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Autore: Lady Lucilla    19/10/2008    0 recensioni
La revisione degli ultimi due capitoli di Harry Potter sotto lo sguardo del caro Draco Malfoy
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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.Una chiacchierata in presidenza

“Draco hai intenzione di darti da fare?” il faccione di Goyle barcollava davanti agli occhi assonnati del ragazzo dai capelli biondi.
“Certo!”, in effetti era vero, dopo che aveva spedito la lettera al padre aveva finalmente deciso sul da farsi.
Doveva fingere di attentare di continuo alla vita di Silente, per rabbonirsi Tiger e Goyle e i vari sudditi del Signore Oscuro, magari con metodi inutili e destinati in ogni modo a fallire, giusto per dimostrare che ci metteva un minimo d’impegno. Ma in verità aveva deciso di parlare di persona alla sua vittima, doveva informarlo della situazione. Ma come incontrarlo? Non poteva chiedere pubblicamente d’incontrarlo, avrebbe alzato troppi sospetti. Doveva combinare un bel pasticcio per farsi sbattere in presidenza? Si, forse quello era l’unico metodo.
“Ho già un’idea in testa e sono sicuro che funzionerà!” un ghigno deformò i lineamenti del ragazzo che, soddisfatto della sua idea, si lasciò cadere su un divanetto di velluto davanti alle braci della sala comune.
Il giorno seguente, durante la lezione della professoressa Mcgranitt, fece scoppiare un piccolo incendio sotto il banco di Harry Potter, fece un lavoro poco accurato, in modo da essere subito incolpato.
“Ma sei del tutto ammattito?” la professoressa stava sbraitando ed era diventata tutta rossa in viso “dopo questa ragazzata ti beccherai parecchie ore di punizione!”
“E che ne pensa di un piacevole incontro con il Preside?”
“Volentieri!” l’animale nello stomaco del ragazzo fece due salti mortali all’indietro “ma al momento il nostro Preside non si trova a Hogwarts, se no ti avrei spedito direttamente in presidenza, stanne certo Malfoy!” ma ricadde a testa in giù creando un vuoto nella pancia del ragazzo. Fuori dalla scuola? Mentre Lord Voldemort tentava in tutti i modi di uccidere lui e Harry Potter? Sbalorditivo!
Scornato se ne andò nei sotterranei seguito a ruota da Pansy Parkinson, che ormai non lo abbandonava più per un solo istante, per assistere alla medesima lezione di Pozioni. Prese posto in ultima fila e aprì la sua copia di Pozioni Avanzate, sfogliò il volume fino alla pagina segnata sulla lavagna e cominciò a far bollire della mistura di ortiche nel suo calderone.
Davanti a lui si erano seduti Harry Potter e i suoi tre amici, neanche si erano accorti di lui. Un punto a suo favore. Cercò di ascoltare i loro discorsi, parlavano di un libro e di un…principe?”
“Smettila Hermione, non può essere una donna!” Potter cominciava a scaldarsi e girava freneticamente le pagine della sua copia di Pozioni Avanzate.
“Ma Harry…”
“Niente ma, so riconoscere il modo di scrivere di una ragazza e il Principe non scrive come una ragazza!”gettò nel calderone una manciata di aglio e attese.
La Granger non rispose, si limitò a girare la testa e a guardare altrove. Weasley faceva di tutto per impedire alla pozione di diventare viola e la Elden se ne stava in silenzio mentre contemplava le bolle azzurre che si erano formate sulla superficie del calderone.
“Come va con Lumacorno?” riprese la Granger.
“Continua a tartassarmi di inviti per il suo Lumaclub! Solo che ho finito le scuse e mi sa che a Natale dovrò presentarmi alla sua festa, non c’è scampo!”
“Beh, non mi sembri così dispiaciuto!” Malfoy rimase stupito dal tono di voce di Weasley. Hermione si girò verso di lui come una vipera e disse:
“Cosa credi che sia divertente?” Weasley non rispose, strano che litigassero in questo modo!

Dopo due settimane Draco riuscì finalmente a farsi spedire in presidenza. Quando vide l’enorme gargoyle la voce gli venne a mancare:
“Pallini Acidi!” in pochi secondi si ritrovò davanti alla porta dell’ufficio del Preside, si fece forza e bussò energicamente.
“Avanti!”, spinse la porta e entrò nella stanza. Non era cambiata di molto dall’ultima volta che ci era entrato un anno fa. Grazie al cielo non erano rimaste tracce dei gattini della Umbridge e del suo profumo alla violetta selvatica.
Si fece avanti e si fermò davanti all’enorme tavolo che lo separava dal Preside. Silente sembrava molto affaticato, la barba bianca era stata tagliata e gli occhi sembravano opachi e inespressivi.
“Allora Draco, la professoressa Mcgranitt ti ha mandato da me perché, pare, che tu abbia incendiato il banco del signor Potter, vero?”
“Si signore…ma…
“Non mi risulta che a te piaccia ficcarti in questo genere di guai vero?”
“Si signore…io volevo parlare con lei!”
“E come mai non hai chiesto semplicemente di vedermi?”
“Ecco, io…ha un minuto per ascoltare una storia?” gli occhi del preside luccicarono, gli indicò una sedia e rimase in silenzio.
Draco si sedette, ma se prima era terrorizzato all’idea di parlare con l’uomo che avrebbe dovuto uccidere adesso uno strano coraggio si era impadronito della sue viscere e, senza nemmeno accorgersene, gli uscì dalla bocca un fiume di parole incatenate tra loro da verbi e congiunzioni in perfetto ordine. Sentiva che man mano i suoi timori gli uscivano dal corpo e si diffondevano nell’aria dell’ufficio, lasciandolo più libero e più leggero. Raccontò al Preside del suo cambiamento, del compito che Lord Voldemort gli aveva affidato e del discorso che aveva sentito tra Piton e suo padre.
Il Preside non lo interruppe nemmeno una volta, probabilmente capiva il disagio che stava provando il ragazzo e ne ebbe rispetto fino a quando l’ultima parola uscì dalla bocca di Draco.
Quando il ragazzo dai capelli d’argento finì alzò gli occhi verso lo sguardo del Preside e per un istante credette di vederlo luccicare. Lo vide alzarsi e puntarsi la bacchetta alla tempia, e con un gemito di dolore estrasse un capelli argenteo dalla sua testa, un ricordo, lo gettò in una ciotola e si risedette al suo posto.
“Draco…sono molto felice che tu abbia deciso di raccontarmi queste cose, hai avuto molto coraggio, hai deciso di avvertirmi nonostante sapessi che facendolo avresti messo in pericolo la tua vita e quella dei tuoi cari!” gli allungò una striscia di liquirizia “in ogni caso volevo dirti che già conoscevo le intenzioni di Voldemort che riguardavano la mia imminente uccisione.” quando Draco sentì quel nome a momenti non si strozzò con la liquirizia.
“Quindi, quello che le ho detto non la aiuterà?” si sentì uno stupido,certo, come faceva Silente a non conoscere i piani del Signore Oscuro!
“No, anzi, mi hai aiutato molto! Adesso conosco i suoi nuovi metodi, mandare avanti un ragazzino!” c’era una nota di disprezzo nella sua voce. “Solo che, credi di avermi detto proprio tutto?” il ragazzo sbiancò. Era vero, non gli aveva parlato dei suoi dubbi riguardanti Harry Potter.
“E’ vero, ho una domanda da farle!”
“Dimmi pure!” rispose trionfante.
Draco prese il coraggio a due mani, si rizzò sulla sedia e chiese:
“Sono o non sono il fratello di Harry Potter?” il preside sospirò guardò il ragazzo e vide che aveva le lacrime agli occhi.
“Si…tu e Harry siete fratelli!”
“Ma com’è possibile?” gridò Draco i  preda a un attacco d’ira.
“Vedi Draco, quando una donna ama due uomini con la stessa identica intensità può accadere che abbia due figli da uomini diversi, nello stesso anno. È un caso rasissimo, accade una volta ogni mille anni e a volte non accade mai. So che questa per te è una dura realtà,ma devi accettarla, se vuoi sopravvivere!”
Draco annuì con la testa.
“In ogni caso, ora che ti senti pronto a abbandonare la strada verso Lord Voldemort, mi sembra giusto che  tu debba fare alcune cose per me!”
“Quello che vuole!” rispose Draco mentre reprimeva le lacrime.
“Ti sembrerà una proposta strana, ma devi proseguire nel compito che ti ha affidato Lord Voldemort come se nulla fosse!”
“Devo quindi tentare di…
“Di uccidermi esatto, e vedi di trovare dei metodi convincenti se no i tuoi amici potrebbero insospettirsi, inoltre, devi continuare una fitta corrispondenza con tuo padre, devi fargli sapere che ti stai dando da fare e che hai già dei primi risultati, chiaro?”
“Chiarissimo!”
“Per adesso credo che possa bastare, ricorda non dare segni di un cambiamento radicale…”Draco venne congedato da un gesto di Silente.
“Ah! Quasi dimenticavo, ti devo chiedere un altro favore, non dovrai fare parola a Harry di quello che ci siamo detti oggi! Posso fidarmi!”
“Certo!” Draco uscì dalla stanza ancora sconvolto dalla parole del Preside.
Si sentiva più leggero che mai, adesso si sentiva sicuro delle sue azioni e, soprattutto, non si sentiva più solo, aveva Silente alle sue spalle e, strano ma vero, aveva trovato u probabile alleato nel suo peggior nemico!



  
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