Only
Hope ~
Sei disposto a metterti in gioco per qualcosa che non esiste?
Capitolo
2 – Inspiegabilmente, Gennaio 2022
“Hai
sentito la mia mancanza?”
Tornare lentamente alla normalità non fu difficile, eppure
quella complicità
instaurata tra me e James sembrò sparire
all’inizio delle lezioni.
Con l’inizio delle lezioni era compreso il rientro di tutti,
incluso quel
pallone gonfiato di Dorian Baston che, oltre ad essere il migliore
amico di
James Potter quindi nemico, era
anche
fissato con me. Diceva che, prima o poi, sarebbe riuscito a
conquistarmi.
Se Dorian Baston non fosse stato così assillante, avrei
anche potuto ritenerlo
un “candidato”.
Era carino, sì. Be’ –
devo ammetterlo – più che carino era molto bello.
Uno schianto, avrebbero detto quelle
Tassorosso urlanti del terzo anno che lanciavano grida entusiaste
durante le
partite di Quidditch.
Era bello – ma non contava poi molto per me – ma
era – a sorpresa – uno degli
studenti migliori del nostro anno – dopo di me, ovviamente.
Era intelligente,
se non si contava quelle volte che diventava idiota solo per darmi
fastidio.
Ed era ironico, sarcastico, pungente...era perfetto!
Peccato che io non provassi la minima attrazione per lui. E che mi
stesse
sempre incollato addosso, venticinque ore su ventiquattro.
“Per nulla, Baston” risposi, secca, mentre lui
faceva una faccia contrariata.
“Ora, se non ti dispiace, vorrei andare a salutare mia
cugina...”
Feci per muovere un passo verso Rosie, che
mi salutava dietro l’ingombrante presenza di
Baston, ma quello,
ovviamente, decise che non era il caso. Mi si piazzò di
fronte, in mezzo al
corridoio, in modo che io non potessi passare da nessuna parte.
L’ho già detto che lo odiavo?
Be’, ora lo sapete.
“Almeno un saluto adeguato, principessa!” si
lamentò, esasperato. Io
lo fulminai con lo sguardo e lo spinsi indietro,
disgustata.
“Sì, certo. Ciao, idiota”
Mi voltai e lo lasciai lì, ad attendere un saluto
più affettuoso che,
ovviamente, sarebbe arrivato solo se Hogwarts avesse iniziato a volare.
Quanto a Rosie, la raggiunsi solo dieci minuti dopo, ripercorrendo il
corridoio
con passo felpato, accertandomi che Dorian Baston non fosse nei paraggi.
~
“Ciao,
Dominique!”
Rose Weasley era una delle poche persone con cui andavo molto
d’accordo.
Oltre a lei, si contavano sulle dita della mano.
Rose Weasley, Lucy Weasley e Ted Lupin erano
le uniche persone che potevano vantare la mia amicizia.
Con Rose ero ancora più legata, anche perché
facevamo parte della stessa Casa –
Corvonero – e trascorrevamo molto tempo insieme in Sala
Comune. Lei era davvero
simpatica, mi
capiva benissimo quando
parlavo della mia diversità, diceva che certe volte si
sentiva così anche lei
che, con la sua passione per la lettura, dimenticava ogni cosa. Era
capace di
mettere in primo piano un manuale di Incantesimi al posto della
famiglia.
Rose mi somigliava tanto, solo non era acida come me.
Quel giorno sprizzava gioia da tutti i pori. Ci credo, con Scorpius
alla Tana
per le vacanze natalizie doveva essersi divertita parecchio.
“Ciao, Rosie. Come sono andate le vacanze?”le
domandai, mentre insieme ci
avviavamo verso la Sala Grande per il pranzo.
“Mi ha baciata”
confessò, diventando
rossa come un peperone. Si sedette elegantemente al tavolo dei
Corvonero,
seguita da me. Solo che, mentre mi sedevo io, circa cento teste si
voltarono
nella mia direzione, occupate a vedere ogni singolo movimento del mio
corpo
perfetto.
Fulminai tutti con un’occhiataccia e mi rivolsi a Rosie, che
era talmente
felice da rendere elettrici i suoi già ribelli cappelli.
“Baciata?” chiesi, atona. A Rose non
sfuggì questa particolarità della mia
voce, ma era troppo entusiasta per rimproverarmi come avrebbe fatto
normalmente.
“Baciata!” trillò, eccitata e molte
teste si voltarono nella nostra direzione,
questa volta per fissare scettici mia cugina.
Merlino, cosa era successo alla mia cugina riflessiva e tranquilla? Se
l’era
baciata Scorpius Malfoy, ecco!
In quel momento Scorpius si sedette di fronte a noi con un sorriso,
ovviamente
indirizzato a Rosie. Lei arrossì timidamente e io alzai gli
occhi al cielo.
Non mi piaceva quell’atmosfera rose e fiori e, probabilmente,
non mi sarebbe
mai piaciuta. Non ero tipo da romanzi rosa. Non lo sarei mai stata,
neanche
sotto la Maledizione Imperius. Non credevo nell’amore, non mi
ero mai
innamorata.
E non ero di certo triste per questo.
~
“Ti
prego, aiutami”
“Ho detto di no, Potter” sibilai, nascondendomi
dietro il libro che stavo
leggendo. Ero piuttosto irritata, chiunque se ne sarebbe accorto.
Chiunque
tranne James, ovviamente.
“Ti chiedo aiuto, Dominique!” Rabbrividii sentendo
il mio nome pronunciato da
quelle labbra e preferirei non chiedermi il perché.
“Quale parte della parola
aiuto non comprendi?”
“Uhm...Quella in cui io aiuto te, forse?” chiesi,
ironica, senza neanche alzare
gli occhi dal libro. Non che fosse così interessante, ma
preferivo leggere quel
noioso tomo piuttosto che guardare quella faccia da schiaffi. E
sentirmi male, senza
neanche sapere per quale ragione. Sapevo solo che da quando avevo
suonato la
sua arrangiata melodia, qualcosa si era mosso in me, come un leggero
smottamento.
“Ti prego, farò tutto quello che vuoi, ti prego,
ti scongiuro...Non farmi
questo!”
Incurante di trovarsi in biblioteca, aveva iniziato ad implorarmi a
voce alta,
tanto alta che Madame Prince, più vecchia e raggrinzita che
mai, lo incenerì
con lo sguardo. E dire che quella non ci sentiva quasi più.
“Tutto purché tu smetta di urlare”
sibilai, aprendo la mia borsa. Lui sorrise
trionfante e mi abbracciò, in un vortice di entusiasmo. Io
feci una faccia
disgustata a quel contatto inaspettato, ma non dispiacque per niente essere stretta al suo
corpo, così caldo.
“Ti amo, Dominique” disse, entusiasta, senza
pensare che poteva essere
frainteso. Non da me, ovviamente. Non ci avrei mai sperato...no, un
momento.
Perché avrei dovuto sperarci? Non ci avrei mai
creduto, semmai. Non sperato. Io non ci speravo.
“Oh, Potter. Addolorata di dirtelo, ma siamo cugini”
E in quell’istante mi resi conto anche io di quello e
– senza sapere perché –
mi ritrovai a restare a bocca aperta, senza riuscire a spiccicare
parola.
“Sai quanto mi dispiace, Weasley” Sentii le sue
mani scompigliarmi i boccoli
biondi, ma non vidi il suo gesto. Ero troppo folgorata per farci caso.
“Ehi,
Dominique, tutto bene?”
Era preoccupato, per me.
Non riuscivo a crederci.
“Non è niente, James. Sono solo stanca”
mormorai, scostandomi da lui con un
sorrisetto sul volto. Ritornai a frugare nella mia borsa e trovai il
libro di
Trasfigurazione, nel quale avevo nascosto il tema sulla Trasfigurazione
Umana
di cui James diceva di aver tanto bisogno,
Perché è a questo che servivo, vero? A fare i
compiti degli altri. E basta.
“Tieni” dissi, con tono incolore. James mi
guardò, con un sorriso riconoscente
sul volto.
“Grazie, Nicky” mormorò, allegro,
afferrando il tema e cacciando fuori dalla
sua borsa un foglio di pergamena. “Non so come
ringraziarti”
“Basta che non urli più” borbottai,
tornando al mio libro, ma James continuava
a fissarmi come in attesa. “Qualche altra cosa?”
chiesi, infastidita.
“Perché non dai una possibilità a
Dorian?” domandò, con un sopracciglio
inarcato, ma distogliendo lo sguardo dal mio viso e fissando i suoi
occhi sulla
mia pergamena.
“Una possibilità? A Dorian Baston?” Le
due parole erano, per me, incomprensibili insieme. Appartenevano a due
universi
separati, erano due linee parallele: non si sarebbero mai incontrate,
neanche a
sbatterle l’una contro l’altra. Non erano
compatibili quelle due parole.
“Be’, sì. Sai, non è
così male” Mi fece un sorriso ironico e io mi
ritrovai a
distogliere lo sguardo, imbarazzata. Non mi piacevano quei discorsi.
“Ma è...Dorian Baston!” pigolai,
storcendo il naso. James rise, divertito e
scosse la testa, tornando a scrivere il suo tema.
“Mi dispiace, ma non è una scusa valida per
rifiutarlo” disse, trattenendo a
stento la sua ilarità. Io incrociai le braccia sotto al seno
e lo fissai male.
“Per me lo è” borbottai, scostandomi un
boccolo biondo dal viso e fulminando
mio cugino con i miei occhi chiari. Lui mi fissò, con un
sorrisetto
inspiegabile che mi fece sentire stranamente su di giri.
“Dai, non è così male!”
Tornò a scrivere sulla sua pergamena, adocchiando di
tanto in tanto il mio tema.
Storsi ancora il naso, stringendomi nelle spalle con aria indifferente.
“E se gli piacessi solo per l’aspetto
fisico?” chiesi, con una vocina debole,
torturandomi le mani.
Mi aveva dato sempre fastidio essere circondata da persone che amavano
il mio
fisico e che non provavano niente per me. Non che volessi innamorarmi,
ma
questo mi feriva abbastanza.
Ero una bella bambolina e basta.
James sospirò e alzò lo sguardo dal suo tema, per
fissarmi con espressione
serissima.
Io rabbrividii quando vidi i suoi occhi castani fissarmi preoccupati e
distolsi
lo sguardo, con un sospiro tremante.
Non sapevo cosa stava succedendo in me e, onestamente, preferivo non
saperlo.
“Non potresti piacergli solo perché sei
bellissima. Non sei solo una bambolina,
Dominique. Sei anche intelligente, altrimenti non saresti la migliore
del
nostro anno. E sei brava col piano, hai suonato quella canzone
meravigliosamente.
E sei divertente, anche se hai una percentuale di acidità
piuttosto alta”
Sorrise, allegro e io gli risposi col migliore dei miei sorrisi. Se lo
meritava, quel sorriso. Non avevo mai sentito niente di più
bello riferito a me
e a stupirmi era il fatto che l’avesse detto James. James
Sirius Potter, quello
che credevo fosse un mononeurone.
Lui tornò a scrivere il suo tema,in silenzio, mentre io lo
guardo con un
sorrisetto inspiegabile.
“James?”
“Uhm?”
“Grazie”
E anche lui sorrise e quel sorriso mi accecò un
po’, mi scombussolò i pensieri,
mi annebbiò il cervello.
“Gliela darai una possibilità?”
“Perché lo fai, te l’ha chiesto
lui?” domandai, guardandolo con uno strano
sorriso. Non so se mi avrebbe fatto piacere saperlo.
“No. Mi da fastidio vederlo
così...abbattuto” spiegò, accantonando
per un
attimo il suo tema e facendo una faccia triste. “Ogni volta
che tu lo rifiuti
torna su in Dormitorio e si siede a guardare il vuoto. Resta
così per secoli e
se io gli chiedo cosa c’è che non va riesce solo a
mormorare il tuo nome”
Fossilizzata.
Ero fossilizzata. Non potevo credere che Dorian Baston ci tenesse
davvero a me.
“Lo farai? Proverai a dargli una
possibilità?”
Silenzio.
Non osai rispondere, anche perché sapevo benissimo la
verità.
“Non ora, James. Ora ho altro per la testa”
“Grazie per avermi ascoltato” mormorò,
alzandosi in piedi. Mi porse il tema con
aria divertita e mi fece un sorriso allegro, che mi fece arrossire
inspiegabilmente. “Tieni”
Afferrai la pergamena in fretta e feci un piccolo sorriso, mentre la
infilavo
nel libro di Trasfigurazione.
“Dominique?”
“Uhm?”
“Ti voglio bene”
Certo che appena arrivava una notizia scioccante la seguivano altre
dieci.
E io non potevo reggere una cosa, simile, Merlino!
“Eh?”
Lui rise, divertito, poi posò un bacio
sulla mia fronte e
se
ne andò.
E un sorrisetto spuntò sulle mie labbra. Inspiegabilmente.
Dom,
ti ringrazio per avermi fatto prendere ispirazione dal tuo tema
– ovviamente
perfetto – perché sapevi che senza di te, io sarei
stata ucciso dalla prof.
So che, anche se fai finta di odiarmi – e non ti viene
neanche bene. Sei una
pessima attrice, Dominique - in
fondo –
molto in fondo – mi vuoi bene, per questo io ti ho detto di
dare una
possibilità a Dorian.
E’ un bravo ragazzo, Nicky, e ci tiene davvero a te. Mi ha
detto che gli piace
scambiare battute con te, hai sempre la risposta pronta –
come se io non lo
sapessi. Vorrei che tu fossi felice, Dominique, ma se ciò
non include Dorian
non fa niente.
Solo mi dispiace vedere il tuo volto perennemente arrabbiato
– anche se sei
molto carina ugualmente.
Oggi, quando hai sorriso,ho sentito il mondo girare più
veloce. Il tuo sorriso
è meraviglioso, mostralo di più.
Ti voglio bene.
James.
P.S.
:
Cavolo, la tua pelle è gelida!
Quel
biglietto era finito tra le pagine del mio libro, quel
libro che stavo leggendo quando James mi aveva raggiunta, ancora una
volta, in
Biblioteca. Chissà come aveva fatto a metterlo là
dentro, senza che io me ne
accorgessi.
Forse l’aveva fatto quando ero troppo scioccata per parlare e
per rendermi
conto di un suo gesto.
Lo ritrovai quella sera, aprendo il libo. Mi scivolò in
grembo delicatamente e
io lo fissai, accigliata, poi mi decisi ad aprirlo.
E, dopo averlo letto, un sorriso alleggiò sulle mie labbra
per tutta la notte,
inspiegabilmente.
[Non
mi piace ricordare, ma non ne posso fare a meno, ora, mentre le mie
dita
scivolano da un tasto all’altro, seguendo quella melodia che
James si era
impegnato tanto a scrivere. Si nota, questo. Ci sono macchie ovunque.
Non è
ordinato, questo spartito, ma è suo.
Affianco a questo, ho il bigliettino. Lo conservo ancora.
Inspiegabilmente.
E un’altra lacrima cade dai miei occhi.]
Angolo
Autrice
Forse
questo capitolo non sarà granché, ma mi sono
divertita
un mondo nello scrivere il dialogo tra James e Dominique, nonostante
sia un
filino serio.
Spero piaccia anche a voi.
Ringraziamenti
Bec
Hale:
Grazie,
gentilissima come sempre. Anche io adoro suonare il piano, per questo
anche
Dominique lo sa fare, nonostante lei sia più brava di me.
Diciamo che Dominique
è il personaggio in cui ho messo la maggior parte di me
stessa, per cui anche
io sono molto acida come lei. I battibecchi mi diverto da morire a
scriverli,
immagino le loro facce... Grazie ancora, spero anche questo capitolo ti
piaccia.
_BellaBlack:
Grazie,
grazie mille. Mi fai
arrossire. Guarda, ti dirò, il capitolo precedente lo avevo
scritto in un
momento di sonnolenza acuta e, quando l’ho riletto, mi sono
chiesta se stavo
scrivendo di Dominique e James II o di Lily e James Potter,
perché anche a me
ha dato questa impressione. Però mi piacevano troppo quelle
battute *__*. Ti
ringrazio ancora.
miri743:
Grazie
mille per i complimenti. Spero che anche questo capitolo ti piaccia.
cagnoletti2:
Grazie
ancora, eccoti un altro capitolo!
vale93:
Grazie
mille, eccoti subito un nuovo capitolo. Sono felice che ti piaccia.
Comunque ho
quattordici anni, purtroppo.