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Autore: KissMe    06/11/2008    3 recensioni
La sera del Diploma la Darbus ha annunciato che Sharpay e Chad frequenteranno l'Albuquerque University mentre tutti gli altri saranno lontani. Ma Sharpay continuerà ad essere la reginetta ora che tutto cambia? E soprattutto cosa succederà se questi due personaggi così diversi, anzi proprio opposti si trovassero a costruire una solida amicizia? Nascerà qualcosa di più? Una narrazione dal punto di vista di sharpay che si trova catapultata in una realtà che aveva creduto completamente diversa, è come seguire il flusso dei suoi pensieri mentre racconta attimo per attimo quello che le succede...buona lettura ^^
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Chad Danforth, Sharpay Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un trillo fastidioso mi riscuote da un sonno profondo e senza sogni, mi ci vuole un po’ per capire che è la sveglia, vorrei spegnerla o meglio gettarla contro il muro in modo che non trilli MAI più, ma il mio corpo non risponde ai comandi.

Stendo pigramente un braccio verso il comodino facendolo spuntare da sotto il morbidissimo piumone rosa e spengo quell’aggeggio infernale. La stanza piomba in un silenzio di tomba e le mie orecchie paiono ringraziare, la pace che aleggia mi fa addormentare di nuovo, ma dopo una manciata di minuti avverto qualcosa di umidiccio sul naso e che si sposta sulle guance. Il mio corpo reagisce come azionato da una molla, strillo e scatto a sedere con gli occhi sbarrati. Realizzo dopo qualche secondo che quella cosa umidiccia non è altro che il naso del mio cagnolino accorso a svegliarmi, Boi mi guarda con i suoi occhietti teneri, la lingua penzoloni e la coda che si dimena. Un attimo dopo irrompe nella stanza mia madre

-Biscottino è tutto apposto?-

mi chiede evidentemente preoccupata per lo strillo. Sbadiglio e poi le sorrido rassicurandola

-Sì mamma è tutto apposto-

-Bene allora sbrigati è il tuo primo giorno di scuola!-

trilla allegra per poi richiudere la porta. Sarà la sonnolenza, ma non intendo subito le sue parole…storto il naso e mi chiedo cosa voleva dire con “primo giorno di scuola”, infondo io l’ho finita la scuola, mi sono diplomata alla East High, ora manca il college…ODDIO IL COLLEGE! La mia espressione muta da incerta a terrorizzata e in un baleno mi ritrovo immersa tra i vestiti appesi sulle grucce o stipati negli scaffali della mia cabina armadio. Già perché la mia paura più grande è trovare qualcosa da mettere e non di certo come andrà nella nuova scuola, dai diciamocelo mi laureerò in Arti Sceniche in pratica il mio pane quotidiano, quindi perché preoccuparsi??

Un’ora dopo sono al volante della mia deca rosa, sempre quella ma molto più personalizzata, ora ho anche i sedili con il massaggio, lo schermo ultrapiatto per vedere DVD e uno stereo potenziato. Mastico ancora un pezzo di toast che ho afferrato al volo con disappunto di mia madre che mi vede sempre deperita e vorrebbe ingozzarmi come un maiale. Sfreccio per le strade di Albuquerque diretta all’Albuquerque University ad una velocità che sicuramente mio fratello Ryan avrebbe criticato. Dio quanto mi manca, è andato via solo da un giorno, ma sento la mancanza di qualcuno da comandare a bacchetta. No dai scherzi a parte ci tengo davvero a mio fratello, forse non l’ho mai detto o dimostrato però gli voglio bene, è un appoggio per me e certe volte anche il mio grillo parlante che può risultare fastidioso, ma alla fine non se ne può fare a meno. Sorrido pensando a quello che mi avrebbe detto se fosse qui accanto a me. L’aria mi passa tra i capelli scuri…scuri?? Sì scuri, dopo il diploma ho fatto questa pazzia, mi sentivo diversa e ho voluto cambiare…che dire? Forse mi fa meno principessina ma sono orgogliosa della mia cascata di boccoli SCURI!

Svolto l’angolo e il cuore mi salta in gola, ho visto spesso questo college, ma sempre con occhi diversi, inizio a sentirmi agitata e di colpo penso che i vestiti che ho addosso non siano poi così adatti. Ho quasi la tentazione di fare retromarcia e tornare a casa a cambiarmi, ma è tardi e non vorrei farmi conoscere subito per il mio ritardo. Infilo l’auto nel primo posto disponibile e scendo velocemente. Stivali alti, bianchi, jeans aderenti, scuri, infilati negli stivali e un top non troppo corto a righine bianche e blu…mi guardo nello specchietto, sì posso andare, diamine sono Sharpay Evans o no? E allora perché tanta paura?

Respiro profondamente

-Vai e stendili tutti Sharpay-

mi dico per darmi coraggio, non so dire se ha funzionato, ma comunque marcio a passi lunghi e decisi verso l’entrata tenendo ferma con una mano la tracolla che mi sbatte sulle gambe ad ogni passo. Mi sembra di essere tornata indietro di qualche mese, diverse paia d’occhi sono puntate su di me, sorrido rassicurata, temevo di passare inosservata qui, ma invece quelle occhiate curiose e ammirate mi fanno sentire la Sharpay Evans del Drama Club della East High. Con la convinzione di trovarmi la strada spianata attraverso il corridoio, i miei passi rimbombano sul marmo bianco del pavimento, eh sì aria di casa!

Succede in un attimo, sento una forte botta alla spalla e mi ritrovo con il sedere a terra, la tracolla si rovescia e tutti i libri e cose varie vengono sparse sul pavimento. Attorno a me solo risate, non oso alzare lo sguardo, mi vergogno da morire, oddio no sono pure arrossita!

-E guardare dove vai no eh?-

una voce sprezzante, acuta, mi arriva come uno schiaffo, parole e tono che sento molto familiari, alzo piano lo sguardo. Una ragazza alta, bionda, occhi chiari, molto carina, ma nulla in confronto a me, mi fissa con sguardo indurito e labbra serrate. Alle sue spalle spuntano altre due ragazze, identiche, capelli neri, pelle chiarissima, sembrano uscite da un film horror giapponese. Le guardo a mia volta, ma non riesco a parlare qualsiasi parola mi muore in gola

-Alla matricola hanno mangiato la lingua a quanto pare-

è una delle due gemelle a parlare adesso, vorrei scattare in piedi e rispondere a tono, ma non so che mi prende

-I…io-

la voce mi trema, sento un groppo in gola. Loro mi guardano e ridono di più e così le persone che si sono fatte attorno, sembra che siano intimoriti tutti dalle tre e le assecondano come meglio possono. Abbasso lo sguardo, le lacrime cercano di farsi spazio, ma un po’ di orgoglio mi è rimasto e le caccio indietro. Pochi secondi e le risate cessano

-A presto piccoletta-

dice la ragazza bionda mentre mi scompiglia i capelli e se ne va seguita dalle altre due mentre la sento ancora ridere.

Muoio di vergogna, prego perché il pavimento si apra sotto di me e mi inghiotta, beh inutile restare qui e poi come previsto sono in fottuto ritardo. Rimetto in fretta le cose nella borsa e mentre faccio per rialzarmi vedo una mano scura tesa davanti a me

-Caduta dal piedistallo Regina di Ghiaccio?-

la sua voce così familiare e la sua solita ironia pungente mi fanno sorridere. Alzo lo sguardo e anche lui sorride, a me, Chad Danforth che mi sorride, o forse ride di me! Scuoto la testa e mi rialzo senza il suo aiuto

-Diciamo che ci si è messa di mezzo una spinta per farmi cadere-

rispondo lanciando un’occhiataccia verso il trio ormai infondo al corridoio. Mi sistemo i capelli ancora scompigliati, do un’occhiata all’ora e reprimendo un imprecazione mi limito a dire

-Ci vediamo…saluti!-

e cercando di dimenticare quel pessimo inizio mi dirigo a lezione…in ritardo ovvio.

  
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