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Autore: corvonero83    29/11/2014    1 recensioni
"Un rumore improvviso e assordante lo ridestò dai suoi pensieri. Veniva dal piano di sotto e decise di scendere. Non era solo.
Scese le scale piano e con cura e si affacciò nella stanza dove provenivano ancora dei rumori metallici.
Si bloccò.
Vide un bambino, tutto si sarebbe aspettato ma non di certo di trovare un bambino. Uno scricciolo intento a raccogliere delle pentole che gli erano cadute e che borbottava tra se tutto concentrato in quello che stava facendo.
Quel cosino così magro, esile, assorto nel suo da fare; ebbe un flash, un bambino ugualmente magro, ugualmente assorto su un disegno, cambiava solo il colore dei capelli: quello del suo ricordo li aveva biondicci, il bambino davanti a lui li aveva neri come la pece.
Di colpo sentì gli occhi di quello scricciolo puntati su di lui." (dal Secondo Capitolo)
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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*Scusate tantissimo il ritardo...è un capitolo un po' così..prometto di velocizzarmi!!!! grazie mille a chi lascia recensioni ma anche a chi legge e basta!!
Vi adoro tutti!!!!




Che quel posto fosse rimasto tale e quale a come l’avevano lasciato dopo lo scontro con l’HYDRA…confermava la tesi che dello SHIELD e dell’ HYDRA stessa fosse rimasto ben poco.
Almeno questo pensava Sharon mentre si aggirava per i piani desolati e in rovina dove avevano avuto sede gli uffici più importanti della struttura a sua memoria.
-Non c’è molto tra queste macerie….- Sam la stava seguendo fianco a fianco, non la mollava neanche un secondo…vero che l’agente 13 era in gamba, ma era meglio non fidarsi troppo di un posto che stava cadendo a pezzi ed era stato lasciato al dominio di topi e ragni.
-I sotterranei….dove tenevano gli aerei e tutte la armi! dobbiamo scendere…- Sharon era risoluta.
-Va bene…ma come?...gli ascensori non sono affidabili e le scale….- Sam fissò la tromba delle scale, metà della rampa era crollata, sparita nel nulla e riprendeva due piani sotto il loro.
-Ti fidi di me?- la biondina lo guardò speranzosa.
-Se hai un piano?-
Sharon ruppe il vetro di sicurezza della pompa antincendio e fece srotolare la pompa di gomma, era abbastanza resistente e la gettò giù nel vuoto delle scale mancanti. Non arrivava precisa al pianerottolo che interessava i ragazzi ma con un piccolo salto ci sarebbero arrivati in sicurezza.
-Ero la migliore nelle arrampicate e nelle discese durante gli allenamenti…- sorrise.
-Ottima idea! Vado prima io…così mi assicuro che possa reggere il nostro peso…e quando sei vicina ti aiuto a scendere, ok?-
-Ok!- voce sicura
Sam  scese rapido, tentennò un attimo a metà perché gli scivolò una mano ma arrivò sano e salvo al pianerottolo sottostante.
Sharon fu agile come una gatta. La cosa non stupì il ragazzo, anzi lui avrebbe voluto che ci fosse Steve con loro…quella era la Sharon che avrebbe potuto farlo innamorare!
Ne era certo!
Continuarono la perlustrazione di quel posto buio e silenzioso, facevano attenzione a tutto, ma i passi leggeri risuonavano nell’oscurità e il loro respiro risultava percepibile e pesante.
Ma erano soli!
O meglio…così credevano!
C’era una luce proveniente da una stanza di uno dei piani rialzati.
Sam fu il primo a notarla, fece un cenno a Sharon di fare silenzio e salirono la scala in ferro lentamente, davanti alla porta arrugginita si fermarono un attimo.
Il ragazzo guardò la biondina fisso negli occhi e lei annuì convinta di quello che stavano per fare, con un calcio Sam spalancò la porta, la luce dell’interno li accecò per una frazione di secondo ma quando si abituarono all’ambiente, quello che videro li lasciò senza fiato.
 
 
 
Nello stesso momento in cui i due agenti spalancarono quella porta arrugginita, Tony Stark, da buon padrone di casa, apriva le porte delle camere dei suoi ospiti…e lo fece schiacciando un solo pulsante.
-Fammi capire….controlli anche le nostre uscite?- Clint era basito.
Sette porte si aprirono tutte assieme, allineate lungo un corridoio, la parete opposta alle porte era una vetrata, scura all’esterno ma che permetteva loro di avere una delle migliori panoramiche sulla vita notturna di New York.
-Sarei tentato caro Barton…ma rispetto i miei amici. Organizzatevi come volte, tanto sono tutte uguali e con tutti i comfort…vi aspetto tra un’ ora nel salone che piaceva tanto a Bambi, c’è un bel buffet per tutti!...così delineiamo il nostro “piano”!- Tony sottolineò la parola piano con le virgolette fatte con le dita. Non avevano un piano….almeno non ne avevano uno stabile! Forse non arrivavano neanche al 12%!
-Bambi?- James era perplesso.
-Ti spiego poi….- Steve aveva ben capito il riferimento al fratello un po’ egocentrico del loro amico divino.
-Ah!...in tutte le stanze c’è un matrimoniale….quindi….- Tony ghignò -Ora scusate ma ho una persona che mi aspetta!- e si volatilizzò in un secondo sotto lo sguardo infuocato di Clint, Steve e Bucky.
-Bene- il Capitano era titubante -Come ci disponiamo?-
-Se non vi dispiace io prenderei l’ultima…era quella dove stavo quando soggiornavo qui!- il Dottor Banner si fece avanti timido e nessuno ebbe da ridire.
Si sistemarono come venne.
-Vuoi una mano?-Clint aiutò Natasha con il bagaglio, anche se misero, non lo fece per infastidire Steve o cosa…era solo una sua abitudine di quando andavano in missione assieme fingendo di essere una coppia. Steve era comunque già entrato in una delle stanze permettendo a Bucky di stare un po’ solo con Lena.
-Cosa c’è Lena?- il ragazzo l’aveva raggiunta nella stanza in cui la vide entrare.
-Niente…- lei tentò di mentire. Ma era troppo evidente che avesse qualche pensiero negativo in testa.
-Sei preoccupata per Nate?- James le si era avvicinato e con dolcezza le stava accarezzando i capelli corti.
-Anche…ma mi fido di Logan!- lo fissò negli occhi e decise di aprirsi con lui -Ok!...va bene…sono preoccupata! Tutta questa storia non mi piace….non abbiamo neanche un vero piano!- si sedette sul letto, stanca.
-Anche tuo nonno è preoccupato!- James le si sedette di fianco.
-Ma è ovvio…se ci attaccassero e fossero in troppi?...non basta essere degli Avengers o dei mutanti…e se invece non ci attaccassero e andasse tutto in una bolla di sapone?!-
Il ragazzo la strinse a se.
-Qualunque cosa succeda…noi ci proteggeremo a vicenda! Lo sai! Siamo una squadra…o meglio ci proviamo! E poi….io non permetterò mai che ti succeda qualcosa! Mai!- lei strinse la mano del ragazzo e annuì.
-Ora vai…tar poco dobbiamo vederci tutti…riposati un po’!-
James uscì di malavoglia ma il finto sorriso di Lena lo ingannò e lo portò a lasciarla sola, con i suoi pensieri.
 
 
 
-Tony!- la voce aggraziata di Pepper tremò e tradì la sua finta calma mostrando l’emozione che la donna aveva dentro.
-Pepper!- l’uomo abbracciò quell’esile figura che ogni volta gli sembrava sempre più fragile…anche se sapeva bene la forza d’animo che caratterizzava la ragazza.
-State bene? Tutti?- occhi preoccupati.
-Si…tranquilla!- Tony le accarezzò il viso dolcemente. Il bacio che si scambiarono era un tipico bacio da innamorati che non si vedevano da tempo -Mi sei mancata!-
-Anche tu!...ho fatto preparare un buffet per i ragazzi- Pepper si era staccata un attimo da lui.
Era avvolta in un vestitino nero che le fasciava il busto ma che le cadeva leggero alle ginocchia. Un nastro, sempre nero, le legava i capelli biondi in una coda fluente.
Era bellissima…come sempre agli occhi di Tony.
-Perfetto, dovrebbero salire tra poco….dobbiamo capire come agire in caso di attacco domani….-
-Cosa?- la biondina lo fulminò con gli occhi -Tony!? È un party di beneficienza! Ci saranno il sindaco…..molti azionisti importanti…non puoi pensare che…-
-Lo so…Pepper….- la pose un dito sulle labbra obbligandola al silenzio e la strinse di nuovo a se, baciandola dolcemente -Ma dobbiamo aspettarci di tutto….non sappiamo che ci vuole morti! Dobbiamo essere pronti a qualsiasi cosa…..per questo si sono aggiunti elementi importanti alla squadra!- Tony si allontanò un attimo da lei ed entrò in una stanza nascosta e illuminata da una debole luce azzurrina proveniente da schermi che le occupavano tutta una parete.
Pepper gli si appoggiò ad una spalla.
-Perché li spii?- voleva capire.
-Non li spio! Li tengo d’occhio!- Tony era risentito…sapeva che non era bella come cosa…e che gli altri, scoprendolo, lo avrebbero ucciso…ma c’erano troppe incrinature nascoste tra di loro…doveva controllare tutti!...mantenere un ordine.
Aveva davanti a lui sette schermi che riprendevano le sette camere dei suoi amici. Non si era permesso di spiare il Professore Xavier e il vecchio Vanja…aveva anche lui una morale!
-Bruce è tranquillo…questa è la cosa più importante- Tony fissò l’immagine dell’amico che si era messo a letto per riposare un po’.
Sorrise con dolcezza.
Natasha e Tempesta non erano nella camera, probabilmente si stavano facendo una doccia…chi lo preoccupava erano Capitan Ghiacciolo e il suo amichetto. Steve era vicino al letto e stava sistemando la sua divisa con grande cura, lo scudo appoggiato al muro vicino al letto, il Soldato si stava fissando allo specchio…guardandosi più e più volte il braccio di metallo…e negli occhi di quel povero ragazzo Tony poté leggere un solo desiderio: strapparselo quel braccio maledetto!
Poi….poi c’era Legolas sdraiato sul letto con le braccia dietro la testa, intento a fissare il soffitto con gli occhi spalancati e il respiro regolare, le frecce riposte nella loro faretra di fianco a lui.
Mancava la ragazza mutante…già…la figlia di Magneto…Tony non la riteneva un pericolo perché era dalla loro parte. Ma sapeva che quella ragazza era una bomba ad orologeria pronta a scoppiare da un momento all’altro….aveva un potere immenso e lui aveva capito che non lo sapeva ancora gestire…lo aveva intuito dopo la scena della mattina con il povero Barton appeso per il collo da una forza invisibile!
-Che fa?-  Pepper era stupita…quella ragazza  stava facendo volteggiare alcuni oggetti della stanza.
-Credo si stia allenando...è una mutante che può curare la gente…ma è venuto fuori che sa controllare i metalli…perché è figlia del leggendario Magneto…-
La donna rabbrividì - “Quel” Magneto?-
-Si…lei non sa ancora controllare il potere dei metalli…e non so se è un bene…lei e il Soldatino hanno una storia quindi lei è dalla nostra parte….- sospirò.
-Tony...state attenti, ti prego!- la ragazza si strinse di più all’uomo.
-Tranquilla! Ci sei anche tu qui! Non permetterò mai più a nessuno di farti del male! Te lo prometto!-
Pepper lo baciò -Andiamo nel salone, dai…credo che stia salendo qualcuno…-
 
 
 
Il buffet si rivelò essere una vera cena…ma nessuno aveva fame in realtà.
Vanja e Xavier mangiarono il giusto…una bella scorpacciata se la fecero Tempesta e James.
La donna era sempre stata una buona forchetta (colpa della vicinanza di Logan e dei ragazzi della scuola!), il Soldato da quando si era ripreso e aveva ricominciato a mangiare cose vere e sane…divorava di tutto. Non sopportava molto la carne di maiale, il tonno e la roba in scatola in generale…..tutto quello che era stato il suo nutrimento durante le sue missioni come Soldato d’Inverno.
-Questa insalata è buonissima!- lo disse a bocca piena, indicando con la forchetta il piatto che teneva in mano.
Lena sorrise a quelle parole, Steve si coprì il viso con le mani imbarazzato per la scena. James si rese conto che c’era qualcosa che non andava -Che ho detto?-
-Niente Soldatino…tranquillo! Mangia quello che vuoi…- Tony stemperò la situazione. Clint sorrise…quel ragazzo era davvero un killer con deficit da bambino delle elementari…ma come biasimarlo?
-Allora signor Stark? Come intende gestire la festa di domani?- il professor Xavier era sull’attenti…era preoccupato per tutti. Voleva un minimo di organizzazione!
-Il party inizia verso le nove e mezza…ma da domattina noi saremmo operativi….ho preparato una stanza bunker per mettere al sicuro gli ospiti….e nei sotterranei ho creato delle celle da cui è impossibile evadere….lo sarebbe anche per te Bruce!-
 -Mi fa piacere saperlo…- naturalmente Banner era ironico e l’occhiataccia che lanciò a Tony fu eloquente.
-E se non ci attaccassero?- Lena espose il suo dubbio -Se tutto è solo una nostra illusione…dove li scoviamo?-
-Loro…chiunque essi siano…sono pronti ad attaccarci…se non lo faranno domani sera…lo faranno comunque prima o poi…da ora noi dobbiamo stare sull’attenti…tutti!- Tony era sicuro di quello che diceva.
-Credo che la cosa migliore sia farci tutti una bella dormita….io ho un contatto diretto con la scuola…in caso di pericolo Ciclope e gli altri sono pronti ad intervenire!- Vanja fu perentorio, si alzò avvicinandosi al professore che prima di andarsene fece una domanda per lui molto importante.
-Ragazzi…siete pronti a difendervi l’uno con l’altro?!...siete pronti a mettere da parte tutti i rancori…?-
Vanja a quelle parole fissò Clint che sentendosi chiamato in causa si alzò in piedi -Io sono pronto…sono pronto a dare la mai vita per tutti se fosse necessario…anche per te…sergente Barnes….- l’arciere fissò il Soldato che annuì e ricambiò le parole dell’uomo.
-Siamo una squadra…io mi sento parte di una squadra……- Banner parlò per tutti.
-Bene…signorina Potts ci potrebbe accompagnare? avrei bisogno di chiederle alcune cose tecniche?- il professore Xavier sparì soddisfatto dalla stanza, accompagnato da Vanja e dalla biondina.
Anche Natasha si alzò -Bene...allora buona notte...io vado a dormire un po’!-
-Ma come?...niente gara di scioltini?- Tony si finse deluso.
-Stasera niente gara Stark…ma prometto che finita questa storia ti concedo una rivincita per l’ultima schiacciante sconfitta!- la ragazza strizzò l’occhio all’amico e sparì con il suo fare sinuoso e insito in lei che lasciò Steve completamente perso nel fissare il fondoschiena della ragazza.
-Capitano…mio Capitano…non si fissa il sedere delle ragazze!- Tony gli si sedette di fianco all’improvviso facendolo sobbalzare -Però questo implica che stai subendo la mia influenza…bene! bene!...ma che ne dici di seguirla in camera?…sempre che Legolas non ti preceda!-
-Stark!....smettila! io e Nat siamo solo amici e compagni di armi..- Clint rispose all’uomo di ferro poi, notando l’evidente imbarazzo di Steve decise di parlare apertamente -Capitano…in tutta sincerità…sarei felice se trovaste una via di comunicazione…-
Steve strabuzzò gli occhi -Io...io non credo sia il momento giusto…non sappiamo cosa succederà domani…potremmo trovarci dentro un nuovo conflitto…-
Tony rise di gusto -Proprio per questo! e se domani fosse il nostro ultimo giorno sulla terra?- quella frase mise tutti sull’attenti, Steve guardò male l’amico, Clint toccò ferro e Banner scosse la testa con dissenso.
-Dobbiamo tenerci pronti a tutto….io domani chiederò a Pepper di sposarmi…- Tony aveva abbassato il tono di voce anche se la ragazza era uscita tempo prima dalla stanza e mise su un ghigno tronfio di orgoglio.
Steve tossì di brutto a quelle parole rischiando di strozzarsi con dell’acqua…Clint lo guardò allibito e Banner se ne uscì con un -Che cosa?-
Solo James non fiatò anzi…non capì la reazione degli altri -Ma non …non dovrebbe essere una bella cosa?- era confuso e lo domandò con timidezza agli altri dato che anche Lena si era avviata in camera sua con Tempesta.
-Be’...si! in realtà si!…e sono felice per te Tony…ma al solito…sempre nel momento giusto, vero?- Steve si era ripreso da quella notizia inaspettata ed era davvero felice per lui e la signorina Potts.
-Naturalmente vorrei che tu Bruce…mi facessi da testimone…e che voi due ragazzi foste i “damigelli”?-
-“Damigelli”?- Clint sogghignò -Come no?...damerini in smoking per te?...facciamo per la signorina Potts che è meglio!- Steve annui alle parole dell’arciere.
-Tony?- la voce flebile di Banner li fece voltare tutti -Ma ..ne sei sicuro?...io…io potrei…-
-Ma la vuoi smettere!?- Tony sbottò alzandosi dal divano -Tu ti sai controllare…e te ne devi convincere!...ora a letto tutti….alcuni di voi troveranno delle piccole sorprese nelle camere...spero gradite! buonanotte ragazzi!- Tony diede una pacca sulla spalla al Dottore e con una bottiglia di champagne in mano sparì dalla stanza.
-Sorprese?...ho il terrore di andare in camera?- Clint tentennò un poco.
-I soliti giochetti di Stark!- Steve si avviò con i suoi compagni al piano inferiore dove erano le camere.
 
 
 
Tony aveva preparato dei pacchetti per i suoi compagni di squadra.
La prima che scoprì la “sorpresa” fu Nat..e le venne un colpo.
L’obiettivo di Tony era quello di far capire ai suoi amici di non essere macchine da guerra.
La frase che gli aveva detto Lena in auto…. “avete tutti un cuore”…lo aveva fatto riflettere e in pochi minuti si era procurato tutto quello che gli serviva.
Era o non era Tony Strak?!
Natasha trovò una scatola rosso fuoco sul letto…sembrava una scatola da scarpe. La osservò attentamente e prese il bigliettino che vi era poggiato sopra:
“Ricorda quello che sei stata….abbiamo tutti un cuore…”
La Vedova alzò un sopracciglio incerta… “Stark?”…pensò curiosa e con cautela aprì quella scatola.
Appena vide quello che c’era dentro la lasciò cadere….rimanendo impietrita.
Cosa voleva dire? Come diavolo….?
Natasha raccolse il contenuto…un paio di scarpe da balletto….nuove di zecca.
Ebbe un brivido tenendole in mano. Il tessuto liscio sulle dita, la punta rigida…un brivido di gioia misto a dolore le percorse la schiena.
Il balletto…quanto le mancava? Troppo…ma aveva rinchiuso quel mondo in cassetto molto recondito del suo cuore.
Nella stanza c’era uno specchio enorme e Natasha decise di osare. Erano anni che non provava un paio di scarpe da balletto….andò in bagno e dopo poco rientrò in camera con delle bende e del talco.
Si cosparse i piedi con la polvere bianca, tossicchiò per colpa del profumo dolciastro, poi si passò le bende attorno ai piedi…erano sottili e le strinse forte.
Infine mise le scarpette.
Le stringevano…ma quella sensazione le diede pace.
Si avvicinò allo specchio e dopo un momento di indecisione si mise a provare delle pose. All’inizio non ricordava molto…ma piano piano ogni singolo movimento, ogni singola posa le vennero alla mente anche se erano anni che non provava più…si sentiva felice.
Poi…alla prima piroetta cadde a terra.
Un tonfo sordo che la mando in crisi….come poteva aver pensato di rimettersi a ballare dal nulla? Era una sciocca…e Stark l’avrebbe pagata per averla messa davanti alla sua più grande debolezza!
Seduta contro lo specchio si strinse i piedi con le mani…era come se avesse voluto fare scomparire le scarpette schiacciandole…un lacrima le cade dal viso.
Silenziosa e subdola.
Si perse in un ricordo offuscato di quando era piccola e con il suo tutù nero ballava in modo impeccabile la parte del cigno maligno…già da piccola era attratta dal lato oscuro.
Poi un improvviso bussare alla porta la ridestò.
-Un attimo…- si asciugò il volto con la manica della tuta e con fatica si avvicinò alla porta.
 
 
 
Due camere vicino a Natasha toccò a Bruce Banner trovare il biglietto di Tony.
Medesime parole…ma pacchetto diverso: una scatolina piccola e rettangolare e anche il Dottore ebbe un colpo quando l’aprì.
Tremò nel prendere in mano quella fotografia…ritraeva lui e…Betty. La voltò e trovò un numero di telefono con la frase “Tu puoi controllarti…ricordatelo!”.
-Tony…- Banner tremò…sapeva che l’amico credeva in lui…ma lui? lui credeva in se stesso?...ebbe un moto di angoscia, angoscia tremenda che lo fece tremare e lo portò a fissarsi un attimo allo specchio…vide un bagliore verde nei suoi occhi.
Ebbe paura.
Chiuse quegli occhi che lo impaurivano…i suoi! e si concentrò per controllare il suo respiro….ci mise qualche minuto ma ci riuscì…sentì il battito del suo cuore rallentare e aprendo di nuovo gli occhi li trovò normali.
Si sedette sul letto sudato, rigirandosi la foto tra le mani…gli mancava!
Dio mio quanto gli mancava Betty! Aveva bisogno di lei…tantissimo….forse fu proprio quel bisogno che gli diede il coraggio di prendere in mano il telefono e comporre quel numero.
 
 
 
-Steve?- la voce di Bucky lo fermò sulla soglia della camera.
-Dimmi amico!- Steve lo fece entrare nella stanza…notò subito il pacchetto sul letto -Ecco la sorpresa di Tony!- il Capitano soppesò il pacchetto.
-Se vuoi me ne vado?- il Soldato fissò l’amico che lo fermò subito.
-Assolutamente…dai siediti...e dimmi cosa c’è? Ti vedo preoccupato…-
James abbassò la testa  e Steve istintivamente gli scostò una ciocca di capelli dal viso, il ragazzo lo guardò imbarazzato e Steve arrossì  -Bucky scusa….!-
-No…mi piace la tua dolcezza nei miei confronti Steve...e te ne sono grato…ne ho bisogno! Io...io sono preoccupato per Lena….e per la situazione di domani…- mise i suoi occhi blu in quelli azzurri dell’amico e Steve capì.
-Non sa ancora gestire il suo nuovo potere vero?- anche lui aveva capito.
-Si...e ha paura di poter fare del male a qualcuno di noi….poi…io non conosco questo Magneto e sono preoccupato di un loro possibile incontro…e se lei decidesse di seguirlo?...è suo padre in fin dei conti…io…io cosa dovrei fare?-
Steve sospirò -Non lo so…probabilmente quello che ti dice il tuo cuore….di certo devi proteggerla…ma con attenzione…tu proteggi lei…io proteggo te! Non voglio perderti ancora Bucky! Dammi dell’egoista…ma io non voglio!- il ragazzo strinse i pugni e James lo abbracciò d’istinto.
-Non mi perderai Steve…non succederà più! te lo prometto…-
Stettero un po’ stretti l’uno all’altro…consci di quante volte lo furono in passato e di quanto ne sentissero il bisogno in quel momento.
-Dai!...apro questa cosa…- Steve si decise ad aprire il pacchetto di Tony…..per lui il biglietto era un po’ diverso:
“…tu non hai bisogno di sapere di avere un cuore…il tuo è enorme e generoso…però devi pensare un po’ di più a lui…!”
Steve non capì…tolse la carta e si trovò tra le mani un piccolo notes dalle pagine bianche e tre mine per disegnare.
-Come diavolo lo sa Stark che mi piace disegnare?- il biondino era allibito.
-Avrà fatto ricerche...non mi sembra il tipo che ha problemi se vuole sapere una cosa!- James lo fissò con sguardo ovvio.
-Vedo che hai già capito il tipo via…- poi fissando il blocco ebbe un’idea -E se ti facessi un ritratto come ai vecchi tempi?-
James annuì…ma poi vide l’ora -Ti offendi se ti dico no?- Steve capì e scosse la testa sereno.
-Assolutamente…vai da lei!-
Il Soldato si alzò dal letto e ringraziò l’amico ma prima di uscire lo provocò -Però potresti approfittare e chiedere a “qualcuno” qui vicino di farti da modella…-
Steve non ebbe il tempo di rispondere che Bucky si era già volatilizzato fuori dalla stanza.
Scosse il capo -Già perché di certo Natasha si farebbe fare un ritratto da me….- si sedette sul letto e come un flash gli vennero in mente le parole dell’agente Barton….quelle dette in macchina e quelle dette nel salone.
Scattò fuori dalla stanza scalzo, con il notes e le matite e senza pensare bussò alla stanza della Vedova.
 
 
 
James si intrufolò piano nella camera di Lena.
La ragazza dormiva nel letto e senza svegliarla le si sdraiò accanto abbracciandola.
-Mmmm…James? Sei tu?- un piccolo mugugno assonato.
-Si…dormi….- il ragazzo la strinse a se dolcemente.
-Non mi lasciare stanotte…- Lena prese al mano di metallo e la strinse nella sua. Quella presa la faceva sentire sicura.
Sempre.
-Sono qui....con te! Non ti lascerò mai…promesso…-
Le diede un bacio sulla fronte e in poco tempo si addormentarono sereni concentrandosi entrambe sul battito regolare del proprio cuore.
 
 
 
 
 
 
 
  
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