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Autore: corvonero83    15/11/2014    2 recensioni
"Un rumore improvviso e assordante lo ridestò dai suoi pensieri. Veniva dal piano di sotto e decise di scendere. Non era solo.
Scese le scale piano e con cura e si affacciò nella stanza dove provenivano ancora dei rumori metallici.
Si bloccò.
Vide un bambino, tutto si sarebbe aspettato ma non di certo di trovare un bambino. Uno scricciolo intento a raccogliere delle pentole che gli erano cadute e che borbottava tra se tutto concentrato in quello che stava facendo.
Quel cosino così magro, esile, assorto nel suo da fare; ebbe un flash, un bambino ugualmente magro, ugualmente assorto su un disegno, cambiava solo il colore dei capelli: quello del suo ricordo li aveva biondicci, il bambino davanti a lui li aveva neri come la pece.
Di colpo sentì gli occhi di quello scricciolo puntati su di lui." (dal Secondo Capitolo)
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era buio. Era tutto buio.

Ma di colpo un fascio di luce abbagliante la avvolse passando poi ad illuminare il panorama davanti a lei. Un panorama di morte e distruzione, una distruzione totale.

-Sei orgogliosa?- una voce la colse di sorpresa una voce profonda, suadente. Dopo poco comparve anche l’uomo a cui apparteneva quella voce.

Il grande Magneto.

Suo padre.

Non aveva mai sentito la sua voce in realtà ma ne conosceva bene l’aspetto.

-Sei orgogliosa di te?- ripeté -Perché io lo sono! Sono molto orgoglioso di te!- le mise una mano sulla spalla, con affetto le parve.

Lei trasalì a quel contatto improvviso e lo fissò non capendo. Voleva parlargli ma la voce le morì in gola, quasi soffocandola.

E lui continuò.

-Sei stata perfetta figlia mia, una grande combattente! e ora il mondo è nostro!-

Lena notò solo in quel momento ciò che aveva davanti, quando lui allungò il braccio indicandoglielo lei capì. Corpi, corpi morti ma non erano sconosciuti!

Tony Stark era stato stritolato dentro la sua armatura di Iron Man, poco lontano Capitan America giaceva a terra, privo di testa, decapitato dal suo stesso scudo intriso di sangue. Sulla sinistra trovò Clint, anche lui morto, il corpo trafitto dalle sue stesse frecce come un novello San Sebastiano. Erano morti tutti anche Natasha e il Dottor Banner e lei sapeva di esserne la responsabile.

Lei, con il suo nuovo potere, li aveva sterminati tutti!

Poi, poi vide anche lui! No!

Il braccio completamente frantumato, brandelli di metallo attorno al viso esanime…

-James…- tremò nel sussurrarlo.

-Con lui sei stata più feroce….- la voce di Erik alle sue spalle come una stilettata al cuore -Lo hai fatto soffrire molto…-

-Ti prego! Non, non dirmi che…-lo guardò terrorizzata.

-Ti piace uccidere, Anya, ti piace tantissimo e ora io e te abbiamo il mondo in pugno!-

Urlò.

Si mise ad urlare con tutta la voce che aveva in corpo.

E con le sue stesse urla riuscì a svegliarsi.

Era un incubo.

Un incubo terribile e troppo reale in cui aveva potuto sentire l’odore del sangue e della morte.

Aveva ucciso tutti, aveva ucciso Clint e James!

Guardò subito di fianco a lei, ricordandosi della notte appena passata con il ragazzo.

Trovò un biglietto:

Sono andato a correre con Steve e Sam, dormivi troppo bene per svegliarti! Ci vediamo a colazione…James”.

Tremò a quelle parole.

Aveva avuto un incubo perché lui non c’era, quando dormiva da sola era sempre preda di sogni strani e terrificanti! Si fece una doccia veloce per scacciare il malessere che aveva dentro di se.

Poi andò da Nate, aveva bisogno di stringerlo a se.

Nella cameretta del bambino trovò anche Logan. Nate si illuminò vedendola entrare e le saltò al collo, non vedeva l’ora di informarla della novità!

-Lena! Lena! ho una notizia incredibile!!!Logan è il mio papà!- il bambino sprizzava gioia da tutti pori.

Lena lo strinse a se, riempiendosi del profumo dolce del bambino e lo baciò su una guancia -Lo so cucciolo! Sono felicissima per te!- poi guardò Wolverine che li fissava dolcemente -Te l’hanno detto finalmente!!-

L’uomo annuì -Ne sono felice, molto! Anche se ho infamato Vanja e il Professore per avermelo tenuto nascosto! E anche se vorrei fare quattro chiacchiere con Melita!-

-Te la senti di fare il papà?!- Lena lo disse con dolcezza, aiutandolo nel vestire Nate e fu proprio il bambino a rispondere.

-Certo! Lui è il migliore papà del mondo, io ne sono sicuro!- e il sorriso del bambino fu sufficiente per entrambe.

Certo, Wolverine non era proprio pronto! Logan si, ma Wolverine? Si era davvero infuriato con il Professore e con il vecchio Vanja e si era infuriato con la donna che aveva amato un tempo! Come aveva potuto Melita tenerglielo nascosto? E soprattutto come aveva potuto abbandonare un cucciolo come Nate? Fu quel pensiero a fargli capire che sarebbe stato lui a proteggerlo!

Decise di prendere solo il bello da quegli anni di bugie, avere un figlio!

Un figlio da proteggere, che aveva bisogno di lui!

Dopo averne perso uno ancora prima di poterlo vedere nascere.

Aveva fallito una volta, non avrebbe più fallito!

Un brivido gli percorse la schiena. Quando cercò vendetta per la morte di Itsu, sentì molte voci, molte voci che davano il nome di molti colpevoli!

Una di queste voci riguardava il Soldato d’Inverno e lui sperava fosse la più falsa di tutte.

Dopo averlo visto al fianco di Lena, dopo aver capito il legame che si era creato tra quei due, voleva che quel ragazzo fosse innocente!

Lo voleva!

Appena Nate scappò via da loro per precipitarsi a colazione, Logan fermò Lena. Le voleva bene come una sorella minore, l’aveva istruita ed educata rendendola forte e coraggiosa. Era fiero di lei, aveva paura per lei, soprattutto dopo le ultime novità sentite da Vanja.

-Tu come stai? ho saputo la verità anche su di te…- era serio e lei capì subito a cosa si stesse riferendo.

-Come pensi che l’abbai presa?...- si morse un labbro.

-Lena, lo vuoi davvero incontrare? Vuoi davvero che sappia la verità! finché non sa, tu sei al sicuro!- lui lo conosceva bene Magneto -Lui, Lena non puoi fidarti di lui!-

-Lo so! lo so benissimo! Ma io sto acquisendo il suo potere, Logan! E ho paura!- era vero. Aveva una gran paura di quel nuovo potere.

-Piccola!- l’uomo l’abbracciò -Noi siamo qui e ti proteggeremo sempre, ricordatelo! Te e Nate! Noi siamo una famiglia!-

La ragazza annuì stringendosi per un po’ a lui -Grazie Logan! ma promettimi che proteggerai soprattutto Nate! Io so difendermi, lui è solo un bambino…-

-Non devi neanche chiedermelo!-

-Ok, vado un attimo in bagno, vi raggiungo subito!-

Aveva bisogno di stare un po’ da sola e non pensare all’incubo fatto.

Quell’immagine di morte la stava tormentando!

Quando uscì si trovò il Captano Rogers che la stava aspettando.

Steve l’aveva vista entrare e voleva parlarle, per questo l’aveva aspettata. Era in evidente imbarazzo e lei provò un moto di tenerezza per quel ragazzone dall’aria spaesata, era proprio come James!

-Buongiorno Capitano!- lo salutò per prima e lui sobbalzò.

-Ciao! Dammi, dammi pure del tu! Chiamami pure Steve!- esitò un attimo -Stai scendendo in salotto?-

-Si! andiamo? c’è la colazione!- gli sorrise e lui la seguì silenzioso, per ciò fu lei a rompere ogni indugio.

-James dov’è?-

Lui la guardò un po’ poi capì -Arriva! È venuto a correre con me e Sam, si sta facendo una doccia, tra poco sarà con noi!- sorrise. Poi si illuminò -Posso farti una domanda?- la vide annuire -Perché lo chiami James e non Bucky?-

Lena rise e lo fece con naturalezza, senza presa in giro -Perché quel nome, Bucky è una cosa tra voi due! Io l’ho conosciuto come James, sergente James Barnes, Bucky…- soppesò quel nome -No! Bucky è solo tuo!-

Steve sorrise a quelle parole -Lui ha molta fiducia in te! E io devo ringraziarti per tutto quello che hai fatto!-

-Non ce n’è bisogno! Davvero!-

-No, aspetta! non è solo un grazie per averlo curato fisicamente! Lo è soprattutto per quello che hai fatto per la sua testa. Ha ancora molti problemi, lo posso capire, li ho anche io! ma se lo avessi dovuto curare io, se fosse toccato a me forse non lo avrei potuto aiutare così bene! quindi grazie per avermi ridato almeno una parte del “mio” Bucky, so che non potrò mai riaverlo del tutto!-

-Ora siete di nuovo insieme è questo quello che conta!- lo fissò seria.

-Vero!- Steve si grattò la testa impacciato. Poi entrarono nel salone e appena lo fecero il volto del ragazzo si illuminò di gioia.

Gioia pura.

E Lena capì subito il perché, Natasha era seduta vicino a Tony e al Dottor Banner.

Era bellissima! E soprattutto stava bene.

Steve si avvicinò a loro velocemente come una calamita attratta da un magnete e quel magnete era la russa -Nat!- era felice! Forse troppo felice -Stai bene grazie a Dio!-

La ragazza reagì d’istinto, un istinto che la portò ad alzarsi di scatto e cedere all’abbraccio dell’amico. Perdendosi in quell’abbraccio, nel calore naturale di quelle braccia, nella pace che le trasmettevano. A mente fredda non lo avrebbe mai fatto ma il suo cuore, il suo cuore ne aveva bisogno!

-Steve! Si, sto bene…-

-Sono felice- e si riprese subito -Dottore è un piacere vedere anche lei in salute!- strinse la mano dell’uomo che sembrava ancora molto provato da tutta quella storia.

Lena rimase ferma sulla soglia del salotto assistendo alla scena, quando fece per entrare qualcosa le prese la mano e la trascinò dolcemente in un angolo ben nascosto.

Gli occhi di James la fissavano dolci, brillanti!

Sorrise felice a quell’incontro inaspettato e permise alle labbra del ragazzo di posarsi sulle sue.

-Mi sei mancato…- si strinse a lui -Ho fatto un incubo bruttissimo!-

-Mi spiace! Come stai?- lui la strinse a se.

-Ora meglio!

Entrarono abbracciati, nessuno osò dire nulla, solo Tony fece un sorrisino sghembo ma privo di malizia.

Dopo pochi minuti la tavola era completa, mancava solo Clint che arrivò in ritardo, ancora assonnato, si svegliò di colpo appena vide Natasha al tavolo in piena forma!

-‘Tasha! stai bene!- le diede un leggero bacio sulla guancia e lei annuì sorridendo -Dottore! anche lei di nuovo in forma! Perfetto direi!- l’arciere si sedette tra i due amici.

-Grazie!- Banner si tirò su gli occhiali che continuavano a scivolargli giù dal naso.

In un attimo si crearono piccole linee di tensione che intrecciavano tutta la tavolata.

Lo sguardo che Steve lanciò alla scena del bacio tra Nat e Clint fu tale a quello che l’arciere diede all’angolo dove Lena stava parlando serena con il Soldato, non si era neanche accorta della sua presenza.

Sharon seduta di fianco a Sam non poteva non fissare la Vedova con un lieve velo di odio, odio che Natasha notò ma evitò di registrare. Era troppo impegnata a controllarsi, sentiva una sola voglia dentro di se: perdersi negli occhi di Steve. In quei due cieli azzurri che le davano una sensazione di pace, lei aveva bisogno di pace!

Ma non poteva smascherarsi davanti a tutti, mantenne il suo sangue freddo e si fissò un attimo sul Soldato d’Inverno ed ebbe un brivido quando lui ricambiò quello sguardo con i suoi occhi azzurri, scuri, tendenti al blu. Natasha stava ricordando qualcosa, qualcosa che forse sarebbe stato meglio dimenticare.

Fortunatamente Tony prese la parola alleggerendo di un poco la tensione.

-Bene! Siamo tutti qui, sani e salvi! Grazie di averci ospitato qui Professore lo prendo come un pagamento per tutte le revisioni gratis fatte al vostro jet dai miei ragazzi!- non perdeva mai la sua ironia -Allora, qualcuno ha capito chi ci vuole morti?-

-Ancora no ma se mi permettete vorrei iniziare io a parlare..- Vanja rispose all’uomo di ferro, lui annuì e appena lo vide sedersi il vecchio continuò il discorso -Siamo tutti in pericolo, tutti! Nessuno escluso! noi mutanti, voi supereroi dello SHIELD! Mi rendo conto che molti di voi agenti vi sarete sentiti confusi alla notizia della compromissione dello SHIELD e al fatto che l’HYDRA abbia messo mano al nostro mondo ritenuto sicuro e me ne dispiace molto! Ma noi mutanti siamo con voi, almeno noi della scuola di Charles! Sappiamo che Nick è introvabile e con lui è scomparso anche Erik…- fissò un attimo Lena che però sembrava tranquilla -Io e Charles stiamo cercando di scoprire dove si sia nascosto ma è introvabile, con questo non voglio dire che lui sia coinvolto in tutto questo….-

-Sta per scoppiare una nuova guerra, vero?- Tony era serio.

-Forse si, a meno che non riusciamo a trovare noi per primi chi ci dà la caccia!- il Professor Xavier si fece cauto -Ma se lo vogliamo dobbiamo essere sicuri di quello che facciamo, sicuri al cento per cento!-

-In che senso?- Steve non capì bene quelle parole, Tony invece le comprese benissimo.

-Dobbiamo stare attenti ed essere sicuri l’uno dell’altro. Non abbiamo più una persona sicura a dirigerci, siamo soli, nessuno che ci copre il culo, passatemi l’eufemismo! Siamo noi più voi mutanti….- Tony fissò tutta la tavolata, come al solito orgoglioso di sentirsi al centro dell’attenzione -Se agiamo dobbiamo creare una squadra fidata e parte di questa squadra direi che è presente, no?-

-Ma possiamo fidarci davvero di tutti?- Clint se ne uscì poco convinto.

Era stanco. La verità era quella, era stanco di quella vita. Si stupì di pensare quelle cose ma si rese conto solo in quel momento del perché Natasha gli avesse fatto certi discorsi a Budapest.

-Penso che tutta la tavolata possa ritenersi una squadra…- fu Vanja a rispondergli e a quelle parole l’arciere sbottò.

-Davvero? tutta la tavolata? no perché io sto sentendo una tensione tremenda a questa tavola! e poi, poi dobbiamo ritenere alleati anche le vecchie armi dell’ HYDRA?-

A quelle parole si gelarono tutti, in particolare James che si sentì chiamato in causa. Il Soldato iniziò a tremare, come un bambino. Steve se ne rese conto e reagì.

-Agente Barton! Cosa vorresti dire?- il Capitano intervenne per difendere il suo migliore amico. Lo avrebbe fatto anche se ad attaccare Bucky fosse stata Nat!

-Semplicemente quello che ho detto! Non siamo tutti immacolati qui dentro!-

James stava per alzarsi e difendersi ma Lena lo precedette.

-Appunto!- scattò in piedi furente, avrebbe voluto prendere Clint a schiaffi -Appunto! Puliti, immacolati, tu? tu ti senti immacolato agente Barton?- era una domanda ironica e Clint a sentirsi chiamare “Agente Barton” da lei si sentì morire dentro -Perché mi sembra che qui abbiamo molto da pulire! Molti di noi hanno avuto una seconda possibilità, molti hanno toccato il fondo finché non è arrivato qualcuno a salvarli e rimetterli in gioco, quindi perché James non si meriterebbe una seconda possibilità?- fissava l’arciere con occhi di fuoco. Steve la stava guardando con ammirazione, James con amore misto a riconoscenza.

Ma non smetteva di tremare.

-James Barnes, il sergente James Barnes…- Lena continuò il suo discorso -James è stato un burattino nelle mani dell’HYDRA, è stato usato, manipolato, modificato più e più volte. La sua mente è stata distrutta e tu, tu lo dovresti sapere cosa vuol dire, Clint! Tu dovresti ben sapere cosa vuol dire sentirsi fottere il cervello e non poter fare niente per riprenderne il controllo! agire guidati da qualcuno che ci comanda, che ci ha violentato l’anima! E compiere per quel qualcuno azioni disgustose! tu sai cosa si prova! Eppure tu sei stato recuperato, perdonato e sei stato riammesso in squadra! perché a lui non dovrebbe essere concessa una seconda opportunità! James ci serve! È un ottimo soldato e si merita fiducia! Ha salvato me e Nate, ci ha protetti e io, io mi fido di lui!-

Clint la fissava con le braccia conserte, gli occhi di ghiaccio -Tu ti fidi troppo facilmente delle persone…- Natasha lo fulminò a quelle parole ma Lena non aveva bisogno di aiuto.

Era arrabbiata, accecata dall’odio e in quel momento sentiva solo la rabbia ribollirle dentro il sangue. Fu un attimo.

-Lena!- Vanja e Charles tentarono di richiamarla alla realtà ma lei era persa in quello che stava facendo.

Era persa nel seguire il suo nuovo potere!

Tutte le posate si alzarono dal tavolo, rimanendo a mezz’aria, volteggiando nel vuoto della stanza e in poco tempo anche l’arciere si ritrovò a mezz’aria, tenuto per il collo da una forza invisibile che però capì essere generata da Lena.

Era tenuto stretto attraverso le parti in metallo del suo colletto.

Stava soffocando.

Rimasero tutti allibiti.

Poi James mise la mano su quella che la ragazza teneva ferma sul tavolo e la chiamò -Lena, torna in te! Torna da me!-

La voce del Soldato, quella voce così dolce, si riprese di colpo e così di colpo le posate crollarono sulla tavola e Clint crollò sul pavimento.

Lena era sconvolta, gli occhi spalancati e increduli, le guance arrossate e il fiatone in gola. Come al solito non si era resa conto di quello che stava facendo e si vergognò tantissimo.

-Mi, mi dispiace io…- scappò via.

Era arrabbiata con se stessa.

Non riusciva a controllare quel potere. Non ci riusciva! Era come se il potere si impossessasse piano piano di lei!

E aveva paura, paura di avere quel potere terribile dentro di se per sempre.

 

 

 

-Porca miseria!- Tony sbottò ancora sconvolto da quello che aveva appena visto.

Banner e Natasha aiutarono Clint a rimettersi in piedi. L’arciere era furioso ma non per quello che Lena gli aveva fatto, in fin dei conti se lo era meritato. Era arrabbiato con Vanja e il Professor Xavier

-Cosa significa questo?-

-Clint…- Vanja capì il suo furore.

-Ha un nuovo potere? già con l’altro si sta consumando da sola, ora cosa significa questo?- era accecato dalla rabbia e in quelle parole James fu l’unico a percepire il legame che l’uomo aveva con la ragazza. In realtà anche Natasha lo capì, Clint era preoccupato per lei!

-Perché, perché ha quel potere?- fu Tony a chiederlo, ben consapevole di chi fino ad ora aveva mostrato quel potere tra i mutanti, solo uno!

-Lena è figlia di Erik!-

-Cosa?- Clint urlò isterico.

-La famosa Anya morta nell’incendio, l’ho salvata io. Erik non lo sa, ma ora che lei lo ha scoperto, non lo possiamo più nascondere!-

Clint crollò sulla sedia incredulo.

-Cazzo!- Tony capì la gravità della situazione -Però potrebbe essere un punto a nostro favore!-

-In che senso?- Vanja si allarmò a quelle parole. Non voleva usare Lena per niente al mondo.

-Lena è dalla nostra parte, non credo che Magneto si metta contro una figlia ritrovata da poco!- Tony fissò il Professore -Lei ha detto che dovremmo trovare quelli che ci danno la caccia, prima che loro trovino noi?- l’uomo annuì -Potremmo ideare una trappola-

-Cosa hai in mente, Stark?- Steve si stava interessando alla cosa. Voleva mettere fine a quella storia il prima possibile. Era stanco di nemici, guerre e complotti.

-Tra tre giorni ho una cena di beneficenza alla Torre, potremmo sponsorizzarla un poco e non farci trovare impreparati se ci attaccano!-

-Mi sembra azzardato Tony!- Banner non era molto convinto.

-Però non avendo più nessuno a dirigerci….- Steve fissava la tavolata -Potrebbe essere pericoloso, ma se la gestiamo bene, potremmo farcela. Sempre meglio che essere attaccati noi all’improvviso un’altra volta!-

-Da parte nostra avrete tutto il nostro appoggio!- il professor Xavier si sentì chiamato in causa ma Vanja sbiancò a quelle parole.

Non era per niente convinto!

Poi il professore si illuminò -Dottor Banner si ricorda qualcosa di quello che le è successo?-

L’uomo sentendosi tutti gli occhi della tavolata puntati addosso arrossì, in realtà stava bene, era tranquillo, l’ “altro” era tranquillo! E questo gli bastava.

-Mi hanno catturato dal nulla! Non mi ricordo molto anzi non ricordo proprio niente! Il che vuole dire che posso trasformarmi anche se io sono incosciente, cosa molto negativa! Per quanto sono stato….lui?-

-Per quasi due settimane….- Tony era ancora mortificato.

Banner sospirò -Posso solo indagare dentro di me, a volte facendo yoga riesco ad entrare in contatto con lui, posso vedere cosa si ricorda…-

-Di certo ti hanno sperimentato addosso qualcosa, non sappiamo ancora cosa ma il siero con cui si è infettata Natasha era un mix letale di virus, stanno cercando qualcosa, forse la cura a qualcosa…..- Tony fissò il professor Xavier che annuì.

-Forse, potrebbe essere probabile…-

-Sharon!- la voce di Steve fece sobbalzare la biondina -Mi hai detto che stavi cercando il Dottore per dirgli qualcosa di importante, vero?- la fissò serio e lei annuì imbarazzata.

-Si! Anzi, Dottore deve sapere che poco dopo la compromissione dello SHIELD è successo qualcosa di moto preoccupante, sono spariti molti dossier segreti su Abominio. Ero venuta ad informarla della cosa è stato l’ultimo ordine di Nick Fury prima che sparisse…-

Banner sobbalzò a sentir nominare quel nome.

-E’ stato il tuo ultimo amichetto di giochi, vero?- Tony al solito la buttò sull’ironico.

-Dobbiamo stare attenti, molto attenti!- a quella notizia Xavier si rabbuiò -E noi rinnoviamo il nostro aiuto. Ora come ora dobbiamo essere davvero uniti!-

-Bene! A libera scelta, chi è in squadra?- e a quelle parole Tony lanciò un occhiata a Clint.

I Vendicatori furono tutti d’accordo e anche Sam e Sharon si dichiararono pronti all’azione.

-Sharon, tu ci servi dentro, cerca di rientrare alla base, a quello che resta della base! E scopri chi può essere ancora affidabile e chi no! Sam tu accompagnala e poi raggiungici a New York! Alla torre di Tony!- Steve stava già impartendo gli ordini.

E fu normale per tutti lasciarsi guidare da lui senza protestare.

-Logan?- Vanja richiamò l’attenzione del mutante che finora era stato in silenzio. Non si sentiva ancora troppo coinvolto in quella guerra, ma lo stava per essere -Prendi Nate e portalo al sicuro! Lo voglio lontano da tutto questo!-

-Certo!- l’uomo annuì -Canada?-

-Direi di si!-

Poi fu il turno di James.

Si alzò in piedi stringendo con le mani il bordo del tavolo. Era in difficoltà, ma doveva parlare. Guardò Steve che gli sorrise dolcemente e quel sorriso gli diede la forza -Io so benissimo quello che sono stato! Mi dispiace! Lo so e non posso cancellare il passato, posso solo cercare di riparare ai mali che ho commesso, anche se molte mie azioni sono irreparabili! Io, io capisco il tuo disappunto agente Barton, lo comprendo benissimo ma credimi, non sono più quel mostro! Ho fatto cose orribili, ricordo cose orribili! E il fatto di ricordarle mi fa capire che in realtà io ero cosciente dentro di me ma non potevo reagire, fermarmi! E credetemi non lo dico per giustificarmi ma ho subito molto male anche io. Stavo per uccidere il mio migliore amico, lo stavo per uccidere!- si fissò la mano di metallo -Queste mani sono sporche di sangue innocente e so che non potrò mai pulirle! Però voglio redimermi, voglio aiutarvi, se per voi va bene! Per essere accettato devo chiedere scusa a qualcuno di voi, devo chiedere scusa a te, Steve per aver cercato di ucciderti e anche a Sam e Natasha! A te Natasha devo chiedere scusa per averti fatta diventare quella che sei, una spietata e perfetta spia. Io ti ho allenata Natasha, non so se tu lo ricordi, ti ho allenata e ti ho amata, in un passato lontano. Perdonami per quello che mi hanno obbligato ad insegnarti….- prese fiato. Gli occhi di Natasha si spalancarono a quelle parole e come se le avessero sbendato gli occhi all’improvviso si ricordò tutto. Lo guardò con occhi sereni e lui poté continuare -Ma la cosa peggiore l’ho fatta a te….Wolverine…- Logan lo fissò negli occhi e lesse dolore, dolore e rancore e molta rabbia verso se stesso -Sono stato io, io mi ricordo di averlo fatto!- gli tremava la voce e non solo quella. James stava piangendo -Ho ucciso tua moglie….-

Logan scattò in piedi. Aveva il furore negli occhi -Tu! sei stato tu!? Hai ucciso Itsu e il bambino che portava in grembo?! Tu…- urlò.

-Si! Mi era stato ordinato e io l’ho fatto, io l’ho dovuto fare con freddezza, come era tipico del Soldato d’Inverno! Ho, ho ucciso lei, ma il bambino è vivo! si è salvato, lui ha i tuoi geni!- James si mordeva il labbro -Appena questa storia sarà finita, sarai libero di farmi quello che vuoi!- lo fissò serio.

Logan ebbe un moto di stizza e rabbia ma poi ricadde sulla sedia incredulo -Mio figlio, il figlio mio e di Itsu è vivo?!Io? cosa dovrei fare? Ucciderti? no, non sono più quel tipo di uomo….- nel dirlo Logan fissò Xavier con gratitudine. -Io devo trovarlo! prenderò Nate con me e andremo a cercare suo fartelo, devo ritrovare mio figlio!-

Charles annuì.

Poi Wolverine posò di nuovo gli occhi in quelli del Soldato, li vide preoccupati e persi, con una muta preghiera riflessa in essi -Stai tranquillo! Lena non saprà mai di questa storia, anzi voglio dimenticare tutto!- si alzò e uscì per cercare Nate che era sparito.

Calò il silenzio nella stanza, Steve fissò tutti preoccupato, lui voleva Bucky in squadra ma gli altri? Fu Tony a sciogliere la tensione, come sempre!

-Ooookkkai! Alla faccia delle incomprensioni, comunque io ci sto! Soldato! Per me sei in squadra!-

-Anche per me è ok! siamo tutti in pericolo, dobbiamo aiutarci l’un con l’altro!- Banner concordò con l’amico poi si alzò di scatto -Vado a cercare quella ragazza, io, io devo ancora ringraziarla!-

Natasha lo seguì ma prima di uscire si fermò davanti al Soldato -Non devi chiedermi scusa di niente James. Il passato è passato, ora cerchiamo di aiutarci per sopravvivere!-

James annuì felice e Steve con lui! Vedere la squadra accettare Bucky fu per lui una gioia immensa!

-In realtà mi spiace buttarti in una nuova guerra…- era un po’ preoccupato.

-Ci sono già dentro, Steve! Stai tranquillo e poi vorrei riuscire a farmi un po’ di vendetta!- il Soldato fissò l’amico con rassegnazione ma percepì una presenza alle sue spalle.

Clint si era seduto di fianco a lui, dove prima stava Lena.

Steve si alzò capendo la situazione e andò verso Sam e Sharon, doveva delle spiegazioni alla biondina, la stava deliberatamente escludendo dall’azione ma non voleva metterla di nuovo in pericolo. Voleva essere tranquillo e saperla al sicuro.

Dall’altra parte della tavola Clint e James si fissavano di sottecchi. L’arciere non era abituato alle scuse e alle parole.

Ci mise un po’ a parlare -Non volevo attaccarti così pesantemente, davvero..-

-Non preoccuparti, non ti biasimo! Alla fine almeno abbiamo chiarito molti punti….- il Soldato lo fissava, lo trovò un uomo interessante e provò un moto di gelosia nei suoi confronti -Credo di sapere cosa ti turba in realtà- la voce del ragazzo era seria.

-Davvero?- all’arciere uscì un tono ironico.

James lo obbligò a fissarlo negli occhi.

Ghiaccio contro ghiaccio.

Non fu semplice per nessuno dei due!

-Avevo dimenticato i sentimenti, le emozioni e cosa volesse dire amare qualcuno! Lena me lo ha fatto riscoprire. Io, io credo di essermi innamorato di lei e ti prometto che la proteggerò sempre a costo della mia vita!- Clint deglutì a fatica a quelle parole.

Abbassò la testa giocherellando con delle briciole di pane che erano sulla tovaglia e decise di aprirsi con quell’estraneo che aveva preso il suo posto nel cuore di Lena -Io le ho fatto male! Molto male, le ho spezzato il cuore e voglio solo che lei sia felice. Può odiarmi, non mi interessa ma tu falla felice!- lo fissò negli occhi -E’ l’unica cosa che ti chiedo dato che io non posso più farlo!-

-Te lo prometto quanto è vero che mi chiamo James Barnes!-

Clint lo fissò serio e allungò una mano verso di lui e James la strinse senza esitazione.

Poi il Soldato ebbe un dubbio -La storia di Magneto, tu non sapevi niente, vero?-

-No! E sono molto preoccupato! Lena ha già l’altro potere che la sta logorando, soprattutto se cura qualcuno con il suo sangue, si distrugge….-

-Lo so…- a quell’affermazione Clint alzò gli occhi di scatto e James annui -Si! ha curato anche me con il suo sangue. Avrebbe potuto evitarlo, sai? non era una ferita mortale ma mi faceva stare male dentro e lei l’ha eliminata del tutto dal mio corpo!-

-Lena è fatta così, solo che questo nuovo potere e il fatto di essere figlia di quel mostro….-

-Lei non lo reputa così…- gli occhi innocenti del Soldato si fecero scuri, voleva capire e sapere di più su questo Magneto!

-Ma lo è e lei, lei si fida troppo, come ho detto prima! Non era rivolto a te in particolare! Dobbiamo proteggerci tutti a vicenda!-

James annuì poi gli venne una domanda spontanea che non seppe trattenere -Agente Barton…-

-Chiamami Clint per favore..-

-Clint! ma tu con Lena e Natasha come, cioè…chi ami?- sapeva che era una domanda imbarazzante e di cui forse poteva fare a meno ma la fece lo stesso e Clint capendo a cosa si riferisse il giovane chinò il capo colpevole.

-Non ne ho la più pallida idea! Credimi! So solo che le sto perdendo tutte e due. Lena ha te e ‘Tasha prima o poi dovrà accettare i suoi sentimenti…- sogghignò amaramente.

-Anche tu hai capito che…-

-E’ logico! il Capitano è trasparente come l’acqua e Natasha ultimamente è strana e lo è diventata dopo Washington! Io, vedi, io le voglio solo felici! Steve è un bravo ragazzo e saprà darle quello che lei in realtà non osa chiedere! E Lena, be’, ci sei tu con lei e la cosa mi tranquillizza!- l’arciere si alzò -Ora vado a vedere come ci organizziamo stasera, sarà un viaggio breve ma intenso, lo so già!-

James lo vide allontanarsi ma lo fermò -Clint!-

L’uomo si volto e lo fissò interrogativo.

-Grazie!-

-Ma smettila!- e l’arciere sparì su per le scale.

Il Soldato era rimasto solo o meglio c’era Vanja con lui, seduto a capotavola e con la testa persa nei suoi pensieri. Cosa strana per il vecchio ma James capì che c’era qualcosa che non andava.

-Vanja?!- richiamò la sua attenzione.

-Ragazzo mio!- il vecchio sorrise debolmente.

-Cosa ti preoccupa, Vanja?- voleva capire.

-Questo piano, non ne sono sicuro, per niente! siete troppo esposti! E poi non sappiamo chi abbiamo davvero contro, ho paura! Ti prego proteggila! sempre! soprattutto da se stessa!-

James non capì subito ma poi ricordò gli occhi vitrei che Lena assumeva ogni volta che usava quel nuovo potere, il vuoto in quelle orbite di solito belle ed espressive! Il vuoto e il sorriso maligno sulle labbra!

Era come se si trasformasse.

-Non devi neanche chiedermelo, io la proteggerò sempre Vanja, sempre! a costo di farmi uccidere da lei stessa io la proteggerò sempre!

Vanja a quelle parole ebbe un brivido di paura. Il Soldato era sincero e pregò che il destino non decidesse mai di mettere contro la sua “bambina” all’uomo di cui si era innamorata!

 

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