Forse…
-L’inizio della fine. (Prologo)
-Nagisa. E’ arrivato il momento.-
Il ragazzo biondo, seduto a terra, guardava con la sua solita espressione bambinesca e curiosa suo padre che si ergeva in piedi davanti a lui con le mani sui fianchi e l’aria decisa.
Bastò il semplice ‘Ding Dong!’ del campanello a scomporlo, facendolo sudare e diventare rosso. Si asciugò prontamente con un fazzoletto le varie goccioline che gli bagnavano la faccia. Prese un respiro profondo e, tremante, aprì la porta. Luce divina entrò dalla porta illuminando le sagome di due donne.
La più grande aveva lunghi capelli neri e gli occhi di un brillante azzurro cielo, l’espressione gioviale. La seconda era indubbiamente sua figlia; la forma del viso era leggermente più tondeggiante, i capelli mossi erano striati di sfumature blu e gli occhi di zaffiro osservavano la stanza con un’interesse che aumentava ad ogni passo.
La donna si affiancò al padre di Nagisa mentre la ragazza si fermò a guardarsi attorno. La donna baciò la guancia dell’uomo. Poi, ignorando le mille lusinghe di esso, si rivolse verso il ragazzo sorridendo cordiale –Io sono Umi!- così dicendo gli porse la mano e lui la strinse.
Poi, notando le sue occhiate insistenti verso la ragazza, sorrise nuovamente –Lei è mia figlia Ace. Tuo padre ti avrà già sicuramente parlato di noi.- A quelle parole l uomo arrossì di botto. –Veramente… Stavo per dirglielo quando siete arrivate.- Lei gli lanciò un’occhiata insistente e lui si rivolse a un Nagisa che dire che fosse confuso era poco.
–Io e Umi ci sposeremo tra poco, e Ace – la indicò –Sarà la tua nuova sorella.-
Il ragazzo biondo, seduto a terra, guardava con la sua solita espressione bambinesca e curiosa suo padre che si ergeva in piedi davanti a lui con le mani sui fianchi e l’aria decisa.
Bastò il semplice ‘Ding Dong!’ del campanello a scomporlo, facendolo sudare e diventare rosso. Si asciugò prontamente con un fazzoletto le varie goccioline che gli bagnavano la faccia. Prese un respiro profondo e, tremante, aprì la porta. Luce divina entrò dalla porta illuminando le sagome di due donne.
La più grande aveva lunghi capelli neri e gli occhi di un brillante azzurro cielo, l’espressione gioviale. La seconda era indubbiamente sua figlia; la forma del viso era leggermente più tondeggiante, i capelli mossi erano striati di sfumature blu e gli occhi di zaffiro osservavano la stanza con un’interesse che aumentava ad ogni passo.
La donna si affiancò al padre di Nagisa mentre la ragazza si fermò a guardarsi attorno. La donna baciò la guancia dell’uomo. Poi, ignorando le mille lusinghe di esso, si rivolse verso il ragazzo sorridendo cordiale –Io sono Umi!- così dicendo gli porse la mano e lui la strinse.
Poi, notando le sue occhiate insistenti verso la ragazza, sorrise nuovamente –Lei è mia figlia Ace. Tuo padre ti avrà già sicuramente parlato di noi.- A quelle parole l uomo arrossì di botto. –Veramente… Stavo per dirglielo quando siete arrivate.- Lei gli lanciò un’occhiata insistente e lui si rivolse a un Nagisa che dire che fosse confuso era poco.
–Io e Umi ci sposeremo tra poco, e Ace – la indicò –Sarà la tua nuova sorella.-
A quelle parole sul viso del biondo iniziò a farsi spazio un sorriso sempre crescente man mano che la figura della moretta entrava nel suo campo visivo. Lentamente si alzò e le si avvicinò ma quella sua strana calma durò poco poiché appena fu abbastanza vicino, senza alcun preavviso, le si buttò addosso aggrappandosi a lei come un cucciolo di koala fa con la mamma. E fu proprio in quel momento che Ace, cercando aria nell’abbraccio spacca costole di Nagisa, comprese quale enorme cambiamento sarebbe stato apportato alla sua vita.
Angolino delle pervershe c:
in questi capitoli speriamo di farvi capitombolare dal letto per le risate (Tasso di demenzialità elevato.).
Ci scusiamo per eventuali orrori (che potrete farci notare attraverso una minuscola ed insignificante, ma per noi importantissima….RECENSIONEEE! :D).
RAGAZZI SIAMO EMOZIONATISSIMEEE!!!
A preshto ̴ ! >A<
Hikari Mari & Jojo_13