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Autore: Geo_L_C    25/11/2014    2 recensioni
Il distretto 13 si è ribellato contro Panem e tutta Capitol City, c’è stata una guerra che è durata molto, troppo tempo, così, Panem, decise di radere al suolo tutto il distretto 13 e mettere una volta per tutte a tacere tutti i distretti. Per mettere fine hai giorni bui, Capitol City decide che ogni anno, da quel momento, tutti i distretti doneranno in sacrificio un ragazzo e una ragazza per partecipare ad un nuovo reality show chiamato: Hunger Games dove, in questa lotta al massacro, ci sarà solo un vincitore.
Ma cos'è capitato nella prima edizione..
Genere: Avventura, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mags
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Quarta Parte
Il vincitore.
 
 
 


 
Siamo al ricordo che forse mi ha spezzato di più il cuore, mi hanno più volte portata in salvo perché ero una ragazzina fragile ed impaurita, tutti i Tributi erano più grandi di me e Ronnie sembrava aver preso in possesso la situazione di riportarmi viva fino alla finale. Forse mi avevano tutti ritenuta un bersaglio facile fin dal primo cannone, invece ero li tra gli ultimi nove.
Ricordo quando io Ronnie e Josh ci fermammo di fianco alle macerie che davano di fornte alla Cornucopia che brillava dorata a contatto con il sole pomeridiano, dentro alla bocca di essa c’erano quattro sacche color argento dove al loro fianco c’era legata una bottiglia d’acqua da un litro e mezzo, c’era il sigillo di Capitol City stampato su ogni singola sacca. Scrutai con attenzione ogni singolo centimetro della Cornucopia per vedere se c’era qualche Tributo già pronto all’attacco. Notai una ragazza, credo che fosse del distretto dieci o undici, non ricordo bene, era di colore aveva delle bellissime treccine fra i capelli, ricordo quanto le avevo ammirate il giorno dell’intervista con il presentatore del reality show, erano lunghe fino ai fianchi, i capelli bruni si intrecciavano con delle ciocche argentate e dorate, probabilmente erano stati il suo staff a fare quel lavoro magnifico ed erano resistite a tutto quel trambusto.
Il suo sguardo sembrava turbato, non era molto intenzionata a uscire allo scoperto ma un istante dopo fu la prima a raggiungere la Cornucopia dorata ed arrivare alla prima sacca argentata ma prima che riuscì ad afferrarla la vidi crogiolare a terra con un coltello conficcato nella nuca, il cannone sparò.
Ricordo il sobbalzo spaventoso che avevo preso, il sangue sgorgava e bagnava le lunge e bellissime treccine che aveva, la ragazza era morta sul colpo. Ebbi un solo secondo per vedere chi aveva lanciato l’arma e notai che una nuova alleanza si era formata.
Ricordo quei due visi, erano due gemelli, un maschio ed una femmina del distretto 3, così uguali e così spietati allo stesso tempo e a quanto esultavano nel aver ucciso una persona.
A quanto pareva i due si erano alleati con i Tributi più forti, distretto 1 e 2, esatto, si erano alleati con due spietati assassini.
Ora che ci penso io avevo quattordici anni, ero una ragazzina all’epoca, volevo una vita normale come quella che avevano passato i miei genitori anche se sotto assediati dalla guerra e dai tormenti.
Sono stata traumatizzata da quei giochi terrificanti che avevano voluto pianificare solo per rendere la nostra vita ancora più tormentata.
Per riprendermi da quello che avevo appena assistito mi misi con la schiena poggiata sulle rocce.
-Ma che cosa stiamo facendo?- guardavo nel vuoto, non riuscivo a credere a quel che stava succedendo, Ronnie si mise al mio fianco e mi accarezzò la spalla.
-Tutto bene?- mi chiese con un filo di voce per non farsi sentire.
-No..- risposi con le lacrime agli occhi, poi lo guardai -..perchè ci fanno questo? Perché dobbiamo partecipare ad una cosa che non vogliamo?
-Ragazzi va tutto bene? Possiamo farcela lo sapete..- si intromise Josh.
Era tutto sbagliato, noi dovevamo vivere non ucciderci l’uno contro l’altra, era una cosa orribile. Poi però ci cadde all’udito una cosa molto interessante, i Favoriti stavano discutendo abbastanza animatamente, ricordo poche parole, quello del distretto 2 voleva a tutti i costi che i due fratelli andassero a prendere il sacco che ci avevano dato quelli di Capitol City. I due Favoriti dell’1 e del 2 credo si chiamassero Jason e Axel se non ricordo male.
Poi, dopo quella discussione, vidi la ragazza del 3 alzarsi nervosamente e incamminarsi per andare verso i sacchi argentati. La scena seguente fu la più terrificante.
Il ragazzo del 3 seguì la sorella e avanzarono con passo teso e tosto, non appena la ragazza afferrò con rabbia il sacco argentato venne colpita alla trachea da un altro pugnale, sembrava simile a quello che aveva colpito l’altra ragazza.
La giovane donna del 3 guardò sbigottita il fratello mentre le sgorgava del sangue dalla bocca e dalla trachea, sputò in continuazione ed in fine cadde fra le braccia del fratello. Il ragazzo urlò con dispiacere e si mise a piangere accarezzando il viso della sorella ormai morta, il cannone sparò ancora.
Subito dietro a quello del distretto 3 c’era Jason che colpì con un feroce calcio sul viso del ragazzo, poi lo iniziò a pestare a sangue, il ragazzo del 3 continuava a chiedergli perché lo stava facendo, ma lui non rispose, ricordo lo sguardo di Jason assalire il povero ragazzo del distretto 3, ricordo quel suo ghigno malefico mentre lui sputava sangue mentre veniva pestato a morte ed in fine, Jason prese la spada e lo colpì in pieno petto. Il cannone sparò un’ultima volta.
Mi tappai la bocca per non urlare in preda alla disperazione, avevo le lacrime agli occhi, non capivo cosa stesse succedendo, tutto era confusionario o forse era la mia mente a renderlo tale. Quella scena così macabra e triste allo stesso tempo mi rendeva impotente e vulnerabile.
Jason in fine si riprese la spada, fece un po’ di fatica perché era rimasta incastrata tra il petto e il terriccio del luogo dov’era appena avvenuto il crimine, prese due sacche con le provviste e ritornò da Axel, in fine se ne andarono compiaciuti.
Restai interdetta ancora qualche minuto prima di ritornare alla realtà, guardai Ronnie e lui mi strinse fra le sue braccia.
-Hai visto.. con che ferocia.. hanno ucciso.. li hanno uccisi..- dissi fra un singhiozzo e l’altro, Ronnie non rispose e mi strinse ancora più forte, sentivo il suo battito accelerare e il suo petto stringersi al mio viso. Josh ci riportò nuovamente alla realtà ed era pronto per uscire allo scoperto per recuperare le provviste.
Uscimmo, io mi asciugai le lacrime e cercai di calmarmi, poi vidi una cosa strana, o meglio, Josh era strano. Si guardava intorno come se stesse cercando qualcosa, anzi, qualcuno e io sapevo benissimo di chi si trattava. Tamara.
Poi una sagoma di una ragazza bella con i capelli color rame uscì in fretta e furia allo scoperto, era disarmata, sporca di sangue e senza alcuno zaino sulle sue spalle, era completamente indifesa.
-Tamara..- disse con una lieve voce Josh -Tamara!!- urlò.
Iniziammo tutti a correre come dei disperati verso la ragazza, ma quella non si voltò, sembrava ancora più impaurita, non era riuscita a riconoscere la voce di Josh che la chiamava. In fine Tamara si girò e si strinse forte a se il sacco, teneva stretti gli occhi e poi dal nulla prese un coltello, giuro che avevo pensato sin dall’inizio che fosse disarmata ma a quanto pareva la mia vista, già all’epoca, era pessima.
La ragazza iniziò a tirare colpi a destra e a manca pensando di colpire qualcuno, ma Josh ebbe la prontezza di stringere il polso e fermarla, riaprì gli occhi e le si illuminò il viso.
-Josh..- disse con una lieve voce spezzata dalle lacrime.
-Si amore, sono io!- i due si strinsero in un forte e caloroso abbraccio. Finalmente si erano ritrovati.
 
Ed eccoci alla parte più dolorosa di questo racconto, è qui che persi per sempre la parola, per uno stupido trauma causato da questa schifosissima società.
Era l’alba dell’ultimo giorno, il sole era raggiante più che mai, brillava in cielo come se fosse una gran festa, era ancora mattina presto quando vidi i caduti del giorno precedente. Quella volta avevano fatto qualcosa di diverso, dare l’annuncio dei caduti il giorno dopo per ricordare quanti eravamo rimasti.
Vidi che il cielo si illuminò di azzurro quasi più luminoso del sole che si stava alzando man mano, l’inno di Panem faceva colonna sonora all’apparizione dei visi dei caduti, la ragazza dalle treccine e i due fratelli, in fine tornò tutto alla normalità.
-Quanti siamo rimasti?- mi chiese Ronnie.
-Cinque, siamo rimasti in cinque..- risposi fissando ancora il cielo che pian paino iniziava a colorarsi di celeste e il sole sbucava all’orizzonte.
I due che si erano ritrovati stavano rannicchiati l’uno accanto all’altra, abbracciati in un amore stretto come non mai. Li svegliamo, era ora di andare a cercare i due Favoriti, dovevamo goderci quegli ultimi istanti di vita che ci rimanevano. Nessuno e dico nessuno aveva parlato durante tutto il tragitto di perlustrazione che avevamo fatto quella mattina. Nemmeno un’ombra dei Favoriti, sembravano scoparsi nel nulla. Al pomeriggio provammo ancora a cercare ma ancora nulla, nessuna traccia dei Favoriti erano evaporati come se qualcuno li avesse trasportati via di nascosto. Fu Josh ha parlare mentre per tutte le perlustrazioni teneva saldamente la mano di Tamara.
-Ma che fine hanno fatto quei due? Eppure non li abbiamo visti nei caduti di stamattina.
-Non lo so, ma la cosa non mi piace- rispose Ronnie.
Perlustrammo una nuova zona quasi alla fine dell’arena, ancora niente, i Favoriti erano scoparsi.
-Ragazzi, credo che quei due o sono gravemente feriti o li hanno portati via di qui- mentre stavo per dire questo, mi voltai verso Josh e Tamara, più in fondo vidi Ronnie, aveva uno sguardo perso e strano.
-Ronnie?- chiesi, nessuna risposta, mi avvicinai quando lui iniziò a sputare sangue e si accasciò a terra, vidi un lungo e affilato spillo nella carotide di Ronnie. Il cannone sparò.
il mio amico, il mio salvatore era morto a causa di un dardo avvelenato lanciato dall’alto, capì subito che anche i Favoriti erano alla nostra ricerca, ma dall’alto, sugli alberi.
-Dobbiamo andarcene..- disse Josh.
-No.. non senza Ronnie..- risposi, le mie lacrime ancora una volta mi rigavano il viso.
-Il ragazzo è morto Mags.. andiamocene!- replica ancora Josh ed in fine, da un albero che era li vicino, scese uno dei due assassini: Jason.
- Che carini vi siete ritrovati, mi spiace che debba già finire- disse Jason con la sua solita faccia da criminale.
Josh guardò con rabbia quei due e, senza guardare Tamara le disse di andarsene e di salvarsi perché la vincitrice sarebbe stata lei e che io e Josh avremmo combattuto per questo. Si, devo dire che ero talmente arrabbiata da quello che era appena accaduto che volevo davvero combattere e uccidere gli assassini di Ronnie che giaceva morente a qualche distanza da noi.
-Io non ti lascio qui.. non voglio perderti ancora- rispose la ragazza.
-Ti ritroverò, lo giuro e ti salverò la vita, VATTENE!- concluse Josh.
Tamara non disse altro e scappò velocemente da quello che sarebbe stato un campo di battaglia. Ricordo che presi il machete di Ronnie e che lo stringevo con rabbia e tanta adrenalina, lo puntavo esattamente verso Jason.
-Tu e il tuo socio vi siete decisi a separarvi..- dissi.
-Sbagliato dolcezza, lui ha un compito più importante adesso.
Ricordo perfettamente la faccia di Josh, spalancò gli occhi, aveva capito quello che avevo colto anche io in quella frase, Axel avrebbe cercato e ucciso Tamara, lui non disse nulla e andò a cercare la sua amata. Ed io feci lo stesso, iniziammo a correre più velocemente possibile, dovevamo trovarla a tutti i costi.
Lui, per tutta l’arena urlava il suo nome ed io invece mi resi conto che Jason non ci stava correndo dietro, devo esser sincera, il loro piano era davvero geniale, avevano pianificato tutto nei minimi dettagli e previsto le nostre mosse, volevano farci credere fin da subito che si erano separati, che Josh avrebbe salvato Tamara e che io avrei ucciso pur di vendicare il mio amico.
Infatti ci pensai e mi soffermai su questo piccolo punto.
-Josh fermati.
-Devo trovarla o la uccideranno- disse preoccupato, ma io gli bloccai il passaggio.
-Ci stanno usando, il loro scopo e farti arrivare a..- poi un urlo di ragazza e Josh mi spintonò via, io gli corsi subito dietro ed in fine vidi quella scena.
Axel teneva stretto fra le sue braccia la povera Tamara, la stava stringendo dal collo.
-Mi spiace che tu debba salutarla- sorrise Axel.
Per finire la spada del ragazzo trafisse il petto della giovane Tamara in preda alle lacrime, il suo gracile corpo si arresta dal dolore immane che doveva sentire in quel momento, tutto sembrò rallentarsi in una scena agghiacciante e torrida. La ragazza cadde a terra inerme. Josh restò paralizzato nel vedere quell’immagine così crudele che mi si spezzò il cuore. Non fece niente, non andò nemmeno a soccorrere il corpo perché il cannone sparò ancora.
-Mags, scappa.. mettiti al sicuro- disse Josh senza distogliere lo sguardo dal suo nemico.
-Non posso lasciarti da solo.
-Ho detto, scappa..
Non obbiettai e mentre stavo per andarmene mi ritrovai Jason a pochi metri di distanza da me, così decisi di deviare e scappare da tutt’altra parte, ma non fui così rapida, Jason era subito sopra di me, mi fece cadere pancia a terra ed io cercai di liberarmi dalla sua morsa tirando calci a destra e a manca. Non appena ci riuscì cercai di colpirlo, senza buoni risultati, poi mentre cerca di colpire il nemico sentì un gemito di dolore e lo vidi. Josh cadde a terra mentre si teneva premuto l’addome.
Non ci volevo credere, stavamo lottando insieme per la nostra sopravvivenza e lui era stato il primo ad essere stato sconfitto.
Ma Axel, così fiero di se e così altruista, pensò davvero di averlo ucciso, si stava per avvicinare a me, un’ulteriore volta Jason mi bloccò le gambe e mi fece cadere, stufa della sua presa conficcai il machete nella spalla di Jason e poi gli tagliai la gola definitivamente.
Il ragazzo agonizzava preso dalle convulsioni e dallo sgorgare continuo del sangue ma poi morì e il cannone sparò.
Axel si stava avvicinando sempre di più ma poi venne colpito alle spalle per bene tre volte, Josh con tutte le sue forze che gli erano rimaste aveva preso i dardi avvelenati che probabilmente erano caduti a Axel e li aveva sparati contro il nemico. Cadde inerme a terra e il cannone ancora una volta aveva sparato.
Mi avvicinai rapidamente a Josh, mi aveva salvato la vita ancora una volta, il ragazzo sorrise e poi cadde a terra stremato.
Lo soccorsi e misi il suo viso sopra le mie gambe, premetti la ferita che aveva sul petto ma la lama della spada aveva trafitto troppo in profondità. Lui era preso dal dolore che gli era sto inflitto e mi guardava con le lacrime agli occhi capendo che pian piano si stava spegnendo.
-Mags.. non devi.. non devi farti sottomettere da Capitol City- restavo zitta ad ascoltare -..ti prego.. salva le persone a cui tieni di più e scappa. Poi distolse lo sguardo da me e ammirò per l’ultima volta quel cielo limpido e celeste.
-Arrivo.. amore mio..
Si spense tra le mie braccia e il cannone sparò un ultima volta.
Il presentatore annunciò la mia vincita e io restai li a guardare quel ragazzo morto per avermi salvata. Quella, si, ricordo, quella fu l’ultima volta che parlai.
Ora so cosa intendeva Josh, so perché mi ha detto quella cosa.
Mi hanno riferito di una ribellione che ci sarà tra breve e a qualunque costo devo salvare Katniss Everdeen, darò la vita per salvare la Ghiandaia Imitatrice come hanno fatto con me.
   
 
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