litigare. Tutto il tempo.
Papà mi fece l’occhiolino e mi diede una pacca sulla spalla, poi si diresse in salone e si lasciò cadere con un sospiro sul divano. Accese la televisione e le immagini si proiettarono per tutta la sala. Era sempre fortissimo guardare la tv incantata.
Hugo mi lanciò un’occhiataccia e mentre seguiva la mamma in cucina, si vendicò dicendo: << Lo sai che invece Rose ha preso uno Scadente in Difesa contro le arti oscure? >>.
Diventai rossa di rabbia. << Hugo! >>.
Brutta spia!
Mamma, che stava armeggiando con i fornelli per preparare il pranzo, si girò a guardarmi stupita. Lei era davvero ossessionata che andassimo bene a scuola. << Davvero Rose? Pensavo non avessi problemi in quella materia >>.
<< Infatti non ne ho >> risposi a denti stretti.
<< Rose non riesce a evocare l’Incanto patronus >> continuò Hugo << E poi lo sai che è andata pure in punizione? >>.
<< Vieni qui scemo di un troll! >>
Cercai di raggiungere Hugo per soffocarlo ma lui svincolò correndo intorno al tavolo. Ci mancava solo che mio fratello si mettesse a fare il pettegolo.
<< Non sarebbe la prima. Perché questa volta? >> indagò mia madre con un tono esasperato mentre i suoi due figli scalmanati continuavano a correre per la cucina.
<< Perché ha fatto a botte alla babbana con Malfoy in corridoio >>.
Trasalii al suono di quel nome e mi fermai.  
Stupido, stupido e ancora stupido di un fratello!
Sarebbe stato sicuramente vittima di un mio scherzo questa notte.
Mia madre mi guardava con uno sguardo strano. << Capisco >> assunse un’espressione pensosa << Per caso Malfoy c’entra qualcosa con il tuo nuovo taglio di capelli? >>.
Ma perché dovevano nominarlo tutti?!
<< Ehi mà >> la chiamò Hugo << Lo sai che poi Rose si vede con un ragazzo di corvonero? >>
A parte che mi ero "vista" con Blake solo al ballo di Natale, e poi se lo incontravo per i corridoi lo salutavo e ci chiacchieravo normalmente. Ok, di solito non ero così gentile con nessun ragazzo ma lui mi era simpatico… non voleva mica dire che mi stavo frequentando con lui però. Insomma riguardo a Corner ero un tantino confusa. Nel dubbio comunque avrei ammazzato mio fratello Hugo!
Mia madre spalancò la bocca dalla sorpresa e mi guardò con due occhi sgranati ed interrogativi.
<< No comment! >>.
Scappai su per le scale e mi rifugiai in camera.
Di solito quando ero in casa, la mia stanza era il regno del caos, come lo aveva soprannominato mia madre. Io insistevo nel dire che avevo solamente un ordine diverso dal suo. Avevo lottato molto contro Hugo quando ci eravamo trasferiti nella nuova casa, prima abitavamo in campagna vicino ai nonni ma poi i miei si erano trasferiti in città, ma alla fine avevo preso la stanza sotto il tetto. Era piccolina ma aveva un enorme lucernaio che lasciava vedere il cielo stellato quando mi sdraiavo sul letto che si trovava nell’angolo della stanza. Nell’altro angolo c’era una scrivania e l’altra parete era occupata da un enorme armadio, dove mia mamma aveva riposto tutto con ordine. Infatti la stanza era stranamente immacolata, perfettamente linda e pinta.
Dopo essere entrata nella casa di serpeverde avevo pitturato le pareti di un intenso verde e disegnato il nostro stemma con il pennello argentato. Un lungo serpente circondava tutta la stanza. Prendetelo per un impeto di ribellione. La parete dove c’era il letto invece era ricoperta di fotografie dove c’ero io con i miei cugini alla tana, i miei genitori, anche quel rompiscatole di Hugo e Meg.
Una foto era poggiata nella cornice sul comodino vicino al letto. C’eravamo io e Albus abbracciati durante il ballo di Natale del quarto anno. Dietro di noi si intravedevano altre coppie che ballavano e notai che una era composta da Meg e Malfoy.
Con un gesto secco abbassai la cornice e mi buttai a peso morto sul letto che cigolò per protesta al brutale atterraggio. Nascosi per un attimo la faccia nel cuscino e sospirai. Poi mi girai a guardare di lato al letto dove c’era un lungo specchio con la cornice di legno. Guardai il riflesso della mia ciocca blu. Forse avrei dovuto farmi una tinta per non vederla più. Mi ricordava troppo lui… Tuffai di nuovo la faccia nel cuscino.
Sentii un leggero bussare e poi mia madre fece capolino dalla porta.
<< Rose, posso entrare? >>
<< Mmm >>.
Mamma prese il mio grugnito per un assenso. La sentii sedersi sul letto e passarmi una mano tra i capelli.
<< Non sono male così >> disse piano.
Ebbi un flashback.
Un altro posto con un’altra persona. Le stesse parole.
Sbuffai scocciata.
Smettila di pensarci!
<< Sei cresciuta >>.
Mi voltai per guardarla e incontrai i suoi occhi così simili ai miei.
<< Davvero? >>.
Mi sorrise. << Sì, c’è qualcosa di diverso >>.
<< E cosa? >>
<< Gli occhi >>
<< Gli occhi? >>
<< Luccicano >>
<< Luccicano? >>.
Lei annuì e poi mi fece l’occhiolino. << Per chi? >>.
Finalmente capii dove voleva arrivare. La conclusione era quella ma ero sicura che lei intendesse impicciarsi su qualcuno di corvonero e non sul ragazzo che mi venne in mente appena fece quella domanda. Mi prese una scossa.
<< Per nessuno! >> risposi bruscamente.
Mamma fece spallucce. << Se lo dici tu >>.
Si alzò e uscì piano dalla stanza. << Scendi che è pronta la cena >>.
Per un attimo fui tentata di rimanere sul letto a morire ma poi il mio stomaco ebbe la meglio e la seguii in cucina.


Il Natale alla Tana era il momento che amavo di più di tutto l’anno.
Tutta la famiglia Weasley si riuniva a casa dei nonni Arthur e Molly. E quando dico tutta, intendo proprio tutta tutta la famiglia. Dallo zio Percy alla zia Ginny, con mogli e mariti, e prole al seguito. Per anni e anni la fida Tana aveva mostrato la sua resistenza dato che quando si riunivano tutti i cugini le pareti tremavamo. Quell’anno però la casa tirava un respiro di sollievo poiché Victorie era stata rapita dalle zie e mia madre per parlare dei preparativi del matrimonio. Io pensavo fosse stata posseduta. Da quando Victorie era diventata tutta cuoricini e fiori? Lei che era l’antiromanticismo in persona… Però ero contenta che mi avesse chiesto di essere una delle sue damigelle anche se non avrei ammesso la mia felicità nemmeno sotto tortura... altrimenti sarei passata per una sentimentale.
<< Teddy ma sei sicuro di voler sposare proprio Victorie? >> disse James mentre mangiava la torta di nonna Molly. Ah la nonna con i suoi dolci aveva viziato tutti!
<< James! >> lo riprese Molly << Non dargli ascolto Teddy, è così romantico! >> disse con l’aria da quattordicenne innamorata.
<< Teddy tu e Victorie avrete tanti figli? >> le diede man forte Roxane, che aveva la sua stessa età e la stessa sindrome “voglio il principe azzurro”.
<< Certo che ce li avranno >> disse Lily con la sua solita voce sognante.
Le orecchie di Teddy erano diventate rosse dalla vergogna. Imbarazzato, si passò una mano tra i capelli anche quelli diventati di un rosso scarlatto. << Ehm… >>
<< Perché non ve ne andate in giardino con gli altri, voi pettegole? >> intervenne la bionda Dominque sedendosi sul divano tra Teddy e James con grazia. Lei sì che aveva ripreso i geni veela di zia Fleur.
Molly e Roxane si alzarono offese e se ne andarono in giardino, ai pochi gradi che caratterizzavano le notti di dicembre, dove c’erano Fred II e lo zio George che sperimentavano dei nuovi fuochi di artificio per la disperazione della nonna Molly.
Io e Al eravamo seduti per terra e stavamo giocando agli scacchi magici. Ovviamente lui stava clamorosamente perdendo. Mio padre mi aveva insegnato tutti i trucchi e poi, dato che l’allieva superava sempre il maestro, ero diventata imbattibile in quel gioco. L’unico che mi teneva testa era Hugo, che in quel momento stava cercando di suggerire le giuste mosse ad Al, il quale, troppo orgoglioso, non voleva dargli retta e continuava a perdere di testa sua.
<< Cavallo in E5 >> annunciò Albus dopo aver riflettuto a lungo.
<< Eh no Al! Dovevi spostare la regina! >> protestò Hugo.
<< Sta zitto Hugo! Ragazzi lo sapete che mamma e papà non ci saranno a capodanno? >> disse Albus distraendosi per un attimo dalla partita e guardando tutti gli altri.
<< Alfiere in E5. Lo so, vanno in Italia con i miei >> risposi mentre il mio alfiere nero malmenava il suo cavallo bianco.
<< Facciamo un mega party? >> domandò James con un grosso sorriso malandrino.
Lui sì che era l’anima delle feste!
<< Esatto! >> rise il fratello.
Si diedero il cinque.
<< Non credi dovremmo dirlo a mamma? >> intervenne Lily.
<< Assolutamente no. Pedone in G7 >> la riprese Albus, corrucciandosi << La mamma ci spella vivi se lo scopre. Allora chi ci sta? >>
Teddy declinò l’invito perché avrebbe passato il capodanno con Vicky a Parigi. Anche Lucy e Louis sarebbero stati impegnati con i rispettivi fidanzati/fidanzate. Invece Dom accettò. Hugo ed io anche. Sicuro sarebbe venuto anche Fred appena gli avremmo dato la notizia. Ovviamente i tre fratelli Potter ci sarebbero stati. Il resto della tribù, ovvero i cugini più piccoli, avrebbe passato le vacanze in famiglia.
<< Lo facciamo a casa vostra o a casa nostra? >> domandò Hugo.
<< L’idea è stata nostra quindi la facciamo a Grimmauld Place >> rispose James.
<< Wow non vedo l’ora di invitare Lys! >> esclamò Lily battendo le mani tutta contenta, sembrava che all’improvviso tutta la sua preoccupazione fosse scomparsa.
James e Albus si rabbuiarono e si scambiarono un’occhiata inquietante.
Merlino, che gelosoni i fratelli Potter!
<< Cavallo in H5. Scacco di scoperta. Invitiamo anche Meg, che dici Al? >> dissi facendogli l’occhiolino.
<< Sicuro! >> ribatté lui senza alzare gli occhi dalla scacchiera, troppo impegnato a pensare come salvare il suo re.
Jamie si sporse per spettinare i capelli del fratello. << Sentilo il mio fratellino innamorato, che cuoricino! >>
<< James, smettila! >> Albus si liberò dal fratello scansandogli la mano, infastidito << Torre in H2 >>.
<< Regina in H2. Scacco matto! >>.
Albus mandò all’aria la scacchiera mentre i personaggi strillavano indignati, rosicando per l’ennesima sconfitta, tra le risate di tutti gli altri.


Quando Hugo ed io arrivammo nel camino di Grimmauld Place numero 12 eravamo in un ritardo stratosferico. Hugo era arrabbiatissimo perché gli avevo fatto perdere l’inizio della festa. Mi ero preparata il più lentamente possibile e alla fine anche cercato una scusa per non andare ma quando mio fratello aveva brandito la bacchetta minacciando di torturarmi, infischiandosene se fosse finito ad Azkaban, ero stata costretta a seguirlo.
<< Ehi Rose, Hugo! >> ci accolsero Albus e Megan mentre uscivamo dal camino e ci levavamo la cenere dai capelli << Finalmente ce l’avete fatta! >>
<< E’ tutta colpa di quell’idiota di mia sorella! >> ringhiò Hugo, arrabbiato. << Vado a cercare Fred! >>. Schivò il pugno che volevo mollargli sul petto e si dileguò tra la folla.
<< Merlino, Al! Hai invitato un bel po’ di persone, eh? >> cercai di dare un tono disinvolto alla mia voce ma quello che si avvertì fu soprattutto il nervosismo.
Al e Meg si scambiarono un’occhiata eloquente.
<< Ehm… >> fu tutto quello che riuscì a dire mio cugino.
<< Non preoccuparti, fa niente. Va tutto bene >> lo rassicurai con un mega sorriso a trentadue denti così forzato che ebbi paura che se l’avessi tenuto per un altro minuto mi si sarebbe spaccata la faccia.
<< Sei sicura Rose? >> mi domandò Meg. << Vuoi che ti accompagni…? >>
<< No, Meg. Non ho bisogno della baby sitter, mi divertirò tantissimo stasera >>.
In realtà non mi divertii per niente.
Passai tutta la serata a fuggire da un piano all’altro della casa e da una stanza all’altra quando intravedevo una qualsiasi testa bionda nei paraggi. Quando mi stufai di correre come un’indemoniata da una stanza all’altra decisi di rifugiarmi nella camera degli zii, l’unica zona off limits della casa. Quando aprii la porta però la trovai occupata da due ragazzi che stavano pomiciando allegramente seduti sul letto.
Chiusi la porta senza farmi notare.
Bleah, che schifo!
Un momento…
Riaprii la porta di scatto e sentii una stretta allo stomaco.
Purtroppo i miei occhi avevano intravisto bene.
Il ragazzo era Malfoy, e la ragazza era…
<< Dominique! >> strillai.
I due si girarono a guardarmi. Malfoy aveva i capelli spettinati, gli occhi arrossati e la camicia slacciata che lasciava intravedere il petto che tante volte avevo accarezzato. Dom indossava un vestito nero tutto stropicciato con le spalline abbassate e aveva le labbra gonfie di baci.
Malfoy e MIA CUGINA?!
<< Merlino, Rose! Mi hai fatto prendere un colpo! >> disse Dom, infastidita che li avessi interrotti.
Ovviamente lei non poteva sapere dello scellerato patto che c’era tra me e Malfoy, ma non potei fare a meno di inserirla della mia lista nera. Strinsi i pugni per evitare di avvicinarmi e stamparle una cinquina in faccia. Ma perché di tutti i ragazzi doveva andare a incantare con i suoi geni veela proprio il mio?
IL MIO?!
Scossi la testa e lanciai un’occhiata schifata a Malfoy.
<< Sei un porco! >>.
Ed entrambi ci beccammo una scossa.
Sembrò che solo allora si risvegliasse.
Chiusi la porta di scatto e scesi le scale.
<< Ehi Rose, dove vai? >> mi urlò dietro Meg dal salone.
Scappa, scappa, scappa.
Mi chiusi nel buio dello sgabuzzino e chiusi forte gli occhi.
Inspira, espira, inspira, espira.
Era solo un brutto sogno…
Un fascio di luce mi investì e quando aprii gli occhi vidi che Malfoy mi aveva trovata.
No, era un vero incubo!
<< Weasley perché sei scappata in quel modo? >>
<< Davvero me lo stai chiedendo? >>
Merlino, era serio?
<< Sì >>
<< Non posso crederci, Malfoy! Tu e mia cugina?! >>
<< Gelosa? >>
<< Di uno schifoso come te? Sarei davvero patetica! >> sibilai velenosa. Nelle parole che pronunciai misi tutta la cattiveria possibile.
Lui socchiuse gli occhi guardandomi con improvviso odio. << Beh forse lo sei! >>
Un colpo al cuore. << Io? Forse tu! Che c’è, una non ti basta? >> dissi con voce dura.
<< Il patto non prevedeva niente sulle altre persone >> ribatté lui, inviperito.
Era davvero arrabbiato eppure tra i due lui era l’unico che non ne aveva diritto.
<< Infatti quel patto è davvero inutile >>
<< Stai dicendo che è ora di scioglierlo? >>
La sua voce si fece indecifrabile. A quella prospettiva trasalii. Allora era davvero finita tra noi? Ma d’altronde che cos’è che era iniziata? Tra noi non c’era niente
<< Sì >>
Eppure dire quella parola mi costò un enorme fatica.
<< Bene >>.
No, no, no, no, no, no…
Estrasse dalla tasca posteriore dei pantaloni la bacchetta e attese che io facessi lo stesso. Con mano un po’ tremante estrassi la mia dalla borsetta che portavo e la alzai.
<< Finite incantatem! >> pronunciammo all'unisono.
Le bacchette sprizzarono delle scintille bianche, la luce si spense all’improvviso e sentii una strana sensazione attraversarmi il corpo.
<< Vai a spassartela con Corner, Weasley! Di certo a me non mancherà il divertimento! >>.
E dopo queste ultime parole sibilate, se ne andò sbattendo la porta.
Sentii degli scoppi e degli applausi provenire da fuori. Era mezzanotte. Il nuovo anno era giunto, ma io non riuscivo a festeggiare. Uscii piano dallo sgabuzzino e mi diressi sulla piazzetta di casa Potter dove i ragazzi si divertivano coi fuochi d’artificio.
<< Rose tutto bene? >> domandò mio fratello sorpassandomi mentre aveva in mano un pericoloso fuoco dello zio George.
Mi forzai di usare un tono allegro: << Sì, certo! >>
Mi guardò per un attimo stranito ma poi scosse la testa e mi lasciò perdere.
Tutti erano felici, ma io non riuscivo ad esserlo. Tra le braccia di Meg e sotto lo sguardo sospettoso di mio cugino, guardavo i fuochi che riempivano il cielo ma dentro di me c’era il vuoto. Al posto dei botti riuscivo solo a sentire il rumore del mio cuore che si spezzava.





Note: Innanzitutto chiedo venia alle lettrici infuriate che magari hanno avuto il desiderio di malmenare Scorpius e la scrittrice di questa storia che lo rende davvero antipatico :') Nel prossimo capitolo ci sarà un suo punto di vista con la spiegazione del suo comportamento. E chiedo venia anche perché questo non è uno dei capitoli che mi sia uscito meglio ma dopo più e più volte che lo cancellavo e lo riscrivevo esattamente uguale ho deciso di pubblicarlo così. Avrei voluto approfondire il Natale alla Tana, ma niente. Non mi usciva niente di buono. Spero che il piccolo scorcio che c'è vi sia piaciuto. Al prossimo aggiornamento! Un abbraccio, Chiara.

  
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