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Autore: Geo_L_C    15/11/2014    1 recensioni
Una notte del 1960 un ragazzo venne ucciso in quella che doveva essere una serata festosa e divertente, la notte di Saint Patrick's Day, invece si trasformò in un bagno di sangue. Vennero uccise diverse creature, umani e non..
Ma da quel momento, la morte del ragazzo sarà anche la sua nuova vita, dove lo cambierà per sempre.
Anno 2011.
Nuovo anno, nuova vita e nuova Amy, la ragazza finalmente è riuscita a coronare il sogno che tanto acclamava: trasferirsi, lavorare ed avere una vita completamente diversa da quella precedente ed era finalmente riuscita ad ottenere tutto quello che aveva previsto.
Nel nuovo ufficio fa la conoscenza di due persone al quanto bizzarre e simpatiche, i suoi nuovi colleghi Dave e Adam, Amy ha subito un impatto positivo con i due ed infatti diventano, col passare del tempo, molto amici e scoprirà in loro qualcosa che non si sarebbe mai aspettata.
Anche Adam avrà un impatto.. diverso, grazie a lei sentirà ritornare i suoi istinti primordiali.
Ritornerà a percepire tutto come il vampiro che era molti anni fa.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Violenza
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CAPITOLO TRE


 
Era una serata molto tiepida quella, ormai si era inoltrato l’autunno e l’aria iniziava a diventare sempre più fredda, Amy decise di passare a trovare la sua cara amica di infanzia Zoe Cambell, da quando era arrivata non era riuscita ancora a farle visita. L’amica le aveva detto che viveva insieme ad una ragazza conosciuta su un sito internet dove cercava coinquiline circa due anni prima, quando Zoe Cambell si trasferì. Così, Amy, curiosa voleva conoscere questa coinquilina, e poi, aveva voglia di una serata in sua compagnia, le aveva spiegato dove abitava ma lei conoscendo ancora poco la zona, aveva chiesto a ben tre persone indicazioni lungo la strada, finalmente era giunta davanti alla sua casa, leggendo i cognomi nella cassetta della posta lì fuori, si avvicinò e suonò il campanello cercando di sbirciare dalle finestre per cercare di capire se ci fosse qualcuno in casa. Zoe Cambell era una giovane ed attraente ragazza, con un corpo snello e dei capelli lunghi fino a metà spalla biondo cenere, era seduta comodamente sul divano del salotto a spalmarsi lo smalto sulle unghie dei piedi con la musica a tutto volume mentre Lisa Brewer era sotto la doccia, ad un certo punto sentì suonare il campanello e posò lo smalto sul tavolino di vetro del salotto.
“Vado io!” urlò Zoe mentre zompettava verso la porta. Raggiunse l'ingresso, diede una sbirciatina dallo spioncino e aprì la porta con gioia “Ehy! ciao!” la abbracciò “sono contenta che sei passata a trovarmi, vieni, entra, ti posso offrire qualcosa? un succo, dell'acqua fresca??” disse eccitata. Amy, finalmente vide l'amica dopo anni che non si vedevano, entrò guardandosi attorno.
“Ma che casetta graziosa” sorrise, poi si voltò verso Zoe, per farle comprendere che l'aveva ascoltata “un bicchiere di succo lo accetto volentieri” sorrise.
Dal piano superiore scese una giovane ragazza dai capelli biondi ricci ancora umidi mentre se li strofinava un po’ con l’asciugamano. Lisa Brewer sorrise un po’ imbarazzata di essere in tuta da ginnastica e si avvicinò ad Amy stendendo il braccio presentandosi.
“Zoe, non mi hai detto che avevamo ospiti, a saperlo prima mi sarei messa un po’ più in ordine” sorrise nuovamente “sono Lisa Brewer molto piacere, tu sei l’amica Londinese che Zoe mi parla tanto?” chiese.
“Esattamente, mi chiamo Amy, mi sono trasferita qui da circa un mese” si guardò intorno “non ero ancora riuscita a passare, è davvero accogliente questa casa” rispose Amy togliendosi la giacca in pelle.
“Accomodati pure e fa come se fossi a casa tua” disse Zoe sorridendo, aprendo il frigorifero e prendendo un enorme bottiglia di succo all'arancia.
“Per caso sto disturbando? Non volevo avvertirti del mio arrivo perché volevo farti una sorpresa” chiese Amy rivolgendosi a Zoe.
“No, non ti preoccupare, per Lisa non è mai un problema, anzi, più gente conosce meglio è, mentre io, come vedi, sono sempre qui” le versò del succo in un bicchiere e glielo servì. Sorrise, afferrando il bicchiere di succo e ringrazio l’amica per l’ospitalità improvvisa, Zoe fece accomodare Amy sul divano.
“Pensavo che potremmo uscire insieme una di queste sere come ai vecchi tempi è così bello esserci ritrovate!” Amy si voltò verso Lisa “e tu potresti venire con noi, ci potresti anche fare da guida in questa minuscola città” esclamò con entusiasmo, infine sorseggiò il succo.
“Beh, ne sarei felice.. è solo che..” sospirò Zoe facendo una pausa “non sto passando un buon periodo..”
Amy la guardò sbarrando gli occhi e avvicinandosi poi con il busto a lei, appoggiando i gomiti sulle sue ginocchia, continuando a tenere il bicchiere di succo con entrambe le mani.
“Cosa succede? sai che con me puoi parlare di tutto” chiese apprensiva incitandola a confidarsi con un tono serio della voce, accompagnato da un'espressione del viso altrettanto seria.
“Io finisco di prepararmi..” disse Lisa risalendo le scale capendo che le amiche doveva lasciarle da sole. Zoe accennò un sorriso un po' forzato.
“Lo so, siamo amiche da tantissimo tempo, è solo che ecco.. è difficile da spiegare a una persona che ha i propri genitori a casa come in una famiglia normale”sospirò e prese coraggio “..si tratta di mio padre, l'altro giorno ho ricevuto una sua lettera, mi ha scritto dal carcere di Boston.. vuole vedermi... e non so se sono pronta per andare a trovarlo in galera dopo tutto quello che è successo..” la guardò incupita.
Amy comprendeva il dolore e tutto quello che aveva passato cinque anni fa.
Quel uomo la picchiava, la maltrattava, cercava sempre di abusare di lei, fortunatamente il fratello Ed era sempre riuscito a salvare Zoe da quella persona malvagia. Amy si incupì un po’ e rimase in silenzio per qualche istante prima di rispondere.
“Beh, di certo non è una situazione facile” fece una pausa pensierosa “però, nonostante tutto ti vuole vedere, potreste anche riuscire a recuperare un po' il rapporto, in fondo è sempre tuo padre, tu ti sei chiesta se sei pronta a provare a ricominciare qualcosa con lui?” chiese l’amica. Zoe abbassò lo sguardo sospirando triste.
“Vedi, il punto è proprio questo, sono anni che non vedo mio padre e l'ultima volta che l'ho visto aveva le manette addosso, e mi guardava, il fatto è che, mi ha deluso tante di quelle volte, certo, è pur sempre mio padre, e io voglio perdonarlo, sul serio! Ma se non fosse cambiato? Se mi deludesse di nuovo o mi mettesse ancora le mani addosso?” guardando l’amica con gli occhi lucidi.
Amy l’ascoltò con molta attenzione, restando in silenzio. Solo alla fine le rispose con espressione seria.
“Beh... purtroppo è un rischio che devi correre... a meno che tu non voglia rischiare di pentirti tutta la vita di non aver almeno provato a dargli un'altra opportunità” strinse leggermente la presa con la mano che era sulla gamba dell'amica “e io credo che quest'ultimo rischio sia peggio, perché in questo caso la colpa ricadrebbe su di te e tu staresti ancora peggio” disse.
Zoe abbassò leggermente lo sguardo e poi lo rialzò più convinta di sé.
“Hai ragione, non posso evitarlo, è mio padre e fa parte della mia vita, del mio passato, per cui farò come dici” la guardò “solo una cosa, se per te non è di troppo disturbo, beh, ti andrebbe di accompagnarmi?!” chiese.
“Ma certamente.. fammi sapere quando te la senti di andare e verrò con te con molto piacere” poi la abbracciò con affetto “adesso sarà meglio che vada, organizziamoci per uscire tutte insieme una sera di queste, che ne dici?” si alzò in piedi, dirigendosi verso la porta d'ingresso e la saluto con un cenno della mano.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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