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Autore: _Anto    02/12/2014    1 recensioni
Pensavate di esservi liberati di me, vero?
Raccolta dei missing moment della storia No Physical Contact! I CrissColfer come non li avete mai visti prima c:
Genere: Angst, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chris e Darren si conoscono da poco più di un anno e la loro amicizia sta diventando sempre più solida e reale, quando cominciano le riprese della 3x18 e Darren becca Chris a provare la sua performance con i pantaloni di scena...

 
Chris si asciugò il sudore dalla fronte e contò mentalmente fino ad otto, mentre si muoveva agitato sul palco e cercava di ricordarsi i passi. Canticchiò anche la canzone per abbinare i passi alle strofe e non andare fuori tempo, quando sentì un fischio alle sue spalle.
“Ti prego, Chris, ti scongiuro, dimmi che non dovrai indossare quei pantaloni durante l’esibizione”, mormorò Darren con gli occhi spalancati, e facendo scorrere lo sguardo sulla figura del suo amico.
Chris si guardò i pantaloni dorati con fare innocente, poi sistemò la maglia nera sudata sul ventre che si era sollevata durante un salto. “Cos’hanno di male questi pantaloni? Voglio dire, sono così osceni? Kurt indossa sempre outfit alquanto eccentrici.”
“Be’ ma quei pantaloni sono stretti in una maniera che dovrebbe essere illegale almeno in 35 Paesi del mondo. O fai il Fantasma dell’Opera e torni a coprirti pure la faccia, o ti cambi.”
Chris sbuffò e si mise le mani sui fianchi, guardando male il suo amico che sembrava non avere alcuna intenzione di andarsene. “Dare, ascolta, devo provare questa performance che tra poco dobbiamo girare, deve essere perfetta. Quindi o stai zitto e resti in platea a guardare o te ne vai.”
“Sai cosa, Chris?”, disse Darren, avvicinandosi di più a Chris che era in fondo al palco. “Penso che resterò in platea a guardare. Anche la mia parte deve essere perfetta.”
Chris lo guardò accigliato e Darren sorrise, continuando. “Devo esercitarmi per non venire nei pantaloni di Blaine Anderson”, spiegò con una scrollata di spalle, e Chris non riuscì a fare a meno di scoppiare a ridere.
“Sei un idiota”, ridacchiò, mentre tornava verso il pianoforte e prendeva un sorso d’acqua dalla sua bottiglia. Blaine fece per sedersi sulla panca, ma lo sguardo severo di Chris lo fece immobilizzare.
“Non ci provare, Darren Everett Criss. Se vuoi assistere alle prove lo farai dalla platea, ho bisogno del pianoforte. Ho una scena in piedi lì sopra-”
“Appunto”, rispose Darren estasiato. “Ho la vista più bella da quaggiù.”
“Penso che a me invece sfuggirebbe la vista della tua eterosessualità da lassù” ribatté Chris trattenendo una risata, poi prese il braccio del suo amico e lo trascinò lungo il palco.
“Ma Chris! Voglio vedere più da vicino!”, piagnucolò Darren, quando Chris cominciò a scendere le scale del palco e a portarsi lui dietro.
Chris non disse niente, ma più Darren si lamentava, più lo tirava verso le file più indietro. Darren sbuffò una risata dietro di lui – aveva trovato il modo di distrarsi, dal momento che il suo sedere era una visione spettacolare in quei pantaloni – e si lasciò buttare con poca eleganza sulla poltroncina dell’auditorium.
“Puoi buttarmi dietro quanto vuoi, tanto noterei quel rigonfiamento dorato anche a chilometri distanza”.
Chris arrossì fino alla punta dei capelli e si domandò cosa ci trovasse di tanto adorabile in quel ragazzo con cui oramai da un anno e mezzo a quella parte, passava gran parte del suo tempo.
L’amico sentì le guance andargli a fuoco e si voltò velocemente per dirigersi verso il palco e provare i passi della performance, quando Darren parlò di nuovo. “Ti esibisci per me, tesoro?”
Chris si girò soltanto per fulminarlo, poi corse sul palco, prese il suo borsone e se ne andò.
Darren non si aspettava di certo che Chris se ne andasse così, e quando lo vide sbattere la porta dell’auditorium con forza si affrettò a correre fuori e a seguirlo.
Lo vide andare verso il suo trailer e un attimo dopo chiudersi dentro sbattendo la porta.
“Ma che diavolo? Chris!”, esclamò avvicinandosi e bussando con insistenza.
Chris, all’interno del trailer, si sbottonò quei pantaloni troppo stretti e respirò affannosamente. “Darren, devo cambiarmi, okay? Smettila di chiamarmi!”, e poi si chiuse nel piccolo bagno della roulotte.
Darren non smise di chiamarlo da fuori, e questo in qualche modo lo aiutò a sbarazzarsi del problema che l’amico gli aveva creato con tutti quei commenti a dir poco imbarazzanti.
Era strano fare quello pensando a lui, ma dopo un anno ci aveva fatto l’abitudine: non faceva sesso da tempo, e masturbarsi pensando all’unica persona che lo faceva sentire in qualche modo desiderato stava diventando un’abitudine. Però non si era ancora abituato al modo in cui si sentiva quando tornava da lui, dopo essere scappato letteralmente dai suoi commenti e dopo era costretto a guardarlo con aria colpevole, come se avesse appena commesso un grosso reato. Si sentiva così ogni volta che era costretto a mentire a Darren. Certo, quello non era proprio mentire… ma era comunque una brutta sensazione.
Si lavò velocemente, poi indossò la camicia nera e si sistemò i capelli allo specchio. Quando uscì fuori, trovò l’amico ad aspettarlo poggiato alla sua roulotte.
“Sei ancora qui”, mormorò, mentre chiudeva la porta.
Darren annuì e si leccò le labbra nervoso. “Chris, io… merda, mi dispiace. Non volevo offenderti, io-”
“Dare, n-non mi hai offeso. È che nessuno mi ha mai fatto sentire… ecco, mi ha fatto sentire così- e non sono a mio agio in questa situazione, okay? È solo questo. Devo soltanto… sì, soltanto abituarmi.”
“Chris, siamo amici da un anno” sbottò Darren. “Lo sai- lo sai come sono fatto, e sono fatto male, so benissimo anche questo, ma ci tengo davvero a te. E… quando ti dico quelle cose, lo faccio perché tu hai bisogno che qualcuno ti ricordi di quanto tu sia bello, attraente e… fantastico. Io- io vorrei soltanto farti stare meglio, okay?”
Chris sorrise dolcemente e allungò una mano per accarezzargli la guancia, poi pressò il corpo contro il suo e lo abbracciò forte. “Tu riesci a farmi stare meglio anche solo se ci sei”, rispose con una naturalezza tale che Darren sentì il cuore stringersi nel petto. “Sei il mio migliore amico.”
Era la prima volta che glie lo diceva, non si erano mai detti una cosa del genere, non avevano mai osato etichettare quello che avevano, perché tutto sembrava essere riduttivo. Anche se la maggior parte del tempo Darren lo prendeva in giro, e Chris rispondeva a tono offendendolo, loro erano comunque speciali.
“D-davvero?”, domandò timidamente Darren, stringendolo più forte per evitare che sciogliesse l’abbraccio, ma Chris sembrava non averne l’intenzione. Darren si appoggiò con la schiena alla roulotte mentre Chris era ancora avvinghiato a lui.
“Certo che dico davvero”, rispose Chris dolcemente.
Darren sorrise e affondò la testa nel suo collo. “E tu sei il mio, Chris.”
Chris sorrise e poi trovò la forza di staccarsi, perché in tutto questo si era fatto tardi e adesso avevano le riprese. Prese la mano del ragazzo e la strattonò, invitandolo a seguirlo di nuovo dentro.
“Devo registrare una prova, vieni a vedermi?”, domandò timidamente, e Darren annuì senza pensarci due volte.
Quando tornarono in auditorium c’erano anche Mattew, Whoopi, Lea e Cory. Darren alzò gli occhi al cielo esasperato quando gli venne detto che dovevano fare una sorta di prova generale, così gli dissero di indossare il cardigan grigio sopra la camicia. Chris salì sul palco e sgattaiolò dietro le quinte insieme a Lea, si infilò addosso i vestiti del Fantasma dell’Opera e quando il regista diede il via, cominciarono la scena.
Quando arrivò al centro del palco, la telecamera fu puntata su Darren che non aveva neanche letto il copione. Era solo una prova generale e bastava dargli un’occhiata più tardi per capire bene cosa avrebbe dovuto fare.
Comunque si limitò a sedersi sorridente, con gli occhi ancora puntati su Chris. Dopo qualche istante arrivò Lea e le fece segno di non parlare.
Chris cominciò il suo dialogo con Whoopi, e Darren sorrise ammirato per tutto il tempo: era felice come una pasqua, perché aveva il suo idolo davanti in quel momento, il suo idolo che solo pochi minuti prima gli aveva detto di considerarlo il suo migliore amico.
Anche Chris era su di giri, e non potette fare a meno di nascondere quell’accenno di sorriso per tutta la scena in cui avrebbe dovuto essere teso come una corda di violino.
Chris a quel punto cominciò l’esibizione, dopo pochi secondi si tolse i pantaloni e cominciò a muovere il bacino in quel modo sensuale che aveva provato prima.
Darren sorrise ancora fiero, e avrebbe voluto alzarsi e urlare che quello era il suo migliore amico, ma si ricordò che era comunque una prova importante e si mosse a disagio sulla sedia mentre i pantaloni di Blaine diventavano sempre più stretti.
Quando Chris finì l’esibizione scattò in piedi come una molla e applaudì, poi rammentò – di nuovo - che stavano provando e si accasciò di nuovo sulla sedia. Dopo il breve dialogo tra Whoopi e Chris, Ryan si alzò in piedi ed applaudì entusiasta.
“Chris, sei stato eccezionale! Andava benissimo, davvero. Non c’è bisogno di farla di nuovo. Darren anche tu, non pensavo che avessi letto il copione! Certo, hai esagerato un po’ ma sei andato bene. In fondo l’entusiasmo di Blaine è del tutto giustificato. E… niente, siete stati tutti fantastici. Potete anche andare adesso.”
Chris stava respirando affannosamente quando scese dal palco e gli venne dato un panno per asciugarsi il sudore. Vide Darren passare davanti a lui e lo fermò. “Ehi, andava bene?”, domandò sorridendo, perché dopotutto non gli importava poi così tanto sapere che era piaciuto a Ryan e agli altri.
A Chris importava solo che fosse piaciuto a Darren.
“C-certo”, rispose Darren, abbracciandolo velocemente. “Sicuro. Sei stato meraviglioso, fantastico e tutto. Mi… mi scusi un attimo?”
Senza aspettare una risposta corse fuori, raggiunse velocemente la sua roulotte e si chiuse dentro.
Si rintanò velocemente in bagno e si abbassò i pantaloni, e fu strano fare una cosa del genere pensando ad un ragazzo. Era una cosa del tutto nuova per lui. Raggiunse l’orgasmo con così tanta forza che vide sfocato per qualche minuto e ad un certo punto credette che non sarebbe mai stato in grado di farlo mai più.
Fu strano chiudere gli occhi e vedere le gambe di Chris, il rigonfiamento nei suoi pantaloni illegali – non c’era alcuna possibilità che quei pantaloni non lo fossero – e bearsi di quell’immagine mentre si masturbava con forza.
Fu strano avere un orgasmo pensando al suo migliore amico.
Ma per quanto fosse strano, fu anche il più bello di tutta la sua vita.


 
   
 
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