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Autore: Lady Atena    22/11/2014    0 recensioni
Nel 2015 Erik e Charles sono andati a prendere Logan alla stazione per avvisarlo di una grave minaccia che incombe sui mutanti, un'arma che le Tarks Industries stanno mettendo a punto per iniziare una guerra.
I poteri di Kitty a breve permetteranno un viaggio nel tempo, ma adesso non sono ancora pronti così come non lo sono i mutanti. Charles cerca di guadagnare tempo nell'unico modo possibile; mandando Logan dall'unico essere umano che potrebbe giocare con lo spazio-tempo e uscirne indenne: Tony Stark.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Crossover.'
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Tony abbassò la quota del volo facendo strofinare i piedi di Logan contro il terreno metallico, la porta davanti a loro brillò d'azzurro così come il casco dell'armatura dello Stark. La porta si aprì, Tony entrò e lasciò Logan sentendo l'uscio metallico chiudersi. Atterrò, uscì dall'armatura e si passò la mano tra i capelli.
“Tutto ok?” chiese.
“Danni al 33%” rispose Jarvis.
Tony annuì, si voltò verso Logan e sorrise.
“E tu, lupacchiotto?”.
Logan si avvicinò al portellone chiuso e annusò rumorosamente.
“Odio” ringhiò. 
Digrignò i denti e i suoi capelli si rizzarono ai lati. Tony gli si avvicinò, indicò all'armatura il corridoio ed essa si allontanò. Tony si sporse.
“Odio? Cos'è, ti sei lasciato dietro l'odore?” domandò.
Osservò i capelli dell'uomo, sorrise e gli occhi gli brillarono.
< O è che i lupi selvatici odiano essere portati a spasso neanche fossero cani? > si disse.
“La sento, ovunque. Puzzano, L'intera America puzza come una maledetta fogna” ringhiò Logan. 
Strinse un pugno e sfoderò gli artigli. Tony gli mise la mano sulle nocche, carezzandole con la punta delle dita.
“Temo che quella la senta un po' ogni singolo abitante” sussurrò.
Sentì gli occhi pizzicare facendosi liquidi, deglutì.
< Mi sono infilato nella guerra dei mutanti e ho perso Pepper, e adesso non posso tirarmene fuori altrimenti perderò tutto il resto. La mia solita fortuna >.
Logan ritirò gli artigli e abbassò il capo.
“Gli altri sono troppo intenti a farsi sterminare, per odorare qualcosa” ruggì.
Tony ridacchiò, gli diede una pacca sul pugno.
“Siamo qui per minimizzare i danni” scherzò.
Sentì delle fitte al petto, percepì la nausea salire ed ispirò.
< Spero di non incontrare mai Cap. Morirebbe nel sentirmi dire una frase del genere >.
Logan si voltò e gli mise una mano sulla spalla, stringendo.
“Siamo qui per sconfiggere il tempo” dichiarò duro.
Tony voltò il capo, accennò un sorriso.
“Dobbiamo smetterla di fare a turno nel consolarci. È patetico”.
Logan tolse la mano e indietreggiò.
“Dobbiamo fare il conto delle vittime di questa volta” mormorò con voce rauca.
Tony strinse i pugni. 
“Dopo” ordinò, secco.
Avanzò nel corridoio con passo militare, entrò nel primo stanzone e si sedette sul materasso in terra.
< Ti odio, Anthony Stark > si disse.
Si alzò, fece il giro della stanza due volte ad ampi passi, si tirò un pugno sul fianco.
“Trova del cibo, Jarvis” ordinò.
L'armatura accennò un inchino ed uscì dalla stanza. Tony sospirò, osservò l'armatura rientrare con dei contenitori e sorrise. Si alzò, diede due pacche sulla Mark e sporse il capo.
“Ehi! Vieni, c'è del cibo” disse.
Ondeggiò il braccio in aria, indicando verso di sé.
< Sperando non si sia offeso per i miei scatti militari. Non sono più passati dai tempi di Yin Sen > pensò.
Logan entrò a passi lenti, tenendo le braccia incrociate.
“Per me?” domandò.
Tony gli indicò i contenitori metallici sul tavolo.
“Per me no di certo” scherzò.
Si sedette pesantemente sul materasso, sospirò.
“Stai bene?” domandò, con tono basso.
Logan prese un contenitore, lo aprì e deglutì.
“Starò meglio quando saprò come stanno gli altri X-Men” ribatté.
Tony si stese, guardò il soffitto umido e ricoperto di muffa.
“Per ora l'esportazione delle Sentinelle è ancora bloccata. Finché continuiamo così, in Europa sono al sicuro” disse.
La Mark poggiò sul materasso il secondo contenitore.
“Secondo i rilevamenti, si trovano in Austria, nel sud del paese. Attualmente, Francia e Spagna stanno discutendo le condizioni per importare le sentinelle” disse Jarvis, metallico.
Logan mise la testa dentro il contenitore e masticò rumorosamente. Tony sorrise, guardò la propria scatoletta e la infilò nella tasca dei pantaloni.
< Questa situazione non c'entra nulla con quella in Sudan > si disse.
Dondolò le gambe, sospirò.
< Eppure mi comporto esattamente come facevo all'epoca. Nessun contatto, modo di pensare militare, nessuno spreco, niente ripensamenti > pensò.
Sospirò, tremò sobbalzando.
< Non sto combattendo il tempo. Ci sto annegando >.
  
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