Now your nightmare comes to life
Peace of mind is less than never
You're now a slave until the end of time here
Nothing stops the madness turning, haunting, yearning pull the trigger
You should have known
The price of evil
And it hurts to know that you belong here
It's your fucking nightmare
Such a replaceable liar
And I know you hear their voices (Calling from above)
And I know they may seem real (These signals of love)
But our life's made up of choices (Some without appeal)
They took for granted your soul
And it's ours now to steal
As your nightmare comes to life
Peace of mind is less than never
You're now a slave until the end of time here
Nothing stops the madness turning, haunting, yearning pull the trigger
You should have known
The price of evil
And it hurts to know that you belong here
It's your fucking nightmare
Such a replaceable liar
And I know you hear their voices (Calling from above)
And I know they may seem real (These signals of love)
But our life's made up of choices (Some without appeal)
They took for granted your soul
And it's ours now to steal
As your nightmare comes to life
“No! No, vi prego, basta!”
Sente Hazel, il suo dingo, il suo compagno, quel rompiballe meraviglioso del suo amico, gemere in modo acuto, per terra. Senza guardarlo sa che sta lottando anche lui contro quella voce insostenibile che sentono intorno a loro e nella testa, che sa colpirli nei punti più deboli quasi come se avesse interamente potere sulla parte più intima e nascosta della loro anima.
No, Garrard sa che è così. Non è a conoscenza di che diavolo di mostro li abbia accolti alla loro ultima prova prima di poter entrare nella capitale, ma sa che quella cosa, quell’occhio, è capace di scavare tra i suoi ricordi più nascosti – rivede di nuovo sua madre uccidere suo padre ed è come ricevere ancora una coltellata nello stomaco. Gli viene da vomitare e lo fa. Del liquido schifoso gli cola da un angolo della bocca, mentre Garrard si piega, ed è ancora più umiliante essere lì.
Chalybs, Chalybs… Sente delle voci chiamarlo, ma a questo punto non è più neppure sicuro se appartengano ai suoi genitori, a Hazel, al parassita che sta valutando i loro ricordi o a se stesso.
Non riesce a non contorcersi, e – maledetto, maledetto, maledetto lui! – non riesce a trattenere le lacrime. Non ha più forza per mettere impegno in quella resistenza, così anche l’ultimo muro che lo proteggeva, l’ultimo barlume di Garrard, l’Head Bee che farà fortuna ad Akatsuki crolla inesorabilmente, e si mette a piangere. L’aver rimosso l’omicidio di suo padre era stato un inganno così antico che Chalybs aveva finito per dimenticarsi davvero di quell’episodio.
Si contorce ancora e attorno a lui non ci sono che incubi.
Hazel è fedele. Lo chiama.
Ma riprendere ossigeno e sfuggire al dolore ormai è un miracolo fuori questione per Garrard.
Ritrovarsi ad appartenere lì, in quel punto, a quegli incubi è forse la cosa peggiore. Quei ricordi sono lui. Il resto è stato menzogna. Vorrebbe formulare altri pensieri, ma le raffiche di dolore gli regalano soltanto delle nuvole d’inchiostro spezzate e confuse.
Si tiene le costole, mentre il mostro lo lascia agonizzante sul pavimento e il dolore fisico si placa, ma il trauma contenuto nei suoi occhi e la bava che sta lasciando sulle lastre di pietra non lo abbandonano.
Non ha capito neanche cosa sia successo. Non sa neanche cosa il loro esaminatore gli abbia detto.
‘Il tuo Cuore è spazzatura. Grazie per averci provato e a mai più’ è un concetto che la sua mente sta cercando di elaborare, ma ci vuole tempo.
Garrard trema, e pensa vagamente che davvero oltre a quel livello di miseria non potrà mai arrivare.
Anticipazione di certo estremamente voluta a proposito del prossimo capitolo:
Strange and Beautiful – Aqualung
Strange and Beautiful – Aqualung