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Autore: BloodSoul    15/11/2014    1 recensioni
Nelle gelide terre del Nord, dove incombe su una montagna il Rifugio dei Non morti, uno di questi ultimi riesce ad evadere grazie all'aiuto di un cavaliere. Questa è la storia di un pellegrino, che dovrà compiere il suo destino affrontando pericoli e tradimenti in una terra dove non esistono uomini, ma solo non morti, cavalieri vuoti e creature mostruose... Lordran.
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fairlin! Era Fairlin! Quello era il suo nome… finalmente era riuscito a ricordarlo.
Sette mesi, sette interminabili mesi erano passati da quando era arrivato lì e il suo senno persisteva furiosamente, anche se con qualche vuoto di memoria.
     Quei vuoti erano iniziati da quando aveva tentato di scappare dal Rifugio… il Demone non gli aveva lasciato vie di fuga e le guardie non morte lo avevano riportato alla sua cella, ad attendere la fine del mondo… Ormai non aveva più scopi nella sua misera ed interminabile vita da non morto.
    La sua cella era addobbata con pochi oggetti, un secchio per i bisogni, un tappeto di cuoio come letto e una cassa di legno dove lui aveva riposto con cura il suo unico avere, ciò che lo teneva ancora in sé: un pendente.
     Non si ricordava bene chi glielo avesse donato, o quando… ma sentiva che aveva bisogno di esso. Però, alla fine, era sempre un semplice pendente… ma i cari ricordi possono tenerti in vita… Il suo unico altro avere era un mazzo di chiavi… accuratamente celate alle guardie. Quel mazzo lo aveva comprato da un mercante con un elmo dalle corna dorate… anche se non ricordava il suo nome… Fairlin aveva chiamato quel mazzo “chiave universale”, semplicemente perché aveva molte chiavi, di chissà quali porte… ma non lo avrebbe mai scoperto.
     Da quando era stato catturato e portato a Nord da quei chierici infami che credevano di aiutarli, non aveva più desiderato nulla se non la fuga, ma quando gli era stata portata via anche quella aveva temuto di diventare vuoto e l’unica cosa che gli lasciava mantenere il senno era quel pendente e mai se ne sarebbe separato.
     L’unica cosa piacevole di quella cella, rispetto alle altre, era quello spiraglio sul soffitto dalla quale si poteva ammirare la luce del sole, Fairlin rimaneva ore a fissare quello spiraglio senza mai notare nulla di diverso. La luce rischiarava la sua cella e faceva brillare il pendente nella cassa, e definiva meglio i contorni dei suoi vestiti scuri. Era un bandito prima di arrivare al Rifugio, questo almeno se lo ricordava. Un bandito di quelli che depredano, bruciano e uccidono… Ma non era sempre stato così, ma cosa era successo Fairlin non se lo ricordava.
    Ad un tratto senti di nuovo il rumore. Erano circa due settimane che lo sentiva e non aveva mai capito cosa fosse. Sembrava il graffiare di ferro su pietra, ma non ci aveva fatto troppo caso.
    Passarono ore e minuti, ma quel rumore continuava. Era ormai notte quando Fairlin perse la pazienza e gridò a chiunque fosse l’artefice di quel fracasso infernale di smetterla, e così successe. Quindi Fairlin poté riposare in pace. Quella fu l’ultima notte che l’avrebbe fatto.
 
Si svegliò al mattino, molto più presto di quanto avesse voluto ma il sole era già sorto. Ed entrava anche più luce rispetto agli altri giorni… ma aspetta!! Il buco sul soffitto era più largo del giorno prima, ancora prima di iniziare a pensare qualcosa vide qualcosa spuntare dal buco. Anzi, qualcuno. La faccia era nascosta da un elmo con la celata abbassata e senza dire una parola l’uomo o la donna che si nascondeva sotto quell’armatura buttò giù nella cella di Fairlin il cadavere di uno di quei chierici bastardi. Subito dopo si udirono dei passi e l’uomo si voltò a destra e corse, scomparendo dalla vista di Fairlin. Il cadavere aveva addosso la chiave della cella. La chiave per la libertà.
 
Era il momento. Il momento in cui il destino di Fairlin cambiò. Il momento in cui iniziò il viaggio del pellegrino che avrebbe deciso le sorti del mondo. Soffrirà, cadrà, tenterà di sfidare il destino, combatterà, morirà, ucciderà, ucciderà, ucciderà e ucciderà ancora. Perché questa è la sorte del Non morto Prescelto.
   
 
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