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Autore: Geo_L_C    13/11/2014    1 recensioni
Una notte del 1960 un ragazzo venne ucciso in quella che doveva essere una serata festosa e divertente, la notte di Saint Patrick's Day, invece si trasformò in un bagno di sangue. Vennero uccise diverse creature, umani e non..
Ma da quel momento, la morte del ragazzo sarà anche la sua nuova vita, dove lo cambierà per sempre.
Anno 2011.
Nuovo anno, nuova vita e nuova Amy, la ragazza finalmente è riuscita a coronare il sogno che tanto acclamava: trasferirsi, lavorare ed avere una vita completamente diversa da quella precedente ed era finalmente riuscita ad ottenere tutto quello che aveva previsto.
Nel nuovo ufficio fa la conoscenza di due persone al quanto bizzarre e simpatiche, i suoi nuovi colleghi Dave e Adam, Amy ha subito un impatto positivo con i due ed infatti diventano, col passare del tempo, molto amici e scoprirà in loro qualcosa che non si sarebbe mai aspettata.
Anche Adam avrà un impatto.. diverso, grazie a lei sentirà ritornare i suoi istinti primordiali.
Ritornerà a percepire tutto come il vampiro che era molti anni fa.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Violenza
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Ben venuto lettore..
PREMESSA: 
Questo mio testo è stato scritto la bellezza di 3 anni fa, mi dispiaceva lasciare questa storia rinchiusa in word visto che ho già ultimato un progetto (che a parer mio) ritengo migliore.. però volevo lo stesso farmi conoscere con questo mio piccolo lavoro, spero vi piaccia!
 
CAPITOLO UNO

 
Anno 1960.
Notte fredda a Barnet, una di quelle notti pungenti dove la nebbia si fa sempre più fitta e nelle vie di Londra tutti avevano appena finito di festeggiare Saint Patrick's Day.
Nessuno si stava accorgendo di quello che era appena accaduto in quelle vie, buie, strette, nessuno sa che cos’è accaduto in quella notte, solo Adam Tod e la sua amica Maggie Swon, che sono sdraiati a terra ormai morti, sanno davvero cos’è avvenuto.
Ma i cittadini erano troppo distratti per vedere o sentire rumori inquietanti. In Quella notte buia qualcosa è cambiato in quel ragazzo, sa di essere morto, ma allora perché sentiva i rumori dell’intera città? come se fosse mezzo addormentato. Perché odorava profumi che prima non sentiva? E perché sentiva il suo corpo diverso, vivo, nuovo?
Una lieve energia gli pervadeva il corpo, respirava affannoso ma sapeva che era ancora li in quel vicolo maledetto di quella notte che odierà per sempre. L’avevano ingannato e ora ne stava pagando le conseguenze, il suo corpo era ancora freddo, eppure muoveva tutti gli arti. La testa gli pulsava, eppure il cuore non lo sentiva battere. Gli occhi gli bruciavano, la gola era secca e sentiva solo un grande appetito.
"Allora è questo che si prova.. " pensava il ragazzo, mentre si stava risvegliando dalla sua nuova vita. Si guardava intorno capendo che tutto era cambiato, era consapevole del fatto che ora sarebbe stato tutto diverso per lui.
Diede un ultimo sguardo all’amica dissanguata, lei non ce l’aveva fatta, per colpa sua era morta.
“Maggie..” disse accarezzandogli il capo mentre aveva un groppo alla gola, sentiva tutto più amplificato, il dolore e la tristezza che provava erano immensi, sapeva di essere in colpa, sapeva che non doveva metterla in mezzo, ma come non poteva farlo? Era l’unica persona di cui si fidava oltre a suo padre.
“Mi dispiace..” Adam Tod si alzò e guardò per l’ultima volta quel corpo inerme, doveva fuggire, la guerra era ancora in atto, la morte non aveva finito di mietere vittime in quella città. Corse più veloce che poteva anche se ancora intontito. Perché ora Adam Tod sentiva quella fame morbosa che gli pervadeva tutto il corpo?
 
Anno 2011.
L’aria un po’ fredda autunnale faceva staccare le foglie e farle girare su loro stesse, la piccola città di Barnet si stava svegliando per intraprendere un nuovo giorno. La sveglia irrompeva nella stanza, per Amy Scarlett era il suo primo giorno di lavoro e non voleva fare tardi, si alzò ancora un po’ intontita da quella notte insonne che aveva fatto. L’agitazione si faceva sentire, nuova città, nuovo lavoro, nuovi amici, dopo aver finito il college aveva deciso che era giunto il momento di cambiare tutta la sua vita e di intraprendere un futuro che non sa nemmeno Amy Scarlett, così decise di partire e andare a Londra dall’amica Zoe Cambell, una delle sue più vecchie e carissime amiche, appena arrivata, sua zia era riuscita a trovarle subito un lavoro nell’azienda pubblicitaria del posto. Conoscendo la proprietaria e amica di famiglia, Amy si consola pensando che non dovrà andare storto nulla.
Si alzò dal letto e iniziò a sistemarsi i capelli neri corvino, le dita passavano da un boccolo all’altro, infilò una maglietta viola e dei jeans blu notte. Scese le scale e si diresse verso la cucina, si mise a preparare una colazione ricca per una giornata intensa: uova strapazzate, pancetta e una bella tazza di caffè caldo, tutto era pronto. Si sedette sullo sgabello della cucina che si specchiava con la sala, la tv accesa sul telegiornale, le notizie non erano molto buone, il giornalista spiegava che un altro cadavere nel giro di poche settimane era stato ritrovato morto come il cadavere precedente cioè dissanguato e con un paio di morsi, uno sul braccio e l’altro sul polso. Sembravano delle ferite di un animale parecchio grosso. Amy rabbrividì a quella notizia e spense subito, concluse la sua colazione e prese gli ultimi documenti per il nuovo lavoro che tanto l’attendeva.
Appena uscì di fretta e furia con tutti i documenti e la valigetta in mano si ritrovò il suo vicino di casa Noah Pierce, ragazzo alto, capelli e occhi scuri e fisico atletico, vestito in tenuta lavorativa. Erano diventati parecchio amici da quando lui gli aveva dato una mano a sistemare tutta la casa e a riordinare i vari scatoloni. Amy Scarlett, sbadatamente fece cadere la sua roba a terra e Noah Pierce gentilmente le diede una mano a raccogliere i fogli sparsi per il corridoio.
“Hey, ci siamo alzate tardi stamattina?” disse sorridendo.
“Ciao Noah, si, sono parecchio agitata, oggi è il mio primo giorno di lavoro.” Rispose la ragazza.
“Finalmente sei riuscita a trovare qualcosa??” chiese lui.
“Grazie a mia zia, conosce la titolare di questa azienda, ed eccomi qui..”.
Il ragazzo sollevò una cartelletta e la richiuse, Amy prese con più calma tutte le cartellette e i fogli , Noah Pierce, gentilmente le passò la cartelletta.
“Farai sicuramente bella figura, non essere agitata e si naturale e sorridente con tutti” disse.
“Non ti preoccupare, non ti deluderò” disse la ragazza impacciata mentre correva verso le scale.
Nello stesso istante Adam Tod si preparava per il lavoro, camicia nera, jeans scuri, scarpe abbinate alla camicia e la solita giacca in pelle, si guardava allo specchio e si piaceva, sentiva della strana musica provenire dall’altra stanza del suo amico.
Arrivò d’avanti alla porta e c’era un cartello con scritto “Do not enter without first knocking” alzò un sopracciglio e scosse leggermente il capo, decise di bussare.
“Dave..” disse, ma nessuna risposta, riprovò “Dave…” ancora nessuna risposta, un po’ irritato e con un po’ di forza sbatté la porta, trovò l’amico ancora sul letto, in mutande, mentre stava fumando e ascoltando la musica con delle grosse cuffie nelle orecchie, vide le cinque o sei bottiglie di birra sparse per il pavimento.
Era l’ultima goccia, Adam ancora più irritato andò verso la finestra aprendola per far entrare aria, aprì anche le persiane per far entrare la luce del giorno.
Dave si levò le cuffie e lo guardò con uno sguardo un po’ spento.
“Se ho messo quel cartello un motivo ci sarà” disse.
“Tra un’ora dobbiamo andare a lavoro quindi alzati!” ribatté nervoso Adam.
“C’è qualche problema?” chiese Dave.
“Ho visto che dobbiamo ancora pagare delle vecchie rate della casa, non posso occuparmi di tutto io” Adam sentì uno strano odore “quello è fumo? Ti stai facendo una canna alle otto del mattino?” chiese irritato.
Dave fece una faccia scema e rise “si, e non sai quanto è buona, la migliore sul mercato” si alzò dal letto mentre spense la sigaretta e si avvicinò ad Adam “senti, non preoccuparti, dei soldi ci penso io ok?” disse poggiandogli una mano sulla spalla.
“Non voglio tirarti fuori dai guai un’altra volta!”
“Non ti preoccupare, non lo farai! Vado a prepararmi..” ed entrò nel bagno con un asciugamano sulla spalla.
Dopo pochi minuti Amy raggiunse l’azienda “Rand Registrator” scese dalla vettura, varcò un enorme portone in vetro e arrivò alla segreteria, una giovane ragazza dai capelli biondi e gli occhi chiari vestita di tutto punto l’accolse.
“Buon giorno, posso esserle utile?” chiese con un sorriso.
“Si, buon giorno, la signora Olivia Rand mi aveva detto di essere qui alle nove, ed eccomi qui” finì la frase accigliando un sorriso. La donna ricambiò il sorriso e cercò nella rubrica del pc.
“Come si chiama di cognome?” chiese gentilmente.
“Amy.. Amy Scarlett” rispose. La donna bionda trovò il nome e fece un cenno col capo.
“Eccola signorina Scarlett, la signora Rand dovrebbe arrivare a momenti, in questo periodo è parecchio impegnata, si accomodi pure, la chiamerò io” disse la donna ed Amy fece quello che le aveva detto. Si sedette e attese, passavano i minuti e Amy era parecchio agitata. Non aveva mai lavorato in vita sua, sempre studio, scuola e corsi vari ma mai esperienze lavorative.
La donna bionda alzò il braccio e disse alla giovane che poteva andare al piano superiore che Olivia Rand l’avrebbe accolta.
Così fece, salì le scale rapidamente e andò al piano superiore, appena raggiunse il piano prese un piccolo corridoio e vide, accanto alla porta, una giovane donna con i capelli bruni raccolti in un elastico blu e gli occhi chiari che l’accoglieva con un grande sorriso, stese la mano e gliela strinse.
“Ben venuta Amy” disse, la fece accomodare e chiuse la porta in vetro dietro di lei. “Bene, quando abbiamo fatto il colloquio la prima volta mi avevi detto che non avevi mai lavorato giusto?”
La ragazza, un po’ agitata, si sfregava i palmi della mani, cercò di sembrare più rilassata possibile “esattamente, ho fatto sempre e solo corsi con la scuola, questa sarebbe la prima volta che faccio tutto per conto mio”.
“Chiaro, vuoi cambiare la tua vita, come mai non hai voluto fare il college?” chiese Olivia.
“Non volevo fare nulla in particolare, prima alle superiori non ero un’appassionata dello studio quindi.. ora.. eccomi qui” rispose con un sorriso.
Olivia controllò delle carte e poi le fece firmare alcuni fogli dove accordava che Amy era ufficialmente una di loro. L’accompagnò a visitare tutta l’azienda, non era molto grande ma conteneva abbastanza studi e uffici per tredici persone.
“Ed eccoci nel tuo ufficio che condividerai con altre quattro persone, Amy Scarlett loro sono Mery Ronald e Sonia Ingher..” disse la donna mentre la ragazza stringeva la mano alle due giovani ragazze, entrambi sorridenti e molto gentili nei suoi confronti, Mery si presentava con dei capelli lisci e biondi e con degli occhi verdi che risaltavano il sorriso. L’altra, rossa con dei capelli mossi che penzolavano dietro la schiena, era leggermente più anziana di Mery.
“Infine loro sono Dave Sedler e Adam Tod, ti aiuteranno loro con la tua postazione” Adam Tod si alzò per primo, un ragazzo con la pelle candida e bianca, gli occhi color nocciola e i capelli neri corvino e un fisico asciutto, si avvicinò alla ragazza stringendole la mano.
“Molto piacere..” Adam sentiva uno strano odore, un odore parecchio famigliare, annusò l’aria, Amy lo guardava in modo strano “hai un ottimo profumo” Amy iniziò ad annusarsi i capelli e poi allargò leggermente l’ascella e sentì l’odore del deodorante, sorrise imbarazzata “.. si dev’essere il mio deodorante” Dave Sedler, ragazzo dai capelli castani molto magro e dalla faccia un po’ spensierata, si gettò di scatto e salutò la ragazza con una bella stretta di mano.
“Piacere sono Dave, benvenuta!” disse il ragazzo.
“Bene, ora che ti ho presentato hai tuoi colleghi andiamo un secondo nel mio ufficio che ti faccio vedere gli orari e i giorni di lavoro va bene?” chiese Olivia.
“Perfetto, è stato un piacere conoscervi” salutò con un cenno di mano Amy e uscì dall’ufficio. Dave Sedler si girò verso Adam che si sedettero sulle loro poltrone.
“Amico.. mi spieghi cosa volevi dire con "buono il tuo odore?!" ” disse Dave a bassa voce un po’ accucciato verso l’amico.
“Non lo so Dave, è da parecchio che questo odore non lo sentivo,il mio naso non percepiva questo odore da tempo” rispose toccandosi la fronte.
L’amico di Adam abbassò la voce e si avvicinò a lui “non è che ti sono tornati i sensi che avevi una volta?” chiese.
“Dopo quarantanni? No.. Dave quello era l’odore che percepivo quando cacciavo qualcuno, è quello ne sono certo” si soffermò a pensare “..quel odore era sangue, lo percepito perfettamente..”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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