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Autore: Mew_vale    17/10/2014    6 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
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Rieccomi xD Spero che vi piacerà anche questo nuovo capitolo! Piano piano la storia entrerà nel vivo, non temete… Ovviamente serve il giusto tempo e bisogna dare il giusto corso alle cose… Pappatevi pure questo terzo capitolo, ci si vede infondo! ;)

CAPITOLO 3.

Betty
Dopo aver passato la nottata in ospedale sono andata a casa, ho mangiato qualcosa, mi sono fatta una doccia e ho fatto appena in tempo a scrivere a Daniele Valencia che sono stata bombardata di telefonate da parte di quasi tutte le persone che erano presenti alla festa ieri sera. Ho ripetuto come un disco incantato le medesime cose a tutti, ma senza scendere nei dettagli (riguardo i problemi dell’ Ecomoda e le nostre dimissioni). Mi sono limitata a riferire che mio marito ha la pellaccia dura ma che deve riguardarsi. Ora finalmente riesco a chiamare Nicola e sua moglie, so che darò loro notizie terribili e sono certa che loro ne daranno a me circa la sede in Florida.
“Nicola, ciao…”
“Ehi Betty! Come va? Com’è andata la festa?”
“Nicola… è successo qualcosa di brutto alla festa…”
“Che intendi?”
Prendo fiato, non riesco ancora a dirlo ad alta voce. Mio marito ha avuto un infarto. Un infarto. Ha rischiato la vita.
“Armando ha avuto un infarto…”
“C… Cosa?”
Immagino Nicola sbiancare, mentre si lascia andare nella poltrona ortopedica del suo ufficio.
“Abbiamo passato tutta la notte in ospedale… E’ stato un infarto lieve, ma dovrà riguardarsi del tutto il che include stare lontano dalle situazioni stancanti e snervanti…”
“Armando lascerà l’ Ecomoda?”
Domanda perspicacemente il mio amico. Rispondo di sì.
“Penso di abbandonare anche io l’ Ecomoda… Nicola stanotte ho temuto di restare vedova, di perdere Armando… Io non posso uscire di casa ogni mattina, passare tutto il giorno in azienda con in testa il chiodo fisso di mio marito a casa che è stato vittima di infarto… Col timore di trovarlo stramazzato al suolo al mio ritorno, esanime…”
Avverto montarmi una tragica angoscia. Mi porto una mano alla bocca mentre i miei occhi si riempiono di lacrime.
“Betty lo capisco perfettamente… Io non so cosa dire, sono spaventato anche io ora…”
“Armando deve ubbidire alla lettera al medico, e starà meglio…”
“Tuo marito ha la testa più dura del cemento, Betty! Credi che sarà in grado di non farsi coinvolgere dai problemi dell’ Ecomoda?”
“Deve, o sarò io a diventare vedova ma per mia volontà!”
Dico inacidita. Sono nervosa per la mancanza di sonno e la caffeina ingerita non rende le cose migliori. Informo poi Nicola che domani eleggeremo il nuovo presidente, perciò ci collegheremo con lui in video-conferenza. Mio marito invece dovrà scrivere di suo pugno una lettera in cui esprime la sua preferenza per Diego.
“Nicola, cosa mi dici di Palm Beach?”
“Non c’è niente da dire, se non vogliamo che l’ intera Ecomoda si indebiti ulteriormente dobbiamo necessariamente vendere, tutto qui, e sperare con quei soldi di tenere buone le banche per un po’, come si fa dando il ciuccio ad un neonato disperato.”
“Io direi di rimandare la questione a domani, e la pratica passerà in mano al nuovo presidente.”
“Ah, se dovesse essere Giulio Valencia non avrebbe problemi a vendere baracca e burattini!”
“E’ matematicamente impossibile che assuma la presidenza Giulio Valencia! I vampiri sono nettamente sotto numerati rispetto ai sostenitori di Diego… Mio figlio ha già la presidenza in tasca e lo sai bene. E comunque non è detto che Giulio avrebbe le stesse intenzioni del padre…”
“Io starei attenta Betty… Quel tipo vi fa la guerra da trent’ anni! E adesso un venticinquenne fresco di college assumerà la presidenza… Daniele Valencia farà la guerra a Diego usando ogni mezzo a sua disposizione, anche suo figlio se necessario! Venderebbe l’ anima al diavolo affinché un Valencia conducesse l’ azienda almeno una volta nella vita!”
“Quel verme deve solo azzardarsi a fare a mio figlio ciò che ha fatto ad Armando! Così come Giulio Valencia…”
“Allora Betty se mi dai il via libera liquido quel poco che resta qui… E quanto prima farò fare una stima di tutte le attività commerciali, le fabbriche, gli immobili e farò avere tutti i dati a tuo figlio…”
“Va bene Nicola…”
“Parlando d’ altro, i miei ragazzi come stanno?”
“Si sono spaventati molto stanotte… Sono stati dei tesori a stare accanto a mia figlia sai… Cèsar sarà di sicuro all’ Ecomoda, Roberta e Olga credo siano a casa di Roby…”
“Accompagnerai tu Olga in aeroporto domani?”
“Sì Nicola… Non temere sarà da te presto la tua piccolina!”
Olga è la figlia minore di Leonora e Nicola, ha diciotto anni. Domani tornerà a Palm Beach dai suoi genitori, anche se a breve dovranno tornare qui a Bogotà… Ma per ora Olga ha l’ ultimo anno di scuola da finire.

Roberta
Quando esco dalla mia stanza in pigiama, con i capelli arruffati e sbadigliando, saluto mia sorella minore che siede al tavolo ma lei non ricambia il saluto. Con i gomiti che fanno da perno sul piano del tavolo, poggia le ganasce sulle mani e fissa il caffè “ex fumante”, in quanto si è freddato, nella tazza davanti a sé.
“Ti servirà un respiratore se finirai con la faccia là dentro.”
“Eh, hai detto qualcosa Roby?”
Mi chiede alzando la testa.
“Neanche tu hai dormito?”
“Macchè… Ho sonnecchiato per due ore e basta… Sono molto in pena per Armando!”
“Se la caverà… Sempre che si decida a non farsi carico dei problemi dell’ intero globo terrestre! Pensavo di passare in Ecomoda per sapere da Lorenzo e da Diego se ci sono novità… Tu vieni?”
“Sì va bene… Soprattutto per parlare con Lorenzo, vero?”
“Come…?”
Chiedo alla mia sorellina diventando paonazza.
“Lo vedo bene sorellina che ti piace il caro Dottor Mendoza!”
“Olga… Non dire fesserie! Quel tipo è una specie di viscido! Con tutto il bene che voglio ai Mendoza, ma hanno messo al mondo due… Non so, animali rende l’ idea?”
Mia sorella mi osserva poco convinta. Non l’ ho convinta vero? Sì, in fatto di donne Lorenzo Mendoza è un uomo della peggior specie! E’ squallido, non pensa ai sentimenti di nessuna, le tratta come fazzolettini usa e getta… Ma fazzolettini si seta comunque. Io con i miei, pochi per fortuna, chili di troppo sono al massimo un fazzolettino “Tempo”, sempre di qualità ma peggiore di quella della seta. Le mie forme non competono con quei pali che lui chiama “donne”!
“Lo so sorellina, perciò ti cosiglio di stargli alla larga… “
Mi risponde mia sorella, baciandomi la testa, quindi và a vestirsi. Dalla camera da letto strilla:
“Pensi di chiedere di lavorare in Ecomoda se Diego verrà eletto presidente? Insomma, se ciò avverrà avranno bisogno di un altro direttore amministrativo!”
“Ne parlerò con loro… Sono certa che nostro fratello proporrà l’ idea!”
“E se venisse eletto Giulio Valencia?”
“Impossibile… I voti dei Mora e dei Mendoza sono nettamente superiori a quelli dei Valencia! Diego è già presidente praticamente!”

Diego
Conclusi i colloqui, Annamaria mi ha informato della prsesenza di Paola che ha aspettato pazientemente che finissi di esaminare le candidate. Entriamo in sala riunioni, e le chiedo come mai questa visita.
“Che c’è, non posso venire a trovarti al lavoro?”
“Ma certo amore mio…”
“Di tuo padre ci sono novità?”
“Non ho sentito mia madre, e comunque non ce ne sono o mi avrebbe chiamato… Credo che tra poco tornerà in ospedale. Ma mio padre è fuori pericolo deve solamente riposarsi.”
“Bene tesoro mio… Diego, vorrei chiederti una cosa. Perché mi hai fatto quel discorso stamattina? Hai qualcosa da farti perdonare?”
Mi chiede la mia fidanzata, accarezzandomi il bavero della giacca grigia che indosso. Sì Paola: mi sono sbattuto Giulia Valencia mentre tu, i tuoi genitori, la mia famiglia, i Mora, i Valencia e una cinquantina di invitati tra cui i giornali mi stavate aspettando al piano di sopra per annunciare il nostro fidanzamento. Mi perdoni amore mio?
“No Paola… L’ infarto di mio padre mi ha solo fatto riflettere.”
Ci baciamo, mentre per la prima volta nella vita mi sento in colpa. Ma non per lei, no. Mi sento in colpa per mio padre.
“Andiamo a pranzo?”
Mi chiede. Sto per risponderle quando butto lo sguardo dietro di lei e, da uno spiffero della porta, vedo Giulia Valencia in presidenza. Che diavolo vuole? Non sta spiando, è poggiata alla scrivania che guarda verso di noi con un ghigno.
“Sì amore mio… mi aspetti un secondo fuori? Io finisco una cosa di lavoro, un incarico che mi ha dato mia madre. Devo andare nel suo ufficio.”
“Va bene amore mio.”
Paola esce dalla sala del consiglio senza accorgersi di Giulia in presidenza. Tiro un respiro profondo, entro nell’ ufficio di mia madre e chiudo la porta alle mie spalle.
“Che diavolo vuoi?”
“E’ questo il modo di trattarmi?”
“Giulia, io sono stato chiaro! Nessuno deve venire a sapere di quello che è successo! E te lo dico ora, non si ripeterà mai più!”
Giulia si avvicina a me e mi guarda quasi ridendo delle mie parole.
“Sei un povero illuso… Pensi di saper fare il fidanzatino? Il marito? Non lo sai che il lupo perde il pelo ma mai in vizio?”
Mi dice stampandomi un bacio all’ angolo della bocca. Poi aggiunge:
“Sai dove trovarmi se cambi idea…”

Roberta
Arrivate all’ Ecomoda, riceviamo i saluti di tutti quando vedo uscire mio fratello dal suo ufficio, che ci raggiunge.
“Ehi, sorelline. Sono pronto per uscire.”
”Cèsar solo un secondo, avrei bisogno di parlare con Diego o con Lorenzo…”
“Guardi signorina Roberta, il Dottor Diego è uscito poco fa con la sua fidanzata mentre Il Dottor Lorenzo è ancora nel suo ufficio.”
Mi fa notare Sandra. Io ringrazio e busso alla porta di Lorenzo. Quando mi invita, entro.
“Ciao Lorenzo, scusa se ti disturbo…”
“Roberta, ciao. Entra figurarti se mi disturbi.”
“Ci sono novità su tuo padre?”
“No, nessuna… Sta riposando e gli fanno altre analisi.”
“Sono contenta che sia passato l’ allarme rosso… Ero molto preoccupata sai?”
“Lo so, certo. E si vede.”
Mi dice, facendo riferimento alle mie occhiaie e alla mia aria stanca.
“Non sono, anzi non siamo riuscite a riposare io e mie sorella.”
“Grazie per il vostro sostegno…”
“Di cosa Lorenzo? Teniamo molto a tuo padre…”
I nostri sguardi si incrociano per pochi istanti, ma io nel suo ci vedo solo amicizia purtroppo. Lui mi chiede se c’è dell’ altro.
“Certo, io vorrei lasciare nell’ ufficio di mio fratello il mio curriculum vitae. Oppure lo lascio a te… Immagino che, visto che Diego ha praticamente la presidenza assicurata, dovrete assumere un altro direttore amministrativo…”
“Puoi lasciarlo a me Roberta. E comunque non cen’era bisogno, sapevamo già a chi rivolgerci.”
Mi dice strizzandomi l’ occhio, io avvampo e cerco di nascondere il mio disagio ed il mio batticuore.

Michael.
Mi trovo ancora in sartoria con Camilla Mendoza e Ugo Lombardi, dobbiamo finire le ultime due cose prima di andare a pranzo. Vedo che Camilla è molto stanca: Ugo le ha chiesto più volte si sdraiarsi, ma lei non ha voluto saperne. Ugo mi vede pensieroso, e mi chiede come mai. Io ripenso a tutta la mia vita… Mi piace un eterosessuale. Camilla e Ugo, essendo a stretto contatto con me, sono le uniche due persone al mondo a conoscere le mie tendenze sessuali. Ma non sanno in che guaio mi sono ficcato!
“E’ per tuo padre vero, tesoro? Non sai come dirglielo…”
“Anche Ugo, non solo quello…”
Vedo Ugo e Camilla lanciarsi sguardi complici.
“Tesoro, non dirmi che hai una bella cotta?”
“Eh sì, Ugo. Penso proprio che il nostro Michael si sia innamorato!”
Io scuoto la testa in segno di diniego, ma loro non ci cascano. Mi si incollano come due cozze ad uno scoglio.
“Avanti stella, come vi siete conosciuti? Quando? Dove?”
“Siete già usciti insieme? O magari state già insieme?”
“NO! Nulla di tutto questo!”
Affermo, smorzando il loro entusiasmo. Ugo si alza dal divanetto.
“No… Oh mio Dio conosco quell’ espressione! Michael, non dirmi che ti sei innamorato di un eterosessuale!”
Osservo Ugo sbalordito, e gli chiedo come lo ha capito.
“E’ semplice stellina, perché purtroppo è successo anche a me!”
“E lo conosciamo?”
Mi chiede Camilla. Aspettano entrambi una risposta, ed io ho bisogno di sfogarmi con loro o rischio di impazzire. Io vomito il nome di Cèsar Mora e vedo Camilla strabuzzare gli occhi mentre Ugo ride ed entrambi lo osserviamo interrogativamente.
“Tesoro, credevo fosse chi sa chi! Credevo ti riferissi a quei due maniaci sessuali di Lorenzo e Diego, senza offese per te cara!”
“Ugo! I miei fratelli non sono affatto dei maniaci sessuali! Ti ricordo che Diego è fidanzato e ha commesso uno, un piccolissimo sbaglio ai tempi del college, e Lorenzo semplicemente non ha una fidanzata al momento, ma questo non vuol dire che si porti a letto una ragazza diversa ogni sera!”
Lo ammonisce Camilla.
“Per tuo fratello Lorenzo non è mai stato il momento per una fidanzata! Quindi o se ne porta a letto una diversa a sera oppure è gay. A te Michael converrebbe che fosse gay!”
“Ugo!”
Lo rimprovera di nuovo Camilla. Io mi intrometto.
“Ehi, stavamo parlando del mio problema!”
“Hai ragione, scusa… Comunque ti posso assicurare che Cèsar Mora è tutto gay quindi non corri pericolo di una fregatura!”
“Dici?”
Chiedo, lui risponde affermativamente.
“Credimi, me ne accorgo anche a chilometri di distanza!”
“Tu Camilla lo conosci meglio, che dici?”
“Onestamente non ho mai conosciuto le sue fidanzate… Sinceramente non so molto della tua vita sentimentale, è molto riservato a tale proposito!”
“Tz, visto? E’ gay caro mio!”
In mezzo alla discussione non ci siamo accorti di mio fratello David che se ne sta sulla porta dell’ atelier. Oh merda. Da quanto è lì? Cos’ ha sentito?
“Mi scusi, stimatissimo Dottor Valencia. Chi le ha insegnato ad origliare le conversazioni altrui? Quel mentecatto di suo padre o quella gallina di sua madre?”
Gli chiede Ugo, in modo molto pungente. Io mi intrometto ricordandogli che sta parlando anche dei miei genitori.
“Ah già, scusa Michael.”
“Non stavo origliando Signor Ugo… Io ero venuto a cercare la Dottoressa Mendoza.”
“A che proposito?”
Chiede Camilla. Io tengo lo sguardo basso… Uno dei miei fratelli, che poi è l’ unico in famiglia di cui posso fidarmi, ha scoperto che sono gay nel modo peggiore possibile…
“Vorrei parlarle, soli se possibile…”
Io e Ugo ci alziamo e salutiamo Camilla, dandole appuntamento per pranzo. Quando passo accanto a mio fratello riesco a dire soltanto:
“Ciao David ci vediamo dopo.”
Lui annuisce.

David
Non posso credere che mio fratello non mi abbia detto una cosa del genere. Capisco con Giulia e Giulio, neanche io ho molta stima di loro… Ma io… Non sono egocentrico, ma si dà per scontato che tuo fratello ti conosca tanto da sapere di potersi fidare di te. Sono choccato quando Camilla mi chiede come mai la cercavo.
“Dottoressa, io non stavo origliando davvero…”
“Però quando è arrivato qui non è entrato subito, è rimasto lì sulla porta ad ascoltare tutto. Io questo lo chiamo origliare!”
Mi siedo sul divano, incredulo.
“Mi dispiace, davvero…”
“Io suppongo abbia sentito tutto.”
“Sì, o almeno credo… Mio fratello è gay?”
Vedo Camilla annuire. Poi aggiunge:
“Dottor Valencia, non devo certo essere io a spiegarle i motivi che spingono suo fratello a confidarsi con me e con Lombardi anzi che con la sua famiglia…”
“Non si preoccupi, capisco bene perché non lo racconti a mai madre…Figurati a mio padre poi… Ma non riesco a capire perché non lo abbia detto neanche a me…”
“Io non so in che rapporti lei sia con Michael… Non conosco il vostro legame come fratelli… Ma, senza offesa, la mela non può essere caduta lontana dall’ albero per due volte…”
“Che cosa vuole dire? Mi sta equiparando a mio padre, o a mio fratello Giulio? Come si permette di offendere me e la mia famiglia?”
Sbotto, sentendomi salire una grande rabbia.
“Non si scaldi! Ma non può negare che suo padre e Giulio non siano dei modelli di virtù! Infatti ha capito subito che mi riferivo a loro!”
“Lei non sa nulla di me Signorina!”
Dico, alzandomi. Lei mi chiede cosa ero venuto a fare apparte origliare. Io mi faccio coraggio e glielo dico, sono così carico di adrenalina che la timidezza è l’ insicurezza sono solo ricordi sbiaditi.
“Vuole proprio saperlo? Ero venuta per invitarla a cena. Ma ho decisamente cambiato idea!”
“Bhe, tanto non avrei accettato!”
La sua affermazione mi ferisce molto… Ma cerco di non darlo a vedere.
“Buona a sapersi, così la prossima volta che si sentirà male la lascerò cadere al suolo, visto che sono uguale a mio fratello Giulio!”
Le dico, prima di andarmene con passo sostenuto.

Camilla
Brutto pallone gonfiato!!! E ha il coraggio di dire che non è come quello stolto di suo padre e come suo fratello Giulio?! Dopo averlo visto uscire dall’ atelier dicendomi quelle cose, scherzando sul mio mancamento mi sono sentita furibonda. Ma la cosa che più trovo incredibile è che abbia avuto l’ idea di invitarmi a cena! Per sedurmi sicuramente!!! Spero di non incontrare più la sua faccia per il resto della vita, ma poi mi ricordo che purtroppo è il nostro direttore dei punti vendita. La cosa che trovo più incredibile è che stamattina l’ ho anche considerato gentile! E’ un egocentrico, un imbecille esattamente con Daniele, Giulio e Patrizia Fernandez! Mi siedo al tavolo del ristorante ancora furente e Ugo e Michael mi guardano stupefatti chiedendomi cosa sia successo. Michael mi chiede se abbiamo parlato di quello che è successo, del fatto che ha origliato.
“Sì Michael… Tuo fratello ha sentito tutto…”
Vedo la sua faccia incupirsi e aggiunge:
“Non doveva scoprirlo così…”
“Ha detto che c’è rimasto male perché non glielo hai detto…”
Sarei curiosa di sapere da Michael se suo fratello è davvero un pallone gonfiato come ho sempre dato per scontato o se mi sbaglio e in realtà il vero David Valencia è quello che mi ha aiutata stamattina. Ma perché dovrebbe interessarmi poi?
“Avete discusso bellezza?”
“Sì Ugo… Mi ha dato fastidio che era lì ad origliare e l’ ho rimproverato!”
“E di grazia, perché quel maleducato ti cercava?”
Esito prima di rivelare loro dell’ invito a cena. Restano sorpresi, poi spiego loro che dopo la nostra discussione ha ritirato l’ invito e che mi ha detto di essersi pentito di avermi aiutata quest’ oggi. Michael assume un espressione di interrogazione ma non dice una parola. A che starà pensando?

Isabella
Quando salgo i tre piani di scale che conducono al mio modesto appartamento dove vivo sola da circa sei mesi, trovo un post-it appeso alla porta in cui Francesco e Silvia mi dicono di andare da loro. Francesco e Silvia sono i miei migliori amici e vivono insieme nell’ appartamento sullo stesso mio pianerottolo, che è un po’ più grande rispetto al mio. Non stanno insieme, sono semplicemente coinquilini… E poi sarebbe un po’ complicata la cosa visto che a Fra piacciono i ragazzi! Trovo la porta aperta, e quando entro li trovo con una faccia da funerale. Mi siedo di fronte a loro sul tavolino del soggiorno e chiedo loro cosa sia successo.
“Guarda qui… “
Mi dice Fra, passandomi una lettera. Leggo che sono stati licenziati dall’ azienda in cui lavoravano lui come contabile e lei come centralinista, ed esprimo il mio dispiacere, chiedendo i dettagli.
“Hanno chiuso tutto, Isa… E’ fallita e siamo tutti per strada!”
“E’ terribile… C’erano moltissimi dipendenti in quell’ industria!”
“Ormai il fallimento e la crisi si diffondono a macchia d’olio… Ritieniti miracolata se riuscirai ad avere quel lavoro amica mia!”
“Mmm… Non credo Silvia! Dovevate vedere… C’erano moltissime ragazze più belle di me, ed essendo un’ azienda di moda, con una certa immagine credo non avranno dubbi sulla persona da scegliere… E poi quando stavo uscendo ho urtato una donna! Credo sia un’ amica intima dei dirigenti o qualcosa del genere… Ho sentito che chiedeva del Direttore Amministrativo chiamandolo per nome, e le segretarie la conoscevano bene…”
“Mi ricordi il nome dell’ azienda?”
“Ecomoda.”
Rispondo a Silvia. Vedo che si alza, afferra una rivista e me la passa. Ci sono due pagine dedicate ad una festa che si è tenuta ieri sera in quell’ azienda. Vedo le foto… C’è anche lui. Diego Mendoza. Sento il cuore galoppare… Quanto è bello! Poi riconosco la donna dell’ ascensore e dico alla mia amica che è con lei che mi sono scontrata. Silvia si siede accanto a me e mi spiega tutto.
“Dunque… Lei è Paola Ribeiro, è la fidanzata di Diego Mendoza, questo qui.”
Mi dice indicandomi Diego in una foto.
“Fidanzata?”
“Sì, ieri sera a questa festa hanno annunciato il loro fidanzamento! Ma dimmi, hai visto anche Diego Mendoza e Lorenzo Mendoza?”
Resto molto delusa dall’ informazione appena avuta… Ma un uomo affascinante come lui, per logica di cose doveva essere fidanzato con una così bella donna.
“Sì, sono stati loro a farmi il colloquio insieme a Cèsar Mora, il direttore del personale…”
“Ah amica mia beata te! Sono così divini!!”
“Ma qui leggo che qualcuno si è sentito male alla festa?”
“Si amica mia, Armando Mendoza, che sarebbe il padre di questi ragazzi, Vice Presidente e Direttore Commerciale non che un’azionista di maggioranza, si è sentito male nel bel mezzo della festa e l’ hanno portato via con un’ ambulanza! Mi sorprende che tu non li conosca, sono famiglie appartenenti al jest-set della città!”
“Sai bene che io non leggo questa robaccia… Bhe, non credo sia in pericolo di vita questo tizio perché oggi in Ecomoda erano tutti al lavoro come se niente fosse successo…”
Quando sento squillare il mio cellulare, poso la rivista per afferrare l’ apparecchio. Numero sconosciuto. Rispondo e non credo alla voce che sento al dì là dell’ apparecchio.
“Pronto?”
“Pronto, parlo con Isabella Carissi?”
Il mio cuore perde un battito.
“Sì, con chi parlo?”
Chiedo, fingendo un amnesia improvvisa!
“Sono DiegoArmando Mendoza, ci siamo visti oggi in Ecomoda. Si ricorda?”
“Certo… Mi dica Signore.”

“Il fatto Signorina è che da quando sen’è andata da qui non ho fatto che ripensare ai suoi luminosi occhi azzurri… So che non è un bel gesto rubare il suo numero dal suo curriculum per ragioni personali… Ma io dovevo assolutamente contattarla, parlarle…”
“Dottor Mendoza… Dice sul serio…?”
Le mie orecchie non credono a queste parole… Il mio cuore accelera inspiegabilmente…
“Certo Isabella… A lei andrebbe di rivedermi? Di uscire a cena?”
“Certo Dottor Mendoza, lo voglio!”

Quando torno alla realtà, non ho ascoltato mezza parola di quello che mi ha detto Diego Mendoza.
“Bene, quindi è d’accordo? Ci vediamo domani qui in Ecomoda?”
“C… Come? In Ecomoda?”
“Certo, per la firma del contratto… Alle otto di mattina la và bene?”
“Va benissimo Signore…”
“Bene. Domani mattina appena arriva, chieda di me, Diego Mendoza, ad una donna bionda, con i capelli ricci che si chiama Annamaria… La trova appena esce dall’ ascensore, sulla destra.”
“Va bene, la ringrazio per l’ opportunità!”
Rispondo, un po’ confusa ma felice. Anche se mi sono persa dei secondi di conversazione, una cosa è certa: Diego Mendoza mi ha assunta!
“Perfetto, a domani Signorina, Buona giornata.”
“Buona giornata anche a lei!”
Quando poso il cellulare, racconto ai miei amici che sono stata assunta e festeggiamo. Sarò la segretaria di Diego Mendoza!

Diego
Questa tipa mi è sembrata che fosse su un altro pianeta mentre le parlavo! Cèsar vede il mio dubbio in volto.
“Cèsar, ma sei certo di questa ragazza?”
“Diego, è la più preparata fra tutte quelle con cui abbiamo parlato… Ben dieci ragazze addirittura non sanno l’ inglese! Questa Isabella non solo parla inglese, ma anche Italiano, Francese e Tedesco.”
“Fammi vedere…”
Dico a Cèsar, afferrando il suo cv. In effetti è molto preparata… Ha frequentato la facoltà di Economia e Commercio… In Italia? Al Bo di Padova, leggo.
“Voi avete mai sentito parlare di questa università Italiana?”
“L’ ho cercata su google… E’ senza dubbio una delle Università più rinomate del Nord d' Italia.”
“Ma perché una ragazza che ha frequentato questa Università prestigiosa laureandosi con centodieci e lode più il bacio accademico e che conosce diverse lingue, dovrebbe fare un colloquio per avere un posto come segretaria?”
“A noi che importa, se è preparata tanto meglio!”
Mi risponde mio fratello. Io continuo a leggere il suo curriculum. Perché, in certo senso, mi interessa tanto questa ragazza e i suoi occhi mi hanno colpito?
“Sentite, prima che mi dimentico… E’ passata Roberta oggi, per lasciare il suo curriculum. Ha intuito che quando tu fratellino domani verrai eletto presidente dovremmo assumere un nuovo direttore amministrativo…”
“Era scontato che la scelta sarebbe ricaduta su di lei. Ma chiamiamola domani, ancora non sono presidente. Non dire gatto finchè non cel’hai nel sacco!”
“Fratellino, è scontato che sarai tu il presidente!”

FINE CAPITOLO 3.


Che dite?? Secondo voi Diego, Lorenzo, la loro famiglia ed i Mora sono troppo sicuri di sé stessi e della nomina di Diego? Vi è piaciuta la litigata tra Camilla e David? Anche se con lei è timido ed impacciato, il rampollo dei Valencia ha un bel temperamento non vi pare? Come si evolverà la faccenda? E in casa Valencia cosa accadrà ora (lo vedrete nel prossimo capitolo)? E con l’ entrata in azienda di Isabella cosa accadrà?? E Giulia cosa si inventerà? O magari sarà Diego a venir meno alle promessee fatte a sé stesso ed a Paola? E la storia di Michael come si evolverà? Cèsar è gay?? Grazie a chi legge e commenta!! ^^
   
 
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