Rapporto
N° B-539/F
AGENTE
STENSORE: Clint Barton
(agente di livello 8)
AGENTI
COINVOLTI: Nicholas J Fury (agente di livello 10), Clint Barton
DATA
MISSIONE: 11-10-2014
DATA
STESURA RAPPORTO; 11-11-2014
LUOGO
MISSIONE: Periferia di Amsterdam
SCOPO
MISSIONE: Recupero di uno 0-8-4
ESITO:
Positivo
RAPPORTO:
Giunti
nei pressi dell’obbiettivo alle ore 20-17; abbiamo la conferma che l’edificio
(da qui in poi nominato come “villa”) in
cui è custodito lo 0-8-4 si trova
affacciato su un lago artificiale, collegato alla rete di canali pubblica.
Raggiungiamo facilmente il posto a bordo del sommergibile biposto ZTH-11. Una
prima osservazione tramite periscopio ci rivela che non vi sono sentinelle o
persone all’esterno della villa. Optiamo, per tanto, per posteggiare il
sommergibile a bordo lago, in un punto cieco per chi si trova nella villa.
Emergiamo. Io e l’ex Direttore Fury usciamo dal veicolo equipaggiati come
segue.
Ex
Direttore Nicholas J Fury: N° 2 pistole semiautomatiche “Beretta 96 A1”, N° 2 pistole automatiche “Beretta 93R”, N°
3 granate miniaturizzate, N° 3 bombe elettriche
F-14-A, telecomando a lunga distanza del sommergibile. Occhiali Oscurovisione e visione ad infrarossi e termica. Tuta in
kevlar. Pistola rampino per scalare.
Agente
Clint Barton: Arco personalizzato, N° 10 frecce esplosive, N° 10
frecce elettriche, N° 50 frecce rinforzate STRAL25K.
Tuta in kevlar. Pistola rampino per scalare.
Avanziamo
fino alla cancellata che perimetra il confine del
cortile della villa. Si tratta di un cancello in ferro normale, non ha sistemi
di sicurezza, ciò conferma che non siamo di fronte ad una vera base dell’HYDRA
ma ad un semplice punto di ritrovo per lo svago e il relax.
Scavalchiamo
la recinzione e rapidamente raggiungiamo l’edificio. L’ex Direttore Fury
utilizza gli occhiali per individuare dove si trovi lo 0-8-4 (secondo piano) e quale sia la più vicina
stanza dove non ci siano persone all’interno. Conteggia circa una quindicina di
persone dentro la casa, ma non è possibile stabilire quanti siano agenti
dell’HYDRA e quanti personale di servizio. Ci dirigiamo verso il punto
d’accesso migliore individuato. Lungo il tragitto incrociamo due vigilanti; ho
scoccato due frecce in rapida sequenza, trapassando le loro gole, prima che
possano comunicare alcunché tramite le loro radioline. Arrivati sotto la
terrazza scelto, utilizzando le pistole rampino, saliamo al piano di sopra.
Mentre richiamiamo i rampini, un uomo apre e varca la porta che collega
l’interno della villa con la terrazza. L’ex Direttore Fury lo ha steso con un
colpo di “Beretta 96 A1” con silenziatore. Entriamo, velocemente ci dirigiamo
alla stanza che contiene lo 0-8-4, non incontriamo nessuno sul nostro cammino e
non ci sono persone neppure dentro la sala. Apriamo la porta (non era chiusa a chiave)
e osserviamo che la stanza assomiglia ha una cappella, non per le sue forme, ma
per l’arredamento: file di scranni in legno rivolti verso un altare (le
dimensioni e il marmo di cui è fatto ci fanno pensare ad un altare, ma non
escludiamo possa trattarsi di una cattedra) su cui è esposto, appoggiato su un
leggio di legno semplice, lo 0-8-4 che cerchiamo. Non vi è altro arredamento o
soprammobile. Prendiamo l’oggetto. Ci interroghiamo circa se sia preferibile
ritornare al sommergibile in maniera discreta, oppure dopo aver ucciso qualche
membro dell’HYDRA; valutiamo anche l’ipotesi di sequestrare uno di loro per
ottenere informazioni circa lo 0-8-4. Optiamo per la prima soluzione. Ci
dirigiamo verso una scala di servizio, ma avvertiamo un vociare per la villa e
intuiamo che i suoi abitanti abbiano trovato un qualche cadavere e dunque
scoperto la presenza di intrusi. Ci affrettiamo a scendere, ma a metà della
scalinata ci imbattiamo in tre uomini armati, ne segue un breve scontro a fuoco
(e frecce) da cui usciamo illesi e vincitori, tuttavia il rumore degli spari
dei nostri avversari richiamano l’attenzione degli altri. Noi corriamo verso
l’uscita principale che dà sul lago: l’ex Direttore Fury utilizza il
telecomando del sommergibile per avvicinarlo alla villa, io lo copro, tenendo
sempre incoccata una freccia. Non troviamo altri nemici sulla strada, usciamo
dall’edificio ma, una volta in cortile, iniziano a spararci contro con
mitragliatrici nascoste. Io ne individuo tre e le neutralizzo tramite le frecce
esplosive. Il sommergibile è in posizione ideale. L’ex Direttore Fury, tramite
il telecomando, riesce a fornirci un fuoco di copertura grazie agli armamenti
del veicolo e noi riusciamo ad imbarcarci. L’immersione rapida e i motori a
propulsione ci portano presto fuori portata dal fuoco nemico.
DESCRIZIONE
OGGETTO:
Aspetto: Pannello metallico rettangolare:
altezza 40 cm; larghezza 60 cm, profondità 4 cm.
Materiale: Sconosciuto.
Colore: Ottone verdognolo.
Particolarità: Molto freddo e leggero, il
materiale deve avere un piccolo peso specifico.
Fronte: Incisione a bassorilievo, nel
registro inferiore sono raffigurate persone comuni (forse adoratori); nel
registro medio vi sono due
figure: un uomo barbuto col
corpo di pesce dalla vita in giù e una figura femminile priva di testa e collo,
sostituiti da cinque serpenti
(quello centrale ha un viso umano,
gli altri da rettile); nel registro superiore c’è il simbolo dell’HYDRA.
Retro: disegno geometrico, composto da
linee, cerchi, esagoni oblunghi etc. Impossibile l’interpretazione al momento.
INFORMAZIONI:
Nessuna pervenuta circa origine, funzione od altro. Si conosce solo
l’ubicazione degli ultimi 70 anni.
NOTE/OSSERVAZIONI:
Nessuna.
Occhi
di Falco finì di compilare il modulo del rapporto circa la missione appena
conclusa. Si domandava perché lo stesse facendo. Avrebbe dovuto mandarlo a
Coulson, ora che era lui a gestire lo S.H.I.E.L.D.?
Ma lui ne faceva ancora parte? O semplicemente lavorava per Fury? Bah, in ogni
caso era sempre bene scrivere un rapporto su ogni missione: le informazioni
sarebbero state utili a qualcuno, prima o poi.
Intanto,
lui era rimasto solo nella sua camera di albergo ad Haarlem, mentre Fury era
ripartito, chissà per dove, con il pannello. Che avrebbe dovuto fare, ora?
Aspettare nuovi ingaggi, certo, ma nel frattempo? Detestava l’ozio! Forse si
sarebbe procurato una Harley Davidson e sarebbe andato a Parigi a trovare Natasha, ma senza prendere l’autostrada, ma passando per
strade secondarie, attraversando i paesini e godendosi un po’ di panorama. Mah,
avrebbe deciso il giorno dopo.
Coulson
stava rientrando alla base assieme a Triplett e Skye. Erano stati ad ispezionare il veicolo su cui era
trasportato Ward e da cui il prigioniero era riuscito
facilmente ad evadere. Avevano voluto collaborare con l’esercito a
quell’indagine sia perché volevano dimostrare la loro buona disposizione verso
il governo, sia perché essi stessi ritenevano un grave pericolo Ward a piede libero. Possibile che un uomo, solo,
ammanettato, potesse fuggire così facilmente a una dozzina di soldati
dell’esercito? Beh, sì, in fondo era un membro dell’HYDRA e un ex agente dello S.H.I.E.L.D., inoltre non li aveva affrontati
contemporaneamente. Era riuscito ad uccidere tutti quanti i soldati che lo
sorvegliavano e aveva abbandonato il veicolo. Il che escludeva che qualcuno dei
militari fosse suo complice e, inoltre, faceva presumere che Ward avesse un qualche mezzo di trasporto a propria
disposizione lì vicino. Un veicolo che doveva essere lì appositamente per lui,
dal momento che non erano stati segnalati furti nella zona. Che in realtà non
si fosse ancora allontanato dal luogo e che si nascondesse in attesa che le
acque si fossero calmate? Mah, di certo né l’esercito, né i cani da ricerca, né
gli agenti di Coulson erano riusciti a trovarlo.
Coulson
aveva temuto una fuga e, per questo, aveva incaricato Fitz
e Mack di creare un minuscolo tracciatore che aveva
attaccato ai vestiti del prigioniero il quale, però, se ne era liberato prima
di fuggire.
Un
uomo solo era riuscito a mettere tutti nel sacco. Chissà, magari c’era una base
HYDRA lì vicino e lui lo sapeva. Dopo la sua cattura, isolato nei sotterranei,
il suo orologio biologico aveva funzionato alla perfezione: indipendentemente
da quando andasse a dormire, alle 05-20 si svegliava ed esattamente dopo dieci
minuti faceva i suoi esercizi e così molte altre cose. Perché dunque escludere
che, nonostante tutte le precauzioni, lui sapesse esattamente dove si trovasse
e a che punto del tragitto fuggire?
Skye aveva
controllato il computer di bordo e ogni cellulare o trasmittente dei soldati:
non mancava nulla, ma nessuna di esse aveva avuto comunicazioni fuori
dall’ordinario; l’hacker non trovò nulla da decriptare: Ward
non aveva parlato con nessuno.
Ciò
che preoccupava maggiormente Coulson era il fatto che non sapeva come il
senatore Christian Ward avrebbe reagito: avrebbe
mantenuto la promessa di combattere l'HYDRA e non lo S.H.I.E.L.D.?
Oppure sarebbe tornato sui propri passi? Ormai il suo discorso in loro difesa
lo aveva fatto...si sarebbe attenuto alla linea appena stabilita, anche senza
poter processare il fratellino?
I
pensieri di Skye erano ben diversi. Certo, le
preoccupazioni generali erano le medesime, ma la domanda che l'assillava più di
ogni altra era: Ward sarebbe andato da suo padre?
Aveva
parlato tanto di lui, negli ultimi tempi... Chissà, forse davvero sapeva dove
trovarlo e lo avrebbe raggiunto. Era così strano Ward,
quando le parlava di suo padre; il suo tono era esaltato, estasiato ...perché?
Forse perché era un assassino, un mostro come lui; già, Ward
aveva tanto idolatrato Garrett, perché stupirsi se
ora aveva trovato il suo nuovo leader in un alieno crudele e folle?
Ma
era davvero così, suo padre? Skye aveva fatto delle
ricerche sui due uomini trovati morti nell'appartamento appena abbandonato, e
aveva scoperto che si trattava di due criminali, quindi forse lui aveva dovuto
difendersi. Skye sperava tanto che quella fosse la
verità e che suo padre non fosse un mostro.
La
squadra era appena rientrata alla base, quasi non fecero in tempo a scendere
che May andò in contro a Coulson e gli disse che doveva parlargli con urgenza e
in privato. Rimasti soli, però, si limitò a dire: “Hai visite nel tuo ufficio,
vai subito!”
Visite?!
Si stupì Coulson, chi poteva trovare la loro base? Il Senatore? Il Generale Talbot? Impossibile. Coulson andò nel proprio ufficio molto
incuriosito e solo un poco preoccupato, in fondo aveva visto che May era
tranquilla.
Entrato
nell’ufficio, non poté celare, almeno per un istante, lo stupore nel trovarsi
davanti Nick Fury, seduto su una poltroncina, con in mano un bicchiere di
liquore.
“Signore
…!” salutò Coulson, andando poi a sedersi vicino all’uomo.
“Phil,
non essere formale.”
“Sono
sorpreso di trovarla qui: se mi avesse avvisato …”
“Avresti
rinunciato alla missione per accogliermi personalmente?” lo interruppe Fury
“Non credo. Spero bene che le tue priorità siano altre.”
“Certamente,
signore, però le avrei fatto trovare qualcosa, preparare una stanza.”
“Per
quello c’è tempo e, comunque, May ha provveduto a prepararmi una branda.”
“Una
branda, signore?”
“Sì,
non mi trattengo a lungo. Ripeto, non ti crucciare per l’accoglienza, sono una
spia, non un diplomatico. Ho trovato il mio cognac preferito e, quindi, sto
bene così. Cognac Luis XIII Remy Martin … vale tutti i soldi che costa. Spendi così
i pochi fondi dello S.H.I.E.L.D.?” chiese scherzando
Fury.
“No,
signore, ne ho giusto una bottiglia per lei, per quando viene a farmi visita.”
“Bravo
Coulson! Allora, come vanno le cose?”
“Bene,
bene … molto impegnative …”
“Lo
so, è difficile gestire lo stress, quando si hanno così tante responsabilità e
con questa situazione in atto.”
“Lei
come faceva a gestire migliaia di spie in tutto il mondo? Io ne ho un centinaio
o poco più, al momento, e già il tempo non mi basta!”
“Compartimentazione,
segretezza … I vari livelli e i segreti servivano anche a questo. Comunque ho
sempre ritenuto che mezz’ora di meditazione al mattino e mezz’ora alla sera,
aiutino parecchio.”
“Meditazione?
Senza offesa, signore, ma non mi è mai sembrato il tipo di persona che fa
meditazione.”
“È
un’attività molto privata. Un giorno a settimana mi concedo un’oretta e mezzo per
la meditazione dinamica, efficace a scaricare le energie negative … ma per
eliminare quelle basta anche solo il costante esercizio fisico che per noi spie
è doverosamente quotidiano.”
“Devo
confessare che, attualmente, con tutte le questioni a cui sto badando, fatico
ad allenarmi ogni giorno.”
“Eh,
notavo un po’ di pancia, ma non volevo dire nulla.” scherzò Fury, poi bevve un
sorso “I tuoi agenti come stanno? Ho visto Fitz e Simmons, poco fa. Simmons mi ha
raccontato con entusiasmo la sua attività sottocopertura, Fitz,
invece … Povero ragazzo, spero si riprenda.”
“Sebbene
abbia difficoltà e non sia più rapido come prima, svolge comunque un ottimo
lavoro: è riuscito a capire come neutralizzare un dotato dell’HYDRA e ha pure
evitato che il mio bus esplodesse; gli sono molto grato per questo. Sono certo
che si riprenderà.”
“Tu?”
Fury si fece serio “Tu ti sei ripreso dalla verità circa la tua resurrezione?”
“Sì,
ho accettato, anche se …” Coulson esitò.
“Se
…?” lo incalzò l’ex Direttore.
Phil
era incerto, ma si disse che se c’era una persona con cui poteva confidarsi
totalmente e non avere segreti, era proprio il suo vecchio maestro, per cui
spiegò: “Ho iniziato a fare strane incisioni. Temo che la frenesia, provocata
dalla contaminazione delle cellule aliene, sia rimasta latente in me fino al
momento in cui non ho iniziato a ricordare qualcosa.”
“Che
cosa è successo?”
Coulson
si alzò, prese le foto che May aveva scattato dopo il suo ultimo attacco di criptografomania e le porse a Nick, dicendogli: “Ecco qua.
Ogni tanto sento l’impulso irrefrenabile di scrivere questi, ma non ho idea di
che cosa siano. Skye ci sta lavorando. Sappiamo che
anche Garrett, dopo essersi iniettato il GH 325,
aveva cominciato a tracciarli. Li avevamo già incontrati nelle nostre indagini
sul il centipede (e quindi l’HYDRA) e li abbiamo
ritrovati qualche giorno fa sul retro di un quadro, ma sappiamo già che sono
recenti, hanno un paio di settimane. Per ora, però, siamo in un vicolo cieco. Skye pensa si possa trattare di una mappa, ma di cosa non
si sa ed è ancora più misteriosa la legenda per interpretarla.”
“Caro
Phil, sono proprio contento che tu me ne abbia parlato, ora sono ancora più
certo di aver fatto bene a venire qui.”
“Che
cosa intende, signore?”
“Ho
da poco recuperato uno 0-8-4 appartenuto all’HYDRA.” Fury prese il pannello che
aveva appoggiato a lato della poltroncina e coperto con un panno bianco, lo
porse a Coulson, voltato dal lato delle misteriose incisioni.
“Sbaglio,
o sono della stessa tipologia di quelle che hai inciso tu stesso?”
“Sì,
sono proprio loro!” constatò Phil, impressionato.
“Quei
graffiti non sono più recenti del 1945, penso che sia un'informazione utile.”
“Certo!
Ora sappiamo che non è solo un fenomeno recente e chissà che cercando nel
passato, non si riesca a trovare qualcosa.”
Coulson
era assorto nei mille pensieri che si accendevano nella sua mente a quel
proposito e tra di essi si fece prepotentemente avanti una domanda che non poté
tenere solo per sé.
“Signore,
penso che un'ulteriore passo avanti nella ricerca si potrebbe fare se lei mi
dicesse che cos'era il soggetto da cui è stato derivato il GH 325.” era stato
molto serio e grave.
Fury
annuì e poi rispose: “Purtroppo non posso risponderti e non perché sia
un'informazione riservata, ma perché non lo so nemmeno io. È stato ritrovato
sotto le macerie di una base dell'HYDRA nel '45, dopo una settimana dal
bombardamento. Era in condizioni anche peggiori di quelle in cui l'hai visto.
L'RSS decise di nasconderlo e di tenerlo in quella sorta di ibernazione per impedirgli
di rigenerarsi. Nessuno ha mai avuto il coraggio di farlo guarire e svegliare
per interrogarlo.”
“Dunque
non è detto che sia morto, con la distruzione della Guest
House.” ragionò Coulson.
“Esatto,
avrei voluto mandare una squadra ad indagare, ma la situazione è precipitata in
quelle stesse ore.”
“Beh,
signore, almeno sappiamo che questi graffiti interessano l'HYDRA da lungo tempo
e che devono essere molto importanti per loro. Oltre al fatto che sono
collegati con creature non umane.” “C'è un'altra cosa. Voltalo.”
Coulson
girò la lastra e vide il bassorilievo figurativo; l'osservò qualche momento e
poi commentò: “Non so cosa rappresenti, ma mi dà i brividi.”
Eppure
non riusciva a distogliere lo sguardo da quelle figure; restò a fissarle in
silenzio e dopo un po’ gli parve di udire come lo sciabordare delle onde e una
lontana cantilena, un ritornello di cui non riusciva a cogliere le parole.
“Phil
... Phil!” lo richiamò alla realtà Fury, dopo un paio di minuti.
“Eh?!
Sì, ci ... ci sono.” si scosse Coulson, tornando al presente.
“A
cosa stavi pensando?” lo interrogò Fury, interessato e colpito da quella
reazione.
“Nulla.
È solo che c'è qualcosa di magnetico.” e spiegò la sensazione che lo aveva
colto.
Dopo
aver ascoltato, Fury disse, pensieroso: “Non dobbiamo sottovalutare
quest'immagine, allora, potrebbe rivelarci qualcosa di importante su tutta
questa faccenda.”
“La
crede davvero così importante, signore?”
“Sì.
Né io, né l'agente Barton abbiamo subito l'effetto
che mi hai appena descritto. Forse è il GH 325 che ti ha fatto reagire in quel
modo. Dobbiamo assolutamente capire di cosa sia rappresentato lì sopra.”
“Vuole
che affretti le ricerche o preferisce che tutta la faccenda rimanga solo
all'interno dello S.H.I.E.L.D.?”
“Sei
tu il Direttore, ora, libero di scegliere cosa sia meglio.”
“Allora
mi rivolgerò ad un’esperta di cui mi fido, ma le darò il minor numero di
informazioni e terrò segreta il più possibile anche la sua consulenza.”
“Posso
sapere, io, a chi pensi di rivolgerti?”
“Alla
dottoressa Afdera Franchetti.” rispose Coulson, sorridente e con un bagliore
negli occhi.
“La
moglie dell’attore Henry Fonda?” rimase perplesso Fury “È ancora viva? E poi
che cosa ne sa?”
“Se
mai, ex moglie, sono stati sposati quattro anni e il figlio non ha neppure il
cognome del padre. Comunque non lei, ma sua nipote.”
“E
non solo.” sogghignò Fury.
“Non
è nepotismo, il mio.” puntualizzò subito l'altro uomo.
“Mai
pensato, Phil.”
“È
laureata in culture antiche. Mitologie, religioni, letterature, arti di
qualsiasi popolo antico, non hanno segreti per lei.”
“Davvero?”
lo stuzzicò Fury.
“Beh,
più o meno. È sulla buona strada e di lei mi fido. Al momento dovrebbe essere
in Persia per uno scavo archeologico.”
“Bene,
allora prepara una squadra e valla a trovare.”
“Pensa
sia necessaria una squadra?” Couloson rimase
perplesso “Io volevo andare solo.”
“Phil,
tu fai come vuoi, però considera che dovrai portarti dietro il manufatto e
proteggerlo. Inoltre, ora l'HYDRA sa che sei tu il nuovo direttore dello S.H.I.E.L.D, avranno mille occhi in più per trovarti e
farti la pelle.”
Nota dell’Autrice: Un
saluto e un grazie a tutti i miei lettori che sono arrivati alla fine di questo
secondo capitolo. Ho molte idee mescolate assieme, al momento. L’ispirazione
per la fanfic mi è venuta grazie ad un sogno assurdo
che ho fatto. Spero di riuscire a portare avanti tutti quanti i personaggi
principali in maniera equilibrata, ma sono davvero tantissimi, per cui speriamo
il bene. Mi sa che scopriremo assieme come si svolgerà questa storia; anche se
ho una mia idea circa Skye, cercherò di andare
gradualmente e rimanere coerente con quel che la serie tv ci farà scoprire.
Ancora un grazie e spero che lascerete
un commento, almeno per sapere se come inizio va bene oppure no e cosa vi
piacerebbe leggere. ^__^