Fanfic su attori > Jonathan Rhys-Meyers
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Autore: Lois Lane 89    13/11/2014    0 recensioni
Siamo a Londra, capitale inglese. Abby è una ragazza che lavora come guida alla National Gallery. La sua vita totalmente ordinaria si incrocia con quella del bellissimo attore Jonathan Rhys-Meyers.
Sarà possibile la storia d'amore tra un'attore di Hollywood e una ragazza comune?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mattina dopo, mi recai al lavoro alla National Gallery.

Fui una giornata lunghissima; la mattina dovetti accompaganre in giro per la galleria una scolaresca di 20 alunni più 2 insegnanti: facevano parecchio rumore e dovetti chiedere più volte agli insegnanti di fargli fare silenzio.

Nel pomeriggio, arrivò un gruppo di persone anziane: mi interrompevano in continuazione, chiedendomi se avevo un ragazzo e parlando tra loro.

Fortunatamente con loro fu un giro breve; quando se ne furono andati, parlai con il mio collega che assegnava i gruppi del fatto che quel giorno non ero riuscita a fare il mio lavoro dato che tutti parlavano tra loro e mi interrompevano sempre.

Lui mi rispose che avrebbe fatto il possibile per risolvere le cose.

Dopo di che controllai l'orologio e vidi che mancava ancora un'ora alla fine del mio turno; così feci un giro per la galleria per vedere se qualche visitatore aveva bisogno d'aiuto.

All'improvviso, notai un ragazzo che guardava nella mia direzione; anzi guardava proprio me.

Lo guardai con più attenzione, e lo riconobbi: era Jonathan.

Mi avvicinai a lui, che stava sorridendo.

“Quando si dice la coincidenza. Non pensavo di trovarti in un posto del genere.” disse Jonathan.

“In verità io lavoro qui. Faccio la guida.” risposi io.

“Lavoro interessante. E come è andata oggi?” domandò Jonathan.

“Non benissimo. Ho avuto una scolaresca stamattina e un gruppo di anziani nel pomeriggio. Mi interrompevano sempre. Non riuscivo a fare un discorso sensato.” risposi io.

“Davvero un comportamento inadeguato. A che ora stacchi?” domandò Jonathan.

“Tra dieci minuti.” risposi io, guardando l'orologio che portavo al polso.

“Allora sono arrivato al momento giusto. Ti va di andare a bere qualcosa insieme Abigail?” domandò Jonathan.

“Abby. Chi mi conosce mi chiama Abby. E comunque si, mi piacerebbe.” risposi io.

Jonathan sorrise, e a me si fermò il fiato: aveva un sorriso fantastico.

Dopo di che, lui aspettò che il mio turno finisse; poi uscimmo insieme.

Ci recammo in un locale in cui il barista lo chiamò per nome.ordinammo da bere e ci sedemmo ad un tavolo.

“Come mai hai ordinato un analcolico?” domandò Jonathan.

“Sono astemia. L'unica volta che ho bevuto del vino, la mia testa ha girato per un bel po'. Non reggo l'alcool.” risposi io.

“Non tutti lo reggono. Comunque sono contento che tu sia qui.” disse Jonathan.

Io sorris, e in quel momento ci portarono la nostra ordinazione.

“Vieni spesso qui?” domandai io.

“Si. Sai, stavo ripensando a ieri sera, a quando ti ho vista al cinema. Quando mi hai riconosciuto, credevo che ti saresti messa a urlare e che mi saresti saltata addosso. Sono rimasto sorpreso quando non l'hai fatto.” rispose Jonathan.

“Mi è stato insegnato a non aggredire le persone. Non sono il genere di ragazza che salta addosso alla prima celebrità che incontra.” dissi io.

“Tutte le persone che mi riconoscono per strada vogliono qualcosa da me: una fotografia, un autografo. Tu sei la prima che mi tratta come una persona normale e non come una celebrità. A volte sono costretto anche a fuggire quando le fan sono troppo insistenti.” rispose Jonathan.

“Io non farò nulla del genere.” dissi io.

“Lo so. Sento che c'è qualcosa di diverso in te, che posso fidarmi. E che posso essere me stesso.” rispose Jonathan.

“Sono contenta che tu possa essere te stesso. Non potrai esserlo molto spesso con la vita che fai.” dissi io.

Tra me e me pensai se potevo fidarmi di me stessa con lui.

“No, infatti.” rispose Jonathan sorridendomi.

Finimmo i nostri drink in silenzio.

Feci per tirare fuori il portafoglio, ma Jonathan me lo impedì.

“Lascia stare. Faccio io.” disse Jonathan.

Così dicendo, Jonathan pagò il conto e insieme uscimmo dal locale.

“Dove abiti?” domandò Jonathan.

“Vicino a Holland Park.” risposi io.

“Non siamo lontani. Posso riaccompagnarti a casa?” domandò Jonathan.

“Certo.” risposi io.

Detto questo, cominciammo a camminare.

Durante il tragitto, Jonathan mi prese per mano; io lo guardai e lui mi sorrise.

Arrivammo davanti al portone del palazzo dove abitavo e io mi fermai.

“Io sono arrivata. Grazie per il drink.” dissi io, togliendo la mia mano dalla sua.

“No. Grazie a te.” rispose Jonathan.

Lui si avvicinò a me, e puntò i suoi occhi dritti nei miei: da vicino i suoi occhi azzurri erano ancora più intensi.

Il suo sguardo era totalmente magnetico.

Jonathan prese il mio viso tra le mani e sfiorò le mie labbra con le sue.

Dopo di che, mi allontanai da lui, e tirai fuori le chiavi dalla borsa.

“Buona notte.” dissi io, dopo aver infilato le chiave nella serratura e aver aperto il portone.

“Buona notte.” rispose Jonathan.

Prima che chiudessi il portone, Jonathan mi fermò per chiedermi il numero di telefono; io lo scrissi su un bigliettino che avevo nella borsa e glielo consegnai.

A quel punto, potei salutarlo, chiudere il portone e andare in casa.

Quando arrivai in casa, ero senza fiato: Jonathan mi aveva baciato.

Non riuscivo a credere che Jonathan Rhys-Meyers avesse baciato proprio me.

Mi feci una doccia veloce e me ne andai a dormire.


TO BE CONTINUED...


 

   
 
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